Fine del rapporto di coppia
Da circa due mesi ho avuto la conferma che il mio fidanzato (il nostro rapporto durava da 10 anni ed eravamo conviventi da uno) mi ha tradita ripetutamente, credo costantemente negli ultimi cinque anni, con prostitute. Dico che ho avuto la conferma perchè già in passato avevo "scoperto" delle traccie, ma lui aveva sempre negato. Ho deciso di interrompere la nostra relazione e contestualmente ho iniziato ad andare da uno psicologo.
Nell’ultimo mese il mio ex continua ad avere degli atteggiamenti contraddittori, se da un lato mi accusa di essere la causa dei suoi "errori" dall'altro dice di volermi ancora bene, di amarmi, arrivando a volte a chiedermi di non lasciarlo.
Io ho deciso di non tornare sui miei passi. A volte, però, non riesco a svincolarmi dal pensiero di essere stata io a sbagliare. Durante le sedute mi è stato riferito che lui ha dei problemi molti seri che, se non affrontati, lo porteranno a commettere gli stessi errori anche in futuro.
Vorrei che anche lui cominciasse o quantomeno provasse ad andare in analisi, il problema è che questo mio desiderio non mi sembra normale in quanto forse inconsciamente miro ad ottenere la prova della veridicità del nostro amore, quando dovrei concentrarmi solo su me stessa e sul mio futuro senza di lui. Sono molto confusa e mi rivolgo a voi perchè sono anche indecisa sul se continuare la mia analisi, non so forse ho iniziato in un momento sbagliato o per un motivo sbagliato.
Grazie per l'aiuto.
Nell’ultimo mese il mio ex continua ad avere degli atteggiamenti contraddittori, se da un lato mi accusa di essere la causa dei suoi "errori" dall'altro dice di volermi ancora bene, di amarmi, arrivando a volte a chiedermi di non lasciarlo.
Io ho deciso di non tornare sui miei passi. A volte, però, non riesco a svincolarmi dal pensiero di essere stata io a sbagliare. Durante le sedute mi è stato riferito che lui ha dei problemi molti seri che, se non affrontati, lo porteranno a commettere gli stessi errori anche in futuro.
Vorrei che anche lui cominciasse o quantomeno provasse ad andare in analisi, il problema è che questo mio desiderio non mi sembra normale in quanto forse inconsciamente miro ad ottenere la prova della veridicità del nostro amore, quando dovrei concentrarmi solo su me stessa e sul mio futuro senza di lui. Sono molto confusa e mi rivolgo a voi perchè sono anche indecisa sul se continuare la mia analisi, non so forse ho iniziato in un momento sbagliato o per un motivo sbagliato.
Grazie per l'aiuto.
[#1]
Gentile ragazza,
mi dispiace per quello che Le è accaduto. So che non è facile affrontare la situazione. E' per questo che ritengo che Lei abbia fatto bene a rivolgersi ad un Collega. La confusione e la sofferenza che sta provando ora è del tutto normale; noi esseri umani soffriamo quando ci separiamo da qualcuno che amiamo o che abbiamo amato. Come dire che non siamo fatti per le separazioni, anche se siamo "resistenti". Nel suo caso il dolore è accentuato dal fatto che Lei è stata anche delusa e ferita dal Suo compagno.
Non entro nel merito, anche perchè non ho elementi per asserirlo, sui problemi che il suo ex compagno possa avere, però sono certa che Lei non sia la causa degli "errori" del Suo ex. Egli avrebbe potuto eventualmente parlarne con Lei, anzichè cercare strade parallele e decisamente più dolorose per tutti. Non sappiamo se sareste giunti ugualmente alla separazione, ma certamente sarebbe stato un comportamento da persona matura.
Il fatto di avere dubbi sul suo "futuro senza di lui" è comprensibile: Lei ha bisogno di rimettere ordine nella Sua vita e di trovare un nuovo equilibrio.
Si lasci aiutare dal Collega che già la segue.
Saluti,
mi dispiace per quello che Le è accaduto. So che non è facile affrontare la situazione. E' per questo che ritengo che Lei abbia fatto bene a rivolgersi ad un Collega. La confusione e la sofferenza che sta provando ora è del tutto normale; noi esseri umani soffriamo quando ci separiamo da qualcuno che amiamo o che abbiamo amato. Come dire che non siamo fatti per le separazioni, anche se siamo "resistenti". Nel suo caso il dolore è accentuato dal fatto che Lei è stata anche delusa e ferita dal Suo compagno.
Non entro nel merito, anche perchè non ho elementi per asserirlo, sui problemi che il suo ex compagno possa avere, però sono certa che Lei non sia la causa degli "errori" del Suo ex. Egli avrebbe potuto eventualmente parlarne con Lei, anzichè cercare strade parallele e decisamente più dolorose per tutti. Non sappiamo se sareste giunti ugualmente alla separazione, ma certamente sarebbe stato un comportamento da persona matura.
