Da molti anni soffro di qualcosa che ho sempre creduto fosse ansia
Buonasera,
sono una ragazza di 33 anni,con una vita felice,sono sposata e in attesa del mio primo figlio. Da molti anni soffro di qualcosa che ho sempre creduto fosse ansia,ma non ne sono sicura. Specifico subito che non sono mai stata in cura,non ho mai parlato con un medico di questo disturbo,mi sono aiutata da sola con delle gocce di melissa che non hanno avuto molto effetto. Ecco il mio problema: la paura! Non una paura qualunque,principalmente quella di guidare,ma non solo quando guido. Anche quando sono in casa,tranquilla a far nulla,la mia mente pensa sempre che quella di non essere uscita è la scelta più giusta perché potrebbe accedermi un incidente,peggio ancora se devo usarla veramente la macchina. In realtà ho sempre guidato,mi sono sempre imposta di farlo per il timore che non guidassi più. Il problema si manifesta anche quando sono in macchina con qualcuno,anche mio marito,del quale mi fido,vivo tutto il viaggio in maniera sofferta e la sera,mentre lo aspetto,vivo l'attesa con tachicardia e angoscia pensando che possa essere successo il peggio. Qualunque notizia di incidenti stradali mi tormenta,come una avuta oggi,di una persona che non conoscevo ma che percorreva la stessa strada che spesso faccio io. Il mio pensiero è sempre lì,in alcuni periodi in maniera più assillante in altri meno. E' un problema che non mi fa vivere bene,perché mi dà un peso sul petto che a volte mi impedisce di respirare e il battito cardiaco si accelera. Potrebbe essere una paura che porto con me dal passato per la morte di una persona cara in questa circostanza? Come posso affrontarlo? Non saprei a chi rivolgermi e mi sono sempre vergognata di affrontarlo,per paura di essere derisa non venendo ritenuto importante. Potete darmi qualche consiglio?
Grazie mille
sono una ragazza di 33 anni,con una vita felice,sono sposata e in attesa del mio primo figlio. Da molti anni soffro di qualcosa che ho sempre creduto fosse ansia,ma non ne sono sicura. Specifico subito che non sono mai stata in cura,non ho mai parlato con un medico di questo disturbo,mi sono aiutata da sola con delle gocce di melissa che non hanno avuto molto effetto. Ecco il mio problema: la paura! Non una paura qualunque,principalmente quella di guidare,ma non solo quando guido. Anche quando sono in casa,tranquilla a far nulla,la mia mente pensa sempre che quella di non essere uscita è la scelta più giusta perché potrebbe accedermi un incidente,peggio ancora se devo usarla veramente la macchina. In realtà ho sempre guidato,mi sono sempre imposta di farlo per il timore che non guidassi più. Il problema si manifesta anche quando sono in macchina con qualcuno,anche mio marito,del quale mi fido,vivo tutto il viaggio in maniera sofferta e la sera,mentre lo aspetto,vivo l'attesa con tachicardia e angoscia pensando che possa essere successo il peggio. Qualunque notizia di incidenti stradali mi tormenta,come una avuta oggi,di una persona che non conoscevo ma che percorreva la stessa strada che spesso faccio io. Il mio pensiero è sempre lì,in alcuni periodi in maniera più assillante in altri meno. E' un problema che non mi fa vivere bene,perché mi dà un peso sul petto che a volte mi impedisce di respirare e il battito cardiaco si accelera. Potrebbe essere una paura che porto con me dal passato per la morte di una persona cara in questa circostanza? Come posso affrontarlo? Non saprei a chi rivolgermi e mi sono sempre vergognata di affrontarlo,per paura di essere derisa non venendo ritenuto importante. Potete darmi qualche consiglio?
