Dap e psicoterapia
Ho sofferto per ben 3 decenni di attacchi di panico, vissuti nutrendomi, ahimè, di tranquillanti di ogni sorta.
Lo scorso anno, al manifestarsi dell'ennesimo problema, decido di intraprendere una psicoterapia analitica di tipo transazionale, soprattutto perchè nel passato avevo già seguito quelle di tipo cognitivo comportamentale ed anche perchè, per la mia lunga amara esperienza sul campo, ho sviluppato la convinzione che ho imparato a "dappare" (passatemi questo neologismo).
Devo dire che, a scapito della mia iniziale diffidenza, in un anno riscontro dei passi avanti incredibile, tant'è vero che da solo, senza alcun incoraggiamento esterno, da mesi faccio a meno dei tranquillanti.
Ora, da una decina di giorni, mi capita che avverto una forte recrudescenza della sintomatologia ansiosa legata all'altezza (se vedo la tromba di una scala mi terrorizzo, soprattutto perchè temo di impazzire e gettarmici (assurdo razionalmente).
Devo dire che il tutto è iniziato il giorno dopo la seduta terapeutica più "pesante" avuta nel corso dell'anno, durante il quale, con lucidità, ho rivisto parecchio della mia vita in relazione agli eventi di DAP avuti.
Sono pertanto a chiedere: può essere che qualcosa, in quella seduta, possa aver smosso qualche paura ancestrale che se ne stava bella rintanata dentro di me e che invece attraverso l'analisi è sortita determinando questa fobia?
O pensate ci possa essere dell'altro?
Vi ringrazio anticipatamente.
Lo scorso anno, al manifestarsi dell'ennesimo problema, decido di intraprendere una psicoterapia analitica di tipo transazionale, soprattutto perchè nel passato avevo già seguito quelle di tipo cognitivo comportamentale ed anche perchè, per la mia lunga amara esperienza sul campo, ho sviluppato la convinzione che ho imparato a "dappare" (passatemi questo neologismo).
Devo dire che, a scapito della mia iniziale diffidenza, in un anno riscontro dei passi avanti incredibile, tant'è vero che da solo, senza alcun incoraggiamento esterno, da mesi faccio a meno dei tranquillanti.
Ora, da una decina di giorni, mi capita che avverto una forte recrudescenza della sintomatologia ansiosa legata all'altezza (se vedo la tromba di una scala mi terrorizzo, soprattutto perchè temo di impazzire e gettarmici (assurdo razionalmente).
Devo dire che il tutto è iniziato il giorno dopo la seduta terapeutica più "pesante" avuta nel corso dell'anno, durante il quale, con lucidità, ho rivisto parecchio della mia vita in relazione agli eventi di DAP avuti.
Sono pertanto a chiedere: può essere che qualcosa, in quella seduta, possa aver smosso qualche paura ancestrale che se ne stava bella rintanata dentro di me e che invece attraverso l'analisi è sortita determinando questa fobia?
O pensate ci possa essere dell'altro?
Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Caro utente,
è altamente probabile che lei abbia scoperto qualcosa di nuovo e autodestruttivo in "quella seduta terapeutica più pesante". Le è possibile parlare di questo con il suo terapeuta? E' prezioso che ha potuto (ri)vedere con lucidità come la sua vita si è intreciata con i DAP.
I suoi DAP le hanno protetto da un pericolo per lei più grande. Ora, insieme al suo terapeuta vi siete avvicinati alla possibilità di vedere e ammettere qual'è questa grande paura che lei chiama ancestrale, intorno alla quale ha sviluppato tutte le strategie di evitamento e di gestione dei DAP. Se la sente di incontrare questa paura?
O ha bisogno di vivere un altro pò di tempo nella modalità che, anche se dolorosa le è più familiare?
è altamente probabile che lei abbia scoperto qualcosa di nuovo e autodestruttivo in "quella seduta terapeutica più pesante". Le è possibile parlare di questo con il suo terapeuta? E' prezioso che ha potuto (ri)vedere con lucidità come la sua vita si è intreciata con i DAP.
I suoi DAP le hanno protetto da un pericolo per lei più grande. Ora, insieme al suo terapeuta vi siete avvicinati alla possibilità di vedere e ammettere qual'è questa grande paura che lei chiama ancestrale, intorno alla quale ha sviluppato tutte le strategie di evitamento e di gestione dei DAP. Se la sente di incontrare questa paura?
O ha bisogno di vivere un altro pò di tempo nella modalità che, anche se dolorosa le è più familiare?
Dr.ssa Nada Bucat
339/288.98.30
If there is a will, there is a way!
[#2]
Utente
Grazie Dottoressa.
No, non ho alcuna paura di affrontare argomenti con la mia terapeuta. Come consigliatomi da un Vostro collega, ho iniziato questa avventura con animo candido e poco tepo fa ho espresso alla Dottoressa le mie perplessità in merito a quanti mi dicevano "ci saranno resistenze", "non vorrai parlare o andare".
