Genitore malato di cancro
Buongiorno,
sono una ragazza di 34 anni, ansiosa da circa dieci anni, con somatizzazioni sfociate in varie forme soprattutto a livello cardiaco (già fatti accertamenti in merito e risulta essere tutto a posto). Tutto questo premesso, il motivo per cui scrivo è che un anno fa, improvvisamente, è stato diagnosticato a mio padre un aggressivo tumore al sigma che purtroppo aveva già sviluppato metastasi. Durante questo anno la nostra vita, nonostante la paura della malattia, la chemioterapia e tutte le conseguenze che ben potete immaginare, è trascorsa piuttosto normalmente. Mio padre era autonomo, stava relativametne bene, guidava, seguiva i suoi hobbies. Io avevo già diversi problemi lavorativi e personali e forse questo mi ha impedito di prendere reale coscienza della situazione. Poi da qualche mese a questa parte la terribile sentenza dell'oncologo che ha deciso di non proseguire più con le cure poichè inefficaci. Non le dico il dolore e il senso di impotenza che ho avvertito. Ciò nonstante siamo tutti andati avanti come potevamo, cercando di avere sempre un sorriso per lui, uomo forte e ottimista che ha sempre affrontato a testa alta le difficoltà della vita e che mai ci ha fatto pesare questa sua terribile malattia. Ora però sta arrivando il peggio, perchè mio padre è sempre a letto, indebolito all'inverosimile, magrissimo. Io vi chiedo aiuto perchè non riesco a gestire tutta questa sofferenza, oltra alla mia mi sento schiacciata da quella di mia madre e anche da quella di mio padre. A volte non riesco nemmeno ad entrare in camera a salutarlo perchè ho paura di guardare il volto emaciato di quell'uomo che amo tanto. Non so come fare. Mi sento inadeguata, immatura, scappo dal dolore e al tempo stesso non riesco a non sentirmene schiacciata. La scorsa settimana sono finita al pronto soccorso per una crisi di ansia terribile e ora prendo degli ansiolitici, ma non basta. Credo ci sia qualcosa di più profondo che mi rende così immobile di fronte a questa malattia. Come posso fare per essere di sostegno alla mia famiglia senza farmi risucchiare le energie, senza annullare completamente la mia vita? Non so se mi sono spiagata...Vi ringrazio comunque per l'attenzione che vorrete darmi.
sono una ragazza di 34 anni, ansiosa da circa dieci anni, con somatizzazioni sfociate in varie forme soprattutto a livello cardiaco (già fatti accertamenti in merito e risulta essere tutto a posto). Tutto questo premesso, il motivo per cui scrivo è che un anno fa, improvvisamente, è stato diagnosticato a mio padre un aggressivo tumore al sigma che purtroppo aveva già sviluppato metastasi. Durante questo anno la nostra vita, nonostante la paura della malattia, la chemioterapia e tutte le conseguenze che ben potete immaginare, è trascorsa piuttosto normalmente. Mio padre era autonomo, stava relativametne bene, guidava, seguiva i suoi hobbies. Io avevo già diversi problemi lavorativi e personali e forse questo mi ha impedito di prendere reale coscienza della situazione. Poi da qualche mese a questa parte la terribile sentenza dell'oncologo che ha deciso di non proseguire più con le cure poichè inefficaci. Non le dico il dolore e il senso di impotenza che ho avvertito. Ciò nonstante siamo tutti andati avanti come potevamo, cercando di avere sempre un sorriso per lui, uomo forte e ottimista che ha sempre affrontato a testa alta le difficoltà della vita e che mai ci ha fatto pesare questa sua terribile malattia. Ora però sta arrivando il peggio, perchè mio padre è sempre a letto, indebolito all'inverosimile, magrissimo. Io vi chiedo aiuto perchè non riesco a gestire tutta questa sofferenza, oltra alla mia mi sento schiacciata da quella di mia madre e anche da quella di mio padre. A volte non riesco nemmeno ad entrare in camera a salutarlo perchè ho paura di guardare il volto emaciato di quell'uomo che amo tanto. Non so come fare. Mi sento inadeguata, immatura, scappo dal dolore e al tempo stesso non riesco a non sentirmene schiacciata. La scorsa settimana sono finita al pronto soccorso per una crisi di ansia terribile e ora prendo degli ansiolitici, ma non basta. Credo ci sia qualcosa di più profondo che mi rende così immobile di fronte a questa malattia. Come posso fare per essere di sostegno alla mia famiglia senza farmi risucchiare le energie, senza annullare completamente la mia vita? Non so se mi sono spiagata...Vi ringrazio comunque per l'attenzione che vorrete darmi.
