Una dietologa, fiori
Buongiorno Dottori, vi scrivo perchè ho un problema che ho tentato di risolvere con molti metodi ma senza esito: soffro di fame nervosa, soprattutto nella settimana prima del ciclo. Mangio grosse quantità di cibo in poco tempo, poi però non rimetto. Non lo faccio per fame, ma sento una sensazione di perdita di controllo e non riesco a smettere finchè non sto male. Scateno così gastriti, dolori al colon e al fegato. Ho fatto psicoterapia, massaggi rilassanti, ho consultato una dietologa, fiori di bach....ma nulla. Sto tranquilla per un periodo e poi si scatena la voglia e perdo il controllo. Potete darmi un suggerimento? Grazie
[#1]
Gentile ragazza, per quanto tempo ha fatto psicoterapia? e di che tipo? poichè l'unico suggerimento utile sarebbe quello di tornare ad affidarsi ad un terapeuta. Il fatto che un tempo non abbia dato esiti non vuol dire che non li darà i futuro. Se per un problema medico ci si affida ad un dottore che in quella occasione non riesce a risolvere il problema non significa che non ci si debba più rivolgere ai medici giusto?
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
in che senso ha lavorato su rabbia e ansia? i terapeuti si concentravano sui sintomi (perdita di controllo) oppure si concentravano su altri aspetti della sua vita? relazioni, famiglia ecc? vorrei capire se gli interventi effettuati sono stati di tipo psicoanalitico oppure comportamentale.
Uno degli approcci di elezione che da risultati può essere quello sistemico-strategico. tuttavia, prima di effettuare qualsiasi intervento, una valutazione diagnostica preliminare è sempre necessaria.
Si rivolga ad uno psicologo-psicoterapeuta meglio se specializzato in orientamenti di tipo breve.(sistemico-strategico-comportamentale)
saluti
Uno degli approcci di elezione che da risultati può essere quello sistemico-strategico. tuttavia, prima di effettuare qualsiasi intervento, una valutazione diagnostica preliminare è sempre necessaria.
Si rivolga ad uno psicologo-psicoterapeuta meglio se specializzato in orientamenti di tipo breve.(sistemico-strategico-comportamentale)
saluti
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente,
credo che il problema di cui parla debba essere approfondito e possa inserirsi entro il campo dei disagi/disturbi alimentari.
Comportamenti virtuosi per contenere/limitare ALCUNE FORME di eating emozionale possono riguardare il mantenere una dieta equilibrata, fare attività fisica e sport, ecc.
C'è però da tenere chiara una cosa: le problematiche alimentari sono spesso strettamente legate a questioni emotive e psicologiche, per cui non è detto che un comportamento virtuoso possa essere di per sè risolutivo. Credo che anche lei, facendo riferimento ai suoi stati emotivi, possa riconoscerselo.
Ha provato ad accedere alla risorsa dello psicologo: forse potrebbe provare, come le chiede il collega De Vincentiis, a chiarire che tipo di lavoro ha svolto, per quanto tempo, in che modalità, ecc. Questo potrebbe permettere, prima di tutto a lei, di capire cos'è che non ha funzionato nelle due situazioni cui ha accennato.
Tenga presente che il fallimento di un percorso con un professionista non necessariamente significa che la terapia "non funziona".
Il terapeuta va scelto con cura: deve essere uno specialista preparato (tra l'altro, PSICOLOGO e PSICOTERAPEUTA sono due figure con competenze diverse!) e esperto nell'area di intervento in questione.
Detto questo, elementi importanti per la riuscita della terapia sono la motivazione del paziente e la qualità della relazione che si instaura con il terapeuta.
Per il resto, si possono ottenere ottimi risultati con molti approcci, inclusi quelli psicodinamici e psicoanalitici.
Il mio consiglio è quello di concedersi un'altra chance e ricorrere alla psicoterapia, questa volta però cercando con cura il professionista adatto a lavorare proficuamente con lei.
Spero di esserle stato utile, buona domenica.
credo che il problema di cui parla debba essere approfondito e possa inserirsi entro il campo dei disagi/disturbi alimentari.
Comportamenti virtuosi per contenere/limitare ALCUNE FORME di eating emozionale possono riguardare il mantenere una dieta equilibrata, fare attività fisica e sport, ecc.
C'è però da tenere chiara una cosa: le problematiche alimentari sono spesso strettamente legate a questioni emotive e psicologiche, per cui non è detto che un comportamento virtuoso possa essere di per sè risolutivo. Credo che anche lei, facendo riferimento ai suoi stati emotivi, possa riconoscerselo.
Ha provato ad accedere alla risorsa dello psicologo: forse potrebbe provare, come le chiede il collega De Vincentiis, a chiarire che tipo di lavoro ha svolto, per quanto tempo, in che modalità, ecc. Questo potrebbe permettere, prima di tutto a lei, di capire cos'è che non ha funzionato nelle due situazioni cui ha accennato.
Tenga presente che il fallimento di un percorso con un professionista non necessariamente significa che la terapia "non funziona".
Il terapeuta va scelto con cura: deve essere uno specialista preparato (tra l'altro, PSICOLOGO e PSICOTERAPEUTA sono due figure con competenze diverse!) e esperto nell'area di intervento in questione.
Detto questo, elementi importanti per la riuscita della terapia sono la motivazione del paziente e la qualità della relazione che si instaura con il terapeuta.
Per il resto, si possono ottenere ottimi risultati con molti approcci, inclusi quelli psicodinamici e psicoanalitici.
Il mio consiglio è quello di concedersi un'altra chance e ricorrere alla psicoterapia, questa volta però cercando con cura il professionista adatto a lavorare proficuamente con lei.
Spero di esserle stato utile, buona domenica.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 06/12/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.