Ansia e pensieri di morte
Buongiorno,
da molto tempo ho un problema piuttosto pesante che mi condiziona in molte situazioni di vita e lavoro.
Da sempre sono una persona piuttosto ansiosa, mi preoccupo facilmente anche quando non è necessariamente il caso di farlo, cerco di prendere la cosa con leggerezza quando posso ma non è detto che ci riesca sempre, anche se in genere riesco ad essere abbastanza sereno, se non rilassato e a mio agio.
Ultimamente però stanno capitando situazioni sempre più frequenti in cui mi sento travolto dall'ansia, fino ad arrivare a "picchi" che credo si possano chiamare veri e propri attacchi di panico. Mi manca l'aria, sento il cuore che batte all'impazzata, formicolii all'arto (ma davvero non so dire se siano questioni fisiche o suggestione) e soprattutto mi prende un'idea potente e oppressiva che stia per succedere qualcosa di tremendo, che io o i miei cari possano improvvisamente morire. E' già capitato alcune volte (sporadicamente) e non sono riuscito a riprendere il controllo se non dopo molto tempo (ore), sentendomi spossato dall'esperienza. Ultimamente capita più spesso e in modo sempre più violento, non trovo modo di affrontare la cosa.
Ho provato a documentarmi su internet e credo di aver capito alcune cose rispetto al mio problema, ma non credo che questo mi aiuti più di tanto a combatterlo.
Vi chiedo:
1.come posso inquadrare il mio disturbo?
2.cosa posso fare per risolverlo?
Grazie in anticipo
da molto tempo ho un problema piuttosto pesante che mi condiziona in molte situazioni di vita e lavoro.
Da sempre sono una persona piuttosto ansiosa, mi preoccupo facilmente anche quando non è necessariamente il caso di farlo, cerco di prendere la cosa con leggerezza quando posso ma non è detto che ci riesca sempre, anche se in genere riesco ad essere abbastanza sereno, se non rilassato e a mio agio.
Ultimamente però stanno capitando situazioni sempre più frequenti in cui mi sento travolto dall'ansia, fino ad arrivare a "picchi" che credo si possano chiamare veri e propri attacchi di panico. Mi manca l'aria, sento il cuore che batte all'impazzata, formicolii all'arto (ma davvero non so dire se siano questioni fisiche o suggestione) e soprattutto mi prende un'idea potente e oppressiva che stia per succedere qualcosa di tremendo, che io o i miei cari possano improvvisamente morire. E' già capitato alcune volte (sporadicamente) e non sono riuscito a riprendere il controllo se non dopo molto tempo (ore), sentendomi spossato dall'esperienza. Ultimamente capita più spesso e in modo sempre più violento, non trovo modo di affrontare la cosa.
Ho provato a documentarmi su internet e credo di aver capito alcune cose rispetto al mio problema, ma non credo che questo mi aiuti più di tanto a combatterlo.
Vi chiedo:
1.come posso inquadrare il mio disturbo?
2.cosa posso fare per risolverlo?
Grazie in anticipo
[#1]
Gentile Utente,
quelli che descrive sembrerebbero proprio sintomi di ansia e di attacchi di panico. Innanzitutto, però, occorre escludere le eventuali cause organiche per questa sintomatologia quindi la inviterei a consultare il suo medico di famiglia per gli esami necessari.
Poi una volta esclusa la causa organica sarà plausibile prendere in considerazione l'ipotesi dell'ansia.
Lei ha ragione quando dice che documentarsi su internet e capire alcune cose non possa essere la soluzione al suo problema. Per questo motivo il consiglio è quello di richiedere un consulto ad uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale, per una diagnosi ed un eventuale percorso adeguato.
Un cordiale saluto
quelli che descrive sembrerebbero proprio sintomi di ansia e di attacchi di panico. Innanzitutto, però, occorre escludere le eventuali cause organiche per questa sintomatologia quindi la inviterei a consultare il suo medico di famiglia per gli esami necessari.
Poi una volta esclusa la causa organica sarà plausibile prendere in considerazione l'ipotesi dell'ansia.
