Senso di colpa

salve, vorrei avere dei chirimenti o dei suggerimenti.
ho 33 anni, una bambina di 4 e un rapporto di 15 anni alle spalle.
2 anni fa, ho deciso di separarmi dal mio compagno.
tra noi esiste a tutt'oggi un rapporto molto particolare dato che nessuno dei due riesce a fare a meno dell'altro.
più o meno nello stesso periodo della separazione ho conosciuto un altro uomo e la nostra relazione è perdurata fino alla scorsa settimana, quando improvvisamente ho sentito l'esigenza di chiudere la mia storia anche con lui.
ora sono confusa, non riesco a comprendere quali siano le cose per me importanti e quale strada devo percorrere per andare avanti.
faccio presente che da bambina ho subito abusi, che sono molti anni che ho problemi con l'alimentazione, ho fatto una vita piuttosto sregolata e mi sono sempre caricata anche dei problemi degli altri.
vorrei avere quantomeno un indicazione su come cominciare a rimettere un pò d'ordine nella mia vita.
grazie.
saluti
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza, dal momento che scrive (..)sono molti anni che ho problemi con l'alimentazione, ho fatto una vita piuttosto sregolata e mi sono sempre caricata anche dei problemi degli altri (..)
non crede sia arrivato il momento di consultarsi dal vivo con un terapeuta?

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Gentile signora,
leggendo il suo post non sono riuscita a capire il collegamento tra il "senso di colpa" del titolo e le parole da lei scritte.

Si sente in colpa per via del disordine che avverte nella sua vita? Nei confronti di chi?

In poche righe ha scritto tante cose, mettendo in gioco anche questioni evidentemente importanti riguardanti il suo passato di sofferenza, ma è pressochè impossibile riuscire a rispondere alla sua domanda su come "mettere orine".

Credo che potrebbe farle bene contattare un collega con cui parlare di persona e in modo più approfondito, con il quale in prima battuta poter formulare una domanda più specifica in funzione del suo stato emotivo attuale.

Cordialità,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

[#3]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
salve ancora.
il senso di colpa che provo è riferito al mio ex compagno, mia figlia e in qualche modo anche verso la mia famiglia.
sono cresciuta in una famiglia umile ma dignitosa, ho subito abusi per diversi anni nell'infanzia e stranamente con la persona responsabile ho un rapporto di amore più che di odio.
all'età di 17 anni, ho conosciuto il mio ex compagno, mi sono messa con lui per un puntiglio all'epoca e invece il nostro rapporto con il tempo è cresciuto e si è consolidato. intono ai 20 anni sono andata a vivere con lui e quasi immediatamente e in successione alla morte di uno dei suoi genitori, abbiamo rilevato l'azienda di famiglia. lui è un tipo molto arrogante, con poca umiltà, schematico ma in fondo anche molto affettuoso, con lui ho avuto, perlomeno materialmente tutto quello che potevo volere. 4 anni fa è nata la nostra bambina, e 2 anni fa l'ho lasciato, così improvvisamente, dicendogli che non lo amavo.da quel giorno ho dovoto confrontarmi con una vita normale basata su uno stipendio normale. lavoro ancora con lui oggi e praticamente lo ritengo fondamentale per la mia stabilità.
2 anni fa, ho conosciuto un uomo, con lui mi sono sempre confidata, mostrandogli, anzi imponendogli tutte le mie instabilità.
lui ha lasciato la compagna per me, ha rimesso in gioco tutta la sua vita per me, mi ha rassicurato su ogni aspetto e accettata per come mi sono mostrata.
la scorsa settimana ho lasciato anche lui.
non sono pronta per andare da uno psicologo personalmente.
saluti, grazie
















[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, è un peccato che non si senta pronta per andare personalmente da uno psicologo. Da qui è possibile fornire solo un orientamento generale, non possiamo fare interventi veri e propri, purtroppo. Del resto, lei si fiderebbe davvero a farsi curare per email?

Posso chiederle in che cosa non si sente ancora pronta?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
buongiorno,
per rispondere alla sua domanda posso dire che non mi sento pronta perchè ritengo molto più semplice e meno vincolante nascondersi dietro la tastiera di un pc.
cordiali saluti.
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Certo, questo era evidente.

