Non sopporto la confusione, ansi e panico
Vorrei ringraziare il servizio offerto su questo sito, che mi sembra un'ottima cosa e di grande aiuto per chi come me ha problemi d'ansia...
Passando al dunque sono 3 anni soffro di di ansia e panico... ho iniziato con lo star male in autostrada... son stato 5 ore di notte bloccato in un autogrill... ho avuto paura.. tremavo e non riuscivo a controllarmi..
da allora ho iniziato ad avere paura a viaggiare in auto..
dopo poco tempo ho avuto lo stesso problema in discoteca.. ho notato che sto male quando mi sento bloccato, in un posto dove diciamo "manca una via di fuga immediata"..
le crisi non riesco a controllarle.. mi annebbia la mente, mi gira la testa, tremo e ho vampate di caldo... ogni volta mi sembra di morire e non esagero !!
me ne vergogno, ne ho paura e questo ha limitato moltissimo la vita nei miei 3 anni... non mangio in posti affollati, ho paura a viaggiare.. non riesco nemmeno più a fare un week end al mare con la mia ragazza..
non riesco a parlare con persone che non conosco, ho chiuso ogni rapporto sociale con persone nuove, vivo in un mondo mio con pochi amici e la mia ragazza...
ma sento di limitare anche loro e tutto per colpa mia...
Ne ho parlato con il mio medico curante e adesso, dopo molti esami dove non sono emersi problemi fisici, sto prendendo dello xanax, ma ho paura di star male ancora quando avrò terminato i 20 giorni di cura medicinale... non mi sento tranquillo...
ho sentito parlare di terapia cognitiva... purtoppo sono stato già da unp psicologo e come risultato ho ottenuto l'aver poca fiducia in questo genere di cose, anzichè star meglio...
Insomma sto cercando aiuto, vorrei sposarmi e ho perfino paura di affrontare una giornata del genere.. così non posso continuare...
voglio guarire e tornare ad essere il ragazzo felice di un tempo..
Scusate la lunghezza del testo, ma sono veramente esasperato da questo problema al momento più forte della mia volontà...
Passando al dunque sono 3 anni soffro di di ansia e panico... ho iniziato con lo star male in autostrada... son stato 5 ore di notte bloccato in un autogrill... ho avuto paura.. tremavo e non riuscivo a controllarmi..
da allora ho iniziato ad avere paura a viaggiare in auto..
dopo poco tempo ho avuto lo stesso problema in discoteca.. ho notato che sto male quando mi sento bloccato, in un posto dove diciamo "manca una via di fuga immediata"..
le crisi non riesco a controllarle.. mi annebbia la mente, mi gira la testa, tremo e ho vampate di caldo... ogni volta mi sembra di morire e non esagero !!
me ne vergogno, ne ho paura e questo ha limitato moltissimo la vita nei miei 3 anni... non mangio in posti affollati, ho paura a viaggiare.. non riesco nemmeno più a fare un week end al mare con la mia ragazza..
non riesco a parlare con persone che non conosco, ho chiuso ogni rapporto sociale con persone nuove, vivo in un mondo mio con pochi amici e la mia ragazza...
ma sento di limitare anche loro e tutto per colpa mia...
Ne ho parlato con il mio medico curante e adesso, dopo molti esami dove non sono emersi problemi fisici, sto prendendo dello xanax, ma ho paura di star male ancora quando avrò terminato i 20 giorni di cura medicinale... non mi sento tranquillo...
ho sentito parlare di terapia cognitiva... purtoppo sono stato già da unp psicologo e come risultato ho ottenuto l'aver poca fiducia in questo genere di cose, anzichè star meglio...
Insomma sto cercando aiuto, vorrei sposarmi e ho perfino paura di affrontare una giornata del genere.. così non posso continuare...
voglio guarire e tornare ad essere il ragazzo felice di un tempo..
Scusate la lunghezza del testo, ma sono veramente esasperato da questo problema al momento più forte della mia volontà...
[#1]
Gentile utente,
da quello che ha scritto non si capisce se il medico curante a cui fa riferimento sia il suo medico di base o uno psichiatra.
Per i disturbi che lei lamenta, la farmacoterapia rappresenta sicuramente il primo passo nell'affrontare il problema... tuttavia non va lasciata da sola!