Il fatto di avere dubbi sul suo "futuro senza di lui" è comprensibile: Lei ha bisogno di rimettere ordine nella Sua vita e di trovare un nuovo equilibrio.
Si lasci aiutare dal Collega che già la segue.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
onestamente credo che questi sia il momento migliore per lavorare con uno psicologo sui Suoi problemi, però sarebbe interessante approfondire il perchè di questa Sua richiesta sul nostro sito.
Di certo quello che le è accaduto è davvero molto doloroso, e necessita di una elaborazione approfondita.
Rispetto poi ai Suoi atteggiamenti "ambivalenti" nei confronti del ragazzo mi sembra che stiamo parlando di una reazione normale: Lei un bel giorno si è trovata a dover odiare una persona che le ha fatto del male, ma che fino ad un secondo prima amava intensamente. La ragione le dice di staccarsi da questa persona, ma forse il cuore no, e da qui deriva il Suo malessere.
Se con l'attuale Collega non si trova bene lo cambi, ma non rinunci a lavorare su di sé proprio adesso, mi raccomando.
onestamente credo che questi sia il momento migliore per lavorare con uno psicologo sui Suoi problemi, però sarebbe interessante approfondire il perchè di questa Sua richiesta sul nostro sito.
Di certo quello che le è accaduto è davvero molto doloroso, e necessita di una elaborazione approfondita.
Rispetto poi ai Suoi atteggiamenti "ambivalenti" nei confronti del ragazzo mi sembra che stiamo parlando di una reazione normale: Lei un bel giorno si è trovata a dover odiare una persona che le ha fatto del male, ma che fino ad un secondo prima amava intensamente. La ragione le dice di staccarsi da questa persona, ma forse il cuore no, e da qui deriva il Suo malessere.
Se con l'attuale Collega non si trova bene lo cambi, ma non rinunci a lavorare su di sé proprio adesso, mi raccomando.
[#3]
Utente
Grazie per le Vostre risposte.
Dr.ssa Pileci ha colto nel segno, se fosse stato una persona matura sarebbe stato "diversamente" doloroso, la situazione non avrebbe il connotato della incredulità che tanto mi ha sconvolto.
Dr. Bulla capisco la sua perplessità sul fatto di essermi rivolta a Voi nonostante sia già seguita da uno psicologo. Effettivamente non mi soddisfa il modus operandi del Suo Collega, però non ho parametri valutativi; è la prima volta che vado in terapia, non so cosa volere dalla persona che mi segue e non so se sia normale non condividere un atteggiamento quasi assente e distante. Forse è normale, sono solo all'inizio del mio percorso ma come ho detto non sono soddisfatta e non so se provare ad andare avanti o cambiare subito.
Grazie
Dr.ssa Pileci ha colto nel segno, se fosse stato una persona matura sarebbe stato "diversamente" doloroso, la situazione non avrebbe il connotato della incredulità che tanto mi ha sconvolto.
Dr. Bulla capisco la sua perplessità sul fatto di essermi rivolta a Voi nonostante sia già seguita da uno psicologo. Effettivamente non mi soddisfa il modus operandi del Suo Collega, però non ho parametri valutativi; è la prima volta che vado in terapia, non so cosa volere dalla persona che mi segue e non so se sia normale non condividere un atteggiamento quasi assente e distante. Forse è normale, sono solo all'inizio del mio percorso ma come ho detto non sono soddisfatta e non so se provare ad andare avanti o cambiare subito.
Grazie
[#4]
Benchè sia la prima volta che si rivolge allo psicoterapeuta, dovrebbe avere delle aspettative in merito.
Ad esempio, si aspetta di non soffrire più; si aspetta di trovare le risposte alle sue domande; ecc... Le dico questo perchè a volte può capitare che i pazienti siano confusi in merito (ad esempio non soffrire più per il resto della vita è chiaramente impossibile però in terapia si può comprendere quale dinamica l'ha portata a scegliere un uomo come il suo compagno, o cosa cerca in una storia, o perchè ha indugiato in questa storia, ecc...)
Per quanto riguarda il modo del terapeuta di stare con Lei in seduta, può tranquillamente esprimerlo al Collega. Le suggerirei di pensare ad un altro terapeuta solo se riscontrerà una rigidità e un accanimento su questa modalità e le cose non cambieranno. Però tenga anche presente che, come in qualunque relazione, anche nella relazione terapeutica, si creano determinate dinamiche. Ritengo non sia giusto nè produttivo lavorare laddove non venga instaurata una relazione terapeutica appropriata, e cioè COOPERATIVA, ovvero paziente e terapeuta lavorano fianco a fianco per raggiungere lo stesso obiettivo, contro la sofferenza del paziente, ma MAI non sintonizzati nè, peggio, uno contro l'altro . Quindi, poichè al di là di tutte le parole che possiamo usare qui, soltanto Lei sa cosa succede in terapia, se non ci sono queste indispensabili premesse, allora Le suggerirei di cambiare e scegliere un Collega con cui possa da subito sentirsi a proprio agio.