Grazie mille
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Gentile Ragazza, da quanto riporta e con tutti i limiti di questo contesto sembrerebbe trattarsi proprio di ansia: la paura di avere incidenti, la preoccupazione che suo marito possa avere un incidente stradale, il tutto accompagnato dalla sofferenza che le causano queste paure. Un punto positivo consiste nel suo continuare a guidare malgrado questa forte paura; evitare di usare la macchina, infatti, se da una parte la farebbe sentire al sicuro, dall'altra contribuirebbe a mantenere se non a peggiorare la paura stessa. Ci sono però altri fattori che stanno evidentemente contribuendo in questo senso ed e' per questo che dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta. Dopo un'accurata diagnosi potra' indicarle il trattamento più opportuno. Comprendo le sue paure e perplessita' ma si ricordi che la persona a cui si rivolgera' e' un professionista che cerca di aiutarla a risolvere i suoi problemi e se qualcosa e' importante per lei allora lo e' anche per il suo terapeuta!
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr.ssa Cecilia Sighinolfi
Psicologa e Psicoterapeuta
cecilia_sighinolfi@yahoo.it
[#2]
Ex utente
Gentilissima dottoressa,grazie per la sua risposta e per il contenuto...le sembrerà strano ma mi sono sentita un pò coccolata. La paura degli incidenti è la più "soffocante" se la vogliamo chiamare così,ma ce ne sono altre,come quella di essere ossessionata dalle persone che mi circondano e che non stanno bene.O quella del telefono che squilla,o ancora quella di una voce nel silenzio che mi spaventa sempre e comunque,anche se so di non essere sola in casa. Da un pò di tempo nei luoghi chiusi vengo assalita da forte tachicardia,sudorazione elevata,giramenti di testa e nausea,non ne ho mai sofferto prima,non in maniera così violenta e così frequente,potrebbero essere sintomi legati alla gravidanza?
Lei ha ragione nel dirmi di rivolgermi ad uno specialista,sono circa 15 anni che soffro di questi disturbi in silenzio,ma so che per fare un passo di questo genere devo avere il supporto della persona che mi sta accanto,che mi darebbe incondizionatamente,ma al quale ho paura a parlarne perché sia sua madre che sua sorella sono in cura per problemi simili e da molti anni,mi sento una responsabilità nei suoi confronti,quella di essere diversa,non perché loro siano persone "negative",ma perché ho sempre chiesto a me stessa di non fargli vivere la stessa vita anche con me,perché questo problema esisteva già da prima che lo conoscessi.Non vorrei far vivere queste ansie,di riflesso anche al mio piccolo/a che nascerà fra due mesi. Ma è sempre così difficile affrontare rpoblemi di questo genere?
Lei ha ragione nel dirmi di rivolgermi ad uno specialista,sono circa 15 anni che soffro di questi disturbi in silenzio,ma so che per fare un passo di questo genere devo avere il supporto della persona che mi sta accanto,che mi darebbe incondizionatamente,ma al quale ho paura a parlarne perché sia sua madre che sua sorella sono in cura per problemi simili e da molti anni,mi sento una responsabilità nei suoi confronti,quella di essere diversa,non perché loro siano persone "negative",ma perché ho sempre chiesto a me stessa di non fargli vivere la stessa vita anche con me,perché questo problema esisteva già da prima che lo conoscessi.Non vorrei far vivere queste ansie,di riflesso anche al mio piccolo/a che nascerà fra due mesi. Ma è sempre così difficile affrontare rpoblemi di questo genere?
[#3]
Gentile ragazza, anche gli altri sintomi che ha descritto vanno nella direzione del disturbo d'ansia anche se in considerazione della gravidanza sarebbe meglio che ne parlasse con la sua ginecologa.
Comprendo i suoi timori nei confronti di suo marito e il suo non voler costituire un " peso" per lui ma un punto di riferimento. Dall'altra parte però lei dice anche di sapere di poter contare su un appoggio incondizionato da parte sua e questo dovrebbe rappresentare un grosso incentivo. Ha sofferto per tanti anni ed e' possibile che questa sofferenza silenziosa abbia seppur involontariamente inciso sulla sua relazione non permettendole di viverla con la massima serenita'. Ora aspetta il suo primo figlio e questo se da una parte e' un evento unico e meraviglioso,dall'altra porta con se' nuove responsabilita' e preoccupazioni. Anche per questo credo che un supporto psicologico potrebbe aiutarla a trovare la serenita' e la sicurezza che ora sente mancare.