E' necessario affiancare un percorso psicoterapeutico adeguato, per non agire soltanto sui sintomi, ma anche su tutte le preoccupazioni, l'ansia anticipatoria, l'incapacità di condurre una vita semplicemente più serena di cui ha scritto nel suo post.
E' vero che un'esperienza negativa può rendere scettici all'idea di rivolgersi nuovamente a uno psicoterapeuta, ma forse si tratta di aver incontrato una persona con cui non ha potuto fare un buon lavoro per motivi che vanno oltre al solo fatto di essere "psicologo".
Si rivolga quindi a un buono psichiatra, che sicuramente saprà poi indicarle uno psicotapeuta con cui affrontare la sua situazione anche da un'altra angolazione.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
da quello che ha scritto non si capisce se il medico curante a cui fa riferimento sia il suo medico di base o uno psichiatra.
Per i disturbi che lei lamenta, la farmacoterapia rappresenta sicuramente il primo passo nell'affrontare il problema... tuttavia non va lasciata da sola!
E' necessario affiancare un percorso psicoterapeutico adeguato, per non agire soltanto sui sintomi, ma anche su tutte le preoccupazioni, l'ansia anticipatoria, l'incapacità di condurre una vita semplicemente più serena di cui ha scritto nel suo post.
E' vero che un'esperienza negativa può rendere scettici all'idea di rivolgersi nuovamente a uno psicoterapeuta, ma forse si tratta di aver incontrato una persona con cui non ha potuto fare un buon lavoro per motivi che vanno oltre al solo fatto di essere "psicologo".
Si rivolga quindi a un buono psichiatra, che sicuramente saprà poi indicarle uno psicotapeuta con cui affrontare la sua situazione anche da un'altra angolazione.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#2]
Gentile Utente,
dalla descrizione che ha inviato parrebbe trattarsi di disturbo di panico, anche se tenga presente che una corretta valutazione andrebbe effettuata sempre di persona.
Nel disturbo di panico i migliori risultati, letteratura scientifica alla mano, sono offerti dall'associazione tra farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Il problema di questo disturbo è dato dal fatto che in poco tempo tende a ridurre di molto la qualità di vita del soggetto, limitandone l'attività sociale e lavorativa in modo molto significativo, per cui appare primario l'intervento, anche perchè spesso queste condizioni si accompagnano ad abbassamenti del tono dell'umore, che ovviamente peggiorano il quadro.
Un buon intervento psicoterapeutico, che preveda l'utilizzo di strategie comportamentali per imparare a gestire quelle situazioni che innescano le crisi d'ansia, tende già a ridurre l'intensità dei sintomi a breve termine.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
dalla descrizione che ha inviato parrebbe trattarsi di disturbo di panico, anche se tenga presente che una corretta valutazione andrebbe effettuata sempre di persona.
Nel disturbo di panico i migliori risultati, letteratura scientifica alla mano, sono offerti dall'associazione tra farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Il problema di questo disturbo è dato dal fatto che in poco tempo tende a ridurre di molto la qualità di vita del soggetto, limitandone l'attività sociale e lavorativa in modo molto significativo, per cui appare primario l'intervento, anche perchè spesso queste condizioni si accompagnano ad abbassamenti del tono dell'umore, che ovviamente peggiorano il quadro.
Un buon intervento psicoterapeutico, che preveda l'utilizzo di strategie comportamentali per imparare a gestire quelle situazioni che innescano le crisi d'ansia, tende già a ridurre l'intensità dei sintomi a breve termine.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, credo che un approccio integrato sia ciò che può aiutarla rispetto a quanto da lei descritto.
Come suggerito dai colleghi credo che in primis una consulenza da uno psichiatra che le metta a punto una adeguata terapia farmacologica e poi uno spazio dove potere dare ascolto alle proprie emozioni e a quanto prova, non solo a ciò che fa o non riesce a fare, potrebbe essere una strada praticabile...
Una strada percorribile però se lei se la sente...
Cordialmente
Dott. Marco Santachiara
Come suggerito dai colleghi credo che in primis una consulenza da uno psichiatra che le metta a punto una adeguata terapia farmacologica e poi uno spazio dove potere dare ascolto alle proprie emozioni e a quanto prova, non solo a ciò che fa o non riesce a fare, potrebbe essere una strada praticabile...
Una strada percorribile però se lei se la sente...
