La mia vita familiare dalla mia relazione
buonasera a tutti.
sono sposato da 14 anni e amo profondamente mia moglie. abbiamo due figli splendidi e una vita davvero felice.
nonostante questo, qualche tempo fa, a causa di un lavoro che stavo portando avanti, ho conosciuto una ragazza molto più giovane di me dalla quale mi sono sentito inizialmente molto attratto e per la quale, dopo un anno di amicizia e collaborazione, ho iniziato a provare un sentimento diverso e molto più forte. tanto forte che (per quanto mi rendessi conto dell'errore imperdonabile che stavo commettendo) mi ha obbligato a rivelarle i miei sentimenti. lei sorprendentemente mi ha detto di ricambiare quello che provavo. dopo qualche incertezza iniziale da parte mia, e sottolineo nessuna insistenza da parte sua , abbiamo iniziato una fantastica storia d'amore, che è durata tanti mesi.
io per tutto questo tempo sono riuscito a vivere per compartimenti stagni, separando la mia vita familiare dalla mia relazione con questa straordinaria ragazza. questa 'doppia vita', seppur tra alti e bassi specie all'inizio, riusciva più o meno bene. da qualche tempo però in me è scattato qualcosa, ho come visto le cose da una differente prospettiva. ho capito che andando avanti con questa relazione starò solo male, dentro di me, con i miei familiari e con questa ragazza.non so come deciderò di procedere, visto e considerato che voglio molto bene a questa ragazza...penso che le chiederò di comprendere il mio stato d'animo e di accettare il fatto che non riesco più a livello fisico e mentale a portare avanti questa cosa.
però mi chiedo. se amo ancora tanto mia moglie e se sono appagato dalla nsotra vita, perchè l'ho tradita? e per tutto questo tempo, oltretutto?
e secondo voi è normale che io mi senta così bloccato da non riuscire più a portare avanti questa relazione?
sono sposato da 14 anni e amo profondamente mia moglie. abbiamo due figli splendidi e una vita davvero felice.
nonostante questo, qualche tempo fa, a causa di un lavoro che stavo portando avanti, ho conosciuto una ragazza molto più giovane di me dalla quale mi sono sentito inizialmente molto attratto e per la quale, dopo un anno di amicizia e collaborazione, ho iniziato a provare un sentimento diverso e molto più forte. tanto forte che (per quanto mi rendessi conto dell'errore imperdonabile che stavo commettendo) mi ha obbligato a rivelarle i miei sentimenti. lei sorprendentemente mi ha detto di ricambiare quello che provavo. dopo qualche incertezza iniziale da parte mia, e sottolineo nessuna insistenza da parte sua , abbiamo iniziato una fantastica storia d'amore, che è durata tanti mesi.
io per tutto questo tempo sono riuscito a vivere per compartimenti stagni, separando la mia vita familiare dalla mia relazione con questa straordinaria ragazza. questa 'doppia vita', seppur tra alti e bassi specie all'inizio, riusciva più o meno bene. da qualche tempo però in me è scattato qualcosa, ho come visto le cose da una differente prospettiva. ho capito che andando avanti con questa relazione starò solo male, dentro di me, con i miei familiari e con questa ragazza.non so come deciderò di procedere, visto e considerato che voglio molto bene a questa ragazza...penso che le chiederò di comprendere il mio stato d'animo e di accettare il fatto che non riesco più a livello fisico e mentale a portare avanti questa cosa.
però mi chiedo. se amo ancora tanto mia moglie e se sono appagato dalla nsotra vita, perchè l'ho tradita? e per tutto questo tempo, oltretutto?
e secondo voi è normale che io mi senta così bloccato da non riuscire più a portare avanti questa relazione?
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>>> però mi chiedo. se amo ancora tanto mia moglie e se sono appagato dalla nsotra vita, perchè l'ho tradita?
>>>
Gentile utente, a questa domanda si può rispondere in due modi: con la versione teorica delle cose, e con quella realista.
Quella realista è che l'essere umano non è tendenzialmente monogamo. La monogamia è imposta dalle regole sociali, ma a volte, come ha potuto constatare lei stesso, le regole vengono infrante.
Comunque se lei è arrivato a maturare una riflessione sull'importanza del suo matrimonio, e a mettere in discussione la relazione che ha avuto con questa ragazza, significa che al suo matrimonio ci tiene molto.
Il suo blocco e le sue domande derivano dal fatto che forse le piacerebbe restare con il "piede in due staffe", ma le regole alle quali si è sottoposto volontariamente quando decise di sposarsi non glielo permettono.
Credo che dovrà prendere una decisione. Una consulenza psicologica, se sta soffrendo, potrebbe essere indicata.
Cordiali saluti
>>>
Gentile utente, a questa domanda si può rispondere in due modi: con la versione teorica delle cose, e con quella realista.
Quella realista è che l'essere umano non è tendenzialmente monogamo. La monogamia è imposta dalle regole sociali, ma a volte, come ha potuto constatare lei stesso, le regole vengono infrante.
