Un banale virus intestinale che le ha causato vomito
Buongiorno.
Ho una figlia di quasi quindici anni che ha il terrore di vomitare.
E' una ragazzina per fortuna sanissima ma cinque anni fa ha contratto un banale virus intestinale che le ha causato vomito e diarrea per un paio di giorni.
Da allora, ogni volta che è tesa o preoccupata per qualcosa (uscire con nuovi amici, un compito in classe, dormire fuori casa...), le viene un attacco d'ansia in cui la paura di vomitare la fa da padrona.
L'attacco d'ansia si manifesta con accelerazione del battito cardiaco, sudorazione, capogiri e il classico "nodo in gola".
Proprio quest'ultima sensazione le fa pensare di dover vomitare, anche se non avverte fastidi allo stomaco, ed è tale la sua paura che entra in iperventilazione, con aumento delle vertigini e conseguente nausea, la quale com'è naturale la convince che vomiterà sicuramente (in realtà non accade mai).
Quando ha queste crisi si dispera e diventa quasi isterica in un parossismo di terrore (continua a ripetere piangendo "non voglio vomitare, non voglio vomitare...!").
Per fronteggiare questi attacchi d'ansia il medico di famiglia le ha prescritto una dose infinitesimale di Xanax, che però risolve solo in parte il problema.
Abbiamo anche preso contatti con una psicologa esperta in problematiche adolescenziali, ma al momento ha voluto parlare soltanto con noi genitori, riservandosi di incontrare la ragazza solo tra qualche tempo.
Da cosa può essere causata questa fobia del vomito?
Come affrontarla? Come aiutare mia figlia a liberarsene?
Grazie.
Ho una figlia di quasi quindici anni che ha il terrore di vomitare.
E' una ragazzina per fortuna sanissima ma cinque anni fa ha contratto un banale virus intestinale che le ha causato vomito e diarrea per un paio di giorni.
Da allora, ogni volta che è tesa o preoccupata per qualcosa (uscire con nuovi amici, un compito in classe, dormire fuori casa...), le viene un attacco d'ansia in cui la paura di vomitare la fa da padrona.
L'attacco d'ansia si manifesta con accelerazione del battito cardiaco, sudorazione, capogiri e il classico "nodo in gola".
Proprio quest'ultima sensazione le fa pensare di dover vomitare, anche se non avverte fastidi allo stomaco, ed è tale la sua paura che entra in iperventilazione, con aumento delle vertigini e conseguente nausea, la quale com'è naturale la convince che vomiterà sicuramente (in realtà non accade mai).
Quando ha queste crisi si dispera e diventa quasi isterica in un parossismo di terrore (continua a ripetere piangendo "non voglio vomitare, non voglio vomitare...!").
Per fronteggiare questi attacchi d'ansia il medico di famiglia le ha prescritto una dose infinitesimale di Xanax, che però risolve solo in parte il problema.
Abbiamo anche preso contatti con una psicologa esperta in problematiche adolescenziali, ma al momento ha voluto parlare soltanto con noi genitori, riservandosi di incontrare la ragazza solo tra qualche tempo.
Da cosa può essere causata questa fobia del vomito?
Come affrontarla? Come aiutare mia figlia a liberarsene?
Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
il vomito che ha avuto occasionalmente Sua figlia può avere esacerbato (per le caratteristiche di imbarazzo tipiche di queste situazioni) una precedente tendenza a rispondere in modo ansiogeno.
Questi disturbi si risolvono abbastanza velocemente: andare dalla psicologa mi sembra un'ottima soluzione.
Le allego questo articolo sull'ansia: leggetelo con la ragazza, potrebbe servirvi a chiarire meglio la situazione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
il vomito che ha avuto occasionalmente Sua figlia può avere esacerbato (per le caratteristiche di imbarazzo tipiche di queste situazioni) una precedente tendenza a rispondere in modo ansiogeno.
Questi disturbi si risolvono abbastanza velocemente: andare dalla psicologa mi sembra un'ottima soluzione.
Le allego questo articolo sull'ansia: leggetelo con la ragazza, potrebbe servirvi a chiarire meglio la situazione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#2]
Gentile signora,
concordo con quanto espresso dal collega e con la scelta di chiedere un consulto da un professionista che possa prima parlare con voi per inquadrare bene la problematica e poi affrontarla direttamente con la ragazza stessa.