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Gentile utente, lei si è spiegata molto bene. Non solo la sensazione di stare per perdere suo padre è terribile, dato che il padre rappresenta per molti di noi un riferimento forte, un pilastro della nostra vita, ma lo è anche perché in più nel suo caso si sente responsabile della sua famiglia.
Purtroppo da qui non è possibile fare molto, ma oltre all'ansiolitico dovrebbe fare dei colloqui psicologici, che l'aiutino a gestire questa fase così dolorosa. Da come l'attraverserà dipenderà quanto velocemente riuscirà a recuperare e ad essere d'aiuto alla sua famiglia e a se stessa. Ma già nell'immediato potrà esserle molto utile.
Si rivolga al servizio di psiconcologia della struttura che sta seguendo suo padre, che certamente ci sarà: i colleghi hanno una preparazione specifica per aiutare non solo i pazienti malati di cancro, ma anche i familiari.
Cordiali saluti
Purtroppo da qui non è possibile fare molto, ma oltre all'ansiolitico dovrebbe fare dei colloqui psicologici, che l'aiutino a gestire questa fase così dolorosa. Da come l'attraverserà dipenderà quanto velocemente riuscirà a recuperare e ad essere d'aiuto alla sua famiglia e a se stessa. Ma già nell'immediato potrà esserle molto utile.
Si rivolga al servizio di psiconcologia della struttura che sta seguendo suo padre, che certamente ci sarà: i colleghi hanno una preparazione specifica per aiutare non solo i pazienti malati di cancro, ma anche i familiari.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Gentile ragazza, quello che lei e la sua famiglia ha vissuto fino ad oggi è stato senza dubbio estremamente doloroso ma, come lei ha già avuto modo di constatare personalmente, quello che vi attende sarà un periodo altrettanto doloroso e carico di sofferenza. Rimanere accanto al proprio padre che soffre, gestire il dolore proprio ed altrui e affrontare le proprie crisi di ansia: tutto questo metterebbe alla prova chiunque ed è comprensibile che si senta schiacciata da queste responsabilità oltre che dalla sofferenza.
Credo che un aiuto professionale sia in questo momento indispensabile sia per lei sia per la sua famiglia. Avete tutti bisogno di "capire" cosa sta accadendo e di essere sostenuti in questo percorso.
Concordo con il Collega nel suggerirle una richiesta di supporto da parte degli psicologi che lavorano in oncologia (o nell'Hospice se presente).
Se poi lei riterrà di voler seguire un percorso suo personale (anche per affrontare l'ansia che riporta) potrà rivolgersi personalmente ad uno psicologo/psicoterapeuta.
Le faccio un grande in bocca al lupo e ci tenga aggiornati se vuole
Un saluto
Credo che un aiuto professionale sia in questo momento indispensabile sia per lei sia per la sua famiglia. Avete tutti bisogno di "capire" cosa sta accadendo e di essere sostenuti in questo percorso.
Concordo con il Collega nel suggerirle una richiesta di supporto da parte degli psicologi che lavorano in oncologia (o nell'Hospice se presente).
Se poi lei riterrà di voler seguire un percorso suo personale (anche per affrontare l'ansia che riporta) potrà rivolgersi personalmente ad uno psicologo/psicoterapeuta.
