Sano interesse per la medicina, o altro?
Salve!
Sono un ragazzo di 24 anni.
Non ho fatto studi accademici riguardanti la medicina, ma sono sempre stato affascinato dalla medicina nel suo complesso (psicologia compresa).
Questo è in parte probabilmente dovuto anche alla professione di mia madre (infermiera) che comunque anche da bambino me ne parlava.
Il mio dubbio è questo:
Mi capita, saltuariamente, di passare qualche ora navigando in rete alla ricerca di informazioni mediche di svariato tipo.
Confesso che anche questo sito attira molto la mia curiosità, e mi è capitato di passare qualche ora spulciando i consulti incuriosito da questo o quel "caso" e dalle risposte dei medici.
Inoltre, mi capita spesso di cercare notizie in rete di eventuali (rari, a dire il vero) sintomi che dovessero apparire in me.
Ho appena finito di leggere il vostro articolo sull'ipocondria, e riconoscendomi in ALCUNE delle caratteristiche presentate (assolutamente non in tutte, anzi per molte è l'esatto opposto), sono curioso di capire quanto ciò possa essere significativo.
Mi spiego meglio:
Ho la fortuna di avere un sistema immunitario che, fino ad ora, ha sempre funzionato più che egregiamente.
Non mi ammalo quasi mai, e quando mi ammalo di solito i sintomi sono leggeri e guarisco in pochi giorni senza bisogno di alcuna medicina (se non l'occasionale aspirina al solo scopo di placare i sintomi) o visita medica.
Sono abbastanza diffidente verso la medicina (cosa in comune con gli ipocondriaci), ma sono più portato a sottovalutare che non a sopravvalutare eventuali sintomi.
Per le uniche due patologie degne di nota riscontratomi sinora (lieve ipertensione e asma allergica) ho preferito lavorare sul mio stile di vita (ero obeso, ora ho quesi del tutto risolto il problema facendo più attenzione agli alimenti e aumentando l'attività fisica) piuttosto che seguire le terapie farmacologiche consigliatomi.
Devo dire di aver avuto ragione, in quanto l'ipertensione è sparita dopo la perdita di peso e l'asma si è attenuata moltissimo.
Ho paura delle malattie (specie quelle infettive) e della morte per malattia, ma non mi pare di esserne ossessionato (non sono il tipo che disinfetta in continuazione le cose... Anzi, tutt'altro).
Mi vien da ridere quando in TV sento parlare di influenza A e di corsa ai vaccini...
In compenso, se devo immaginare la mia morte, mi vedo più morto per malattia che non per incidente (seppure tenda ad immaginarla comunque in età avanzata e non ora).
Riflettere a lungo sulla morte a volte mi crea un pò d'ansia (specie anni fa), ma penso sia normale.
In sostanza, a me pare di avere un sano timore per morte e malattie, ed un sano interesse da "profano" per la medicina (magari un pò particolare, ma non patologico).
Il fatto però che riscontri alcune delle caratteristiche degli ipocondriaci in me, mi porta a porvi questa domanda:
Notate qualcosa di anomalo in questo mio modo di pormi verso la medicina, o è tutto normale come credo?
Grazie in anticipo per l'attenzione!
Sono un ragazzo di 24 anni.
Non ho fatto studi accademici riguardanti la medicina, ma sono sempre stato affascinato dalla medicina nel suo complesso (psicologia compresa).
Questo è in parte probabilmente dovuto anche alla professione di mia madre (infermiera) che comunque anche da bambino me ne parlava.
Il mio dubbio è questo:
Mi capita, saltuariamente, di passare qualche ora navigando in rete alla ricerca di informazioni mediche di svariato tipo.
Confesso che anche questo sito attira molto la mia curiosità, e mi è capitato di passare qualche ora spulciando i consulti incuriosito da questo o quel "caso" e dalle risposte dei medici.
Inoltre, mi capita spesso di cercare notizie in rete di eventuali (rari, a dire il vero) sintomi che dovessero apparire in me.
Ho appena finito di leggere il vostro articolo sull'ipocondria, e riconoscendomi in ALCUNE delle caratteristiche presentate (assolutamente non in tutte, anzi per molte è l'esatto opposto), sono curioso di capire quanto ciò possa essere significativo.
Mi spiego meglio:
Ho la fortuna di avere un sistema immunitario che, fino ad ora, ha sempre funzionato più che egregiamente.
Non mi ammalo quasi mai, e quando mi ammalo di solito i sintomi sono leggeri e guarisco in pochi giorni senza bisogno di alcuna medicina (se non l'occasionale aspirina al solo scopo di placare i sintomi) o visita medica.