Cordialmente
Dott. Marco Santachiara
[#4]
Caro utente, purtroppo gli attacchi di panico possono portare ad una vera e propria escalation, nel senso che si comincia ad evitare certi luoghi in cui si teme che venga l'attacco di panico per poi evitare altri luoghi ritenuti a rischio. Il circolo vizioso è sempre lo stesso: la paura della paura.
Nella realtà clinica, una distinzione importante in riferimento a questo disturbo è relativa alla rilevazione di quando questo manifesti i suoi momenti critici ossia: se la reazione di panico sia prodotta da situazioni specifiche o se questa può avvenire ovunque e dovunque; nel primo caso, come per esempio nei casi di agorafobia con attacchi di panico o claustrofobia con attacchi di panico, la crisi di paura pervasiva è associata a specifiche situazioni come, ad esempio, il rimanere da soli, l'allontanarsi da luoghi sicuri, l'entrare in luoghi chiusi o trovarsi in mezzo alla folla. Di conseguenza gli attacchi possono essere previsti e le persone tendono ad organizzare la vita sulla base dell'evitamento di tali prevedibili minacciose circostanze. Nel secondo caso, invece, non esiste possibilità di previsione, l'attacco di panico può avvenire in qualunque circostanza, perciò la persona non ha la possibilità di controllare le situazioni ma è continuamente sotto stress da allerta (come nelle forma più severe di DAP). In tale condizione, ciò che fa scatenare il terrore non è una circostanza esterna ma anche la ben che minima alterazione del proprio organismo, ad esempio un lieve alterarsi del battito cardiaco, una sensazione di non perfetto equilibrio, il sentirsi non perfettamente lucidi, ecc. Di solito queste persone spaventandosi e cercando di voler controllare tali risposte spontanee fisiologiche, finiscono per esacerbarle fino al punto di una vera e propria crisi di panico (infatti è proprio l'eccesso di tentato controllo che fa perdere il controllo ossia proprio tale sforzo di controllo costruisce letteralmente i sintomi che fanno poi perdere il controllo!).
A questo punto la persona se possibile tenterà la fuga dalla situazione spaventosa oppure chiederà disperatamente aiuto a qualcuno. Il ripetersi di tale copione mantiene e alimenta la patologia fobica descritta. Quindi, di solito, se le cause scatenanti il DAP possono essere diverse, multiple e personali, il copione attraverso cui si mantiene tale patologia è spesso un circolo vizioso molto simile in tutti i casi (e quindi simili saranno le "tecniche" e le "strategie" atte a romper questo vero e proprio circolo vizioso in tutte le persone che presentano tale disturbo).
Spero di averti aiutato a chiarire certi aspetti del disturbo da attacchi di panico. Un saluto
Dott. Fabio Gherardelli
Nella realtà clinica, una distinzione importante in riferimento a questo disturbo è relativa alla rilevazione di quando questo manifesti i suoi momenti critici ossia: se la reazione di panico sia prodotta da situazioni specifiche o se questa può avvenire ovunque e dovunque; nel primo caso, come per esempio nei casi di agorafobia con attacchi di panico o claustrofobia con attacchi di panico, la crisi di paura pervasiva è associata a specifiche situazioni come, ad esempio, il rimanere da soli, l'allontanarsi da luoghi sicuri, l'entrare in luoghi chiusi o trovarsi in mezzo alla folla. Di conseguenza gli attacchi possono essere previsti e le persone tendono ad organizzare la vita sulla base dell'evitamento di tali prevedibili minacciose circostanze. Nel secondo caso, invece, non esiste possibilità di previsione, l'attacco di panico può avvenire in qualunque circostanza, perciò la persona non ha la possibilità di controllare le situazioni ma è continuamente sotto stress da allerta (come nelle forma più severe di DAP). In tale condizione, ciò che fa scatenare il terrore non è una circostanza esterna ma anche la ben che minima alterazione del proprio organismo, ad esempio un lieve alterarsi del battito cardiaco, una sensazione di non perfetto equilibrio, il sentirsi non perfettamente lucidi, ecc. Di solito queste persone spaventandosi e cercando di voler controllare tali risposte spontanee fisiologiche, finiscono per esacerbarle fino al punto di una vera e propria crisi di panico (infatti è proprio l'eccesso di tentato controllo che fa perdere il controllo ossia proprio tale sforzo di controllo costruisce letteralmente i sintomi che fanno poi perdere il controllo!).