Provi a parlarne con suo marito e si rivolga ad un professionista, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale. I disturbi d'ansia possono essere trattati efficaciemente.
Si prenda cura di se stessa!
Un saluto
Comprendo i suoi timori nei confronti di suo marito e il suo non voler costituire un " peso" per lui ma un punto di riferimento. Dall'altra parte però lei dice anche di sapere di poter contare su un appoggio incondizionato da parte sua e questo dovrebbe rappresentare un grosso incentivo. Ha sofferto per tanti anni ed e' possibile che questa sofferenza silenziosa abbia seppur involontariamente inciso sulla sua relazione non permettendole di viverla con la massima serenita'. Ora aspetta il suo primo figlio e questo se da una parte e' un evento unico e meraviglioso,dall'altra porta con se' nuove responsabilita' e preoccupazioni. Anche per questo credo che un supporto psicologico potrebbe aiutarla a trovare la serenita' e la sicurezza che ora sente mancare.
Provi a parlarne con suo marito e si rivolga ad un professionista, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale. I disturbi d'ansia possono essere trattati efficaciemente.
Si prenda cura di se stessa!
Un saluto
[#4]
Gentile Utente,
Provi a farsi vedere da uno psicologo. E poi a fare un breve percorso psicoterapeutico. Se trova sollievo e se parte della paura scompare (questa è la paura della paura... un classico, cioè ANSIA, paura in assenza di oggetto - anche se qui c'è la paura dell'auto e degli incidenti- e quindi una forte dose d'ansia che la paralizza e paralizza anche i suoi pensieri) significa che ha trovato un buon psicoterapeuta.
Dico: provi con una psicoterapia, e se non funziona passi ad altro psicoterapeuta che sia di altra scuola o di "altra sostanza". L'incontro con un buon psicoterapeuta è un po' un gioco con la fortuna, perché ce ne sono dei buoni, e costituioscono la maggior parte, ma ce ne sono anche di mediocri e di pessimi. Nella maggior parte dei casi sono buoni e ben preparati, a qualsiasi scuola si ispirino. Ma ci sono delle eccezioni da evitare. Lo vede subito.
Ma deve farlo perché da sola non riuscirà mai. Un buon marito e che capisca la situazione potrà aiutarla.
Cordiali saluti e molti auguri.
Provi a farsi vedere da uno psicologo. E poi a fare un breve percorso psicoterapeutico. Se trova sollievo e se parte della paura scompare (questa è la paura della paura... un classico, cioè ANSIA, paura in assenza di oggetto - anche se qui c'è la paura dell'auto e degli incidenti- e quindi una forte dose d'ansia che la paralizza e paralizza anche i suoi pensieri) significa che ha trovato un buon psicoterapeuta.
Dico: provi con una psicoterapia, e se non funziona passi ad altro psicoterapeuta che sia di altra scuola o di "altra sostanza". L'incontro con un buon psicoterapeuta è un po' un gioco con la fortuna, perché ce ne sono dei buoni, e costituioscono la maggior parte, ma ce ne sono anche di mediocri e di pessimi. Nella maggior parte dei casi sono buoni e ben preparati, a qualsiasi scuola si ispirino. Ma ci sono delle eccezioni da evitare. Lo vede subito.
Ma deve farlo perché da sola non riuscirà mai. Un buon marito e che capisca la situazione potrà aiutarla.
Cordiali saluti e molti auguri.
[#5]
Gentile Signora,
Lei stessa comprende che adesso è arrivato il momento di richiedere una consulenza specialistica, poichè sta pensando al futuro, Suo e del bambino.
Anche secondo me è probabile che si tratti di ansia:
provi a leggere questi articoli, e veda se si ritrova oppure no
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html
I migliori risultati nel trattamento dell'ansia si ottengono attraverso la psicoterapia cognitivo comportamentale, la quale non ha nessuna controindicazione in caso di gravidanza.
Molte autoscuole forniscono inoltre un servizio di guide integrative anche per chi ha già la patente ma non si sente sicuro alla guida.