Sono abbastanza diffidente verso la medicina (cosa in comune con gli ipocondriaci), ma sono più portato a sottovalutare che non a sopravvalutare eventuali sintomi.
Per le uniche due patologie degne di nota riscontratomi sinora (lieve ipertensione e asma allergica) ho preferito lavorare sul mio stile di vita (ero obeso, ora ho quesi del tutto risolto il problema facendo più attenzione agli alimenti e aumentando l'attività fisica) piuttosto che seguire le terapie farmacologiche consigliatomi.
Devo dire di aver avuto ragione, in quanto l'ipertensione è sparita dopo la perdita di peso e l'asma si è attenuata moltissimo.
Ho paura delle malattie (specie quelle infettive) e della morte per malattia, ma non mi pare di esserne ossessionato (non sono il tipo che disinfetta in continuazione le cose... Anzi, tutt'altro).
Mi vien da ridere quando in TV sento parlare di influenza A e di corsa ai vaccini...
In compenso, se devo immaginare la mia morte, mi vedo più morto per malattia che non per incidente (seppure tenda ad immaginarla comunque in età avanzata e non ora).
Riflettere a lungo sulla morte a volte mi crea un pò d'ansia (specie anni fa), ma penso sia normale.
In sostanza, a me pare di avere un sano timore per morte e malattie, ed un sano interesse da "profano" per la medicina (magari un pò particolare, ma non patologico).
Il fatto però che riscontri alcune delle caratteristiche degli ipocondriaci in me, mi porta a porvi questa domanda:
Notate qualcosa di anomalo in questo mio modo di pormi verso la medicina, o è tutto normale come credo?
Grazie in anticipo per l'attenzione!
[#1]
Gentile ragazzo, lei dice: "Sono abbastanza diffidente verso la medicina (cosa in comune con gli ipocondriaci)". In realtà l'ansioso è un po' diffidente verso tutte le persone, ma verso la medicina in generale l'ipocondriaco non è diffidente. Casomai è diffidente verso lo psicologo, dato che fa molta fatica a convincersi che il suo è un problema psicologico. "Io i sintomi li sento e sono reali, non è psicologico", è il commento tipico dell'ipocondriaco.
Questo in generale. Però sul suo caso in particolare è difficile dire se ci sia qualcosa di anomalo. La descrizione verbale da sola non è sufficiente per esprimere un parere clinico su una persona, bisogna averla di fronte per giudicare.
Ad ogni modo il solo fatto che si sia preso il tempo per scriverci e chiedercelo potrebbe essere indicativo di un po' d'ansia. Ha pensato a chiedere un consulto psicologico, per levarsi ogni dubbio?
Cordiali saluti
Questo in generale. Però sul suo caso in particolare è difficile dire se ci sia qualcosa di anomalo. La descrizione verbale da sola non è sufficiente per esprimere un parere clinico su una persona, bisogna averla di fronte per giudicare.
Ad ogni modo il solo fatto che si sia preso il tempo per scriverci e chiedercelo potrebbe essere indicativo di un po' d'ansia. Ha pensato a chiedere un consulto psicologico, per levarsi ogni dubbio?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
immagino che l'articolo sull'ipocondria a cui fa riferimento sia il mio: l'ipocondriaco effettivamente prova sentimenti contrastanti rispetto alla medicina, passando dalla ricerca ossessiva di informazioni mediche all'evitamento vero e proprio, per la paura di "scoprire" di avere qualche malattia.
Inoltre l'ipocondriaco è MOLTO diffidente verso la medicina e soprattutto verso i medici, poichè sente che nessuno ha "capito" veramente qual'è la sua patologia, e quindi prova molta ansia perchè teme che tale "sottovalutazione" lo porterà alla morte.
Tutti siamo un po' ipocondriaci, poichè tutti abbiamo paura della morte e tutti (medici compresi) siamo diffidenti in parte verso la medicina: questo perchè sappiamo che la medicina non è una scienza esatta.
L'esempio tipico è quello del Virus A, che ha letteralmente "spaccato" il mondo medico (e non solo ovviamente) rispetto alla decisione di vaccinarsi.
Se il mio medico decide di non vaccinarsi però mi consiglia di farlo io come minimo qualche domanda me la faccio, giusto?
Ora, veniamo al Suo "problema": Lei si pone alcune domande, più o meno come faccio io, e ci scrive chiedendoci se questo "è normale" oppure no.
Onestamente mi sembra una specie di "richiesta di conferma", poichè sotto sotto Lei sa già, forse, di non avere problemi psicologici.
Magari Lei è un po' troppo perfezionista, cerca davvero il pelo nell'uovo, e per questo ha bisogno di una piccola conferma.
