Derealizzazione, depersonalizzazione help

Buongiorno.
Volevo chiedere un consulto perché ho questo problema forse da sempre..
Premetto sono una ragazza felice. La mia vita mi ha regalato tante belle emozioni come la pallavolo, un ragazzo che sta con me da un paio di anni e mi ama tanto, mi sono appena diplomata e frequento un’università dove ho conosciuto colleghi simpatici e soprattutto con i quali mi diverto molto.

A volte tutto sembra molto più leggero ed altre invece, piccoli momenti che si presentano ad intervalli di mesi circa mi sento all’improvviso strana e senza alcun apparente motivo. Non riesco a spiegare bene questa sensazione. A volte semplicemente dicendo che è assurdo questo stato in cui a volte rimango un’ora o anche più allontano questa sensazione, altre invece non riesco proprio a pensarci.

Anche se sono uscita e mi sto divertendo o sono in discoteca e sto ballando o sono a fare la spesa(un esempio vale l’altro) mi capita di sentirmi strana all’improvviso, come se stessi percependo una strana estraneità da parte mia nei confronti di me stessa. Come se quel corpo che mi piace tanto non fosse il mio, come se le mie mani non fossero mie. Sottolineo il fatto che questa sensazione è notevolmente accentuata se mi capita quando sono davanti ad uno specchio. Sento l’improvvisa ed urgente sensazione di allontanarmi da questo senza un apparente perché.

Comprendo perfettamente che non è razionale e forse le mie parole sono più confusionarie che altro ma è quello che sento avvolte e la cosa mi stupisce molto perché nella vita sono una persona molto razionale e non vedo come queste sensazioni possano sconvolgermi quasi e stupirmi sempre.

Per fare l’esempio dello specchio è come se fosse un momentaneo distaccamento dalla realtà. Ricordo che da bambina ogni domenica sentivo questa sensazione terribile e non vedevo l’ora di andare a dormire. E non volevo dormire mai presto anche se il giorno dopo dovevo andare a scuola (parliamo di quinta elementare, prima media adesso non è più così forte). Ricordo inoltre di non avere mai avuto il coraggio di farlo ma sentivo la sensazione di chiedere ai miei genitori chi fossero in realtà e chi fossi io perché non mi riconoscevo. Estranea a me stessa. È folle.
Aggiungo anche che ho avuto un’infanzia felice, con la mia sorella più piccola ridevamo sempre ed era lei che con la sua spontaneità mi faceva sempre stare meglio.
Forse dovrei anche aggiungere che sono un po’ ipocondriaca. Ogni mal di testa o ogni sintomo di malessere credo sia una malattia incurabile o cose simili anche se poi mi rendo conto che è assurdo.. inoltre sono molto ordinata e lego sensazione e sentimenti agli oggetti e sono molto legata alle mie cose e al posto dove studio (ad esempio).
In questo sito ho appreso di altre esperienze tra cui quella di un ragazzo della mia stessa età ma con sensazioni più profonde e decisamente gravi.
Volevo solo sapere se esistono dei modi per guarire definitivamente da questo entra esci da me stessa temporaneo. Io ritengo sia legato anche al fatto che prima ero molto affezionata ad uno sport e poi ho dovuto subite un intervento e non ho più potuto farlo e sento che mi manca molto.
Comunque vorrei qualunque tipo di consiglio o parere medico e ringrazio tutti voi della tempestività e della pertinenza delle risposte fornite.
GRAZIE
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza, siamo sicuri che il sintomo sia davvero l'espressione di una depersonalizzazione? è necessaria una valutazione medica. Le suggerirei una prima visita neurologica per escludere eventuali cause organiche e poi di parlarne con uno psicoterapeuta per venir a capo della situazione ed ottenere strategie per meglio affrontare il suo disagio.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
apprezzo il suo punto di vista ma scusi cause organiche in che senso?!

lei ha detto:" "probabili" fenomeni dissociativi come una difesa verso una realtà personale inaccettabile " io non vivo un problema. la realtà non è inaccettabile ma probabilmente sto fraintendendo le sue parole..

