I sintomi, sia fisici che psicologici
Salve, sono un ragazzo di 34 anni, affetto dalla sindrome di Klinefelter; ho scoperto di esserlo a 20 anni, a seguito di una visita medica e di successivi esami clinici.
Al di la dell'azoospermia (per il mio caso) che non esclude la persona che ne è affetta, dalla possibilità di essere "fertile" e "padre", in senso assoluto nella vita, dato che la fertilità e la paternità, nascono prima nel cuore, desiderandola e poi eventualmente evolvere nell'atto fisico.
Personalmente, pur vivendo sulla mia pelle tutti i sintomi, sia fisici che psicologici di questa Sindrome (e non è una malattia, come spesso viene definita!!), sono riuscito a terminare gli studi, trovare un posto di lavoro stabile e formare una Famiglia (perché si è Famiglia, già in due); ho conosciuto una ragazza bravissima con cui sono sposato da sette anni.
Dopo questa breve parentesi, per cercare di rasserenare quanti si trovano a vivere questa "speciale" esistenza, desidererei poter approfondire il tasto dolente della personalità "intersessuale" di cui noi "Klinefelteriani" siamo affetti ma che spesso viene sottovalutata e messa in secondo piano, perché oltre tutte le sintomatologie correttamente descritte e sotto riportate:
Problemi di apprendimento
Difficoltà nel linguaggio
Deficit di attenzione
Problemi psicosociali
Testicoli piccoli
Infertilità
ginecomastia
ricorre il "problema" psicologico...almeno per quello che riguarda la mia persona; spesso sento di vivere una doppia vita, pensare al "femminile" e vivere una vita con la fisicità di uomo, vivendo momenti di vita, spesso difficilmente gestibili da un punto di vista emotivo; per esempio ho sempre preferito, sin dai tempi scolastici, la compagnia di ragazze anziché fare comitiva con i ragazzi; il relazionarmi con una donna, non per "provarci", mi fa sentire più a mio agio, come fosse una "mia" amica.
Capisco che comprendere queste cose non sia facile ma credo o spero, che la psichiatria o la psicologia, si sia interpellata su quest'argomento!!??
Comunque, per ora termino qui e se qualcuno desidera darmi una mano a comprendere i miei pensieri, lo ringrazio di cuore.
Buona giornata a tutti.
Al di la dell'azoospermia (per il mio caso) che non esclude la persona che ne è affetta, dalla possibilità di essere "fertile" e "padre", in senso assoluto nella vita, dato che la fertilità e la paternità, nascono prima nel cuore, desiderandola e poi eventualmente evolvere nell'atto fisico.
Personalmente, pur vivendo sulla mia pelle tutti i sintomi, sia fisici che psicologici di questa Sindrome (e non è una malattia, come spesso viene definita!!), sono riuscito a terminare gli studi, trovare un posto di lavoro stabile e formare una Famiglia (perché si è Famiglia, già in due); ho conosciuto una ragazza bravissima con cui sono sposato da sette anni.
Dopo questa breve parentesi, per cercare di rasserenare quanti si trovano a vivere questa "speciale" esistenza, desidererei poter approfondire il tasto dolente della personalità "intersessuale" di cui noi "Klinefelteriani" siamo affetti ma che spesso viene sottovalutata e messa in secondo piano, perché oltre tutte le sintomatologie correttamente descritte e sotto riportate:
Problemi di apprendimento
Difficoltà nel linguaggio
Deficit di attenzione
Problemi psicosociali
Testicoli piccoli
Infertilità
ginecomastia
ricorre il "problema" psicologico...almeno per quello che riguarda la mia persona; spesso sento di vivere una doppia vita, pensare al "femminile" e vivere una vita con la fisicità di uomo, vivendo momenti di vita, spesso difficilmente gestibili da un punto di vista emotivo; per esempio ho sempre preferito, sin dai tempi scolastici, la compagnia di ragazze anziché fare comitiva con i ragazzi; il relazionarmi con una donna, non per "provarci", mi fa sentire più a mio agio, come fosse una "mia" amica.
