Rifiuto di curarsi
Salve e grazie in anticipo a chi vorrà aiutarmi. Ho 28 anni e da 8 mesi sto assieme a un ragazzo di 30. C'è un atteggiamento in lui che mi fa preoccupare non poco: trascura praticamente del tutto i propri problemi di salute. Che siano malesseri passeggeri o problemi gravi, quando gli propongo di chiamare un medico (anche il suo) e di farsi visitare glissa e cambia argomento, oppure ha risposte del tipo: 'ora non ho tempo', 'la trafila per prenotare e sottopormi a una visita medica mi snerva, non ho sufficiente pazienza', 'vedrai,mi passerà', 'non chiedo mai consigli al mio medico perché non mi fido molto di lui'. Parte di esse, chiaramente, sono scuse.
Da un mese ha un nuovo lavoro e i problemi gastrointestinali di cui, mi ha detto, da anni soffre periodicamente (diarree frequenti, bruciori di stomaco, aerofagia, coliti nervose) gli stanno procurando molti disagi e, nelle loro fasi più acute, lo rendono comprensibilmente abbattuto e cupo. Nonostante tutto ciò, peraltro, non si preoccupa neanche di curare la sua alimentazione.
Quando sta male parliamo molto: cerco di confortarlo ed evito sempre di cedere alla tentazione di rimproverarlo o, peggio, a quella di prendere io l'iniziativa e portarlo da un medico. Mi dice sempre che con me riesce a trovare tanta serenità e che sono il solo aiuto che gli serve.
E' evidente che il suo trascurarsi cela disagi più profondi: la sua è stata una vita non facile, vissuta con una madre che ha avuto problemi psichici e della quale ha dovuto spesso prendersi cura da solo, anche quando era adolescente; col padre i rapporti sono stati per anni sporadici e quando hanno ripreso a frequentarsi lui si è ammalato ed è morto. Vorrei riuscire a trovare la chiave giusta per fargli comprendere che trascurarsi ha ripercussioni sulla sua salute psicofisica, sulla mia (vederlo star male senza che prenda provvedimenti di nessun tipo mi fa spesso provare, logicamente, tanta rabbia e anche un po' di frustrazione) e quindi sulla nostra vita di coppia. Come agire? Vorrei anche chiedere di poter ricevere le eventuali risposte via email, senza che la mia richiesta di consulto venga pubblicata on-line. Grazie di nuovo.
Da un mese ha un nuovo lavoro e i problemi gastrointestinali di cui, mi ha detto, da anni soffre periodicamente (diarree frequenti, bruciori di stomaco, aerofagia, coliti nervose) gli stanno procurando molti disagi e, nelle loro fasi più acute, lo rendono comprensibilmente abbattuto e cupo. Nonostante tutto ciò, peraltro, non si preoccupa neanche di curare la sua alimentazione.
Quando sta male parliamo molto: cerco di confortarlo ed evito sempre di cedere alla tentazione di rimproverarlo o, peggio, a quella di prendere io l'iniziativa e portarlo da un medico. Mi dice sempre che con me riesce a trovare tanta serenità e che sono il solo aiuto che gli serve.
E' evidente che il suo trascurarsi cela disagi più profondi: la sua è stata una vita non facile, vissuta con una madre che ha avuto problemi psichici e della quale ha dovuto spesso prendersi cura da solo, anche quando era adolescente; col padre i rapporti sono stati per anni sporadici e quando hanno ripreso a frequentarsi lui si è ammalato ed è morto. Vorrei riuscire a trovare la chiave giusta per fargli comprendere che trascurarsi ha ripercussioni sulla sua salute psicofisica, sulla mia (vederlo star male senza che prenda provvedimenti di nessun tipo mi fa spesso provare, logicamente, tanta rabbia e anche un po' di frustrazione) e quindi sulla nostra vita di coppia. Come agire? Vorrei anche chiedere di poter ricevere le eventuali risposte via email, senza che la mia richiesta di consulto venga pubblicata on-line. Grazie di nuovo.
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Gentile ragazza, quando si vede una persona che ci è cara stare male, è chiaro che questo fa stare male anche noi, e vorremmo fare tutto il possibile per aiutarla. La realtà però è che la richiesta d'aiuto, per funzionare al meglio, dev'essere personale ossia provenire direttamente dall'interessato.
Ho l'impressione che il suo ragazzo stia cascando in una delle trappole più comuni e diffuse, ovvero l'illusione che l'amore da solo possa curare tutto. Questo purtroppo non è vero, e quando si pensa così generalmente c'è come un ripiegarsi sull'altro e un abbandono della voglia di fare le cose, una rinuncia, insomma.
Legga quest'articolo che contiene alcune indicazioni nel caso in cui un nostro caro stia male:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/328-aiuto-a-tutti-i-costi-come-posso-convincere-mio-marito-moglie-amico-fidanzato-a-farsi-visitare.html
e quest'altro sulla depressione, per vedere se ci ritrova qualcosa del suo ragazzo:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_depress.htm
Se vuole contattare qualcuno di noi privatamente per email può farlo attraverso i recapiti riportati nelle nostre schede personali, non credo che il sito disponga della funzionalità che richiede (invio di tutte le risposte per email senza pubblicazione).
Cordiali saluti
Ho l'impressione che il suo ragazzo stia cascando in una delle trappole più comuni e diffuse, ovvero l'illusione che l'amore da solo possa curare tutto. Questo purtroppo non è vero, e quando si pensa così generalmente c'è come un ripiegarsi sull'altro e un abbandono della voglia di fare le cose, una rinuncia, insomma.