Lei ha ragione quando dice che documentarsi su internet e capire alcune cose non possa essere la soluzione al suo problema. Per questo motivo il consiglio è quello di richiedere un consulto ad uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale, per una diagnosi ed un eventuale percorso adeguato.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
[#2]
Gentile Utente,
come ha giustamente sottolineato la Collega la prima cosa da fare è escludere con certezza la presenza di patologie organiche: alcuni disturbi alla tiroide ad esempio determinano sintomi simili a quelli che Lei ha descritto.
Se, come probabile, si tratta di ansia e panico mi associo a quanto suggeritole dalla Collega Sighinolfi: i migliori risultati si sono ottenuti associando psicoterapia cognitivo-comportamentale e farmacoterapia.
Le allego anche questi articoli su ansia e panico: provi a leggerli e veda se si ritrova oppure no
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html
come ha giustamente sottolineato la Collega la prima cosa da fare è escludere con certezza la presenza di patologie organiche: alcuni disturbi alla tiroide ad esempio determinano sintomi simili a quelli che Lei ha descritto.
Se, come probabile, si tratta di ansia e panico mi associo a quanto suggeritole dalla Collega Sighinolfi: i migliori risultati si sono ottenuti associando psicoterapia cognitivo-comportamentale e farmacoterapia.
Le allego anche questi articoli su ansia e panico: provi a leggerli e veda se si ritrova oppure no
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#3]
Gentile utente, fa bene a documentarsi ma tenga presente che in chi è ansioso, oltre un certo limite s'innesca un meccanismo per cui cercando altre informazioni l'ansia aumenta.
Questo per dirle che non è necessario che sia lei a inquadrare il disturbo, non solo, ma rischia di essere controproducente.
Si rivolga a uno specialista per una valutazione, può andare da uno psicologo/psicoterapeuta, da ciò che dice si tratta quasi certamente di ansia. L'ansia può essere curata bene attraverso interventi psicoterapeutici brevi e mirati, anche se la competenza del terapeuta è più importante del tipo di terapia.
Cordiali saluti
Questo per dirle che non è necessario che sia lei a inquadrare il disturbo, non solo, ma rischia di essere controproducente.
Si rivolga a uno specialista per una valutazione, può andare da uno psicologo/psicoterapeuta, da ciò che dice si tratta quasi certamente di ansia. L'ansia può essere curata bene attraverso interventi psicoterapeutici brevi e mirati, anche se la competenza del terapeuta è più importante del tipo di terapia.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
Ringrazio i medici che mi hanno risposto, riflettendo sulle vostre risposte mi vengono altre domande, che vi propongo sperando di non abusare della cortesia.
Per prima cosa preciso che ho fatto in effett gli esami medici, seguito dal mio medico di base, persona scrupolosa e di cui mi fido molto, e sono risultato "sano come un pesce". In effetti io stesso so, dentro di me, di non avere necessariamente problemi fisici, solo che quando mi prende l'ansia diciamo che "non mi basta" questa convinzione per mettermi tranquillo...!
Ho letto gli articoli citati, ringrazio il dottore, mi ci ritrovo ma devo dire che mi aiutano e dicono poco rispetto a quanto già sapevo. Come ho scritto, ho chiaro in testa che "ho paura e non sto morendo davvero", però poi la cosa è più forte di me. Sento che c'è qualcos'altro, ma non capisco cosa.
Vorrei capire quindi una cosa: da un lato c'è la scelta del terapeuta, dall'altro quello della terapia.
Come potrei muovermi?
Ma quindi devo prendere anche dei farmaci?!? Caspita...
Per i dottori che mi consigliano la psicoterapia cognitivo-comportamentale, potete darmi un'idea di cosa sia ed eventualmente di come muovermi per trovare un bravo terapista?
Per il dottor Santocito: da "tecnico", mi sa suggerire qualche idea per saper scegliere un professionista competente? Io purtroppo sono a secco di conoscenze nell'abito.
Vi ringrazio tutti per la gentilezza e l'interesse.
Per prima cosa preciso che ho fatto in effett gli esami medici, seguito dal mio medico di base, persona scrupolosa e di cui mi fido molto, e sono risultato "sano come un pesce". In effetti io stesso so, dentro di me, di non avere necessariamente problemi fisici, solo che quando mi prende l'ansia diciamo che "non mi basta" questa convinzione per mettermi tranquillo...!