Comunque se lei è arrivato a maturare una riflessione sull'importanza del suo matrimonio, e a mettere in discussione la relazione che ha avuto con questa ragazza, significa che al suo matrimonio ci tiene molto.
Il suo blocco e le sue domande derivano dal fatto che forse le piacerebbe restare con il "piede in due staffe", ma le regole alle quali si è sottoposto volontariamente quando decise di sposarsi non glielo permettono.
Credo che dovrà prendere una decisione. Una consulenza psicologica, se sta soffrendo, potrebbe essere indicata.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la sua cortese risposta.
ci tengo a specificare che io non ho mai neanche pensato di lasciare davvero mia moglie e questa ragazza lo sapeva.
vorrei porle un altro quesito.
io ho avuto una specie di 'shock' ma SOLO dopo vari mesi che questa storia clandestina andava avanti.
all'inizio avevo qualche cedimento interiore, ma superavo.
poi improvvisamente è stato come se qualcosa dentro me si fosse spezzato. sono caduto in uno stato di shock e non sono più riuscito a portare avanti questa storia.
mi sono praticamente bloccato e mi sono sentito e mi sento oppresso da sensi di colpa.
il quesito è: come mai questo blocco è avvenuto SOLO dopo vari mesi che questa storia era iniziata, e non dopo uno o due? perchè prima superavo e poi non ci son più riuscito, come se fossi diventato improvvisamente 'debole' dentro e fragile?
ci tengo a specificare che io non ho mai neanche pensato di lasciare davvero mia moglie e questa ragazza lo sapeva.
vorrei porle un altro quesito.
io ho avuto una specie di 'shock' ma SOLO dopo vari mesi che questa storia clandestina andava avanti.
all'inizio avevo qualche cedimento interiore, ma superavo.
poi improvvisamente è stato come se qualcosa dentro me si fosse spezzato. sono caduto in uno stato di shock e non sono più riuscito a portare avanti questa storia.
mi sono praticamente bloccato e mi sono sentito e mi sento oppresso da sensi di colpa.
il quesito è: come mai questo blocco è avvenuto SOLO dopo vari mesi che questa storia era iniziata, e non dopo uno o due? perchè prima superavo e poi non ci son più riuscito, come se fossi diventato improvvisamente 'debole' dentro e fragile?
[#3]
Il fatto che il suo blocco o shock - ma forse sarebbe più appropriato chiamarlo "risveglio" - sia avvenuto dopo vari mesi o dopo uno o due non ha importanza. Ciò che è importante è che lei, evidentemente, all'inizio aveva voglia di questa storia.
Poi, una volta esauritasi la spinta iniziale dell'innamoramento, si è trovato di fronte il fatto che la storia stava diventando seria. E siccome non aveva alcuna intenzione di lasciare sua moglie, si è trovato costretto a dover scegliere.
Non è sempre vero che l'amore è cieco.
Poi, una volta esauritasi la spinta iniziale dell'innamoramento, si è trovato di fronte il fatto che la storia stava diventando seria. E siccome non aveva alcuna intenzione di lasciare sua moglie, si è trovato costretto a dover scegliere.
Non è sempre vero che l'amore è cieco.
[#4]
Gentile utente,
le riflessioni che fa e le domande che si pone, mettono a mio avviso in evidenza il suo stato di apparente confusione ed incertezza; uso il termine apparente perchè sembra che in realtà lei abbia le idee molto chiare, sebbene stia vivendo una situazione complessa e certamente emotivamente delicata.
Può succedere di trovarsi in condizioni nelle quali si vivono parallelamente due storie che appagano parti diverse di noi stessi: in questi casi spesso il coniuge rappresenta la stabilità, la sicurezza, l'accetazione e un amore forte che dura nel tempo; la nuova storia invece va ad evocare altri bisogni, quali la passione, la ricerca di stimoli nuovi, la necessità di ricevere conferma del fatto che siamo ancora desiderabili, l'euforia per qualcosa di esplosivo ed irrefrenabile (del resto l'innamoramente suscita delle reazioni chimiche nell'organismo che sono potentissime).
Il tempo, tuttavia, permette di ponderare meglio e più accuratamente quali strade percorrere: se proseguire su entrambe le vie (moglie e nuova compagna) o se sceglierne soltanto una (dovendo necessariamente fare un bilancio relativo a quali bisogni elencati in precedenza si considerano più importanti).
Queste scelte sono sempre estremamente personali, non giudicabili nè criticabili, ed ecco che quindi è fondamentale che possa essere lei a compierle in libertà ma anche con estrema consapevolezza, per non arrecare danno e dolore a se stesso e alle altre persone coinvolte.
Cordialmente,
Chiara Cimro.
le riflessioni che fa e le domande che si pone, mettono a mio avviso in evidenza il suo stato di apparente confusione ed incertezza; uso il termine apparente perchè sembra che in realtà lei abbia le idee molto chiare, sebbene stia vivendo una situazione complessa e certamente emotivamente delicata.