Le faccio un grande in bocca al lupo e ci tenga aggiornati se vuole
Un saluto
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
[#3]
Utente
Gentili Dottori,
Vi ringrazio molto per aver risposto così velocemente dandomi preziosi suggerimenti. Purtroppo mio padre non ha voluto il supporto psicologico offerto dal reparto oncologico che l'ha seguito, ma d'altra parte lui è fatto così...testardo, orgoglioso, ottimista. Mia madre, ansiosa cronica anche lei, va avanti prendendo i suoi ansiolitici e dice che lei non si sente depressa, solo stanca fisicamente e perciò ha deciso anche lei di non avvalersene. Io però sono giovane e non voglio che l'ansia prenda sempre il sopravvento sulla mia vita. La vita purtroppo riserva a tutti una parte di dolore ed io non posso affrontare il mio finendo sempre al pronto soccorso. Questa maledettia ansia da anni mi impedisce di vivere pienamente la mia vita, sia nei momenti di serenità (non riesco mai a godermi nulla) che in quelli, come questo, di sofferenza e dolore (incapacità assoluta di gestirlo) Per tutti questi motivi avrei deciso di iniziare un percorso personale. Vi chiedo quindi che tipo di specialista farebbe al caso mio, se psicologo, psicoterapeuta, psichiatra...Il mio medico di famiglia non mi ha saputo consigliare granchè. Tenga presente che io circa 10 anni fa, in seguito ad attacchi di panico, intrapresi tramite Asl un ciclo di psicoterapia breve di 6 sedute, che risolsero poco o niente. Grazie ancora per la Vostra attenzione.
Vi ringrazio molto per aver risposto così velocemente dandomi preziosi suggerimenti. Purtroppo mio padre non ha voluto il supporto psicologico offerto dal reparto oncologico che l'ha seguito, ma d'altra parte lui è fatto così...testardo, orgoglioso, ottimista. Mia madre, ansiosa cronica anche lei, va avanti prendendo i suoi ansiolitici e dice che lei non si sente depressa, solo stanca fisicamente e perciò ha deciso anche lei di non avvalersene. Io però sono giovane e non voglio che l'ansia prenda sempre il sopravvento sulla mia vita. La vita purtroppo riserva a tutti una parte di dolore ed io non posso affrontare il mio finendo sempre al pronto soccorso. Questa maledettia ansia da anni mi impedisce di vivere pienamente la mia vita, sia nei momenti di serenità (non riesco mai a godermi nulla) che in quelli, come questo, di sofferenza e dolore (incapacità assoluta di gestirlo) Per tutti questi motivi avrei deciso di iniziare un percorso personale. Vi chiedo quindi che tipo di specialista farebbe al caso mio, se psicologo, psicoterapeuta, psichiatra...Il mio medico di famiglia non mi ha saputo consigliare granchè. Tenga presente che io circa 10 anni fa, in seguito ad attacchi di panico, intrapresi tramite Asl un ciclo di psicoterapia breve di 6 sedute, che risolsero poco o niente. Grazie ancora per la Vostra attenzione.
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Gentile ragazza, condivido la sua decisione di affrontare un percorso personale. E' vero che la vita riserva a tutti una certa dose di dolore, ma è anche vero che due persone riescono a "sorreggere" meglio un peso così grande.
Posso dirle che per i disturbi d'ansia il trattamento di elezione è la terapia cognitivo-comportamentale associata ad una terapia farmacologica. Le consiglierei quindi di contattare inizialmente uno psicoterapeuta il quale, dopo una diagnosi, potrà indicarle il trattamento più opportuno e valutare se richiedere anche un consulto presso uno psichiatra per l'eventuale trattamento farmacologico.
Se vuole può consultare l'elenco dei terapeuti di questo sito:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-regione/liguria/
oppure questo elenco di terapeuti cognitivo-comportamentali regione per regione:
http://www.aiamc.it/ordinari.htm
Un cordiale saluto
Posso dirle che per i disturbi d'ansia il trattamento di elezione è la terapia cognitivo-comportamentale associata ad una terapia farmacologica. Le consiglierei quindi di contattare inizialmente uno psicoterapeuta il quale, dopo una diagnosi, potrà indicarle il trattamento più opportuno e valutare se richiedere anche un consulto presso uno psichiatra per l'eventuale trattamento farmacologico.