Capisco che comprendere queste cose non sia facile ma credo o spero, che la psichiatria o la psicologia, si sia interpellata su quest'argomento!!??
Comunque, per ora termino qui e se qualcuno desidera darmi una mano a comprendere i miei pensieri, lo ringrazio di cuore.
Buona giornata a tutti.
[#1]
Gentile Utente,
personalmente non sono molto esperto circa il quadro psicologico e psicopatologico legato a questa Sindrome, ma non posso che risponderle in modo scontato e prevedibile: se davvero desidera comprendere profondamente la natura e la direzione dei Suoi pensieri non credo che questo sia il posto giusto.
Il nostro lavoro qui è quello di "orientare" le persone, poichè come Lei stesso immagina non seguendo concretamente la persona è impossibile inquadrare correttamente il caso.
Per questo le suggerisco di rivolgersi ad un espertoin carne ed ossa.
Mi rendo conto che la mia risposta è scontata, appunto, ma onestamente penso che, dopo tutti questi anni faticosi, sia giunto il momento di affrontare un serio percorso psicologico.
Anche se questo magari le fa paura non demorda: lo faccia per se stesso, ma anche per la Sua compagna.
personalmente non sono molto esperto circa il quadro psicologico e psicopatologico legato a questa Sindrome, ma non posso che risponderle in modo scontato e prevedibile: se davvero desidera comprendere profondamente la natura e la direzione dei Suoi pensieri non credo che questo sia il posto giusto.
Il nostro lavoro qui è quello di "orientare" le persone, poichè come Lei stesso immagina non seguendo concretamente la persona è impossibile inquadrare correttamente il caso.
Per questo le suggerisco di rivolgersi ad un espertoin carne ed ossa.
Mi rendo conto che la mia risposta è scontata, appunto, ma onestamente penso che, dopo tutti questi anni faticosi, sia giunto il momento di affrontare un serio percorso psicologico.
Anche se questo magari le fa paura non demorda: lo faccia per se stesso, ma anche per la Sua compagna.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#2]
Ex utente
La ringrazio per avermi risposto così celermente ma purtroppo, avendo già fatto esperienza anche in questo campo essendomi già rivolto ad "esperti" del settore, sia uomini che donne, non ho purtroppo trovato nessun particolare aiuto, dato proprio dal marginale interesse o diffusione della conoscenza di tale Sindrome da parte della scienza medica.
Chiaramente mi ero solo momentaneamente illuso di trovare una risposta "facile" alla mia situazione.
Nel ringraziarla nuovamente per la sua cortese disponibilità, la saluto cordialmente, augurandole di trascorrere un sereno Natale, nella riscoperta di Quel Dio, fattosi Bambino, per amore nostro.
..in Gesù, trovo la forza ed il coraggio di affrontare con serenità le mie tante difficoltà, cercando di comprendere anche coloro che soffrono nel silenzio del loro cuore.
grazie.
Chiaramente mi ero solo momentaneamente illuso di trovare una risposta "facile" alla mia situazione.
Nel ringraziarla nuovamente per la sua cortese disponibilità, la saluto cordialmente, augurandole di trascorrere un sereno Natale, nella riscoperta di Quel Dio, fattosi Bambino, per amore nostro.
..in Gesù, trovo la forza ed il coraggio di affrontare con serenità le mie tante difficoltà, cercando di comprendere anche coloro che soffrono nel silenzio del loro cuore.
grazie.
[#3]
Gentile Utente,
ringrazio anche io Lei per le belle parole, ma mi ascolti bene: il fatto che in passato alcune esperienze con degli "esperti" non abbiano funzionato non significa che tutta la Psicologia non funzioni o che non possa aiutarla.
Se Gesù fosse seduto vicino a Lei, adesso, mentre guardate il pc cosa crede che le direbbe? Di rinunciare oppure di provare ancora una volta a chiedere un supporto?
Per quanto mi riguarda prendo questa Sua richiesta come lo stimolo ad approfondire meglio questa Sindrome, e spero che Lei faccia altrettanto rispetto a quanto le ho scritto io.