Ho letto gli articoli citati, ringrazio il dottore, mi ci ritrovo ma devo dire che mi aiutano e dicono poco rispetto a quanto già sapevo. Come ho scritto, ho chiaro in testa che "ho paura e non sto morendo davvero", però poi la cosa è più forte di me. Sento che c'è qualcos'altro, ma non capisco cosa.
Vorrei capire quindi una cosa: da un lato c'è la scelta del terapeuta, dall'altro quello della terapia.
Come potrei muovermi?
Ma quindi devo prendere anche dei farmaci?!? Caspita...
Per i dottori che mi consigliano la psicoterapia cognitivo-comportamentale, potete darmi un'idea di cosa sia ed eventualmente di come muovermi per trovare un bravo terapista?
Per il dottor Santocito: da "tecnico", mi sa suggerire qualche idea per saper scegliere un professionista competente? Io purtroppo sono a secco di conoscenze nell'abito.
Vi ringrazio tutti per la gentilezza e l'interesse.
[#5]
Gentile Utente,
il fatto che lei affermi "In effetti io stesso so, dentro di me, di non avere necessariamente problemi fisici, solo che quando mi prende l'ansia diciamo che "non mi basta" questa convinzione per mettermi tranquillo...!" è indice del fatto che le serve un aiuto professionale per poter affrontare questi pensieri.
La terapia cognitivo-comportamentale sopratutto in associazione con la farmacoterapia, nel trattamento dei disturbi d'ansia, permette di ottenere risultati duraturi e in tempi brevi. Questo non significa che lei abbia necessariamente bisogno anche di una terapia farmacologica ma questo potrà stabilirlo solo il professionista dopo una diagnosi e un quadro accurato della situazione.
Per poter trovare un terapeuta che utilizzi questo approccio può cercare in questo sito:
http://www.aiamc.it/lombardia.htm
e può contattare chi, nella propria descrizione, ha specificato di occuparsi dei disturbi d'ansia.
In alternativa può cercare all'interno di questo sito:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-regione/lombardia/
Può chiedere informazioni sul tipo di approccio usato quando telefonerà per prendere un appuntamento.
Un cordiale saluto
il fatto che lei affermi "In effetti io stesso so, dentro di me, di non avere necessariamente problemi fisici, solo che quando mi prende l'ansia diciamo che "non mi basta" questa convinzione per mettermi tranquillo...!" è indice del fatto che le serve un aiuto professionale per poter affrontare questi pensieri.
La terapia cognitivo-comportamentale sopratutto in associazione con la farmacoterapia, nel trattamento dei disturbi d'ansia, permette di ottenere risultati duraturi e in tempi brevi. Questo non significa che lei abbia necessariamente bisogno anche di una terapia farmacologica ma questo potrà stabilirlo solo il professionista dopo una diagnosi e un quadro accurato della situazione.
Per poter trovare un terapeuta che utilizzi questo approccio può cercare in questo sito:
http://www.aiamc.it/lombardia.htm
e può contattare chi, nella propria descrizione, ha specificato di occuparsi dei disturbi d'ansia.
In alternativa può cercare all'interno di questo sito:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-regione/lombardia/
Può chiedere informazioni sul tipo di approccio usato quando telefonerà per prendere un appuntamento.
Un cordiale saluto
[#6]
Gentile signora, concordo con i colleghi: il trattamento elettivo per ciò che Lei sta descrivendo è la terapia cognitivo-comportamentale, che potrà aiutarla a capire cos'è questa "paura" che è più forte di Lei e ciò che Lei chiama "qualcos'altro".
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale potrà imparare a riconscere le sensazioni e le emozioni e, presa consapevolezza di ciò, si spaventerà anche meno. Successivamente potrà lavorare sul significato di ciò che Le sta accadendo.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica, sarà un medico a prescriverle eventualmente dei farmaci; pertanto io, che non sono un medico, non posso fornirLe alcuna risposta in merito. Non so dirle se dovrà assumere farmaci e quali.