Se vuole può consultare l'elenco dei terapeuti di questo sito:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-regione/liguria/
oppure questo elenco di terapeuti cognitivo-comportamentali regione per regione:
http://www.aiamc.it/ordinari.htm
Un cordiale saluto
[#6]
Utente
Gentile Dott. Santonocito,
purtroppo io ricordo solo di aver pagato un ticket per "un ciclo di psicoterapia breve". Nella pratica questa dottoressa mi fece un paio di test per verificare una mia eventuale depressione e/o predisposizione ad essa, e sucessivamente alcuni colloqui piuttosto superficiali. Non fui assolutamente soddisfatta. Soprattutto perchè mi liquidò alla fine delle sedute dicendomi che dovevo imparare a convivere con l'ansia e che dovevo cercare di evitare situazioni che potevano crearmela. Peccato che la mia ansia non è una reazione a determinate situazioni, ma purtroppo un modo di approcciarsi alla vita in generale.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
purtroppo io ricordo solo di aver pagato un ticket per "un ciclo di psicoterapia breve". Nella pratica questa dottoressa mi fece un paio di test per verificare una mia eventuale depressione e/o predisposizione ad essa, e sucessivamente alcuni colloqui piuttosto superficiali. Non fui assolutamente soddisfatta. Soprattutto perchè mi liquidò alla fine delle sedute dicendomi che dovevo imparare a convivere con l'ansia e che dovevo cercare di evitare situazioni che potevano crearmela. Peccato che la mia ansia non è una reazione a determinate situazioni, ma purtroppo un modo di approcciarsi alla vita in generale.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
[#7]
>>> Soprattutto perchè mi liquidò alla fine delle sedute dicendomi che dovevo imparare a convivere con l'ansia e che dovevo cercare di evitare situazioni che potevano crearmela.
>>>
Le è stato detto proprio così? Perché in tal caso verrebbe da chiedersi che senso avrebbe perdere tempo per 6 colloqui e una psicodiagnosi: avrebbe potuto ricevere il parere anche per telefono.
Invece, per l'ansia è possibile fare molto. Non so che posizione rivestisse la dottoressa con cui ha fatto i colloqui, ma oggi esistono psicoterapie brevi che risolvono davvero il problema. Purtroppo però è difficile averle disponibili alle ASL.
Se è determinata a uscirne dovrebbe contattare a questo punto un terapeuta privatamente, e chiedergli una nuova valutazione.
Alle ASL spesso si trovano professionisti preparati e competenti, ma dopo la sua brutta esperienza non mi sento di consigliarle "si rivolga di nuovo alla ASL".
Può iniziare cercando nella lista d'iscritti a questo sito, oppure guardare qui:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm
Cordiali saluti
>>>
Le è stato detto proprio così? Perché in tal caso verrebbe da chiedersi che senso avrebbe perdere tempo per 6 colloqui e una psicodiagnosi: avrebbe potuto ricevere il parere anche per telefono.
Invece, per l'ansia è possibile fare molto. Non so che posizione rivestisse la dottoressa con cui ha fatto i colloqui, ma oggi esistono psicoterapie brevi che risolvono davvero il problema. Purtroppo però è difficile averle disponibili alle ASL.
Se è determinata a uscirne dovrebbe contattare a questo punto un terapeuta privatamente, e chiedergli una nuova valutazione.
Alle ASL spesso si trovano professionisti preparati e competenti, ma dopo la sua brutta esperienza non mi sento di consigliarle "si rivolga di nuovo alla ASL".