comunque non provo disprezzo verso di me o altri strani sintomi.. mi capita solo di avere questa sensazione una votla ogni tanto e volevo sapere se era il caso di fare un visita o semplicemente tacere la cosa con tutti (genitori compresi) come ho sempre fatto..
[#3]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza, ha probabilmente letto il mio post ancor prima che lo riscrivessi per un errore tecnico. Il sintomo che riporta potrebbe essere di tipo neurologico o psicologico, ma dovrà essere lo spcialista di persona a valutarlo. Per questo le consiglio di farsi visitare da un neurologo in prima battuta e, escluse cause organiche, parlarne con uno psicoterapeuta. Le sconsiglio di tacere la cosa, ma se non volesse parlarne le sconsiglio comunque di non prendere in considerazione il suo disagio.
Non abbia timore della visita medica che può solo aiutarla.
saluti
[#4]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
la ringrazio..
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2010
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara ragazza,

il collega ha sicuramente ragione nel consigliarle il supporto di un professionista per la stesura di una diagnosi, se pensa sia il caso.

Con la premessa che ovviamente il quadro va approfondito in sede appropriata (non questa, quindi), ciò che penso è però che lei non ne abbia bisogno: da quanto scrive, presenta un quadro di sè abbastanza lontano da quello dei c.d. disturbi dissociativi, cui in genere sono associati le sindromi più importanti di derealizzazione e depersonalizzazione, non riporta molti segnali tipici di questi disturbi, mentre ne riporta altri che, in genere, li escludono.

E' esperienza comune quella di poter guardare a noi "da fuori", anche non volontariamente, come oggetti della nostra riflessione e del nostro sguardo interiore: questa operazione (in genere di carattere auto-riflessivo, astrattivo) non è affatto paragonabile alla ben più pervasiva e "pesante" esperienza di perdita di contatto emotivo con sè e gli altri, cui si associano sintomi neurologici e psicologici in genere molto gravi.

Una cosa invece rimane, ed è la sua attenzione (preoccupazione, in alcuni casi?) per se stessa, per chi è e per ciò che sente, forse con qualche tratto a carattere ansioso. Per approfondire questo lato di sè, le può tornare buona l'ipotesi di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.

Cordialmente,
[#6]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
vedo che ha già fatto in passato richieste simili a questa.
Intanto concordo con il Collega De Vincentiis sulla necessità di una visita medica prima di rivolgersi ad uno psicoterapeuta: io forse più che il neurologo le suggerirei lo psichiatra. Suggerimento che tra l'altro le è già stato dato in altra sezione.

Lei stessa afferma di essere ipocondriaca, e quindi di soffrire di un poì d'ansia. Gli ipocondriaci hanno solitamente un rapporto controverso rispetto alle visite mediche: c'è chi ne fa in continuazione , c'è chi invece evita il medico il più possibile per timore che gli venga confermata chissà quale malattia.

Forse è per questo motivo che Lei, ad oggi, non ha ancora affrontato una valutazione psichiatrica.
Io lo farei per escludere la presenza di tutte le patologie, quali ad es quelle a carico della tiroide che possono dare sintomi ansiogeni, come la derealizzazione appunto.

Però adesso deve mettere da parte la paura ed affrontare seriamente un percorso di cura.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#7]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Ringrazio per le risposte.

Concordo perfettamente con quando affermato dal dottor BLASA perchè era esattamente quello che pensavo. Se ho richiesto questo consulto non è semplicemente per avere un parere data la vostra competenza in materia, cosa di cui sono ben lieta, ma anche e soprattutto perchè volevo avere conferma del fatto che potesse essere normali questo tipo di sensazioni. L'unica cosa alla quale riuscivo ad associare talvolta queste "sensazioni" spiacevoli dovute magari ad un atteggiamento simile all'ansioso avvolte, era proprio la derealizzazione o la depersonalizzazione. mi rendo conto altresì della gravità di tali malattie della psiche che, se ne avessi sentito necessità, avrei provveduto immediatamente a fare una visita anche solo per un consulto.

Tengo inoltre a precisare che se richiedo questo consulto è anche perchè, come chiarito nel post precedente, non ero sicura che fosse esattamente una patologia vera e propria degna di interesse, ma vista la straordinaria opportunità resa da questo sito ho voluto avere la vostra opinione medica professionale.