Auguro anche a Lei di trascorrere un Natale Sereno.
ringrazio anche io Lei per le belle parole, ma mi ascolti bene: il fatto che in passato alcune esperienze con degli "esperti" non abbiano funzionato non significa che tutta la Psicologia non funzioni o che non possa aiutarla.
Se Gesù fosse seduto vicino a Lei, adesso, mentre guardate il pc cosa crede che le direbbe? Di rinunciare oppure di provare ancora una volta a chiedere un supporto?
Per quanto mi riguarda prendo questa Sua richiesta come lo stimolo ad approfondire meglio questa Sindrome, e spero che Lei faccia altrettanto rispetto a quanto le ho scritto io.
Auguro anche a Lei di trascorrere un Natale Sereno.
[#6]
Ex utente
Buon giorno, sarei molto lieto di esserle utile, affinché tale Sindrome sia diffusamente conosciuta e studiata, anche perché consideri che, solo un farmaco a noi INDISPENSABILE, come il testosterone, (ad esempio in gel), a somministrazione giornaliera, costa ben 69€ / 30 dosi; questo perché il sistema sanitario ancora lo considera un farmaco non indispensabile..
comunque i link più utili che negli anni sono riuscito a reperire in rete sono:
http://www.klinefelterclub.it
http://www.klinefelter.it/
http://www.unitask.it/
..poi c'è l'esperienza diretta, quella vissuta sulla propria pelle che se posso essere di aiuto a qualcuno, sono a disposizione.
Un caro abbraccio e a presto...
ps. dimenticavo, GRAZIE per avermi ricontattato!
comunque i link più utili che negli anni sono riuscito a reperire in rete sono:
http://www.klinefelterclub.it
http://www.klinefelter.it/
http://www.unitask.it/
..poi c'è l'esperienza diretta, quella vissuta sulla propria pelle che se posso essere di aiuto a qualcuno, sono a disposizione.
Un caro abbraccio e a presto...
ps. dimenticavo, GRAZIE per avermi ricontattato!
[#8]
Gentile utente,
La personalità intersessuale va distinta però da un concetto di disturbo di identità di genere o altro disturbo psicosessuale.
Innanzitutto, è necessario sapere se e che cosa della sua personale condizione, lasciando perdere che Lei sa poter derivare dai cromosomi, le dà fastidio. Mi spiego, lei ha definito un paio di aspetti del suo rapporto con l'altro sesso, aggiuntivi a quelli che sono comunque propri del maschio eterosessuale: ha una partner, e poi ha piacere ad avere amiche donne.
C'è però qualcosa di "intersessuale" che non le sta bene, o con cui non si trova a suo agio ?
La personalità intersessuale va distinta però da un concetto di disturbo di identità di genere o altro disturbo psicosessuale.
Innanzitutto, è necessario sapere se e che cosa della sua personale condizione, lasciando perdere che Lei sa poter derivare dai cromosomi, le dà fastidio. Mi spiego, lei ha definito un paio di aspetti del suo rapporto con l'altro sesso, aggiuntivi a quelli che sono comunque propri del maschio eterosessuale: ha una partner, e poi ha piacere ad avere amiche donne.
C'è però qualcosa di "intersessuale" che non le sta bene, o con cui non si trova a suo agio ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#9]
Ex utente
Grazie dr. Bulla e buon giorno dr. Pacini!
..fin da giovinetto, ho sempre cercato di "psico" analizzare la mia persona, per cercare di capire le ragioni del mio disagio, nelle relazioni con il mondo esterno, specialmente quello scolastico e non avendo nessuna conoscenza scientifica della psicologia umana, l'aprirmi alla fede, ad un autentica amicizia con Gesù, mi ha aiutato a sopravvivere a pensieri lesivi e autodistruttivi della mia persona; questo perché avendo scoperto in tarda età la S. di K., non ha permesso, innanzitutto ai miei genitori, di iniziare fin dai primi anni, una cura sostitutiva a base di testosterone (non producendone in maniera autonoma) e non solo che mi avrebbe indubbiamente aiutato a crescere più serenamente.
