Instabilità comportamentale e dipendenze affettive

Salve, vorrei avere qualche consiglio, anche se so che mi consiglierete il consulto diretto viso a viso con uno psicologo. Il fatto è che personalmente sono cosciente di essere tendente ad avere dipendenze affettive, soprattutto verso gli uomini e questi uomini hanno tutti una stessa dinamica comportamentale, che è instabile, oserei dire quasi da "schizofrenico" (concedetemi il termine, ovviamente preso con le pinze).
Se quest'uomo non vuole farsi aiutare da un esperto e magari non posso avere io la presunzione di poterlo e doverlo aiutare, come può uscire da questo circolo vizioso?
Diciamo che alla base di tutto c'e' una paura, la paura di agire. Praticamente questa persona si sprona con la propria volontà ad esempio a cominciare una storia, e tutto va bene, finchè non si presenta un piccola, anche minima interferenza o discussione, e questa verrà ampliata in estremo fino a dire "va tutto male, non sono in grado, non posso farcela, non vado bene, chiudo tutto". Lui arriva a negare anche cose appena dette cambiando la versione dei fatti in una prospettiva negativa. Se ci si discute o gli si fa notare che noi siamo invece coinvolte e che vorremmo spronarlo si peggiora la situazione. Dopo diverso tempo questa situazione si rovescia di nuovo e si ripresenta in modo ciclico: si rifà avanti, ammettendo la propria debolezza, il proprio sbaglio, il proprio problema in maniera lucida e coerente ed è ben propenso, con entusiasmo, nell'investire in qualcosa e in un rapporto.. e così via...
Mi scuso per la confusione di quanto ho descritto, spero comunque di essermi fatta capire. Vorrei sapere cosa c'e' dietro realmente a questo comportamento e qual'e' la soluzione. Questo tipo di persona, che oltretutto si piange addosso e crea drammi quasi solo per il gusto di farli, distrugge molte delle proprie possibilità. Probabilmente mi si potrebbe rispondere con "ma se lui non vuole essere aiutato, non puoi avere la presunzione di farlo tu", forse è vero, però almeno vorrei capire il meccanismo che c'e' sotto.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Cordialmente.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile utente, dalla descrizione, seppur sommaria, degli atteggiamenti di questo uomo sembrerebbe che di fondo possa esserci un disturbo dell'uomore. ipotesi ovviamente da confermare. Se così, proprio come lei stessa ha anticipato non credo possa fare altro che esortarlo a fare una visita specialistica. Provi a mettersi in gioco anche lei, ossia si includa nel problema e, isieme, andate da uno specialista, affinchè possa esssere visto ed ascoltato.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Se quest'uomo non vuole farsi aiutare da un esperto e magari non posso avere io la presunzione di poterlo e doverlo aiutare, come può uscire da questo circolo vizioso?
>>>

Gentile ragazza, mi perdoni se sarò così franco, ma se lei stessa è la prima ad ammettere di essere dipendente e d'infilarsi sempre in storie con uomini disturbati, chi è la prima persona ad aver bisogno d'aiuto, lei oppure lui?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte.
Prof. Santonocito, non mi prenda per presuntuosa, ma prevedevo una risposta del genere, per questo l'ho ammesso in prima persona. Lei ha ragione, sicuramente, ma la differenza sta che io ne sono cosciente mentre l'altra persona no. In questi casi, oltre a provvedere esclusivamente a se stessi, allora bisogna sempre lasciarle queste persone?
Cercherò comunque di pensare al mio di problema. Grazie ancora per la disponibilità.

Cordialmente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non si preoccupi, non l'ho presa per una presuntuosa.

Anzi, il fatto che prevedesse la risposta è positivo, perché significa che si rende conto del problema.

>>> In questi casi, oltre a provvedere esclusivamente a se stessi, allora bisogna sempre lasciarle queste persone?
>>>

Se lei riesce a vedere che tutti "questi casi" hanno lei come punto d'incontro, allora forse ha più senso cercare di risolvere il problema una volta per tutte, attraverso lei, piuttosto che soffrire ogni volta per lo stesso motivo.

Questo era il senso della mia osservazione.

Cordiali saluti