Mi rendo perfettamente conto dell'impossibilità di tracciare un quadro generale della mia persona, della mia personalità e del mio modo di essere ma probabilmente è più semplice di quel che sembra.. e l'unico motivo per il quale sono restia a rivolgermi ad un medico e parlare di questo con qualcun altro è perchè in famiglia potrebbe destare ansia e preoccupazioni inutili e inoltre questo altererebbe un giudizio della mia persona agli occhi delle persone a me care.

Ringrazio per il suo intervento anche il dottor BULLA al quale però vorrei chiarire un paio di cose. Io ho parlato solo un'altra volta di tali preplessità a proposito di queste sensazioni e in quel caso non era quello il consulto richiesto ma un altro cui poi riflettendo sono arrivata alle stesse conclusioni.
Apprezzo le sue riflessioni sul mio stato di salute e il fatto che si sia ricodato della mia "ipocondria" ma io, forse a differenza degli ipocondriaci, non ho paura dei medici e non li evito, nè tantomeno cerco conferma e faccio visite ogni minimo sintomo.
Concordo invece con il fatto che forse l'ansia avvolte la sento, ma non è da considerarsi grave. sono stata ansiosa per gli esami di stato, per cose comunque importanti nella mia vita.
[#8]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)forse a differenza degli ipocondriaci, non ho paura dei medici e non li evito (..)

gentile ragazza tra le varie opinioni sembra che lei voglia affidarsi a quella meno ansiogena e più confortante
ossia:
(..)ciò che penso è però che lei non ne abbia bisogno: da quanto scrive, presenta un quadro di sè abbastanza lontano da quello dei c.d. disturbi dissociativi (..)

se davvero non ha timore dei medici allora non le costa nulla farsi visitare e togliersi ogni dubbio non crede?

da ciò che scrive
(..)mi capita di sentirmi strana all’improvviso, come se stessi percependo una strana estraneità da parte mia nei confronti di me stessa. Come se quel corpo che mi piace tanto non fosse il mio, come se le mie mani non fossero mie(..)

ritengo che tale sintomatologia debba essere presa in considerazione e che una visita medica neurologica o psichiatrica sia necessaria.

poi sarà lei a scegliere.
saluti
[#9]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
Lei nelle risposte del Collega ha trovato la

"conferma del fatto che potesse essere normali questo tipo di sensazioni"

e questo mi fa piacere, anche se onestamente non comprendo il meccanismo attraverso il quale questo possa avvenire, ovvero io da qui non riesco a capire la "normalità" o meno dei sintomi descritti via mail.

Come le ho scritto in precedenza non tutti gli ipocondriaci evitano i medici: molti trovano una scorciatoia attraverso questo sito.

Probabilmente non è il Suo caso, ma rileggendo i Suoi post mi era sembrato che Lei fosse preoccupata per i Suoi sintomi: mi sono sbagliato. Meglio così.

L'unica considerazione è legata al fatto che le persone ansiose tendono a ricercare continuamente rassicurazioni. Magari non è nemmeno questo il Suo caso, ma io continuo a ribadirle quello che penso: faccia una valutazione psichiatrica, e non si ripari dietro ad altre scuse come quella di non far insospettire i Suoi parenti.

Se è maggiorenne come ha dichiarato Lei può richiedere una consulenza senza bisogno di doverlo dichiarare pubblicamente.

Se dalla visita non emergerà nulla di importante sarò più felice io di Lei, mi creda. Ma se anche questa volta Lei si accontenta di una rassicurazione virtuale temo che tra qualche mese sarà di nuovo punto e a capo.

Ma anche qui spero di sbagliarmi.



[#10]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
No lasci che le spiego.
Ovviamente anche lei riconoscera il limite della comunicazione tramite un post che sicuramente non le permette di avere un accento o un modo di porsi tale da capire come io mi stia esponendo.

Avevo previsto una risposta del genere semplicemente apprezzo il suo punto di vista e probabilmente ha anche ragione ma ciò che voglio mettere in evidenza è proprio che io per prima non ritengo un consulto necessario non perchp ci sia qualcosa di male a richiederlo, ma semplicemente perchè so che quello che dico non è grave e ringrazio tutti voi che in veste di esperti mi avete dato più punti di vista, positivi o meno.