Molte persone hanno paura di vomitare, questo perchè il vomito scatena una serie di reazioni che vanno a colpire diverse aree vulnerabili:
- vomitare è un esempio estremo di perdita del controllo e della capacità di gestione del proprio corpo;
- vomitare dà indubbiamente una sensazione di disgusto sia fisico che psicologico (non per nulla si utilizzano nel linguagio corrente espressioni come: "mi fai vomitare", "questa cosa è da vomito", etc)
- il vomito può creare complicanze respiratorie che danno la sensazione di soffocamento (per altro questo è un altro elemento spesso presente nelle reazioni d'ansia, che si accompagna all'iperventilazione)
- vomitare è una reazione talmente eclatante e manifesta che non può essere nascosta agli altri (come ad esempio la tachicardia o il formicolio) e quindi ha delle ripercussioni a livello sociale.
Vi invito pertanto ad affrontare questi punti che possono essere delle riflessioni di partenza sulle quali sviluppare un lavoro psicoterapico.
Cordialmente,
Chiara Cimbro.
concordo con quanto espresso dal collega e con la scelta di chiedere un consulto da un professionista che possa prima parlare con voi per inquadrare bene la problematica e poi affrontarla direttamente con la ragazza stessa.
Molte persone hanno paura di vomitare, questo perchè il vomito scatena una serie di reazioni che vanno a colpire diverse aree vulnerabili:
- vomitare è un esempio estremo di perdita del controllo e della capacità di gestione del proprio corpo;
- vomitare dà indubbiamente una sensazione di disgusto sia fisico che psicologico (non per nulla si utilizzano nel linguagio corrente espressioni come: "mi fai vomitare", "questa cosa è da vomito", etc)
- il vomito può creare complicanze respiratorie che danno la sensazione di soffocamento (per altro questo è un altro elemento spesso presente nelle reazioni d'ansia, che si accompagna all'iperventilazione)
- vomitare è una reazione talmente eclatante e manifesta che non può essere nascosta agli altri (come ad esempio la tachicardia o il formicolio) e quindi ha delle ripercussioni a livello sociale.
Vi invito pertanto ad affrontare questi punti che possono essere delle riflessioni di partenza sulle quali sviluppare un lavoro psicoterapico.
Cordialmente,
Chiara Cimbro.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
[#3]
Ex utente
Ringrazio i dottori Bulla e Cimbro per la loro gentile risposta.
La psicologa che ci ha preso in carico, al momento si è limitata a spiegarci che il vomito a livello psicologico rappresenta un "buttare fuori" qualcosa e che la paura di vomitare (in assenza ovviamente di problemi di ordine fisico, tipo un'indigestione) rappresenta il timore di "far uscire da sè" qualcosa - rabbia, risentimento, gelosia, traumi passati... - che in realtà si vuole reprimere.
Ora bisogna capire cos'è che mia figlia teme di buttare fuori.
C'è da aggiungere che mia figlia, ragazzina molto estroversa, quando viene presa dall'ansia (con il conseguente terrore di vomitare) non ha problemi a manifestare il suo malessere, in maniera particolarmente vistosa se si trova in compagnia di parenti o amici.
La psicologa ci ha consigliato di non dar peso alla cosa e anzi di ignorare le sue scenate (che altro non sono che la richiesta ossessiva di attenzione), cercando di distrarla.
E' davvero giusto così? Se lei ha bisogno dell'attenzione dei suoi cari, al punto da farsi venire tutti questi malesseri per ottenerla, ignorarla è davvero la cosa migliore?
La psicologa che ci ha preso in carico, al momento si è limitata a spiegarci che il vomito a livello psicologico rappresenta un "buttare fuori" qualcosa e che la paura di vomitare (in assenza ovviamente di problemi di ordine fisico, tipo un'indigestione) rappresenta il timore di "far uscire da sè" qualcosa - rabbia, risentimento, gelosia, traumi passati... - che in realtà si vuole reprimere.
Ora bisogna capire cos'è che mia figlia teme di buttare fuori.
C'è da aggiungere che mia figlia, ragazzina molto estroversa, quando viene presa dall'ansia (con il conseguente terrore di vomitare) non ha problemi a manifestare il suo malessere, in maniera particolarmente vistosa se si trova in compagnia di parenti o amici.
La psicologa ci ha consigliato di non dar peso alla cosa e anzi di ignorare le sue scenate (che altro non sono che la richiesta ossessiva di attenzione), cercando di distrarla.
E' davvero giusto così? Se lei ha bisogno dell'attenzione dei suoi cari, al punto da farsi venire tutti questi malesseri per ottenerla, ignorarla è davvero la cosa migliore?
[#4]
Gentile Signora,
io personalmente ho un altro modo di affrontare questo tipo di paure, per questo non saprei cosa dire rispetto alle cose dette da questa Collega.