Però questo discorso potrebbe anche rimandarlo a dopo il parto.
Lei stessa comprende che adesso è arrivato il momento di richiedere una consulenza specialistica, poichè sta pensando al futuro, Suo e del bambino.
Anche secondo me è probabile che si tratti di ansia:
provi a leggere questi articoli, e veda se si ritrova oppure no
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/315-il-panico-e-l-agorafobia.html
I migliori risultati nel trattamento dell'ansia si ottengono attraverso la psicoterapia cognitivo comportamentale, la quale non ha nessuna controindicazione in caso di gravidanza.
Molte autoscuole forniscono inoltre un servizio di guide integrative anche per chi ha già la patente ma non si sente sicuro alla guida.
Però questo discorso potrebbe anche rimandarlo a dopo il parto.
[#6]
Ex utente
Gentilissimi dottori,
grazie per i vostri vonsigli.Comincio con il dire che ho parlato con mio marito della situazione e mi ha sorpresa come sempre positivamente,anche lui è dice che devo farmi seguire da qualcuno che sia competente.
Grazie dottor Bulla per i suoi articoli,nei quali mi ritrovo.Il non andare mai da sola a fare acquisti ma preferire di essere accompagnata da qualcuno,il preferire guidare per non doversi sedere nei sedili posteriori perché terrorizzata da un tamponamento,perché io sono prudente e vado piano,ma gli altri mi fanno paura,perché ho sempre il timore che non si fermino agli incroci,che non rispettino i semafori,che facciano sorpassi azzardati.Il dover controllare le cose fatte più volte,l'avere dubbi e pensieri insistenti,la paura che accada qualcosa alle persone che mi stanno vicino,ma di contro il non preoccuparmi eccessivamente di me.Il non parlare in pubblico perché mi agito a tal punto da balbettare.Ho bisogno di essere sempre rassicurata sulle cose che faccio e che dico e se un pensiero mi assilla devo parlare in continuazione con qualcuno diventando anche pesante,la mia mente è sempre attiva e non riesco mai a svuotarla.Tutto questo mi appartiene.
Ora volevo chiedervi una cosa,la terapia psicoterapeuta viene fatta anche in consultorio o è una terapia particolare per cui bisogna rivolgersi ai privati? Purtroppo in tempo di crisi bisogna fare i conti in tasca anche quando si parla di salute.
Grazie mille
grazie per i vostri vonsigli.Comincio con il dire che ho parlato con mio marito della situazione e mi ha sorpresa come sempre positivamente,anche lui è dice che devo farmi seguire da qualcuno che sia competente.
Grazie dottor Bulla per i suoi articoli,nei quali mi ritrovo.Il non andare mai da sola a fare acquisti ma preferire di essere accompagnata da qualcuno,il preferire guidare per non doversi sedere nei sedili posteriori perché terrorizzata da un tamponamento,perché io sono prudente e vado piano,ma gli altri mi fanno paura,perché ho sempre il timore che non si fermino agli incroci,che non rispettino i semafori,che facciano sorpassi azzardati.Il dover controllare le cose fatte più volte,l'avere dubbi e pensieri insistenti,la paura che accada qualcosa alle persone che mi stanno vicino,ma di contro il non preoccuparmi eccessivamente di me.Il non parlare in pubblico perché mi agito a tal punto da balbettare.Ho bisogno di essere sempre rassicurata sulle cose che faccio e che dico e se un pensiero mi assilla devo parlare in continuazione con qualcuno diventando anche pesante,la mia mente è sempre attiva e non riesco mai a svuotarla.Tutto questo mi appartiene.
Ora volevo chiedervi una cosa,la terapia psicoterapeuta viene fatta anche in consultorio o è una terapia particolare per cui bisogna rivolgersi ai privati? Purtroppo in tempo di crisi bisogna fare i conti in tasca anche quando si parla di salute.
Grazie mille
[#7]
Gentile signora, l'approccio terapeutico più indicato nel trattamento dei disturbi d'ansia e' quello congitivo-comportamentale. Nel privato lei può scegliere l'orientamento del terapeuta (può chiederlo direttamente quando telefona per l'appuntamento se non trova indicazioni in proposito), mentre nel pubblico non può scegliere da chi sara' seguita. Questo non vuol dire che non potra' trovare un terapeuta cognitivo-comportamentale anche nel pubblico.
In ogni caso si ricordi che il terapeuta stesso e' più importante dell'orientamento in se'.
Faccia tesoro dell'appoggio di suo marito e intraprenda questa strada.
In bocca al lupo!
Cordialmente
In ogni caso si ricordi che il terapeuta stesso e' più importante dell'orientamento in se'.
Faccia tesoro dell'appoggio di suo marito e intraprenda questa strada.
In bocca al lupo!
Cordialmente
[#8]
Gentile Utente,
per capire la differenza tra psicoterapia privata oppure convenzionata può leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
Come le ho scritto in precedenza l'ideale sarebbe trovare un terapeuta cognitivo-comportamentale, ma nel servizio pubblico questo è piuttosto un fenomeno raro.
per capire la differenza tra psicoterapia privata oppure convenzionata può leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
Come le ho scritto in precedenza l'ideale sarebbe trovare un terapeuta cognitivo-comportamentale, ma nel servizio pubblico questo è piuttosto un fenomeno raro.
[#9]
Gentile signora, aggiungo alcune considerazioni a quelle dei colleghi.
È positivo che lei si senta "coccolata" dalle nostre risposte, per usare le sue parole, perché significa che sta ricevendo le risposte che aspettava.
Tuttavia, una delle illusioni alle quali va incontro l'ansioso è proprio il prendere le rassicurazioni per dei segni di miglioramento. Mi rassicurano, mi sento meglio, quindi vuol dire che forse ne posso uscire.
In realtà senza le azioni concrete che lei dovrà prendere, ad esempio recarsi da uno specialista per una cura, cosa che da qui purtroppo non è possibile fare, le rassicurazioni da sole non l'aiutano ma anzi alimentano il problema. Perché il bisogno di essere rassicurata, conferma che si ha proprio quel tipo di problema.
Riguardo alla sua preoccupazione di trasmettere ansia a suo figlio che nascerà fra poco, tenga presente che se decide di andare avanti così è più probabile che ciò avvenga, piuttosto che se deciderà di farsi curare.
Dall'ansia si può uscire anche da soli. Imponendosi di affrontare la situazione ansiogena a volte si riesce a risolvere il problema, ma se lei non c'è riuscita sinora, è probabile che sia necessario l'aiuto esterno.
Gli approcci brevi sono i più indicati nell'ansia, ma la competenza del singolo terapeuta è ovviamente più importante del tipo di terapia.
Cordiali saluti
È positivo che lei si senta "coccolata" dalle nostre risposte, per usare le sue parole, perché significa che sta ricevendo le risposte che aspettava.
Tuttavia, una delle illusioni alle quali va incontro l'ansioso è proprio il prendere le rassicurazioni per dei segni di miglioramento. Mi rassicurano, mi sento meglio, quindi vuol dire che forse ne posso uscire.
In realtà senza le azioni concrete che lei dovrà prendere, ad esempio recarsi da uno specialista per una cura, cosa che da qui purtroppo non è possibile fare, le rassicurazioni da sole non l'aiutano ma anzi alimentano il problema. Perché il bisogno di essere rassicurata, conferma che si ha proprio quel tipo di problema.
Riguardo alla sua preoccupazione di trasmettere ansia a suo figlio che nascerà fra poco, tenga presente che se decide di andare avanti così è più probabile che ciò avvenga, piuttosto che se deciderà di farsi curare.
Dall'ansia si può uscire anche da soli. Imponendosi di affrontare la situazione ansiogena a volte si riesce a risolvere il problema, ma se lei non c'è riuscita sinora, è probabile che sia necessario l'aiuto esterno.
Gli approcci brevi sono i più indicati nell'ansia, ma la competenza del singolo terapeuta è ovviamente più importante del tipo di terapia.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2k visite dal 24/10/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.