Ma qual è la sua difficoltà specifica nell'affrontare un consulto di persona? Più di tipo emotivo, ad esempio di vergogna o altro, oppure più di sfiducia nei professionisti?

Cordiali saluti
[#7]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
salve ancora..
non saprei rispondere precisamente, ma di certo non è per vergogna ne per sfiducia verso un medico.
mi infastidisce pensare di dover parlare lasciandomi guardare in faccia da qualcuno, quasi come se quel qualcuno potesse in qualche modo essere condizionato da quello che vede ( e qui tengo a precisare che visivamente non ho nulla di che, sono una ragazza normalissima, senza picchi di eccentricità o roba del genere ), quindi alla fine potrei dire che è un fatto emotivo.
vorrei aggiungere ancora un cosa al quadro che vi ho mostrato riguardo i miei rapporti con gli uomini.
più o meno in contemporanea con la conoscenza dell'uomo con il quale fino alla scorsa settimana avevo una relazione, conobbi un altro uomo.. una conoscenza molto semplice.. via chat.. l'affascinarsi è stata una cosa reciproca con lui, in realtà all'inizio il nostro rapporto era molto divertente, spigiato, senza falsi moralismi ma anche molto profondo e sincero credo.
dopo un pò incontrai personalmente questa persona, e devo dire che le nostre aspettative non sono state smentite, abbiamo passato semplicemente 2 ore insieme, nulla di più di alcuni baci scambiati e un pò di ironia.
non so come, ma il nostro rapporto si è mantenuto, malgrado io scelsi di proseguire la mia relazione con l'uomo che conobbi precedentemente e malgrado fra noi non ci fu più alcun incontro.
nel tempo questo strado modo di parlarci è diventato sempre più sincero, e quel qualcosa in sospeso tra noi è cominciato a diventare pressante.
credo di sapere che tutto potrebbe essere soltanto una proiezione dei miei desideri eppure non riesco a sciogliermi completamente da lui.
preciso che lui vive a 600 km da me e che anche lui sarebbe pronto a lasciare tutto ( attuale compagna compresa ) per trasferirsi da me e darmi quello che lui ritiene una vita normale.
ora mi chiedo....cosa sono per me queste relazioni ?
giochi perversi ? puntigli ?
sono quasi certa che se decidessi di avere una relazione con lui poi finite le difficoltà sarebbe finito anche lo stimolo.
mi chiedo allora, se così fosse, perchè provo questo piacere malsano a far arrivare le persone a mettere in gioco tutta la loro vita per me per poi lasciarle come niente fosse ?
non che io non provi sensi di colpa quando questo accade, ma inevitabilmente il desiderio di liberarmi di queste persone e di rimanere da sola per poter di nuovo cercare qualcuno che mi dia quello che cerco ( che precisamente non so nemmeno cosa sia ) è decisamente più forte.
non sono credente, credo piuttosto che ci sia la possibilità che qualcosa guidi le nostre vite.
se potessi scegliere cosa volere opterei per una vita senza difficoltà economiche, ma senza nemmeno avere più del necessario, non amo i lussi ne quello che implicano...opterei per avere un uomo certo, ma un uomo che sappia darmi emozioni diversificate e continue...opterei per una vita da passare in giro per il mondo perchè tutto ciò che è nuovo mi da emozioni....opterei per una vita dove poter dare a mia figlia tutto quello di cui ha bisogno senza dover sentire il peso della limitazione che a volte questo mi impone...opterei per una vita libera, senza regole imposte, una vita dove poter fare quello che sento senza nuocere agli altri...opterei per una vita dove le mie alterazioni d'umore e le miei incoerenze non condizionassero nessuno, ma venissero accettate per quello che sono.......un immagine immediata.......io, mia figlia, un uomo, un ranch, cavalli, spazi vasti e una città vicina dove avere all'occorreza la possibilità di cambiare, seppur momentaneamente, stile di vita.
grazie ancora...saluti.
saluti ancora.


