Buona sera....cerco aiuto
non so cm iniziare...soffro di ansia e attachi di panico da 3 anni..anche di piu,inizio a dire che mio pappa e morto 5 anni fa di infarto...e da li e partito tutto..anche se gli effetti si sono sentiti dopo un po..,adesso sn in cura cn cipralex 10 mg,una al giorno.sinceramente sto meglio da un paio di mesi che li prendo,ma....ce un ma...io ho sempre paura di stare da sola,ho paura di uscire da sola,ho paura del domani...o sempre paura che mi possa accadere un infarto..e che nessuno nn ce per aiutarmi,io sn sempre acasa con il mio bambino che a 3 anni,e mi chiedo:se mi succede qualcosa lui cosa fa?come mi puo aiutare?chi chiama il medico?ohhhh..adesso..sono in cerca di lavoro perche ne ho bisogno...mi si e offerto cm barista,ma....ho sempre paura che mi possa succedere qualcosa...li dentro...che poi il capo mi dice:ma vaiiii.....,ogni tanto ho il cuore che bate strano....perde dei batitti...ma proprio per pochi secondi,invece un anno fa caminavo tranquilla..per la strada,e al improviso a inizziato a battermi proprio strano..e durato per 5 minuti circa...ma dei battiti sbalati...non nella norma..hanno chiamato il pronto coccorso perche erro bianca nn mi sentivo piu le gambe..prima che loro arrivaserro e passato....cmq..ho fatto tante visite cardiologiche,tante ecg..ma so che quelle nn serovo a niente...se mi da una risposta o un incoraggiamento per il lavoro grazie mille!
[#1]
Cara Signora,
è difficile darle un aiuto o incoraggiamento per il lavoro, perchè penso che ci siano delle cose che ha riferito e su cui dovrebbe lavorare, come la morte di suo padre.
E' mamma e deve sapere che i genitori "sbagliano" ma una cosa che dovrebbero sempre cercare di evitare è trasmettere le proprie ferite ai figli, perchè loro non hanno le potenzialità per poterle curare dato che non sono le loro, quindi un genitore dovrebbe cercare di curarsi le proprie ferite, e ciò è possibile farlo prendendosi cura di sè e chiedendo aiuto nel momento in cui ci si rende conto che "le ferite ci sono".
Le consiglio di contattare uno psicologo-pscioterapeuta per riflettere insieme a lui delle sue difficoltà del momento.
Un caro saluto.
è difficile darle un aiuto o incoraggiamento per il lavoro, perchè penso che ci siano delle cose che ha riferito e su cui dovrebbe lavorare, come la morte di suo padre.
E' mamma e deve sapere che i genitori "sbagliano" ma una cosa che dovrebbero sempre cercare di evitare è trasmettere le proprie ferite ai figli, perchè loro non hanno le potenzialità per poterle curare dato che non sono le loro, quindi un genitore dovrebbe cercare di curarsi le proprie ferite, e ciò è possibile farlo prendendosi cura di sè e chiedendo aiuto nel momento in cui ci si rende conto che "le ferite ci sono".
Le consiglio di contattare uno psicologo-pscioterapeuta per riflettere insieme a lui delle sue difficoltà del momento.
Un caro saluto.
Dr.ssa Romina Venti
Psicologa-Psicoterapeuta familiare e sistemico-relazionale
Iscr.Ord.Psic.Umbria sez. A n°536
www.rominaventi.it
[#2]
Gentile ragazza,
dalla sua richiesta emergono sofferenza e preoccupazione. Lei è preoccupata che possa accaderle qualcosa di grave e per questo sta limitando sempre di più la sua vita (non esce di casa, non sa se iniziare o meno a lavorare ecc.). Questo, insieme all'esclusione di cause organiche, confermerebbe l'ipotesi dell'ansia.
Concordo con la Collega nel dire che in quanto genitore dovrebbere innanzitutto cercare di prendersi cura di se stessa per poi poter essere in grado di trasmettere cura e protezione a suo figlio. Questa sofferenza non le permette oggi di essere serena e tranquilla e per questo credo che la cosa migliore da fare sia rivolgersi personalmente ad uno psicologo-psicoterapeuta per una diagnosi ed un eventuale percorso appropriato.
In bocca al lupo.
Un saluto
dalla sua richiesta emergono sofferenza e preoccupazione. Lei è preoccupata che possa accaderle qualcosa di grave e per questo sta limitando sempre di più la sua vita (non esce di casa, non sa se iniziare o meno a lavorare ecc.). Questo, insieme all'esclusione di cause organiche, confermerebbe l'ipotesi dell'ansia.
Concordo con la Collega nel dire che in quanto genitore dovrebbere innanzitutto cercare di prendersi cura di se stessa per poi poter essere in grado di trasmettere cura e protezione a suo figlio. Questa sofferenza non le permette oggi di essere serena e tranquilla e per questo credo che la cosa migliore da fare sia rivolgersi personalmente ad uno psicologo-psicoterapeuta per una diagnosi ed un eventuale percorso appropriato.
In bocca al lupo.
Un saluto
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
[#3]
Ex utente
io vi ringrazzio delle vostre risposte,volevo ribadire che sono stata in cura da un psicologo..per 3 mesi,ma ho immpresione che nn serve a niente,adesso tra un po vado a provare questo lavoro di cui vi ho detto...a un bar..penso che il contatto cn la gente mi aiuti...si,sono mamma sono felice per questo e contenta...ma guardando mio figlio nn riesco a prendere quella forza ad uscirne fuori!!!gli attachi nn li ho avuti da quasi 3 mesi..che prima avevo 2 alla settimana...paura di morire..tremavo..dolore al petto..alla testa..io adesso non ho paura degli attachi perche ho capito che passano...ho paura solo di qualche episodio quello di battiti strani...nn so se sono extrasistole..o altro..di quelle che 2-3 secondi non ho paura...dicevo che mi e capitato una volta un anno fa caminando sulla strada tranquilla..dei battiti fuori posto per 4-5 minuti...e di quello che ho paura!poi sento sempre delle sensazioni al petto pesanti...nn so spiegare come sono...quello sempre....boh,cmq grazie mille!e bello poter raccontare le cose cosi...ad un sconosciuto.....sicuramente che ti ascolti..
[#4]
Gentile ragazza, da quanto scrive sembra che la situazione sia migliorata anche se non mi è chiaro se questo miglioramento lo abbia ottenuto solo grazie alla farmacoterapia (prescritta da uno psichiatra?), considerato che non crede che lo psicologo sia riuscito ad aiutarla. Sempre da quanto scrive, però, sembra che l'ansia e le preoccupazioni non siano svanite del tutto e sopratutto che queste influenzino la sua vita quotidiana. Se così fosse credo sarebbe il caso di effettuare un ulteriore consulto psicologico magari da un altro terapeuta se non crede che il precedente sia riuscito ad aiutarla. I migliori risultati per i disturbi d'ansia si ottengono associando una terapia farmacologica ad una psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Mi fa piacere sapere che ha deciso di accettare il lavoro e le faccio un grande in bocca al lupo per questa nuova esperienza.
Un cordiale saluto
Mi fa piacere sapere che ha deciso di accettare il lavoro e le faccio un grande in bocca al lupo per questa nuova esperienza.
Un cordiale saluto
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 26/11/2009.
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