..il fatto di preferire un'amicizia femminile, non è per un interesse sessuale maschile ma semplicemente perché, non sento il disagio psico fisico che provo nello stare a contatto con persone di sesso maschile (questo disagio è diminuito notevolmente da quando, ormai da diverso tempo, assumo regolarmente testosterone); pensi che sin da bambino fino all'adolescenza (quindi, prima che scoprissi la sindrome), ero certo che avrei perso l'organo maschile e che il mio corpo sviluppasse quello femminile; ricordo che da piccolo, forse intorno ai 10 anni, questi miei pensieri, mi portavano a volte a vestirmi da donna (di nascosto nel bagno di casa), entrando in un conflitto personale indescrivibile.
..ringraziando il Signore, è sempre stata un'esperienza vissuta tra "me e me", non ho mai avuto rapporti sessuali omosessuali e mai li ho desiderati o pensati; il conflitto nasceva e talvolta sussiste ancora, tra quello che di "femminile" percepisco dentro di me e l'aspetto indubbiamente maschile che si presenta al mondo esterno.
..a volte, cercando di "sopprimere" quest'ansia e queste dissociazioni, mi sono procurato dei tagli sulle braccia, come a voler uccidere quello che vorrei non mi appartenesse.
capisco che la situazione non è semplice ma invito tutte le persone affette da questa sindrome e che sentono di vivere quasi una doppia identità, a non spaventarsi e specialmente a chi è genitore e madre e padre di piccoli pargoli, a fare loro un test del DNA, con cui magari, possono imparare ad amare meglio e con più autenticità, i figli che gli sono stati donati.
..un sincero grazie e buon Natale a tutta la comunità in ascolto.
..fin da giovinetto, ho sempre cercato di "psico" analizzare la mia persona, per cercare di capire le ragioni del mio disagio, nelle relazioni con il mondo esterno, specialmente quello scolastico e non avendo nessuna conoscenza scientifica della psicologia umana, l'aprirmi alla fede, ad un autentica amicizia con Gesù, mi ha aiutato a sopravvivere a pensieri lesivi e autodistruttivi della mia persona; questo perché avendo scoperto in tarda età la S. di K., non ha permesso, innanzitutto ai miei genitori, di iniziare fin dai primi anni, una cura sostitutiva a base di testosterone (non producendone in maniera autonoma) e non solo che mi avrebbe indubbiamente aiutato a crescere più serenamente.
..il fatto di preferire un'amicizia femminile, non è per un interesse sessuale maschile ma semplicemente perché, non sento il disagio psico fisico che provo nello stare a contatto con persone di sesso maschile (questo disagio è diminuito notevolmente da quando, ormai da diverso tempo, assumo regolarmente testosterone); pensi che sin da bambino fino all'adolescenza (quindi, prima che scoprissi la sindrome), ero certo che avrei perso l'organo maschile e che il mio corpo sviluppasse quello femminile; ricordo che da piccolo, forse intorno ai 10 anni, questi miei pensieri, mi portavano a volte a vestirmi da donna (di nascosto nel bagno di casa), entrando in un conflitto personale indescrivibile.
..ringraziando il Signore, è sempre stata un'esperienza vissuta tra "me e me", non ho mai avuto rapporti sessuali omosessuali e mai li ho desiderati o pensati; il conflitto nasceva e talvolta sussiste ancora, tra quello che di "femminile" percepisco dentro di me e l'aspetto indubbiamente maschile che si presenta al mondo esterno.
..a volte, cercando di "sopprimere" quest'ansia e queste dissociazioni, mi sono procurato dei tagli sulle braccia, come a voler uccidere quello che vorrei non mi appartenesse.
capisco che la situazione non è semplice ma invito tutte le persone affette da questa sindrome e che sentono di vivere quasi una doppia identità, a non spaventarsi e specialmente a chi è genitore e madre e padre di piccoli pargoli, a fare loro un test del DNA, con cui magari, possono imparare ad amare meglio e con più autenticità, i figli che gli sono stati donati.
..un sincero grazie e buon Natale a tutta la comunità in ascolto.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3k visite dal 12/12/2009.
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