Disturbo bipolare in mia mamma di anni 63

Avrei necessità di ricevere informazioni in merito alla cura del disturbo bipolare. Trattasi di mia mamma, 68 anni, che da tempo ha dato segni di instabilità di umore. I sintomi riconducono al disturbo bipolare. Premetto però che, a mio avviso, la sua non sia una situazione grave. I suoi momenti depressivi si fermano solo ad un senso di vuoto/noia e stanchezza fisica oltre che mentale, non ha crisi di pianto, ma contrariamente a questa fase la fase acuta raggiunge livelli maniacali molto alti. Conviviamo con questo problema ormai da 8 anni circa e dopo una lunga battaglia fatta di litigi e parole pesanti sono riuscito a convincerla ad eseguire una visita. In realtà in origine speravo che tutto dipendesse dagli ormoni tiroidei anche se da quel punto di vista la sua situazione è stabile. L'endocrinologo ha consigliato una visita dal neurolo che ha subito escluso problemi di natura neurologica e dalla sintomatologia ha confermato la presenza di disturbo bipolare. Al momento della visita mia mamma era nella fase semi calante dei suoi momenti di esaltazione e subito fuori dallo studio medico mi ha detto che rifiutava di seguire la terapia ricevuta: 2 compresse di Depakin da 200mg al giorno. Ovviamente si è reso necessario molto altro tempo prima di convincerla a seguire la terapia ricevuta e solo nei suoi momenti di down l'ho convinta a provare. Mia mamma purtroppo viene da vecchie convinzioni secondo cui i problemi psicologici equivalgono a pazzia e mi è costato veramente tanta fatica convincerla... . In famiglia evitiamo di usare la parola depressione o esaurimento e quando mi fa domande le dico che le compresse l'aiutano ad essere serena e a stabilizzarle l'umore, ovviamente mi complimento con lei dicendole che non l'avevo mai vista così da tanto. Per i problemi con la sua tiroide mia mamma non può fare una cura al litio e per il momento prende solo il Depakin, le analisi eseguite dopo due settimane dall'assunzione non rilevano valori anomali ma solo che va aumentato il dosaggio. Mi chiedo però se ora che è nella fase che io chiamo di down è utile il medicinale che sta prendendo o se occorreva un antidepressivo. Purtroppo la terapia è stata fatta in un momento in cui era tutt'altro che depressa. Un'altra domanda che mi pongo è se sia giusto che la segua un neurologo. E' inutile dirlo che per lei abbiamo scelto il meglio evitando una struttura pubblica. Ringrazio per la vs. attenzione
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Dr.ssa Cecilia Sighinolfi Psicologo, Psicoterapeuta 480 24
Gentile signora, quella che descrive non è sicuramente una situazione facile. Posso comprendere i pregiudizi di sua madre nei confronti dei disturbi psicologici e mi rendo conto che per lei non deve essere facile riuscire ad affrontare questa situazione e a convincerla a seguire un trattamento.
Per quanto riguarda la domanda sull'adeguatezza della terapia farmacologica, le chiedo di spostare la richiesta nell'area di psichiatria perchè non essendo un medico non posso risponderle.
Credo inoltre che, poichè sono stati escluse cause neurologiche e la diagnosi, da quanto riferisce, sembra essere di natura psichiatrica sarebbe opportuno che sua madre venisse seguita da uno psichiatra.

Un cordiale saluto

Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
come la Collega credo anche io che la scelta terapeutica potrebbe propendere per lo psichiatra più che il neurologo.

D'altra parte immagino che il neurologo in questione abbia già escluso la presenza di patologie degenerative frequenti ad una certa età, che tra l'altro possono esordire con un disturbo dell'umore.
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