Legga quest'articolo che contiene alcune indicazioni nel caso in cui un nostro caro stia male:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/328-aiuto-a-tutti-i-costi-come-posso-convincere-mio-marito-moglie-amico-fidanzato-a-farsi-visitare.html
e quest'altro sulla depressione, per vedere se ci ritrova qualcosa del suo ragazzo:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_depress.htm
Se vuole contattare qualcuno di noi privatamente per email può farlo attraverso i recapiti riportati nelle nostre schede personali, non credo che il sito disponga della funzionalità che richiede (invio di tutte le risposte per email senza pubblicazione).
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
potrebbe darsi che il Suo ragazzo abba un disturbo dell'umore, ma l'unico modo per saperlo con certezza è attraverso una visita psichiatrica.
Lei può fare molto per aiutarlo: parlare chiaro, senza tanti giri di parole, e dirgli che ha scritto a noi in quanto Lei è molto preoccupata.
Gli chieda di sottoporsi almeno alla visita assicurando che tale visita non comporterà nulla se lui non vorrà.
Tenga anche presente che se la madre ha sofferto di disturbi psichici è probabile che il Suo ragazzo abbia "l'allergia" per tutti gli ambienti psichiatrici e psicologici: forse lui sa di non stare benissimo, ma la paura di entrare in un circolo vizioso (come la madre appunto) potrebbe tenerlo lontano dagli specialisti.
potrebbe darsi che il Suo ragazzo abba un disturbo dell'umore, ma l'unico modo per saperlo con certezza è attraverso una visita psichiatrica.
Lei può fare molto per aiutarlo: parlare chiaro, senza tanti giri di parole, e dirgli che ha scritto a noi in quanto Lei è molto preoccupata.
Gli chieda di sottoporsi almeno alla visita assicurando che tale visita non comporterà nulla se lui non vorrà.
Tenga anche presente che se la madre ha sofferto di disturbi psichici è probabile che il Suo ragazzo abbia "l'allergia" per tutti gli ambienti psichiatrici e psicologici: forse lui sa di non stare benissimo, ma la paura di entrare in un circolo vizioso (come la madre appunto) potrebbe tenerlo lontano dagli specialisti.
[#3]
Utente
gentili dottori, grazie per le risposte.
per il dottor Santonocito:
Non so dirle se, come è scritto nel primo articolo che mi ha indicato, la poca propensione a curarsi sia determinata da uno stato depressivo. Se vorrà visitare uno specialista, sarà quest'ultimo a stabilirlo. Quel che so è che ha vissuto una vita , finora, tutta dedicata alla salute degli altri e pochissimo alla propria (sia fisica che, molto probabilmente, psicologica). Inoltre, vive una fase di passaggio: ha dovuto cambiare lavoro, città ("abbandonando" la madre il cui equilibrio, ovviamente, è per questo di nuovo precario), ha dovuto lasciare gli amici, cui è molto legato, e le passioni che con molti di loro condivideva. Tutto ciò comporta, nonostante la mia presenza e il mio appoggio, una maggiore difficoltà ad ambientarsi nel nuovo contesto.
per il dottor Bulla:
In effetti, a parlare chiaro con lui già ci avevo pensato. Lui sa che sono preoccupata. In questi giorni i disturbi che vi ho descritto gli stanno dando un po' di tregua, forse dovrei provare ora a insistere un po' di più anche se temo che pressare troppo possa portare effetti contrari a quelli sperati...D'altra parte, è fondamentale rispettare i suoi tempi e le sue decisioni, vorrei solo fargli capire quanto è importante prendersi cura di sé, dei propri malanni fisici, della propria serenità.
per il dottor Santonocito:
Non so dirle se, come è scritto nel primo articolo che mi ha indicato, la poca propensione a curarsi sia determinata da uno stato depressivo. Se vorrà visitare uno specialista, sarà quest'ultimo a stabilirlo. Quel che so è che ha vissuto una vita , finora, tutta dedicata alla salute degli altri e pochissimo alla propria (sia fisica che, molto probabilmente, psicologica). Inoltre, vive una fase di passaggio: ha dovuto cambiare lavoro, città ("abbandonando" la madre il cui equilibrio, ovviamente, è per questo di nuovo precario), ha dovuto lasciare gli amici, cui è molto legato, e le passioni che con molti di loro condivideva. Tutto ciò comporta, nonostante la mia presenza e il mio appoggio, una maggiore difficoltà ad ambientarsi nel nuovo contesto.
per il dottor Bulla:
In effetti, a parlare chiaro con lui già ci avevo pensato. Lui sa che sono preoccupata. In questi giorni i disturbi che vi ho descritto gli stanno dando un po' di tregua, forse dovrei provare ora a insistere un po' di più anche se temo che pressare troppo possa portare effetti contrari a quelli sperati...D'altra parte, è fondamentale rispettare i suoi tempi e le sue decisioni, vorrei solo fargli capire quanto è importante prendersi cura di sé, dei propri malanni fisici, della propria serenità.
[#4]
Gentile Utente,
quando non si sa da dove partire per risolvere un problema è meglio partire da se stessi.
Per questo le ho consigliato di partire dalla Sua preoccupazione, e quindi dal vostro rapporto.
Ne parli con lui, vedrà che qualcosa succederà.
quando non si sa da dove partire per risolvere un problema è meglio partire da se stessi.
Per questo le ho consigliato di partire dalla Sua preoccupazione, e quindi dal vostro rapporto.
Ne parli con lui, vedrà che qualcosa succederà.
[#5]
In questo caso, dovrebbe far sentire al suo ragazzo che se non farà qualcosa per prendersi cura di se stesso, prima o poi potrebbe non essere più in grado di prendersi cura nemmeno degli altri. E a quel punto sarà molto peggio, perché verrà a mancare la sua grande iniziativa a farlo.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.9k visite dal 22/10/2009.
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