Incapacità di gestire i sentimenti

Gentili Dottori,
da circa 2 anni sono uscita dal tunnel della depressione e delle crisi di panico e dal gennaio'09 ho interrotto l'uso-abuso di psicofarmaci.Mi sono sentita rinata,il tutto grazie al supporto di una specialista,all'affetto di mio padre e al mio lavoro che mi piace e mi rende soddisfatta.Purtroppo non posso dire lo stesso a proposito della mia vita sentimentale.In tale ambito mi reputo una totale fallita.Premetto:sono figlia unica,i miei genitori si sono amati molto(uso il passato perchè mia madre è deceduta dopo lunga malattia/da qui la mia sofferenza)e da questa unione mi sono sempre sentita un po' esclusa,incapace di emularla.I miei genitori in passato e mio padre tuttora,mi hanno imposto di vivere secondo schemi preconfezionati,della serie "questo è giusto perchè lo facciamo e diciamo noi", tanto che oggi,alla soglia dei 30,sento di non essermi espressa veramente,di essere vittima di contrasti interiori da me creati,figli di scheletri del passato.Mio padre,da quando mia madre è morta,è diventato estremamente permissivo,ma nel contempo,se tiro la corda, è improvvisamente un padrone, prepotente e aggressivo.Anche questo atteggiamento mi spiazza.Ed ora arriva il nodo gordiano:un anno fa conosco un ragazzo straniero che vive a 2000km di distanza dalla mia città,lui è uno sfaccendato,senza soldi in tasca, senza lavoro,ribelle alla famiglia,con numerose storielle mordi e fuggi.Passiamo insieme un'intera estate,poi impostiamo la relazione su weekend di fuoco e lunghe e dispendiose telefonate e nuovamente insieme anche nell'estate'09.Con lui il sesso è un disastro,non mi piace,lo vivo come un obbligo.Si arrabbia spesso ed è violento.Ricarico io il cellulare per chiamarlo,pago io i biglietti aerei per vederci sia miei che suoi,pago io le notti in hotel e case vacanza e lui mi promette una vita di agi in cui mi ripagherà di tutto.Dove sono andata a parare?Non lo so.Cerco di sparire,volatilizzarmi,ma lui sa sempre dove riacciuffarmi.Dice di amarmi.Se lo rifiuto piange come un bambino.Anche lui non ha più la madre da anni e mi sento responsabile di procurargli un dolore aggiuntivo dovessi lasciarlo.Da un mese ho iniziato una relazione parallela con un uomo 11 anni più vecchio di me.Separato con una figlia.Lui è tutto l'opposto:affermato,divertente,di polso,abile a controllare le emozioni,ambizioso,ma equilibrato e di cultura raffinata.Stimolante!Con lui mi piace tutto,dall'andare a bere un aperitivo,al fare sesso,al commentare un libro.Con lui non mi sento serva,nè madre,semmai figlia,un po' accudita e coccolata.Sento che questo è l'ennesimo errore però.Mio padre sa dello straniero e non del separato.Non gli piaceva il primo, men che meno potrà apprezzare il secondo.Sbaglio tutto.E deludo tutti.Ho paura di questa relazione parallela.Ho paura dell'ennesimo fallimento e di deludere mio padre.Ho paura delle ritorsioni del primo.Ho paura del confronto del secondo con l'ex.Non riesco più a uscire da questo imbroglio.Davvero non so cosa voglio!
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
mi stupisce il fatto che una persona come Lei, che sa cosa bisogna fare quando si è in crisi, oggi si senta confusa.

La cosa consigliata, come credo Lei stessa immagini, è richiedere una nuova consulenza psicologica, magari presso il terapeuta che l'ha aiutata in passato se si è trovata bene.

Non è da escludere infatti che la depressione del passato potesse essere una "reazione" ad una sottostante difficoltà relazionale. Risolta la "reazione" oggi emerge il vero problema.

Ma la mia è solo un'ipotesi: io ricontatterei lo psicologo.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, nelle relazioni è difficile raggiungere la perfezione al primo colpo. Si devono mettere in conto diversi errori - anche dolorosi, come mettersi con qualcuno che poi si rivela uno sfaccendato inconcludente - prima di trovare qualcuno che ci faccia stare bene.

Se ora lei ritiene di aver trovato una persona che potrebbe fare al caso suo, mi sembrerebbe opportuno prendersi il giusto tempo verificare questa convinzione.

In altre parole: do per scontato che la storia precedente, deludente e sbagliata, le abbia insegnato a desiderare qualcosa di meglio per se stessa. Se così è, allora tutto ciò che deve fare è portare avanti la sua storia e verificare, giorno per giorno, se le sta dando ciò che cerca oppure no.

Se la risposta sarà un sì, vedrà che sarà naturale preoccuparsi un po' meno di ciò che ne possono pensare gli altri.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Grazie!
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile ragazza
io credo che non ci sia niente di strano in quello che le capita, questo (anche se potrebbe suonarle strano) è quello che capita da ragazzi: storie sbagliate, sofferenza, capacità di capire che c'è un errore ma impossibilità ad allontanarsene, ecc. Bello o brutto è la confusione che potrebbe caratterizzare la vita di un giovane, dunque le dico che fin qua non vedo nulla di storto.

Quello che invece credo meriti un approfondimento è relativo alle richieste che lei ha nei suoi stessi confronti ("sbaglio tutto") ed il ruolo che che si è disegnata in base al quale "dovrebbe" non deludere suo padre. Questa sua necessità è sicuramente apprezzabile ma cercare di perseguirla ad ogni costo probabilmente ha un prezzo, e la sofferenza che vive oggi potrebbe esserne parte.
Un'altra cosa che credo meriti attenzione sono le sue paure che la tengono in ostaggio.

Provi a riconttattare la sua terapeuta e senta cosa pensa lei al riguardo.

Le faccio un in bocca al lupo


Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense