Comportamento di un bambino di 10 anni e mezzo
Buongiorno,
sono il padre di 3 figli, una ragazza di 13 anni, un bambino di 10 anni e mezzo ed un altro di 9.
Il secondo, quello di 10 anni e mezzo, ci sta dando molti pensieri. E' irritabilissimo, sempre in conflitto con il mondo (maestre, genitori, fratelli), sempre vittima di qualcuno o di qualcosa. A scuola (5a elem.), pur prendendo anche dei bei voti, è ormai additato come il peggiore della classe per il suo comportamento indisciplinato e sempre di sfida rivolto alle insegnanti. Le quali reagiscono (ma le capisco) inasprendo il conflitto. Esce da scuola nervosissimo e quasi sempre con una nota. A casa è arrabbiato con tutti, litiga tantissimo con la sorella, tratta malissimo la mamma e non si controlla assolutamente nel turpiloquio (io e mia moglie non usiamo parolacce in casa). Il livello di conflittualità in famiglia è diventato altissimo e a volte insostenibile.
Abbiamo provato con i castighi, le urlate, le buone e le cattive ma senza risultati.
D'altro canto è un bambino sensibile, generoso, che legge, che ha un suo senso della "giustizia", che gioca a pallone, che ama la chitarra. Ma i suoi atteggiamenti stanno diventando inaccettabili.
Unica eccezione quando è da solo con me, diventa quasi un altro bambino, calmo, sereno, felice.
Aggiungo che il mio rapporto con mia moglie è ottimo, fatte salve le normali litigate di routine che si chiudono sempre con una pace affettuosa.
Mia moglie non lavora ed è quindi molto presente anche se non è apprensiva.
Io ho un bel lavoro che a volte però mi rende un po' distratto in casa. Non mi piace dare i castighi perchè so quanto è difficile mantenerli e a volte diventano delle "grida" manzoniane. Mia moglie è più severa su questo e tende spesso ad usare il pallone come fonte principale dei castighi (contro il mio parere perchè penso che lo sport sia un'attività molto importante).
Aggiungo che è totalmente insofferente ad ogni commento dela sorella più grande (in piena esplosione adolescenziale) e litiga molto con il fratello più piccolo. Quindi, una tensione continua.
Mi sembra che siamo in un circolo vizioso: bambino nervoso-maestre nervose-genitori nervosi e preoccupati-bambino ancora più nervoso-maestre ancora più arrabbiate-genitori ancora più nervosi ecc.
Come si può uscire da questa situazione?
Grazie 1000!
sono il padre di 3 figli, una ragazza di 13 anni, un bambino di 10 anni e mezzo ed un altro di 9.
Il secondo, quello di 10 anni e mezzo, ci sta dando molti pensieri. E' irritabilissimo, sempre in conflitto con il mondo (maestre, genitori, fratelli), sempre vittima di qualcuno o di qualcosa. A scuola (5a elem.), pur prendendo anche dei bei voti, è ormai additato come il peggiore della classe per il suo comportamento indisciplinato e sempre di sfida rivolto alle insegnanti. Le quali reagiscono (ma le capisco) inasprendo il conflitto. Esce da scuola nervosissimo e quasi sempre con una nota. A casa è arrabbiato con tutti, litiga tantissimo con la sorella, tratta malissimo la mamma e non si controlla assolutamente nel turpiloquio (io e mia moglie non usiamo parolacce in casa). Il livello di conflittualità in famiglia è diventato altissimo e a volte insostenibile.
Abbiamo provato con i castighi, le urlate, le buone e le cattive ma senza risultati.
D'altro canto è un bambino sensibile, generoso, che legge, che ha un suo senso della "giustizia", che gioca a pallone, che ama la chitarra. Ma i suoi atteggiamenti stanno diventando inaccettabili.
Unica eccezione quando è da solo con me, diventa quasi un altro bambino, calmo, sereno, felice.
Aggiungo che il mio rapporto con mia moglie è ottimo, fatte salve le normali litigate di routine che si chiudono sempre con una pace affettuosa.
Mia moglie non lavora ed è quindi molto presente anche se non è apprensiva.
Io ho un bel lavoro che a volte però mi rende un po' distratto in casa. Non mi piace dare i castighi perchè so quanto è difficile mantenerli e a volte diventano delle "grida" manzoniane. Mia moglie è più severa su questo e tende spesso ad usare il pallone come fonte principale dei castighi (contro il mio parere perchè penso che lo sport sia un'attività molto importante).
Aggiungo che è totalmente insofferente ad ogni commento dela sorella più grande (in piena esplosione adolescenziale) e litiga molto con il fratello più piccolo. Quindi, una tensione continua.
Mi sembra che siamo in un circolo vizioso: bambino nervoso-maestre nervose-genitori nervosi e preoccupati-bambino ancora più nervoso-maestre ancora più arrabbiate-genitori ancora più nervosi ecc.
Come si può uscire da questa situazione?
Grazie 1000!
[#1]
Gentile utente
Sembra che siate proprio presi nel circolo vizioso che dice lei, con una figlia ipercritica in piena adolescenza, delle maestre nervose e voi genitori che non sapete più, mi perdoni l'espressione, che pesci prendere.
Un parere specialistico non può fare a meno di una valutazione di persona, che nel vostro caso deve riguardare tutta la famiglia. Perché, quando un ragazzo mostra dei comportamenti un po' "fuori dai binari", specie se in età preadolescenziale, molto spesso si riesce a intervenire meglio attraverso la famiglia, piuttosto che direttamente sul ragazzo.
Per questo, vi suggerisco di richiedere un consulto con uno psicologo familiare/relazionale oppure un neuropsichiatra infantile, e farvi consigliare di persona. Trovando lo specialista giusto, è probabile che si riesca a fare molto.
Un'altra idea è rivolgervi prima allo psicologo della scuola del ragazzo, ormai quasi tutte le scuole hanno uno sportello ascolto per ragazzi e genitori, e magari farvi spiegare la situazione dal suo punto di vista, facendo alcuni incontri preliminari.
Cordiali saluti
Sembra che siate proprio presi nel circolo vizioso che dice lei, con una figlia ipercritica in piena adolescenza, delle maestre nervose e voi genitori che non sapete più, mi perdoni l'espressione, che pesci prendere.
Un parere specialistico non può fare a meno di una valutazione di persona, che nel vostro caso deve riguardare tutta la famiglia. Perché, quando un ragazzo mostra dei comportamenti un po' "fuori dai binari", specie se in età preadolescenziale, molto spesso si riesce a intervenire meglio attraverso la famiglia, piuttosto che direttamente sul ragazzo.
Per questo, vi suggerisco di richiedere un consulto con uno psicologo familiare/relazionale oppure un neuropsichiatra infantile, e farvi consigliare di persona. Trovando lo specialista giusto, è probabile che si riesca a fare molto.
Un'altra idea è rivolgervi prima allo psicologo della scuola del ragazzo, ormai quasi tutte le scuole hanno uno sportello ascolto per ragazzi e genitori, e magari farvi spiegare la situazione dal suo punto di vista, facendo alcuni incontri preliminari.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile papà,
la situazione da lei descritta sembra essere veramente arrivata a un punto di esasperazione intollerabile per tutti.
Oltretutto, in situazioni come queste, quando proprio tutti i componenti della famiglia e gli adulti che gravitano in maniera significativa attorno ad essa sono allo stremo delle forze, il rischio è che il centro di tutto, cioè vostro figlio, possa sentirsi ancora peggio. Questo perchè molto probabilmente lui stesso non riesce a controllare i comportamenti che lei ci ha descritto, ma ha ben visibili sotto gli occhi gli effetti che producono: potrà così sentirsi in colpa, ancora più arrabbiato, triste, di poco valore, "cattivo".
Per questo vi consiglio al più presto di rivolgervi a uno psicologo specializzato ed esperto nelle problematiche dell'età evolutiva, così da affrontare la situazione nella maniera più efficace.
Cordialità,
la situazione da lei descritta sembra essere veramente arrivata a un punto di esasperazione intollerabile per tutti.
Oltretutto, in situazioni come queste, quando proprio tutti i componenti della famiglia e gli adulti che gravitano in maniera significativa attorno ad essa sono allo stremo delle forze, il rischio è che il centro di tutto, cioè vostro figlio, possa sentirsi ancora peggio. Questo perchè molto probabilmente lui stesso non riesce a controllare i comportamenti che lei ci ha descritto, ma ha ben visibili sotto gli occhi gli effetti che producono: potrà così sentirsi in colpa, ancora più arrabbiato, triste, di poco valore, "cattivo".
Per questo vi consiglio al più presto di rivolgervi a uno psicologo specializzato ed esperto nelle problematiche dell'età evolutiva, così da affrontare la situazione nella maniera più efficace.
Cordialità,
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 30.7k visite dal 04/11/2009.
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