A questo punto la persona se possibile tenterà la fuga dalla situazione spaventosa oppure chiederà disperatamente aiuto a qualcuno. Il ripetersi di tale copione mantiene e alimenta la patologia fobica descritta. Quindi, di solito, se le cause scatenanti il DAP possono essere diverse, multiple e personali, il copione attraverso cui si mantiene tale patologia è spesso un circolo vizioso molto simile in tutti i casi (e quindi simili saranno le "tecniche" e le "strategie" atte a romper questo vero e proprio circolo vizioso in tutte le persone che presentano tale disturbo).
Spero di averti aiutato a chiarire certi aspetti del disturbo da attacchi di panico. Un saluto
Dott. Fabio Gherardelli
Dott. Fabio Gherardelli
Psicologo e Psicoterapeuta
Psicoterapia breve
[#5]
Utente
Ringrazio tutti coloro che mi hanno risposto.
Sono rimasto molto colpito, anche leggendo altri casi come il mio su questo sito, delle parole utilizzate e dalla perfetta comprensione di cosa si prova a soffrire di questi disturbi.
Sicuramente la mia situazione è ben spiegata appena qui sopra dal Dr. Fabio Gherardelli, quando parla del secondo caso : reazione che può avvenire ovunque e organismo continuamente sotto stress da allerta...
Spesso succede che mi viene anche solo una vampata di caldo, o un leggero giramento di testa, o tremo per il freddo che incontrollabili nella mia testa cominciano "i pensieri" che mi porteranno al panico...
"oddio, se sto male ora cosa succede ??"
"cose pensaeranno le persone di me?? la mia morosa e gli amici penseranno che sono un povero pazzo..."
"da qui non si può fuggire..."
"che brutta figura..."
"stavolta muoio sul serio..."
e dopo arriva la crisi... dura un tempo variabile, ma gli effetti rimangono devastanti nel tempo a seguirsi... le gambe non reggono più.. sono a pezzi per almeno 2 giorni...
Con lo psicogologo da cui sono stato in cura dopo solo 3 sedute ho deciso di smettere un po' per il costo di ogni seduta che mi spaventava, ma soprattutto perchè ogni volta non si ricordava nemmeno chi ero, che problemi avevo... mi aveva prescritto un farmaco con cui sono stato malissimo, credo la paroxetina o qualcosa del genere(a casa ho ancora la scatola).. quando mi agitavo sentivo come scoppiare leghiandole in bocca e mi ritrovavo del liquido amaro ?!!?!!? inoltre diventavo tutto rosso sudavo e non riuscivo a muovermi.. mi sentivo tutto tirare.. era molto peggio degli attacchi di panico..
ho perso completamente fiducia nella cura e nel dottore e ho smesso immediatamente le sedute..
adesso cerco qualcosa, non so nemmeno cosa... se sono io a sbagliare, se quello che cerco non esiste.. non so..
Sono nelle vicinanze di Pavia, se c'è qualcuno che è convinto davvero di potermi aiutare, per me sarebbe come rinascere, cosa che sogno da 3 anni tutti le notti prima di addormentarmi : tornare il ragazzo spensierato di un tempo e non gettare via la vita inutilmente.
Grazie.
Sono rimasto molto colpito, anche leggendo altri casi come il mio su questo sito, delle parole utilizzate e dalla perfetta comprensione di cosa si prova a soffrire di questi disturbi.
Sicuramente la mia situazione è ben spiegata appena qui sopra dal Dr. Fabio Gherardelli, quando parla del secondo caso : reazione che può avvenire ovunque e organismo continuamente sotto stress da allerta...
Spesso succede che mi viene anche solo una vampata di caldo, o un leggero giramento di testa, o tremo per il freddo che incontrollabili nella mia testa cominciano "i pensieri" che mi porteranno al panico...
"oddio, se sto male ora cosa succede ??"
"cose pensaeranno le persone di me?? la mia morosa e gli amici penseranno che sono un povero pazzo..."
"da qui non si può fuggire..."
"che brutta figura..."
"stavolta muoio sul serio..."
e dopo arriva la crisi... dura un tempo variabile, ma gli effetti rimangono devastanti nel tempo a seguirsi... le gambe non reggono più.. sono a pezzi per almeno 2 giorni...