[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se sente l'impulso a liberarsi delle persone quando queste iniziano ad avvicinarsi a lei, è comprensibile anche che percepisca come invasiva la possibilità di consultarsi con un professionista. Ad ogni modo la relazione con lo psicologo è di tipo diverso: c'è la necessità di sapere alcune cose su di lei per poterla aiutare - non più di tanto, comunque - ma per poterlo fare si deve rimanere neutrali.

In altre parole, lo psicologo è proprio l'ultima persona che si formulerà dei giudizi su di lei. Una valutazione tecnica, questo sì, ripeto, per poterla aiutare. Ma non giudizi di altro tipo.

Sarebbe facile ipotizzare un collegamento fra gli abusi subiti e la sua difficoltà a lasciarsi avvicinare affettivamente dalle persone, quasi che un coinvolgimento più profondo dovesse rappresentare una qualche forma di abuso. Un'ipotesi così potrebbe essere realistica, ma potrebbe anche non esserlo.

In ultima analisi è lei che deve decidere, basandosi sul suo livello di disagio, se è il caso di bussare alla porta di un collega oppure no e iniziare a rimettere ordine nella sua vita, per usare le sue parole. Non è una cosa che si possa fare online, ad ogni modo.

A giudicare dalla lunghezza dei suoi post la voglia ci sarebbe, ma comprendo che ci sono i problemi che fa presenti.

Provi a leggere questi articoli, per farsi un'idea un po' più precisa su che cos'è la psicoterapia e su che cosa significhi intervento breve (una decina di sedute mediamente):
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm

Cordiali saluti
[#9]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
gentile dottore, o chi altro risponderà a questo mio post....quel che ho letto sul sito è senz'altro veritiero o quanto meno riesco a reputarlo così razionalmente parlando..e se dovessi vedere me stessa da esterna certo me lo consiglierei...il fatto purtroppo è che x me non funziona così, la mia testa non elabora le cose per come andrebbero eseguite ma elabora ragionamenti sconnessi che non portano mai a nulla di concreto.
certo nell'ultima risposta ricevuta ho letto cose senza dubbio sensate ed in effetti è vero anche che parlando in termini di scrittura sarei capace di scrivere per ore, milioni di parole, ma sono anche consapevole che chiaramente non posso farmi aiutare on line.
non so...mi chiedo se allora sono destinata a rimanere in questo stato confusionale...e alla domanda su quanto io avverta il disagio della mia situazione non so assolutamente rispondere.
provo a spiegare anche il perchè...
so di esercitare un fascino particolare sulle persone che incontro, siano essi uomini o donne, è sempre stato così fin da ragazzina...ho avuto rapporti più o meno sinceri con donne...e ho sempre giocato con gli uomini nei modi più diversi, anche nell'intimità...comportamenti questi che hanno innescato negli altri le più diverse reazioni.
spesso mi sono chiesta cosa in me li affascini...il fatto che io sia in qualche modo avvolta da una sorta di mistero che loro non sanno spiegarsi ( ignari ovviamente del fatto che tutto parte dalla mia confusione e incoerenza ) o li affascino perchè oltre ad essere una bella ragazza, mostro sfacciatamente quello che sono sia nel bene che nel male non mettendo un limite a quello che non si dovrebbe dire o fare ?
e se dovessi guarire poi alla fine sarei soddisfatta ? ...o invece non sarei contenta per non essere più quella persona in grado di scatenare queste reazioni negli uomini ?
saluti.
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> e se dovessi guarire poi alla fine sarei soddisfatta ?
>>>

È proprio per questo che la invitavo a chiedersi se senta bisogno di aiuto oppure no. Questo solo lei può dirlo.

Anche se il fatto di aver subito abusi di solito porta le persone a intraprendere percorsi di aiuto psicologico, non è in assoluto sempre vero.

La seduttività, se può interessarle saperlo, è un tratto che si ritrova nelle persone abusate. Se però in lei questo sia un aspetto desiderabile o meno, spetta di nuovo a lei deciderlo.

