Ansia, depressione e crisi familiare
Buongiorno,
sono in un periodo di profonda crisi e non riesco piu a trovare una via d’uscita, soffro di attacchi di ansia che mi perdurano ormai ogni giorno da quasi due mesi, data nella quale sono andata a convivere. E’ iniziato tutto un anno e mezzo fa…io e il mio ragazzo, con il quale sono fidanzata da circa tre anni, decidiamo di andare a convivere; io ero contentissima e forse piu ancora di lui, cerchiamo casa per alcuni mesi e la troviamo e a febbraio del 2009 il fatico giorno: il rogito! Tutto sembrava perfetto anche se proprio da quel momento ho iniziato a avere le prime paure. Ho 27 anni e in casa non ho mai mosso un dito, i miei mi hanno coccolata e sorretta in tutto e per tutto, evitandomi da sempre ogni sorta di problema e preoccupazione, ho vissuto insomma nella “bambagia”. Da lì iniziano a piombarmi addosso mille preoccupazioni e cui non ero abituata, il mutuo, le bollette da pagare, idraulici, mobilieri, muratori…insomma tutti le difficoltà che ci sono nel metter su una casa, mobili in ritardo, consegne sbagliate…
A cio si aggiungono mille dubbi che iniziano ad assalirmi del tipo : ce la farò a portare avanti una casa, a stirare, lavare, cucinare…insomma inizio ad essere veramente stressata e benché il mio ragazzo mi rassicuri in ogni modo io mi sento sempre più impaurita da questo cambiamento, anzi terrorizzata. Iniziano i primi attacchi di ansia, ma gli ignoro, pensando che ero solo molto stressata, ad agosto vado in vacanza e al ritorno a settembre mi trasferisco. Da allora sono passati due mesi e la mia ansia non è affatto migliorata, spesso vomito, tremo, i primi giorni volevo tornare a casa mia e pensavo di non farcela benché il mio ragazzo mi aiutasse in casa in tutti i modi. Adesso la cosa si è aggravata perche ho iniziato a covare il dubbio che tutto questo vivere male il cambiamento sia legato al fatto che non sono in realtà convinta di lui, mi sento depressa e temo di non amarlo piu e non so cosa fare. Una neurologa mi ha consigliato di iniziare una cura con cipralex ma io ho paura di queste medicine. Tutti mi dicono che ho tutto quello che una ragazza della mia età vorrebbe, che non mi manca nulla, ma io ho l’ansia e non mi sento piu ne serena ne felice.
Premesso che sono sempre stata una persona piuttosto ansiosa, ipocondriaca e pessimista ora mi chiedo: sto così perche questo cambiamento per me è davvero traumatico o perche ho sbagliato tutto?
Dovrei aspettare e darmi del tempo o sono da curare? Dovrei buttare tutto all’aria e tornare arresa dai miei? Possibile che tutti riescano a iniziare la vita da adulti e io no? O forse non sono con la persona giusta?
Scusate per la lunga lettera, attendo un parere, grazie mille
sono in un periodo di profonda crisi e non riesco piu a trovare una via d’uscita, soffro di attacchi di ansia che mi perdurano ormai ogni giorno da quasi due mesi, data nella quale sono andata a convivere. E’ iniziato tutto un anno e mezzo fa…io e il mio ragazzo, con il quale sono fidanzata da circa tre anni, decidiamo di andare a convivere; io ero contentissima e forse piu ancora di lui, cerchiamo casa per alcuni mesi e la troviamo e a febbraio del 2009 il fatico giorno: il rogito! Tutto sembrava perfetto anche se proprio da quel momento ho iniziato a avere le prime paure. Ho 27 anni e in casa non ho mai mosso un dito, i miei mi hanno coccolata e sorretta in tutto e per tutto, evitandomi da sempre ogni sorta di problema e preoccupazione, ho vissuto insomma nella “bambagia”. Da lì iniziano a piombarmi addosso mille preoccupazioni e cui non ero abituata, il mutuo, le bollette da pagare, idraulici, mobilieri, muratori…insomma tutti le difficoltà che ci sono nel metter su una casa, mobili in ritardo, consegne sbagliate…
A cio si aggiungono mille dubbi che iniziano ad assalirmi del tipo : ce la farò a portare avanti una casa, a stirare, lavare, cucinare…insomma inizio ad essere veramente stressata e benché il mio ragazzo mi rassicuri in ogni modo io mi sento sempre più impaurita da questo cambiamento, anzi terrorizzata. Iniziano i primi attacchi di ansia, ma gli ignoro, pensando che ero solo molto stressata, ad agosto vado in vacanza e al ritorno a settembre mi trasferisco. Da allora sono passati due mesi e la mia ansia non è affatto migliorata, spesso vomito, tremo, i primi giorni volevo tornare a casa mia e pensavo di non farcela benché il mio ragazzo mi aiutasse in casa in tutti i modi. Adesso la cosa si è aggravata perche ho iniziato a covare il dubbio che tutto questo vivere male il cambiamento sia legato al fatto che non sono in realtà convinta di lui, mi sento depressa e temo di non amarlo piu e non so cosa fare. Una neurologa mi ha consigliato di iniziare una cura con cipralex ma io ho paura di queste medicine. Tutti mi dicono che ho tutto quello che una ragazza della mia età vorrebbe, che non mi manca nulla, ma io ho l’ansia e non mi sento piu ne serena ne felice.