Può succedere di trovarsi in condizioni nelle quali si vivono parallelamente due storie che appagano parti diverse di noi stessi: in questi casi spesso il coniuge rappresenta la stabilità, la sicurezza, l'accetazione e un amore forte che dura nel tempo; la nuova storia invece va ad evocare altri bisogni, quali la passione, la ricerca di stimoli nuovi, la necessità di ricevere conferma del fatto che siamo ancora desiderabili, l'euforia per qualcosa di esplosivo ed irrefrenabile (del resto l'innamoramente suscita delle reazioni chimiche nell'organismo che sono potentissime).
Il tempo, tuttavia, permette di ponderare meglio e più accuratamente quali strade percorrere: se proseguire su entrambe le vie (moglie e nuova compagna) o se sceglierne soltanto una (dovendo necessariamente fare un bilancio relativo a quali bisogni elencati in precedenza si considerano più importanti).
Queste scelte sono sempre estremamente personali, non giudicabili nè criticabili, ed ecco che quindi è fondamentale che possa essere lei a compierle in libertà ma anche con estrema consapevolezza, per non arrecare danno e dolore a se stesso e alle altre persone coinvolte.
Cordialmente,
Chiara Cimro.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
[#5]
Ex utente
vorrei chiedere ancora una cosa, ringraziandovi per le cortesi risposte.
come mai alle volte nasce il senso di colpa, anche quando facciamo un atto che sentiamo nel più profondo del cuore?
io avendo questa relazione extraconiugale ho fatto una cpsa che ho sentito profondamente, all'80% nella mia testa. il lato sessuale è stato solo la conseguenza di una incredibile attrazione mentale. io non avevo bisogno di nulla, di compensare nulla, ho fatto questa cosa solo perchè mi sono innamorato. il sentimento è puro, sincero.
e allora perchè tutti questi sensi di colpa? riavrei questa relazione, perchè questa ragazza che ho conosciuto è unica.
eppure adesso, per quanto voglia davvero molto bene, non riesco più a vivere una storia con questa ragazza, perchè sono oppresso dai sensi di colpa. tutto ciò mi fa soffrire, però mi rendo conto non posso giocare d'azzardo con la mia famiglia. è un gioco sporco che non posso fare.
forse non ho la forza necessaria per amare due donne straordinarie come vorrei, senza sentirmi in colpa. e questo mi dispiace profondamente.
perchè non riesco più a vivere per compartimenti stagni come prima?
come mai alle volte nasce il senso di colpa, anche quando facciamo un atto che sentiamo nel più profondo del cuore?
io avendo questa relazione extraconiugale ho fatto una cpsa che ho sentito profondamente, all'80% nella mia testa. il lato sessuale è stato solo la conseguenza di una incredibile attrazione mentale. io non avevo bisogno di nulla, di compensare nulla, ho fatto questa cosa solo perchè mi sono innamorato. il sentimento è puro, sincero.
e allora perchè tutti questi sensi di colpa? riavrei questa relazione, perchè questa ragazza che ho conosciuto è unica.
eppure adesso, per quanto voglia davvero molto bene, non riesco più a vivere una storia con questa ragazza, perchè sono oppresso dai sensi di colpa. tutto ciò mi fa soffrire, però mi rendo conto non posso giocare d'azzardo con la mia famiglia. è un gioco sporco che non posso fare.
forse non ho la forza necessaria per amare due donne straordinarie come vorrei, senza sentirmi in colpa. e questo mi dispiace profondamente.
perchè non riesco più a vivere per compartimenti stagni come prima?
[#6]
Buongiorno, ma perchè si domanda "come mai nasce il senso di colpa?".
Per fortuna che c'è anche il senso di colpa negli esseri umani! Lei si dà già le risposte. Sa di non poter e/o voler vivere in questo modo, dice "mi rendo conto non posso giocare d'azzardo con la mia famiglia. è un gioco sporco che non posso fare".
Il senso di colpa ci serve e ci guida nelle scelte. Ad esempio se non avessimo il senso di colpa, saremmo delinquenti e incapaci di provare rimorso.
Com'è questo senso di colpa? E in che direzione la sta portando?
L'equilibrio precario di prima semplicemente ora non c'è più. Ecco perchè non riesce più a vivere per compartimenti stagni.
Ma a lei prima andava bene vivere per compartimenti stagni?
Per fortuna che c'è anche il senso di colpa negli esseri umani! Lei si dà già le risposte. Sa di non poter e/o voler vivere in questo modo, dice "mi rendo conto non posso giocare d'azzardo con la mia famiglia. è un gioco sporco che non posso fare".
Il senso di colpa ci serve e ci guida nelle scelte. Ad esempio se non avessimo il senso di colpa, saremmo delinquenti e incapaci di provare rimorso.
Com'è questo senso di colpa? E in che direzione la sta portando?
L'equilibrio precario di prima semplicemente ora non c'è più. Ecco perchè non riesce più a vivere per compartimenti stagni.
Ma a lei prima andava bene vivere per compartimenti stagni?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.8k visite dal 16/11/2009.
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