Comunque anche il dottor BLASA mi consiglia un consulto sempre se lo ritengo necessario quindi piò o meno avete tutti affermato o concordato con quanto detto in precedenza. Forse riconosco maggiormente il mio punto di vista con quello del dottor Blasa perchè ritengo che abbia compreso la semplicità delle mie affermazioni e la totale tranquillità con la quale ne parlo.
Tutto qui.
Con questo non voglio sminuire o tenere in meno conto delle altre opinioni, anzi.
Semplicemente sono una ragazza di 19 anni che ha voluto non rassicurarsi ma chiedere consiglio per una cosa che avvolte mi ha fatto pensare, nonostante sia perfettamente conscia della incompletezza del pensiero che ognunodi voi si è fatto dalle mie parole, non per mancanza vostra ma per un limite derivante da questo tipo di conversazione. sotto questo punto di vista sono la prima ad appoggiare un consulto da uno specialista.
[#11]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
" sotto questo punto di vista sono la prima ad appoggiare un consulto da uno specialista"

Benissimo, mi sembra una saggia decisione, e se le fa piacere ci tenga informati sull'esito delle visite specialistiche.

Buon lavoro.
[#12]
Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
dottor Bulla, concordo con quanto da lei affermato.
Capisco le sue perplessità a riguardo.
So che le persone ansiose siano alla ricerca di conferme ma ci tengo a chiarire che non ho trovato conferme nelle parole del dottor Blasa. Semplicemente comprendo meglio il suo punto di vista perchè capisco che forse ha potuto capire meglio cin quele tono ho richiesto la vostra professionalità per questo consulto.

Non è che la risposta del dottor Blasa mi abbia fatto sentire sollievo o mi abbia fatto sentire meglio o abbia del tutto cancellato i miei dubbi.

Queste sono sensazioni che ogni tanto sento e che continuerò a sentire, forse a causa dei più svariati motivi (liti, incomprensioni, periodi di forte stress o altro) ma questa è la vita era questo che pensavo. Non voglio oggettivizzare il mio punto di vista ma obbiettivamente a tutti capitano questi piccoli momenti e ho voluto sapere se fosse inqualche modo preoccupante questo tipo di sensazione. E probabilmente ha ragione Lei nell'affermare che avvolte sono ansiosa ma i miei comportamenti ansiosi sono sempre derivanti da un evento o da qualcosa di significativo, ecco dove nasce la mia vonlontà nell'affermare che probabilmetne mi sento più chiara nelle parole del dottor Blasa... non perchè sia alal ricerca di conferme, non perchè ritengo il Suo parere medico migliore o peggior di altri, nè perchè sono in ansia o preoccupata di avere una grave patologia psicologica, assolutamente. Ma avere il Vostro parere ha chiarito quanto da me pensato.

Grazie del suo intervento..
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, quando lei dice: "Concordo perfettamente con quando affermato dal dottor BLASA perchè era esattamente quello che pensavo", mostra di stare usando questo servizio nella maniera sbagliata.

In generale, quando ci si rivolge a un esperto per un problema o un dubbio che non si è in grado di risolvere da soli, si deve presumere che questi ne sappia più di noi sull'argomento. Altrimenti tanto vale non domandare nemmeno.

Semmai si può chiedere a più esperti e poi cercare di farsi un'idea. E infatti questo è ciò che sta ricevendo, ovvero pareri un po' diversi che però concordano su un punto: dovrebbe farsi visitare da uno specialista.

La descrizione del problema che dà qui, unitamente al tipo di richieste che ha fatto in passato, anche in altre aree, denota che lei ha probabilmente un problema d'ansia.

Quindi il mio parere è che dovrebbe farsi vedere inizialmente da uno psicologo/psicoterapeuta soprattutto per QUESTO motivo. Se poi saranno necessarie visite di altro tipo, avendola davanti, conoscendola e quindi potendo meglio giudicare, anche il collega sarà in grado d'indirizzarla.

Cordiali saluti