Premesso che sono sempre stata una persona piuttosto ansiosa, ipocondriaca e pessimista ora mi chiedo: sto così perche questo cambiamento per me è davvero traumatico o perche ho sbagliato tutto?
Dovrei aspettare e darmi del tempo o sono da curare? Dovrei buttare tutto all’aria e tornare arresa dai miei? Possibile che tutti riescano a iniziare la vita da adulti e io no? O forse non sono con la persona giusta?
Scusate per la lunga lettera, attendo un parere, grazie mille
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Gent Paziente qualsiasi tipo di cambiamento di per sè comporta degli squilibri sia in positivo che in negativo.
non e' l'evento in quanto tale ad essere stressante bensi' la percezione ed il significato che noi gli attribuiamo.
Non ha sbagliato tutto bensi' si è sentita investita di un "ruolo" che non le apparteneva precedentemente, ed ora capisco la sua il Suo stato ansioso ma ogni cambiamento necessita di un periodo di assestamento in cui ritroviamo e riscopriamo gradualmente le cose che riteniamo essere importanti.
Solo Lei sa quello che desidera e sono certa che attraverso il Suo dialogo interno riuscira a trovare la Sua Strada
Rimango a Sua disposizione!
Cordiali Saluti
Dr.ssa Paola Blesilla Greco
non e' l'evento in quanto tale ad essere stressante bensi' la percezione ed il significato che noi gli attribuiamo.
Non ha sbagliato tutto bensi' si è sentita investita di un "ruolo" che non le apparteneva precedentemente, ed ora capisco la sua il Suo stato ansioso ma ogni cambiamento necessita di un periodo di assestamento in cui ritroviamo e riscopriamo gradualmente le cose che riteniamo essere importanti.
Solo Lei sa quello che desidera e sono certa che attraverso il Suo dialogo interno riuscira a trovare la Sua Strada
Rimango a Sua disposizione!
Cordiali Saluti
Dr.ssa Paola Blesilla Greco
Dr.ssa Paola Blesilla Greco
www.studiomedicosantandrea.it
[#2]
Gentile ragazza, posso comprendere il suo smarrimento e le sue paure. Dopo una vita passata nella "bambagia" e nella più totale assenza di tutti i problemi e le preoccupazioni quotidiane si è trovata di punto in bianco "scaraventata in un mondo adulto" fatto di spese ordinarie e impreviste, di lavatrici da fare e di pasti da preparare. Anche un evento positivo come l'inizio di una convivenza può rappresentare un momento davvero molto stressante soprattutto quando non si crede di essere in grado di fare fronte a tutto quello che comporta. Credo che un periodo di preoccupazione e di "assestamento" sia fisiologico ma nel suo caso mi sembra stia influenzando la sua vita al punto da rischiare di mettere a repentaglio la sua storia. I dubbi che le sono venuti possono essere legittimi ma non vorrei che fossero generati dalla sua paura di non riuscire a far fronte a questa nuova vita da adulta. Considerato anche il fatto che lei riporta di essere sempre stata piuttosto ansiosa, potrebbe prendere in considerazione l'idea di un consulto presso uno psicologo/psicoterapeuta. Spesso quando non siamo sufficientemente lucidi per poter diradare la nebbia dei nostri dubbi da soli si rivela utile l'aiuto di un professionista.
Non si faccia sommergere dall'ansia e prima di prendere decisioni affrettate si dia un pò di tempo.
Cordialmente
Non si faccia sommergere dall'ansia e prima di prendere decisioni affrettate si dia un pò di tempo.
Cordialmente
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
da ciò che racconta, ipotizzo che uno dei grossi temi che in questo momento si trova ad affrontare sia quello della scelta e di ciò che scegliere comporta per lei.