Faccia così: provi a smettere di cercare informazioni mediche su internet, magari per tre mesi, e veda se si pone ancora certe domande oppure no.
immagino che l'articolo sull'ipocondria a cui fa riferimento sia il mio: l'ipocondriaco effettivamente prova sentimenti contrastanti rispetto alla medicina, passando dalla ricerca ossessiva di informazioni mediche all'evitamento vero e proprio, per la paura di "scoprire" di avere qualche malattia.
Inoltre l'ipocondriaco è MOLTO diffidente verso la medicina e soprattutto verso i medici, poichè sente che nessuno ha "capito" veramente qual'è la sua patologia, e quindi prova molta ansia perchè teme che tale "sottovalutazione" lo porterà alla morte.
Tutti siamo un po' ipocondriaci, poichè tutti abbiamo paura della morte e tutti (medici compresi) siamo diffidenti in parte verso la medicina: questo perchè sappiamo che la medicina non è una scienza esatta.
L'esempio tipico è quello del Virus A, che ha letteralmente "spaccato" il mondo medico (e non solo ovviamente) rispetto alla decisione di vaccinarsi.
Se il mio medico decide di non vaccinarsi però mi consiglia di farlo io come minimo qualche domanda me la faccio, giusto?
Ora, veniamo al Suo "problema": Lei si pone alcune domande, più o meno come faccio io, e ci scrive chiedendoci se questo "è normale" oppure no.
Onestamente mi sembra una specie di "richiesta di conferma", poichè sotto sotto Lei sa già, forse, di non avere problemi psicologici.
Magari Lei è un po' troppo perfezionista, cerca davvero il pelo nell'uovo, e per questo ha bisogno di una piccola conferma.
Faccia così: provi a smettere di cercare informazioni mediche su internet, magari per tre mesi, e veda se si pone ancora certe domande oppure no.
[#3]
Utente
Vi ringrazio entrambi per la gentile e celere risposta.
In effetti, la mia domanda era dovuta più ad una curiosità che non ad un vero stato d'ansia.
Come ho detto, non ho la tendenza a sopravvalutare i miei sintomi o farne una tragedia, anzi tendo a fare l'opposto (per la serie: "Oggi sto a casa tranquillo e passerà da se").
Inoltre la mia sfiducia nella medicina è più dovuta ad un'avversione verso l'abuso di farmaci, che a mio modesto parere vengono prescritti un pò troppo "alla leggera" da molti medici ed a volte fanno più danno (a lungo termine) che beneficio, che non ad una sensazione che i medici non sappiano riconoscere le patologie (che è invece, da quello che ho capito, l'argomentazione tipica degli ipocondriaci).
Sono quindi convinto di non essere ipocondriaco, ma ho voluto un'ulteriore conferma, riconoscendomi, come detto, in alcune delle caratteristiche tipiche, che il mio interesse sia normale e non sconsigliabile.
In ogni caso, seguirò il suggerimento del Dr.Bulla ed eviterò altre ricerche per un pò, giusto per evitare che diventi una cattiva abitudine.
Grazie ancora per il servizio che offrite in questo sito.
Cordiali saluti.
In effetti, la mia domanda era dovuta più ad una curiosità che non ad un vero stato d'ansia.
Come ho detto, non ho la tendenza a sopravvalutare i miei sintomi o farne una tragedia, anzi tendo a fare l'opposto (per la serie: "Oggi sto a casa tranquillo e passerà da se").
Inoltre la mia sfiducia nella medicina è più dovuta ad un'avversione verso l'abuso di farmaci, che a mio modesto parere vengono prescritti un pò troppo "alla leggera" da molti medici ed a volte fanno più danno (a lungo termine) che beneficio, che non ad una sensazione che i medici non sappiano riconoscere le patologie (che è invece, da quello che ho capito, l'argomentazione tipica degli ipocondriaci).
Sono quindi convinto di non essere ipocondriaco, ma ho voluto un'ulteriore conferma, riconoscendomi, come detto, in alcune delle caratteristiche tipiche, che il mio interesse sia normale e non sconsigliabile.
In ogni caso, seguirò il suggerimento del Dr.Bulla ed eviterò altre ricerche per un pò, giusto per evitare che diventi una cattiva abitudine.
Grazie ancora per il servizio che offrite in questo sito.
Cordiali saluti.
[#5]
Gentile ragazzo,
la Sua lettera mi ha trasmesso molta simpatia.
Chi di noi non ha paura della morte? o di invecchiare e non essere autosufficiente o delle malattie?
Il problema è quando questa paura (ribadisco che la "paura" è un'emozione sana che proviamo tutti e che in questo contesto-morte, malattie,ecc..- è un emozione del tutto congrua!) diventa spropositata e "copre" tutto il resto che c'è nel nostro mondo, non permettendoci più di vivere. Lei stesso dice di avere un sano timore. Per fortuna che ha questo sano timore, altrimenti sarebbe una persona del tutto incosciente!