Cordiali saluti
[#11]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
non credo di poter fare a meno della mia seduttività, in qulche modo è una delle poche cose che mi da emozioni....... vorrei potermi reputare sana, mantenendo comunque i tratti che mi distinguono.
mi viene molto semplice parlare con lei attraverso questo video, come gia detto scriverei per ore, anche se so che questa cosa sta raggiungendo la fine... meno facile sarebbe sicuramente parlarle personalmente...
quindi mi dica... sono in vicolo cieco ?
saluti
[#12]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se lei afferma "vorrei potermi reputare sana", significa che in una certa misura lei è già abbastanza convinta di esserlo. Oppure, significa che ne sta cercando una conferma da parte dell'esperto.

In ogni caso è lei che deve dire se si sente in un vicolo cieco, basandosi su ciò che vede e ciò che sente.

E ha ragione, purtroppo, nel riconoscere che non sarà possibile fare molto più di questi brevi scambi, da qui.

E sono sicuro che si rende perfettamente conto che in modo seduttivo, seppur in senso lato, si sta comportando anche in questa situazione.

Cordiali saluti
[#13]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
gentile dottore..
ciò che lei ha scritto ieri riguardo la seduzione e le persone abusate ha molto stimolato la mia curiosità, può dirmi gentilmente ed in parole di semplice comprensione quali sono le motivazioni sulle quali si fonda questa teoria ?
P.S. ha ragione, mi riconosco nell' ultima affermazione della risposta da lei datami ieri.... e se in qualche modo questo può causare problemi alla regolamentazione di questo sito o in qualche modo a lei personalmente, me ne scuso, ma questo è il mio modo di pormi con le persone e anche questo quindi è quello che può farle avere un quadro generale di quel che sono... come potrei fare diversamente ? ...dovrei forse forzarmi.... o addirittura fingere ?
saluti
[#14]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non si preoccupi, non crea alcun problema al sito, né a me, sempre che non ne crei a lei l'essere stata messa di fronte a questo fatto, ovviamente...

Non deve sforzarsi né fingere, se non è questo che vuole. Del resto lei stessa ha detto che non potrebbe fare a meno della sua seduttività.

Nell'approccio che seguo io si evita di seguire o applicare teorie a tutto quanto, e si cerca piuttosto di rimanere aderenti ai dati dell'evidenza. E, come le dicevo, le evidenze dicono che le persone abusate sono spesso seduttive. Anche se è difficile dire da qui se nel suo caso si tratti proprio di questo, oppure di un tratto del suo modo di essere che si sarebbe sviluppato comunque, anche in assenza degli episodi di abuso.

Però procedere oltre su questa china rischierebbe di approfondire ulteriormente il breve scambio che sta avendo con me, e questo purtroppo non è possibile. Diciamo che gli spunti che le ho dato sono più che sufficienti per rifletterci su, e per decidere da sola se vuole consultarsi con qualcuno, oppure se è contenta di restare così com'è adesso.

Cordiali saluti
[#15]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
a me non crea alcun problema, tutt'altro.. piuttosto mi domando quanto io possa stare qui a parlare virtualmente con qualcuno.... comunque visto che ancora si può vorrei provare ad avere ancora qualcosa su cui riflettere.
ieri ero all'asilo, stavo andando a prendere mia figlia, durante l'attesa la mia attenzione è stata colta da una signora anziana che era affacciata al balcone di un palazzo, poteva avere avuto intorno ai 70 anni... mi sono chiesta se guardandosi indietro si ritenesse soddisfatta della vita condotta.. i miei pensieri hanno vagato su questo argomento per più di mezz'ora, elaborando diverse teorie che non facevano altro che avvitarsi l'una intorno all'altra.... ma cos'è che alla fine del viaggio importa ?
avere la serenità per poter dire che qualunque sentimento abbia comportato una scelta fatta ( che sia rimorso o rimpianto ) abbia comunque potuto rappresentare il desiderio di quel preciso momento, non è forse la chiave per avere una vita soddisfacente ?
e mi sono chiesta ancora, lasciare che ogni cosa segua il proprio corso e decidere ( anche se non del tutto consapevolmente ) di non decidere non è già di per se una decisione ?
riuscire a distaccarsi dalle conseguenze che le proprie azioni ( e qui parlo in termini emotivi ovviamente, nulla che possa essere materialmente dannoso )generano nelle altre persone è davvero così improbabile ?
saluti
Alimentazione

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