Come vive l'idea o il progetto di impostare la sua vita in una determinata direzione, e dover quindi rinunciare ad altre? Cosa richiama dover prendere una decisione importante come l'uscita di casa e l'impegno in un impegno comune con il suo compagno?
Entro questo quadro di significati, la sintomatologia ansiosa è espressione di sofferenza ma anche segnale di senso, che esprime, per come le è al momento possibile, l'empasse e il conflitto emotivo altrimenti non accettabile.
Detto questo, anche io come la collega mi sento di consigliarle un consulto con uno psicoterapeuta, quanto meno per fare un punto della situazione ed eventualmente focalizzare un'ipotesi di lavoro su di sè.
Cordialmente,
da ciò che racconta, ipotizzo che uno dei grossi temi che in questo momento si trova ad affrontare sia quello della scelta e di ciò che scegliere comporta per lei.
Come vive l'idea o il progetto di impostare la sua vita in una determinata direzione, e dover quindi rinunciare ad altre? Cosa richiama dover prendere una decisione importante come l'uscita di casa e l'impegno in un impegno comune con il suo compagno?
Entro questo quadro di significati, la sintomatologia ansiosa è espressione di sofferenza ma anche segnale di senso, che esprime, per come le è al momento possibile, l'empasse e il conflitto emotivo altrimenti non accettabile.
Detto questo, anche io come la collega mi sento di consigliarle un consulto con uno psicoterapeuta, quanto meno per fare un punto della situazione ed eventualmente focalizzare un'ipotesi di lavoro su di sè.
Cordialmente,
[#4]
Utente
Buongiorno,
Vi ringrazio tantissimo per le risposte. Sicuramente seguirò il vostro consiglio e mi rivolgerò ad uno specialista, soprattutto perché in questo momento davvero da sola non riesco a guardarmi dentro e far chiarezza. Da un lato le vostre risposte mi sollevano dall’altro mi fanno sentire ancora più in colpa, ancora piu “sciocca”. Ho scelto questa vita consapevolmente, ero certissima dei miei sentimenti, non vedevo l’ora della mia casa e di stare col mio ragazzo ma la paura di non farcela e la difficoltà una volta concretizzatasi la cosa stanno rovinando tutto!! Per me le decsioni sono sempre state un problema e, le persone che mi circondano, purtroppo o per fortuna mi hanno sempre evitato di doverne prendere. Lavoro da 4 anni e non ho mai fatto benzina perche mio papà l’ha sempre fatta per me, all’università la mia migliore amica mi seguiva in tutto per tutto nelle questioni “burocratiche”, e adesso mi sento una incapace, incapace di fare l’adulta e contare su di me. Detto così esce il quadro di una ragazza debole invece da sempre tutti mi descrivono come la piu estroversa, la leader del gruppo, la piu egocentrica, anche se un po strana. Mia mamma mi dice che va tutto bene e che devo solo stare tranquilla, ma io proprio non ci riesco. O forse l’ansia è solo perche so che indietro non posso tornare e il presente non mi piace. Grazie.
[#5]
Gentile ragazza, le persone che l'hanno aiutata e protetta in questi anni, pur facendolo in buon fede e per il suo bene, non le hanno permesso di inziare gradatamente a conoscere il "mondo adulto" e così lei ora si è trovata a dover affrontare da sola e in un colpo solo tutto quello che le hanno "evitato" fino ad ora. E' comprensibile che lei si senta incapace di affrontare la situazione: sarebbe come chiedere ad un bambino di inziare a correre senza prima aver imparato a camminare. Non sarà in grado di farlo perchè non ne possiede le abilità ma questo non significa che non potrà mai correre. Deve imparare. Così anche lei dovrà imparare a gestire il quotidiano.
In questo momento però credo che un consulto psicologico potrebbe aiutarla a fare un pò chiarezza e magari ad affrontare e gestire l'ansia che sente.
In bocca al lupo!
Cordialmente
In questo momento però credo che un consulto psicologico potrebbe aiutarla a fare un pò chiarezza e magari ad affrontare e gestire l'ansia che sente.
In bocca al lupo!
Cordialmente
[#6]
Gentile Utente,
benvenuta nel mondo dei Confusi e degli Indecisi: all'inizio è dura, ma con un pò di buna volontà ci si adatta benissimo.
A meno che Lei non abbia il desiderio di "adattarsi" del tutto a questa situazione nuova, infatti Lei stessa scrive
"O forse l’ansia è solo perche so che indietro non posso tornare e il presente non mi piace. "
Almeno in questo Lei non è confusa: c'è un presente ricco di responsabilità e di confusione, e a Lei questo non piace.