Può iniziare cercando nella lista d'iscritti a questo sito, oppure guardare qui:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm
Cordiali saluti
[#8]
Utente
Gentile Dott. Santonocito,
La ringrazio infinitamente per la sua disponibilità. Contatterò al più presto uno dei medici inseriti nella lista che mi ha fornito,l'unica in cui ho trovato uno psicoterapeuta operante nella mia città. Purtroppo il mio amato papà è mancato tre giorni fa ed ora mi tocca intraprendere un lungo percorso di recupero per superare il dolore della perdita e per rimettere in sesto la mia vita.
Un caro saluto.
La ringrazio infinitamente per la sua disponibilità. Contatterò al più presto uno dei medici inseriti nella lista che mi ha fornito,l'unica in cui ho trovato uno psicoterapeuta operante nella mia città. Purtroppo il mio amato papà è mancato tre giorni fa ed ora mi tocca intraprendere un lungo percorso di recupero per superare il dolore della perdita e per rimettere in sesto la mia vita.
Un caro saluto.
[#9]
Mi dispiace molto per la sua perdita.
Anche se dovrà attraversare una fase dolorosa di recupero, sono certo che riuscirà a superarla, soprattutto con l'aiuto di un professionista.
Se posso fare qualcos'altro per lei, sono a sua disposizione.
Un caro saluto
Anche se dovrà attraversare una fase dolorosa di recupero, sono certo che riuscirà a superarla, soprattutto con l'aiuto di un professionista.
Se posso fare qualcos'altro per lei, sono a sua disposizione.
Un caro saluto
[#10]
Gentile ragazza, mi permetta di esprimerle il mio dispiacere per la sua dolorosissima perdita.
Forse ora le sembrera' tutto molto difficile e tremendamente in salita ma vedra' che riuscira' a rimettere in sesto la sua vita pezzo per pezzo.
Un in bocca al lupo e se vorra' ci trovera' qui.
Un cordiale saluto
Forse ora le sembrera' tutto molto difficile e tremendamente in salita ma vedra' che riuscira' a rimettere in sesto la sua vita pezzo per pezzo.
Un in bocca al lupo e se vorra' ci trovera' qui.
Un cordiale saluto
[#11]
Gentile Utente,
le faccio anche io le mie condoglianze in ritardo.
Capisco cosa prova, ho perso anche io mio padre. Però, anche se adesso le sembra tutto così doloroso, tenga presente che dopo questa morte inizierà per Lei un percorso di "ricostruzione", a partire dal "nuovo ruolo" familiare che Lei stessa si ritroverà ad occupare.
Direi quindi che il momento è ideale per prendere in mano una volta per tutte il Suo futuro psicologico: il fatto che Lei abbia sentito la necessità di comunicarci il decesso del papà ci dice che in questa fase Lei ha un profondo bisogno di confronto con un professionista.
Come le ha scritto la Collega Sighinolfi i migliori risultati nel trattamento dei disturbi d'ansia si ottengono con la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, specie se associata alla farmacoterapia.
Se può servirle le allego alcuni articoli sull'ansia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html
Vedrà che le cose miglioreranno più velocemente di quanto si aspetta.
le faccio anche io le mie condoglianze in ritardo.
Capisco cosa prova, ho perso anche io mio padre. Però, anche se adesso le sembra tutto così doloroso, tenga presente che dopo questa morte inizierà per Lei un percorso di "ricostruzione", a partire dal "nuovo ruolo" familiare che Lei stessa si ritroverà ad occupare.
Direi quindi che il momento è ideale per prendere in mano una volta per tutte il Suo futuro psicologico: il fatto che Lei abbia sentito la necessità di comunicarci il decesso del papà ci dice che in questa fase Lei ha un profondo bisogno di confronto con un professionista.
Come le ha scritto la Collega Sighinolfi i migliori risultati nel trattamento dei disturbi d'ansia si ottengono con la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, specie se associata alla farmacoterapia.
Se può servirle le allego alcuni articoli sull'ansia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html
Vedrà che le cose miglioreranno più velocemente di quanto si aspetta.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 3.4k visite dal 09/11/2009.
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