Saluti,
Ad esempio, si aspetta di non soffrire più; si aspetta di trovare le risposte alle sue domande; ecc... Le dico questo perchè a volte può capitare che i pazienti siano confusi in merito (ad esempio non soffrire più per il resto della vita è chiaramente impossibile però in terapia si può comprendere quale dinamica l'ha portata a scegliere un uomo come il suo compagno, o cosa cerca in una storia, o perchè ha indugiato in questa storia, ecc...)
Per quanto riguarda il modo del terapeuta di stare con Lei in seduta, può tranquillamente esprimerlo al Collega. Le suggerirei di pensare ad un altro terapeuta solo se riscontrerà una rigidità e un accanimento su questa modalità e le cose non cambieranno. Però tenga anche presente che, come in qualunque relazione, anche nella relazione terapeutica, si creano determinate dinamiche. Ritengo non sia giusto nè produttivo lavorare laddove non venga instaurata una relazione terapeutica appropriata, e cioè COOPERATIVA, ovvero paziente e terapeuta lavorano fianco a fianco per raggiungere lo stesso obiettivo, contro la sofferenza del paziente, ma MAI non sintonizzati nè, peggio, uno contro l'altro . Quindi, poichè al di là di tutte le parole che possiamo usare qui, soltanto Lei sa cosa succede in terapia, se non ci sono queste indispensabili premesse, allora Le suggerirei di cambiare e scegliere un Collega con cui possa da subito sentirsi a proprio agio.
Saluti,
[#5]
Gentile Utente,
concordo con quanto espresso dalla Collega.
Faccia così: si prenda ancora una seduta, provi a vedere cosa succede e se se la sente parli con il terapeuta di questo Suo disagio.
Se la risposta del Collega non dovesse soddisfarla allora non perda tempo.
Una buona psicoterapia si basa sulla relazione umana tra due persone: spesso non scatta la "scintilla" per una questione di "pelle" e di affinità empatica, e questo succede a tutti noi psicologi quotidianamente.
Non tutte le persone che si sono rivolte a me si sono trovate bene, poichè di certo umanamente non posso andare bene a tutti!
Se tra di voi la "scintilla" non c'è è inutile perdere tempo: ma come le ho scritto questo non significa interrompere il processo di cura, significa modificarne il percorso.
concordo con quanto espresso dalla Collega.
Faccia così: si prenda ancora una seduta, provi a vedere cosa succede e se se la sente parli con il terapeuta di questo Suo disagio.
Se la risposta del Collega non dovesse soddisfarla allora non perda tempo.
Una buona psicoterapia si basa sulla relazione umana tra due persone: spesso non scatta la "scintilla" per una questione di "pelle" e di affinità empatica, e questo succede a tutti noi psicologi quotidianamente.
Non tutte le persone che si sono rivolte a me si sono trovate bene, poichè di certo umanamente non posso andare bene a tutti!
Se tra di voi la "scintilla" non c'è è inutile perdere tempo: ma come le ho scritto questo non significa interrompere il processo di cura, significa modificarne il percorso.
[#6]
Gentile utente, se nutre dubbi sui risultati che sta ottenendo dalla sua terapia dovrebbe parlarne con il terapeuta. Anche lui può aver bisogno di un feedback per aggiustare il tiro.
Ad ogni modo visto che dice di non sapere cosa può aspettarsi da un percorso terapeutico, le suggerisco un articolo che parla proprio di questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
Per il resto è comprensibile che lei si senta in qualche modo responsabile della rottura, e ancor più comprensibile che il suo ex, essendosene accorto, stia facendo leva proprio su questo.
Io credo che la cosa migliore sia darsi prima di tutto l'obiettivo di migliorare il suo umore e il suo stato emotivo, e solo in un secondo momento porsi il problema di un eventuale ripensamento. Quando starà meglio potrà prendere decisioni migliori.
Quindi per adesso si concentri sul far andar bene la terapia, cambiando anche terapeuta se necessario, ma prima ne parli con lui.
Cordiali saluti
Ad ogni modo visto che dice di non sapere cosa può aspettarsi da un percorso terapeutico, le suggerisco un articolo che parla proprio di questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
Per il resto è comprensibile che lei si senta in qualche modo responsabile della rottura, e ancor più comprensibile che il suo ex, essendosene accorto, stia facendo leva proprio su questo.
Io credo che la cosa migliore sia darsi prima di tutto l'obiettivo di migliorare il suo umore e il suo stato emotivo, e solo in un secondo momento porsi il problema di un eventuale ripensamento. Quando starà meglio potrà prendere decisioni migliori.
Quindi per adesso si concentri sul far andar bene la terapia, cambiando anche terapeuta se necessario, ma prima ne parli con lui.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 09/12/2009.
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