Saluti
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale potrà imparare a riconscere le sensazioni e le emozioni e, presa consapevolezza di ciò, si spaventerà anche meno. Successivamente potrà lavorare sul significato di ciò che Le sta accadendo.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica, sarà un medico a prescriverle eventualmente dei farmaci; pertanto io, che non sono un medico, non posso fornirLe alcuna risposta in merito. Non so dirle se dovrà assumere farmaci e quali.
Saluti
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#7]
Può leggere quest'articolo per sapere cosa aspettarsi da una psicoterapia e su come scegliersi uno psicoterapeuta:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Può anche leggere quest'altro (più breve) per informazioni su un modello terapeutico, quello breve strategico, che ha le caratteristiche di brevità e incisività che le dicevo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/376-che-cos-e-la-psicoterapia-breve-strategica.html
In generale, per sapere se il professionista che sta contattando è quello giusto per lei, faccia domande. Faccia prima una ricerca per raccogliere dei nomi, poi faccia delle telefonate e chieda al professionista se è esperto nel tipo di disturbo che la riguarda, e una previsione di massima sulla durata della terapia. Già da una prima telefonata si possono capire diverse cose. Poi si rivolga al professionista che più le ispira competenza e professionialità.
Può anche guardare in questa lista di specialisti in terapia breve strategica, suddivisa regione per regione:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm
Cordiali saluti
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Può anche leggere quest'altro (più breve) per informazioni su un modello terapeutico, quello breve strategico, che ha le caratteristiche di brevità e incisività che le dicevo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/376-che-cos-e-la-psicoterapia-breve-strategica.html
In generale, per sapere se il professionista che sta contattando è quello giusto per lei, faccia domande. Faccia prima una ricerca per raccogliere dei nomi, poi faccia delle telefonate e chieda al professionista se è esperto nel tipo di disturbo che la riguarda, e una previsione di massima sulla durata della terapia. Già da una prima telefonata si possono capire diverse cose. Poi si rivolga al professionista che più le ispira competenza e professionialità.
Può anche guardare in questa lista di specialisti in terapia breve strategica, suddivisa regione per regione:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm
Cordiali saluti
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signore,
oltre a quanto detto dai colleghi, nell'unirmi a indicarle un percorso con uno psicoterapeuta, le posso consigliare di valutare quale sia il suo obiettivo, prima di focalizzarsi sull'approccio.
E' interessato a risolvere il problema degli attacchi di panico e del disturbo d'ansia? Allora un buon primo passo potrebbe essere in direzione di un approccio focalizzato, breve, tra uno di quelli consigliati dai colleghi.
Se invece il suo interesse è quello di lavorare su di sè, anche ricercando significati profondi e radici emotive del suo problema, può ipotizzare di rivolgersi verso un approccio di tipo psicodinamico, rivolto alla persona prima che al sintomo specifico.
Un ultimo consiglio rispetto alla farmacoterapia: un'idea comune sugli psicofarmaci (agenti invadenti con conseguenze invalidanti) non corrisponde alla realtà. Un consulto con il suo medico di base le potrà chiarire le idee in proposito.
Cordialmente,
oltre a quanto detto dai colleghi, nell'unirmi a indicarle un percorso con uno psicoterapeuta, le posso consigliare di valutare quale sia il suo obiettivo, prima di focalizzarsi sull'approccio.
E' interessato a risolvere il problema degli attacchi di panico e del disturbo d'ansia? Allora un buon primo passo potrebbe essere in direzione di un approccio focalizzato, breve, tra uno di quelli consigliati dai colleghi.
Se invece il suo interesse è quello di lavorare su di sè, anche ricercando significati profondi e radici emotive del suo problema, può ipotizzare di rivolgersi verso un approccio di tipo psicodinamico, rivolto alla persona prima che al sintomo specifico.
Un ultimo consiglio rispetto alla farmacoterapia: un'idea comune sugli psicofarmaci (agenti invadenti con conseguenze invalidanti) non corrisponde alla realtà. Un consulto con il suo medico di base le potrà chiarire le idee in proposito.
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 8.3k visite dal 01/12/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.