Il fatto che Lei non sia convinta e chieda di nuovo rassicurazioni a noi è significativo: ma Sua figlia invece cosa ne pensa? Le avete detto della Psicologa? E Suo marito?
io personalmente ho un altro modo di affrontare questo tipo di paure, per questo non saprei cosa dire rispetto alle cose dette da questa Collega.
Il fatto che Lei non sia convinta e chieda di nuovo rassicurazioni a noi è significativo: ma Sua figlia invece cosa ne pensa? Le avete detto della Psicologa? E Suo marito?
[#5]
Ex utente
Rieccomi ad aggiornare la situazione per i Dottori che cortesemente si sono interessati al caso di mia figlia.
Rispondo al dottor Bulla.
La ragazza naturalmente sa che abbiamo chiesto l'aiuto di una psicologa per affrontare il suo problema.
E' contenta di questo, perchè la situazione è molto pesante e dato che i farmaci alle dosi estremamente contenute che le sono state prescritte non hanno effetto spera vivamente che una psicoterapia possa essere la soluzione.
Ad oggi la psicologa non ha ancora incontrato la ragazza, mentre continuano i colloqui con noi genitori.
A questo proposito, aumentano le perplessità mie e di mio marito perchè lei ha iniziato a "scavare" nel nostro rapporto di coppia, mettendo momentaneamente da parte nostra figlia.
E' sicuramente interessante capire meglio le dinamiche che intercorrono tra di noi, ma non mi sembra molto costruttivo per i problemi di nostra figlia, che sono urgenti e bisognosi di una soluzione.
Inoltre, rimango poco convinta del suggerimento datoci di ignorare i segnali che la ragazza ci lancia: come posso far finta di niente quando la vedo disperata per una paura che non riesce a gestire?
Forse dovremmo cambiare psicologa...?
Rispondo al dottor Bulla.
La ragazza naturalmente sa che abbiamo chiesto l'aiuto di una psicologa per affrontare il suo problema.
E' contenta di questo, perchè la situazione è molto pesante e dato che i farmaci alle dosi estremamente contenute che le sono state prescritte non hanno effetto spera vivamente che una psicoterapia possa essere la soluzione.
Ad oggi la psicologa non ha ancora incontrato la ragazza, mentre continuano i colloqui con noi genitori.
A questo proposito, aumentano le perplessità mie e di mio marito perchè lei ha iniziato a "scavare" nel nostro rapporto di coppia, mettendo momentaneamente da parte nostra figlia.
E' sicuramente interessante capire meglio le dinamiche che intercorrono tra di noi, ma non mi sembra molto costruttivo per i problemi di nostra figlia, che sono urgenti e bisognosi di una soluzione.
Inoltre, rimango poco convinta del suggerimento datoci di ignorare i segnali che la ragazza ci lancia: come posso far finta di niente quando la vedo disperata per una paura che non riesce a gestire?
Forse dovremmo cambiare psicologa...?
[#6]
Gentile Signora,
la fobia del vomito rientra in un quadro di disturbi d'ansia. Tali disturbi, in base ai dati della ricerca, vengono curati efficacemente associando farmacoterapia e psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.
La prima andrebbe prescritta dietro controllo psichiatrico.
Per quanto riguarda la seconda, io non so che tipo di orientamento abbia questa psicologa: di certo una cosa che farei, se fossi in voi, è parlarne apertamente.
E' chiaro che voi genitori non siete rimasti molto colpiti da questa professionista. Se "sentite" di perdere tempo avete due soluzioni: cambiate professionista oppure parlate apertamente con questa psicologa dicendo le stesse cose che Lei ha scritto a noi.
Se pensate di perdere tempo non è rimuginando che risolverete la situazione purtroppo.
Ne parli con Suo marito e decidete insieme quale strategia utilizzare.
la fobia del vomito rientra in un quadro di disturbi d'ansia. Tali disturbi, in base ai dati della ricerca, vengono curati efficacemente associando farmacoterapia e psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.
La prima andrebbe prescritta dietro controllo psichiatrico.
Per quanto riguarda la seconda, io non so che tipo di orientamento abbia questa psicologa: di certo una cosa che farei, se fossi in voi, è parlarne apertamente.
E' chiaro che voi genitori non siete rimasti molto colpiti da questa professionista. Se "sentite" di perdere tempo avete due soluzioni: cambiate professionista oppure parlate apertamente con questa psicologa dicendo le stesse cose che Lei ha scritto a noi.
Se pensate di perdere tempo non è rimuginando che risolverete la situazione purtroppo.
Ne parli con Suo marito e decidete insieme quale strategia utilizzare.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 9.5k visite dal 24/11/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.