Io non ho mancato un appuntamento (anche perchè pago il mese in anticipo) e non ho mai avvertito una tentazione a non andare, anzi......
Comunque mi conforta quanto da Lei asserito. Se è così, vuol dire che sto centrando gli obiettivi, anche se ciò sta provocando qualche sofferenza.
No, non ho alcuna paura di affrontare argomenti con la mia terapeuta. Come consigliatomi da un Vostro collega, ho iniziato questa avventura con animo candido e poco tepo fa ho espresso alla Dottoressa le mie perplessità in merito a quanti mi dicevano "ci saranno resistenze", "non vorrai parlare o andare".
Io non ho mancato un appuntamento (anche perchè pago il mese in anticipo) e non ho mai avvertito una tentazione a non andare, anzi......
Comunque mi conforta quanto da Lei asserito. Se è così, vuol dire che sto centrando gli obiettivi, anche se ciò sta provocando qualche sofferenza.
[#5]
Gentile Utente,
è difficile dire da qui cosa stia succedendo all'interno del vostro setting terapeutico. La persona migliore per darle questa risposta è proprio la terapeuta in questione.
Annoterei il fatto che, nonostante la presenza della psicologa, Lei avverta la necessità di chiedere altre rassicurazioni su questo sito.
L'impressione, rileggendo la sua storia, è che Lei oltre al DAP abbia un certo "nucleo" ossessivo, che forse le impedisce di fidarsi al 100% degli altri.
E' un'impressione, ma approfitterei di questa "escursione" mediatica, e stamperei questo scambio, portandolo direttamente in seduta.
è difficile dire da qui cosa stia succedendo all'interno del vostro setting terapeutico. La persona migliore per darle questa risposta è proprio la terapeuta in questione.
Annoterei il fatto che, nonostante la presenza della psicologa, Lei avverta la necessità di chiedere altre rassicurazioni su questo sito.
L'impressione, rileggendo la sua storia, è che Lei oltre al DAP abbia un certo "nucleo" ossessivo, che forse le impedisce di fidarsi al 100% degli altri.
E' un'impressione, ma approfitterei di questa "escursione" mediatica, e stamperei questo scambio, portandolo direttamente in seduta.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#6]
Utente
Egregio Dr. Bulla,
che io non abbia una fiducia incondizionata verso altri è, ahimè, circostanza vera, fors'anche (è così mi creda!) perchè nei trascorsi giovanili sono rimasto assai deluso da persone che hanno tradito la mia fiducia.
Però, mi creda, l'esigenza di scrivere oggi è soltanto perchè ho vissuto una esperienza terrificante di questa paura solo sabato scorso e ne sopporto ancora addosso le conseguenze (dolori muscolari e articolari) e da oggi a mercoledì, giorno della seduta, sembra debba passare una eternità alla quale dover sopravvivere.
che io non abbia una fiducia incondizionata verso altri è, ahimè, circostanza vera, fors'anche (è così mi creda!) perchè nei trascorsi giovanili sono rimasto assai deluso da persone che hanno tradito la mia fiducia.
Però, mi creda, l'esigenza di scrivere oggi è soltanto perchè ho vissuto una esperienza terrificante di questa paura solo sabato scorso e ne sopporto ancora addosso le conseguenze (dolori muscolari e articolari) e da oggi a mercoledì, giorno della seduta, sembra debba passare una eternità alla quale dover sopravvivere.
[#7]
Gentile Utente,
mi dispiace, purtroppo l'ansia determina proprio questo "effetto-attesa".
L'attesa è "spaventosa" proprio perchè Lei la teme.
Se lei pensasse ad es "Meno male che ho ancora un paio di giorni per riflettere su quanto è accaduto, così da arrivare in seduta con le idee chiare" le Sue reazioni emotive sarebbero diverse.
Provare per credere.
mi dispiace, purtroppo l'ansia determina proprio questo "effetto-attesa".
L'attesa è "spaventosa" proprio perchè Lei la teme.
Se lei pensasse ad es "Meno male che ho ancora un paio di giorni per riflettere su quanto è accaduto, così da arrivare in seduta con le idee chiare" le Sue reazioni emotive sarebbero diverse.
Provare per credere.
[#8]
Utente
Ha perfettamente ragione: il modo di porsi di fronte ad un problema ne cambia gli aspetti.
Ci sto lavorando sodo e già una conquista, dopo 30 anni e oltre, è stata quella di non definirsi più un "malato".
Non sono malato, ho qualche problema e lo voglio risolvere. Ma capisco chiaramente che nella psicoterapia i tempi non sono brevi!!
Sia certo che il Suo consiglio lo seguirò!
Ci sto lavorando sodo e già una conquista, dopo 30 anni e oltre, è stata quella di non definirsi più un "malato".
Non sono malato, ho qualche problema e lo voglio risolvere. Ma capisco chiaramente che nella psicoterapia i tempi non sono brevi!!
Sia certo che il Suo consiglio lo seguirò!
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.1k visite dal 30/11/2009.
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Approfondimento su Ansia
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