Ed ecco che arriva l'ansia: un bel pretesto per non pensare al presente che non le piace. La maggior parte dei pazienti ansiosi si concentra sui sintomi dell'ansia: questo permette loro di "non pensare" coscientemente alla difficoltà del presente e del futuro.
Gli altri, inoltre, non c'entrano: non è importante chi e come l'ha tenuta nella bambagia in questi anni.
La cosa davvero importante è la stima che Lei ha di se stessa, per questo la partita si gioca proprio lì: Lei contro Se Stessa.
Può giocare questa partita in solitaria, oppure farsi "accompagnare" da una persona esperta.
Essendoci di mezzo l'ansia io le consiglio di contattare uno/una psicoterapeuta di tipo cognitivo-comportamentale, approccio che ha ottenuto i migliori risultati nel trattamento di queste patologie.
Le allego per questo un articolo sui disturbi d'ansia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
benvenuta nel mondo dei Confusi e degli Indecisi: all'inizio è dura, ma con un pò di buna volontà ci si adatta benissimo.
A meno che Lei non abbia il desiderio di "adattarsi" del tutto a questa situazione nuova, infatti Lei stessa scrive
"O forse l’ansia è solo perche so che indietro non posso tornare e il presente non mi piace. "
Almeno in questo Lei non è confusa: c'è un presente ricco di responsabilità e di confusione, e a Lei questo non piace.
Ed ecco che arriva l'ansia: un bel pretesto per non pensare al presente che non le piace. La maggior parte dei pazienti ansiosi si concentra sui sintomi dell'ansia: questo permette loro di "non pensare" coscientemente alla difficoltà del presente e del futuro.
Gli altri, inoltre, non c'entrano: non è importante chi e come l'ha tenuta nella bambagia in questi anni.
La cosa davvero importante è la stima che Lei ha di se stessa, per questo la partita si gioca proprio lì: Lei contro Se Stessa.
Può giocare questa partita in solitaria, oppure farsi "accompagnare" da una persona esperta.
Essendoci di mezzo l'ansia io le consiglio di contattare uno/una psicoterapeuta di tipo cognitivo-comportamentale, approccio che ha ottenuto i migliori risultati nel trattamento di queste patologie.
Le allego per questo un articolo sui disturbi d'ansia
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#7]
Utente
Grazie per le vostre risposte.
Sapreste per caso consigliarmi un dottore a cui rivolgermi nella zona di Como?
Una mia amica mi ha dato il numero di uno pscicoanalista ma non so se è la stessa cosa di uno psicoterapeuta.
Eventualmente questi servizi vengono erogati anche con il ticket?
Grazie
Sapreste per caso consigliarmi un dottore a cui rivolgermi nella zona di Como?
Una mia amica mi ha dato il numero di uno pscicoanalista ma non so se è la stessa cosa di uno psicoterapeuta.
Eventualmente questi servizi vengono erogati anche con il ticket?
Grazie
[#8]
Gentile ragazza, può cercare uno psicoterapeuta tra gli iscritti a questo sito:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-regione/lombardia/
oppure tra gli psicoterapeuti cognitivo-comportamentali di questo sito:
http://www.aiamc.it/lombardia.htm
come le ha indicato il Collega Bulla nel caso di disturbi d'ansia il trattamento cognitivo-comportamentale è il più indicato.
Ci tanga aggiornati
Un saluto
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-regione/lombardia/
oppure tra gli psicoterapeuti cognitivo-comportamentali di questo sito:
http://www.aiamc.it/lombardia.htm
come le ha indicato il Collega Bulla nel caso di disturbi d'ansia il trattamento cognitivo-comportamentale è il più indicato.
Ci tanga aggiornati
Un saluto
[#9]
Gentile Utente,
se vuole un terapeuta cognitivo-comportamentale può cercare in questa lista
http://www.aiamc.it/lombardia.htm
Nel Servizio Pubblico è difficile trovare tali terapeuti, ma io forse tenterei. Quindi per le prestazioni a convenzione si può rivolgere ad un CPS oppure ad un Consultorio Familiare.
Le allego anche questo articolo dal titolo "Come spendere meno dallo Psicologo"
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
se vuole un terapeuta cognitivo-comportamentale può cercare in questa lista
http://www.aiamc.it/lombardia.htm
Nel Servizio Pubblico è difficile trovare tali terapeuti, ma io forse tenterei. Quindi per le prestazioni a convenzione si può rivolgere ad un CPS oppure ad un Consultorio Familiare.
Le allego anche questo articolo dal titolo "Come spendere meno dallo Psicologo"
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.6k visite dal 12/11/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.