Mal di vivere

Prima di cominciare ad esporre la mia sintomatologia mi sembra doverosa una premessa su me stesso.

Sono un ragazzo di 24 anni; sono sempre stato una persona molto determinata e con un atteggiamento abbastanza positivo nei confronti della vita che mi ha sempre dato molto. Non ho mai sofferto di particolari patologie psicologiche.

Qualche mese fa ho però iniziato a notare dei giramenti di testa (o forse vertigini) in alcune situazioni come il traghetto, l'aliscafo, ecc... Dopo un po mi sono reso conto che tale malessere andava diffondendosi, manifestandosi anche in altre situazioni come la metropolitana, l'auto, dal barbieri, in un corso universitario, ecc...

In quelle circostanze collegavo tale sintomatologia alla cefalea, dal momento che sono sempre stato soggetto ad un continuo manifestarsi di tale disturbo. Nel frattempo però soffrivo un certo disagio interiore che mi portava ad un atteggiamento negativo nei confronti della vita e delle emozioni.
In quel periodo preparavo la prima prova di un concorso a cui tenevo tanto e non avevo attenzioni che per quello.
Due giorni dopo essere venuto a conoscenza dell'esito positivo di quella prima prova la situazione si aggrava particolarmente. Vado con amici in un piccolo luna park e pur evitando tutte le giostre, per evitare le vertigini, mi sale una certa ansia. Nel viaggio di ritorno accuso una forte tachicardia; scendo dall'auto. Vomito e sono costretto a tornare a casa a piedi perché ho paura di risalire sull'auto.
Il giorno dopo, dopo una positiva visita cardiologica, mi viene consigliato lo Xanax. Dopo tre giorni però il neurlologo mi dice che ho sofferto di attacchi di panico e quindi sostiuisce lo Xanax (a poco alla volta) con un semplice Vagorelax. Parto per le vacanze, ma la cosa si aggrava... inizio ad aver paura di qualsiasi cosa... quella settimana si rivela un'esperienza disastrosa. Per alcuni giorni ho smesso di mangiare, vomito, non dormo più di un'ora a notte, ho paura di qls situazione.
Successivamente mi vengono consigliato 10 dosi di Samyr e l'Entact tutte le mattine. Piano piano sconfiggo le prime paure, ma nonostante ciò continuo a stare sempre male.Alcune paure le supero, ma mi spavento a pensare ad un'autostrada o un viaggio in traghetto.
Provo a fare una vita normale, ma non ci riesco. Ho una continua tensione verso la depressione, soffro di continui conati di vomito (soprattuto quando penso ad azioni future) e giramenti di testa. L'unico modo per stare bene è fare altro e cercare di non pensarci. Non riesco però così a vivere serenamente. Non riesco ad essere sereno nella vita di tutti i giorni, devo sempre trovare qualche svago. Non riesco a concentrarmi sullo studio. Soffro di insonnia nonostante assuma costantamente melatononina.
Sono passati ormai tre mesi dall'attacco di panico e non riesco più a sentire chi mi dice "non hai niente, passerà, è un momento"... vorrei tornare a vivere. Ogni settimana vado dalla psicologa, ma la terapia non mi sembra molto mirata al problema. Posso sembrare impaziente, ma vorrei guarire quanto prima anche perché ho superato il concorso di cui prima e tra qualche mesetto dovrò partire per la Lombardia
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
è probabile che si tratti di un disturbo d'ansia, e come tale la farmacoterapia andrebbe integrata con la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale.

I farmaci che le hanno dato in passato hanno probabilmente abbassato l'ansia ma in modo temporaneo: ora Lei dovrebbe iniziare un lavoro per scoprirne le cause.

Non è da escludere che il trasferimento imminente in altra Regione possa influire sulla sintomatologia.

Le allego anche questi articoli su ansia e panico: provi a leggerli e veda se si ritrova

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html

Come le ho scritto inizialmente, i migliori risultati nel trattamento dei disturbi d'ansia si sono ottenuti attraverso la psicoterapia cognitivo-comportamentale associata alla farmacoterapia, in tempi molto brevi.
[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo, è opportuno che richieda un consulto di valutazione a uno psicologo/psicoterapeuta, perché è probabile che solo così potrà imparare a dominare la sua ansia.

Si rivolga di preferenza a uno specialista che usi un approccio breve e specifico per l'ansia, anche se la competenza del terapeuta è ovviamente più importante di qualunque psicoterapia.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte.

In merito alla terapia cognitivo-comportamentale, la mia psicologa me l'ha sconsigliata in quanto non la ritiene una tecnica con risultati di lungo periodo.
A volte sono però deluso dall'andamento della psicoterapia in quanto mi sembra poco concentrata sul problema; la psicologa pensa non sia utile concentrarsi sulla sintomatologia o sull'ansia in quanto tale (pensa che devo imparare a conviverci) e cerca le cause remote.
Il fatto è che non riesco a convivere, vivo continuamente male. La notte non dormo e sono sempre preso da un continuo senso di nausea verso la vita stessa e tutte le azioni future.
Oggi ho dovuto abbandonare il posto di lavoro, tornare a casa, sono scoppiato in un pianto e mi sono affidato allo Xanax che mi è stato consigliato in casi di necessità, ma che ho sempre evitato.
L'unico modo per andare avanti è quello di riempire sempre ogni momento della giornata, ma poi non ce la faccio e crollo e mi chiudo in me stesso in uno stadio che credo sia depressivo.
Voglio uscire quanto prima da questa situazione che mi impedisce di vivere, ma non voglio cadere nella facile tentazione degli psicofarmaci... già prendo mio malgrado tutte le mattine (per sei mesi devo prenderlo) l'Entact.
[#4]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
la sua psicologa utilizza un approccio a lungo termine: infatti la ricerca delle cause "remote", quando funziona, necessita di anni.

Quindi non le resta che portare pazienza.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> la psicologa pensa non sia utile concentrarsi sulla sintomatologia o sull'ansia in quanto tale (pensa che devo imparare a conviverci) e cerca le cause remote
>>>

Gentile utente, se la sua psicologa pensa che questo sia meglio per lei, non le resta che andare avanti.

Questo però non significa che ogni giorno tanti pazienti non riescano a uscire dall'ansia in modo profondo e duraturo, sottoponendosi a una psicoterapia di tipo breve.

Cordiali saluti
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