Mancanza di una figura paterna ben definita
Salve,sono una ragazza di 22 anni.
Mi rivolgo a voi per un problema che tormenta la mia vita di tutti i giorni.
Sono una ragazza solare,innamorata della vita,autocritica e molto responsabile.
I miei genitori stanno insieme e ho una sorella più grande.
La mia potrebbe sembrare una famiglia unita ma non lo è.Nella realtà anche se ho un padre,è come se non ci fosse mai stato.Ha sempre provveduto ai bisogni primari della famiglia come il cibo,le spese ecc ma non sa cosa significa la parola affetto.é sempre stato assente,anche quando ero piccola;ricordo che delle recite scolstiche o delle riunioni tra prof e genitori se n'è sempre preoccupata mia madre (lei è sempre stata presente)
Mia madre sa del mio disagio,ma fa finta di non vederlo per cercare di tenere unita la famiglia.
Inutile dire che lo stesso trattamento l'ha avuto anche mia sorella.
Inizio a rendermi conto che ora a 22 anni anche i miei comportamenti,il modo in cui mi rapporto agli altri,riflette tutta questa mia condizione passata...
mi rendo conto di affezionarmi troppo ai miei amici per esempio,di aggrapparmi a loro e di non voler sentirmi messa da parte.
Secondo voi da dove dovrei cominciare?
Grazie in anticipo!
Mi rivolgo a voi per un problema che tormenta la mia vita di tutti i giorni.
Sono una ragazza solare,innamorata della vita,autocritica e molto responsabile.
I miei genitori stanno insieme e ho una sorella più grande.
La mia potrebbe sembrare una famiglia unita ma non lo è.Nella realtà anche se ho un padre,è come se non ci fosse mai stato.Ha sempre provveduto ai bisogni primari della famiglia come il cibo,le spese ecc ma non sa cosa significa la parola affetto.é sempre stato assente,anche quando ero piccola;ricordo che delle recite scolstiche o delle riunioni tra prof e genitori se n'è sempre preoccupata mia madre (lei è sempre stata presente)
Mia madre sa del mio disagio,ma fa finta di non vederlo per cercare di tenere unita la famiglia.
Inutile dire che lo stesso trattamento l'ha avuto anche mia sorella.
Inizio a rendermi conto che ora a 22 anni anche i miei comportamenti,il modo in cui mi rapporto agli altri,riflette tutta questa mia condizione passata...
mi rendo conto di affezionarmi troppo ai miei amici per esempio,di aggrapparmi a loro e di non voler sentirmi messa da parte.
Secondo voi da dove dovrei cominciare?
Grazie in anticipo!
[#1]
Cara ragazza,
la sua domanda è troppo generica, forse potrebbe essere utile parlarne con uno specialista in modo che possa indicarle un punto da cui partire.
Una domanda, però vorrei porle:
Come finiscono i rapporti con questi suoi amici?
Si stancano e lei rimane sola o è lei che decide di allontanarsi per paura di essere abbandonata?
Cordialmente
la sua domanda è troppo generica, forse potrebbe essere utile parlarne con uno specialista in modo che possa indicarle un punto da cui partire.
Una domanda, però vorrei porle:
Come finiscono i rapporti con questi suoi amici?
Si stancano e lei rimane sola o è lei che decide di allontanarsi per paura di essere abbandonata?
Cordialmente
Dott. Davide Algeri
Psicologo Psicoterapeuta Breve Strategico
Cell. (+39) 348 53 08 559 - www.davidealgeri.com
[#3]
Cara ragazza,
se pensa che il suo rapporto con gli altri dipenda solo dal rapporto mancato con suo padre, forse converrebbe che approfondisca la cosa con un esperto.
Inoltre, come le dicevo prima la sua domanda è troppo generica, attualmente ad esempio come è il rapporto con suo padre?
Cordialmente
se pensa che il suo rapporto con gli altri dipenda solo dal rapporto mancato con suo padre, forse converrebbe che approfondisca la cosa con un esperto.
Inoltre, come le dicevo prima la sua domanda è troppo generica, attualmente ad esempio come è il rapporto con suo padre?
Cordialmente
[#8]
Gentile Utente,
la cosa più saggia credo sia cominciare da te stessa: parti da lì, perchè dentro di te ci sono già molte risposte, che forse hai paura di dare e di darti.
I rapporti con i nostri genitori influenzano molti aspetti della nostra vita presente e futura, e quindi anche le relazioni con gli amici.
L'unica certezza che adesso hai è che tutto questo ti provoca disagio e curiosità. Soddisfare la curiosità ti permetterà anche di ridurre il disagio.
Per questo ti consiglio di chiedere una consulenza psicologica: parlane con uno/a specialista, vedrai che un altro punto di vista sarà risolutivo.
Puoi cercarne uno privatamente oppure puoi rivolgerti alla tua ASL.
Se ti va leggi questo articolo dal titolo "Come spendere meno dallo Psicologo"
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
la cosa più saggia credo sia cominciare da te stessa: parti da lì, perchè dentro di te ci sono già molte risposte, che forse hai paura di dare e di darti.
I rapporti con i nostri genitori influenzano molti aspetti della nostra vita presente e futura, e quindi anche le relazioni con gli amici.
L'unica certezza che adesso hai è che tutto questo ti provoca disagio e curiosità. Soddisfare la curiosità ti permetterà anche di ridurre il disagio.
Per questo ti consiglio di chiedere una consulenza psicologica: parlane con uno/a specialista, vedrai che un altro punto di vista sarà risolutivo.
Puoi cercarne uno privatamente oppure puoi rivolgerti alla tua ASL.
Se ti va leggi questo articolo dal titolo "Come spendere meno dallo Psicologo"
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 3.4k visite dal 30/10/2009.
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