Come affrontare una nuova relazione con una bimba di 6 anni

Gentili dottori...
il mio compagno, con cui ho una relazione da due anni, ha una bimba di 6 anni ed è separato da tre. La bimba è in affidamento condiviso tra i genitori che non hanno mai parlato/accennato con lei di quello che stava accadendo, ciò nonostante vive in modo del tutto naturale il "passaggio" da una casa all'altra. Per circa un anno, pur vivendo in case separate hanno condiviso nella casa coniugale molti momenti di "vita familiare" come pure le vacanze, i week end festivi nella casa al mare perchè in fondo non sapevano come affrontare l'argomento. I genitori hanno linee concordi su come educare e gestire la bambina e sono di supporto l'un l'altro anche nel gestire la "nonna materna" che emotivamente ha patito la separazione e che è vicina di casa del mio compagno. Con il mio arrivo questa situazione ha dovuto essere gradualmente modificata ma ora siamo ad una situazione di stallo. La bimba mi conocosce, abbiamo creato delle occasioni affinchè ci frequentassimo, con la complicità di mia figlia 16enne che la piccolina adora, ma questi eventi sono davvero occasionali, fugaci e programmati al minimo dettaglioe al minimo minuto. Non c'è naturalezza. Il mio compagno e la sua ex moglie aspettano che la bimba chieda loro spiegazioni su cosa è accaduto ai suoi genitori e sino ad allora tutto sembra cristallizzato. Ma ci si può mai aspettare che un bimbo faccia delle domande che forse neanche si pone sia per l'età sia perchè comunque è una bimba estroversa, loquace, gioiosa? Come dicevo prima ho una figlia 16enne con la quale nei modi adatti all'età a suo tempo non ho spiegato del "perchè" io e suo padre ci stessimo separando, ha semplicemente "vissuto" la nuova vita che le stavamo proponendo: vacanze separate, serate indipendenti con amici di famiglia che entrambi avevamo mantenuto (e che a volte si ritrovava vedere a distanza di pochi giorni)festività ora con i parenti materni ora con quelli paterni. Preciso che la bimba con me è sempre molto educata, non ha mai dimostrato insofferenza e si relaziona soprattutto per soddisfare delle necessità materiali. Io non intervengo mai in ciò che la riguarda, lascio che sia il papà ad occuparsene e a preoccuparsene, a volte se ritengo davvero necessario farlo o proporle qualcosa lo faccio attraverso mia figlia. E' vero che l'esperienza di ciascuno di noi non fa scuola per gli altri ma quale suggerimento dare al mio compagno? Quale, dal punto di vista medico, il comportamento più consono da adottare con una figlia di 6 anni e mezzo? Quale il modo per introdurre la mia persona come una presenza affettiva? Non abbiamo neanche mai trascorso un week end di vacanza tutti e quattro insieme poichè il problema ricorrente è: "cosa dire?" " "come lo spieghiamo?"
Confidando in una risposta, ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Gentile utente,
credo che ormai la figlia del suo compagno sappia bene che cosa è successo ai suoi genitori, perchè a quell'età è assolutamente in grado di capirlo dal punto di vista cognitivo.

La questione è che non avendogliene mai parlato nessuno sinceramente, probabilmente dal punto di vista affettivo ed emotivo le cose stanno diversamente.

Credo sia sempre auspicabile essere diretti e onesti con i propri figli, soprattutto in caso di eventi dolorosi come la separazione dei genitori.

Uno dei rischi è quello di far riempire a loro con la fantasia, o con pezzi di storie raccolti un po' qua e un po' là, quello che non viene raccontato direttamente da mamma e papà; e ben sppiamo che un bambino di 6 anni (ma la piccola ne aveva 3 quando si sono separati!) ha un'immaginazione molto fervida.

Non ci sono argomenti che un bambino non possa sostenere insieme ai suoi genitori: semplicemente lo affronterà con gli strumenti che possiede in un certo momento della vita, e poi avrà bisogno di parlarne d nuovo, e poi ancora.

La necessità di un figlio è invece quella di crescere in un ambiente in cui potersi fidare dei grandi, presupposto fondamentale per un futuro attivo e costruttivo.

Lei è in una posizione forse un po' scomoda, perchè potrebbe sembrare che "tiri acqua al suo mulino", ma credo proprio sia meglio che la piccola sia messa di fronte a come stanno le cose realmente. Siete tutti adulti maturi, e le scelte vanno portate avanti fino in fondo. Oltretutto, se avete intenzione di costruirvi un futuro insieme, più rimandate la possibilità di parlarne esplicitamente con la bambina, più sarete poi confondenti per lei, rischiando così di generare rabbie ulteriori.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ringrazio per la risposta ma se devo essere sincera mi sento disorientata. Forse infantilmente mi aspettavo una risposta che come "una ricetta" mi fornisse elementi da passare al mio compagno. Gli ho anche suggerito di affidarsi, assieme alla mamma della bimba, ad uno psicoterapeuta per un indirizzo più concreto.... ho trovato resistenza e chiusura.
Lui ritiene di essere chiaro con la figlia cio'nonostante la nostra vita prosegue calendarizzata di riflesso ai giorni in cui la bimba è con lui priva di spontaneità: se la mamma ha un impegno improvviso di lavoro- e capisco che possa accadere e per questo non l'ho mai accusata - se la bimba sta male e lui ha più giorni di ferie a disposizione pertanto l'accudisce a casa sua... anche perchè accanto vive la nonna che viene facilitata nell'apportare il suo aiuto.... noi non ci vediamo, se aggiungiamo che viviamo ad 80 km di distanza (che non dovrebbe essere un problema) tutto ciò si sta riflettendo negativamente sul nostro rapporto di coppia per il quale non vedo possibilità di crescita.
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Gentile utente,
comprendo il suo smarrimento, ma in una situazione sentimentale come la sua è necessario che prima di tutto venga salvaguardato il benessere dei piccoli presenti. Se poi le cose vanno abbastanza bene con i figli, allora un nuovo rapporto di coppia potrà trovare spontaneamente la sua strada.

E' fisiologico che una bambina di 6 anni e mezzo per il suo papà abbia la precedenza su tutto, e in questo direi che è molto fortunata, perchè nonostante i genitori siano separati, evidentemente c'è un sincero amore e interessamento nei suoi confronti.

Riguardo alla vostra vita di coppia, posso dire molto poco: è sicuramente una situazione difficile, ma credo che da adulti come siete possiate confrontarvi in maniera matura e soprattutto sincera rispetto ai reciproci bisogni, desideri e possibilità di trovare compromessi.

Detto questo, una ricetta perfetta non esiste per nessuno, ma il mio consiglio è quello di comunicare in modo schietto tra voi, cercando di ascoltare e rispettare le rispettive posizioni.

Cordialmente,