Con lo psicogologo da cui sono stato in cura dopo solo 3 sedute ho deciso di smettere un po' per il costo di ogni seduta che mi spaventava, ma soprattutto perchè ogni volta non si ricordava nemmeno chi ero, che problemi avevo... mi aveva prescritto un farmaco con cui sono stato malissimo, credo la paroxetina o qualcosa del genere(a casa ho ancora la scatola).. quando mi agitavo sentivo come scoppiare leghiandole in bocca e mi ritrovavo del liquido amaro ?!!?!!? inoltre diventavo tutto rosso sudavo e non riuscivo a muovermi.. mi sentivo tutto tirare.. era molto peggio degli attacchi di panico..
ho perso completamente fiducia nella cura e nel dottore e ho smesso immediatamente le sedute..
adesso cerco qualcosa, non so nemmeno cosa... se sono io a sbagliare, se quello che cerco non esiste.. non so..
Sono nelle vicinanze di Pavia, se c'è qualcuno che è convinto davvero di potermi aiutare, per me sarebbe come rinascere, cosa che sogno da 3 anni tutti le notti prima di addormentarmi : tornare il ragazzo spensierato di un tempo e non gettare via la vita inutilmente.
Grazie.
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Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Gentile utente,
si percepisce il suo malessere, ma anche la richiesta di aiuto,quindi la voglia di "tornare il ragazzo di prima".
Non si lasci scoraggiare da tre colloqui fatti con psicologo, spero fosse medico, che ha prescritto paroxetina, e non ricordava chi lei fosse.
Si rivolga a specialista in psichiatria , per una opportuna terapia farmacologica, e insieme con lui valuti un'eventuale psicoterapia,puo'rivolgersi a strutture pubbliche .
.
Con i migliori auguri
Dott.ssa I.Di Sipio
www.psicomedicina.mi.it
si percepisce il suo malessere, ma anche la richiesta di aiuto,quindi la voglia di "tornare il ragazzo di prima".
Non si lasci scoraggiare da tre colloqui fatti con psicologo, spero fosse medico, che ha prescritto paroxetina, e non ricordava chi lei fosse.
Si rivolga a specialista in psichiatria , per una opportuna terapia farmacologica, e insieme con lui valuti un'eventuale psicoterapia,puo'rivolgersi a strutture pubbliche .
.
Con i migliori auguri
Dott.ssa I.Di Sipio
www.psicomedicina.mi.it
[#7]
Gentile Utente,
sono d'accordo con i colleghi nell'ipotizzare che possa trattarsi di un disturbo di Panico. Le consiglierei di consultare uno specialista in Psichiatria per la stabilizzazione del sintomo e, contestualmente, di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che la aiuti nella gestione componente cognitiva.
Cordiali Saluti
Ilenia Sussarellu
i.sussarellu@libero.it
sono d'accordo con i colleghi nell'ipotizzare che possa trattarsi di un disturbo di Panico. Le consiglierei di consultare uno specialista in Psichiatria per la stabilizzazione del sintomo e, contestualmente, di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale che la aiuti nella gestione componente cognitiva.
Cordiali Saluti
Ilenia Sussarellu
i.sussarellu@libero.it
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#8]
Gentile utente,
dalla sua rapida descrizione (che preciso sempre non è mai sufficiente per porre una diagnosi anche a causa dei noti limiti del mezzo telematico) è più probabile ipotizzare un possibile disturbo agorafobico, caratterizzato da attacchi di ansia più o meno acuti (che possono eventualmente prendere la forma di attacchi di panico)che si presentano quando ci si trova in siuazioni da cui è appunto impossibile o difficoltoso allontanarsi o in un cui sarebbe difficile ricevere aiuto. I sintomi descritti rientrano pienamente in questo quadro ma per effettuare una buona psicodiagnosi è necessaria una consultazione specialistica.
Per quanto riguarda l'approccio terapeutico moltissimo può essere fatto: per quanto riguarda l'aspetto farmacologico è una cosa che può valutare eventualmente con uno psichiatra: spesso si rivela un elemento molto utile ma non sempre necessario, ammesso che si abbia intrapreso un percorso psicoterapeutico adeguato, chiaramente con uno psicoterapeuta.
Su questo tipo di problematiche danno ottimi risultati in tempi relativamente brevi la Psicoterapia Ipnotica e Strategica.
Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia@hotmail.it
F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica
studiopsicologia@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 9.2k visite dal 26/03/2007.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.