La ricerca appassionata che Lei fa su siti come questo Le permette di avere informazioni che può spendere per il Suo benessere (ad esempio cambiare stile di vita per l'obesità).
Soltanto, non diventi schiavo. Mi spiego meglio: quante ore al giorno trascorre su internet o in questa ricerca?
Ultima nota: il fatto di riconoscersi in questa o quella categoria, per alcuni sintomi o tratti. A volte le persone fanno confusione su questo aspetto perchè la diffidenza ad esempio la possimao provare tutti, ma presa singolarmente non è un dato significativo per poter porre una diagnosi. Purtroppo molte persone utilizzano male servizi come questo. Inoltre le categorie diagnostiche servono agli addetti ai lavori per potersi orientare, condividendo lo stesso linguaggio scientifico, e molto meno ai pazienti che potrebbero uscirne confusi dalla lettura di articoli che non usano un linguaggio divulgativo, alla portata di tutti, con tanti esempi. Poi se vogliamo prendere i dsturbi clinici o le organizzazioni di personalità, tutti ci ritroveremmo in qualche aspetto, ma ribadisco SINGOLARMENTE non è sufficiente per porre alcuna diagnosi.
Come Le ha scritto il Collega, dott. Santonocito, la psicologia utilizza anche altri strumenti (es osservazione clinica, anamnesi dettagliata, storia di un sintomo o di un disturbo, ecc...).
Saluti,
la Sua lettera mi ha trasmesso molta simpatia.
Chi di noi non ha paura della morte? o di invecchiare e non essere autosufficiente o delle malattie?
Il problema è quando questa paura (ribadisco che la "paura" è un'emozione sana che proviamo tutti e che in questo contesto-morte, malattie,ecc..- è un emozione del tutto congrua!) diventa spropositata e "copre" tutto il resto che c'è nel nostro mondo, non permettendoci più di vivere. Lei stesso dice di avere un sano timore. Per fortuna che ha questo sano timore, altrimenti sarebbe una persona del tutto incosciente!
La ricerca appassionata che Lei fa su siti come questo Le permette di avere informazioni che può spendere per il Suo benessere (ad esempio cambiare stile di vita per l'obesità).
Soltanto, non diventi schiavo. Mi spiego meglio: quante ore al giorno trascorre su internet o in questa ricerca?
Ultima nota: il fatto di riconoscersi in questa o quella categoria, per alcuni sintomi o tratti. A volte le persone fanno confusione su questo aspetto perchè la diffidenza ad esempio la possimao provare tutti, ma presa singolarmente non è un dato significativo per poter porre una diagnosi. Purtroppo molte persone utilizzano male servizi come questo. Inoltre le categorie diagnostiche servono agli addetti ai lavori per potersi orientare, condividendo lo stesso linguaggio scientifico, e molto meno ai pazienti che potrebbero uscirne confusi dalla lettura di articoli che non usano un linguaggio divulgativo, alla portata di tutti, con tanti esempi. Poi se vogliamo prendere i dsturbi clinici o le organizzazioni di personalità, tutti ci ritroveremmo in qualche aspetto, ma ribadisco SINGOLARMENTE non è sufficiente per porre alcuna diagnosi.
Come Le ha scritto il Collega, dott. Santonocito, la psicologia utilizza anche altri strumenti (es osservazione clinica, anamnesi dettagliata, storia di un sintomo o di un disturbo, ecc...).
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Utente
Gentile Dr.ssa Pileci,
La ringrazio anche per la sua risposta.
Riguardo alla sua domanda, non parlerei di "ore al giorno".
Mi capita di passarci un paio d'ore ogni tanto, non più di una volta a settimana, quando per qualche motivo ho qualche curiosità da soddisfare.
Ho capito perfettamente ciò che lei dice, e concordo pienamente.
La ringrazio per aver ulteriormente chiarito ogni dubbio al riguardo.
Trovo che sia molto bello che dei professionisti come voi, trovino il tempo per offrire un servizio gratuito utile come questo.
I miei più cordiali saluti.
La ringrazio anche per la sua risposta.
Riguardo alla sua domanda, non parlerei di "ore al giorno".
Mi capita di passarci un paio d'ore ogni tanto, non più di una volta a settimana, quando per qualche motivo ho qualche curiosità da soddisfare.
Ho capito perfettamente ciò che lei dice, e concordo pienamente.
La ringrazio per aver ulteriormente chiarito ogni dubbio al riguardo.
Trovo che sia molto bello che dei professionisti come voi, trovino il tempo per offrire un servizio gratuito utile come questo.
I miei più cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.8k visite dal 08/12/2009.
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