I suoi amici,ma dopo questo scoppio
buonasera.sono un ragazzo omosessuale di 31 anni e vorrei un consiglio.dieci giorni fa ho conosciuto un ragazzo di 24 anni. si instaura un buon rapporto di complicità e si sta bene insieme.si parla di iniziare un percorso serio insieme,fa anche dei gesti che dimostrano che la sua voglia di costruire qualcosa di serio è reale.dopo un paio di giorni però,in un momento di intimità sfociano in lui ricordi passati della sua precedente storia di convivenza con il suo ex durata un anno e mezzo e finita da due mesi.comincia a sentirsi inadeguato,si definisce "imbranato",come se vecchie accuse riaffiorassero alla sua mente.così il suo comportamento cambia,diventa sgarbato e a tratti offensivo.dopo avergli parlato si rende conto che il suo atteggiamento è sbagliato e che non merito un trattamento simile,ma la sua è una sorta di autodifesa(così la definisce)..dice di aver bisogno di tempo per chiudere queste ferite e si rende conto che vuole stare da solo,non vuole avere legami e pensa che non farebbe altro che trattarmi male perchè è così che è stato trattato lui,così mi ha chiesto di lasciar perdere tutto al momento.io ho insistito nel non chiudere tutte le porte perchè tra noi c'è una buonissima intesa e se non fosse per queste sue paure tutto potrebbe procedere per una buona conoscenza.gli ho offerto il mio aiuto per risolvere questo suo disagio.inizialmente non voleva perchè vuole risolvere da solo questo suo problema,poi ha accettato e poi ci ha ripensato di nuovo.l'ultima decisione è stata quella di frequentarci come amici,anche con dei rapporti sessuali eventualmente,ma senza alcun coinvolgimento sentimentale perchè non vuole riimpantanarsi in una storia sentimentale dalla quale potrebbe rimanere nuovamente scottato.io ho provato a dirgli che non è mia intenzione pretendere da lui determinati atteggiamenti.che si prenda il suo tempo per sbollire queste sue ansie e paure,però vorrei che lui non "cercasse" altrove nuovi stimoli basati solo sul sesso.ho accettato la sua proposta di "amicizia" ma a malincuore,facendogli invece credere che non pretenderò niente da lui (e così cercherò di fare per aiutarlo come meglio posso).quando era ancora convinto di avere un approccio serio con me avrebbe voluto presentarmi i suoi amici,ma dopo questo scoppio di paure ha cambiato idea,e pure io non me la sento più considerando che sono una persona riservata e non dichiarata,mentre di lui i suoi amici sanno.per fare questo passo voglio essere sicuro dei suoi sentimenti per me,anche se ho pensato che conoscere i suoi amici in questa situazione potrebbe essere utile per sbloccarlo e fare in modo che acquisti più fiducia in me e in se stesso e guardare nuovamente al futuro in positivo e magari con me!che posso fare?come devo comportarmi?è il caso che lo assecondi in questa sua scelta facendogli credere che sono disposto ad una "amicizia" per non fargli pesare che invece spero in qualcosa di più oppure dovrei allontanarmi del tutto?qual è il bene per entrambi?grazie
[#1]
Quello che temo, dal suo raconto, è che il suo amico stia cercando di manipolarla sotterraneamente. La manipolazione psicologica, molto spesso, è involontaria: parte da una personalità sofferente che proietta sugli altri i suoi dolori.
Il gioco mi sembra questo: ti seduco, ti tratto male, ti dico che non son degno di te, ti spingo a prenderti cura di me, ad aiutarmi, ti tengo al lazzo.
Mi sembra evidente che questa persona abbia preso molto potere su di lei: stia attento, perché potrebbe usarlo male e farla soffrire.
Parta da questo principio: se una storia va bene, va bene da subito. Le premesse tormentate portano a storie tormentate. Se è questo quello che vuole, allora si butti in questo destino, Ma se vuole un amore sereno e ricco di affetto e complicità, queste non sono le premesse migliori.
Non possiamo aiutare chi non vuol essere aiutato. Non sia così disponibile: se quest'uomo vorrà il suo aiuto, glielo chiederà.. Altrimenti, la terrà in pugno. E' un giochino tra vittima/carnefice molto frequente, anche tra coppie eterosessuali. Affascinante, appassionato, ricco di emozioni, ma ad un prezzo altissimo: nesuna serenità.
Spero di esserle stata d'aiuto, nonostante la crudezza.
Auguroni per la sua vita amorosa.
Il gioco mi sembra questo: ti seduco, ti tratto male, ti dico che non son degno di te, ti spingo a prenderti cura di me, ad aiutarmi, ti tengo al lazzo.
Mi sembra evidente che questa persona abbia preso molto potere su di lei: stia attento, perché potrebbe usarlo male e farla soffrire.
Parta da questo principio: se una storia va bene, va bene da subito. Le premesse tormentate portano a storie tormentate. Se è questo quello che vuole, allora si butti in questo destino, Ma se vuole un amore sereno e ricco di affetto e complicità, queste non sono le premesse migliori.
Non possiamo aiutare chi non vuol essere aiutato. Non sia così disponibile: se quest'uomo vorrà il suo aiuto, glielo chiederà.. Altrimenti, la terrà in pugno. E' un giochino tra vittima/carnefice molto frequente, anche tra coppie eterosessuali. Affascinante, appassionato, ricco di emozioni, ma ad un prezzo altissimo: nesuna serenità.
Spero di esserle stata d'aiuto, nonostante la crudezza.
Auguroni per la sua vita amorosa.
Dr.ssa Zaira Di Mauro
Psicologa
www.psicoterapeuta-milano.net
[#2]
Ex utente
intanto grazie per la risposta.lei crede veramente che questo ragazzo stia cercando di manipolarmi sotterraneamente?e perchè lo starebbe facendo se vuole stare da solo?inconsciamente (o consciamente) non vuole che mi allontani?anche se dice che io sono l'occasione che aspettava da tempo a causa del suo malessere preferisce che non ci vediamo più,almeno per il momento.ma è soltanto un modo per liquidarmi?oppure nella sua mente c'è la possibilità di un futuro riavvicinamento a me?io invece non vorrei che ci allontanassimo.lui dice che mi sta mettendo al corrente di tutti i fatti,quindi so quali possono essere le conseguenze.non so che devo fare..ho aspettato tanto tempo di conoscere un ragazzo come lui (mi piace al di là di questo problema intendo) però non voglio autodistruggermi.vorrei sapere se è giusto tendergli una mano oppure è meglio non cercarlo più.vorrei più di un parere se è possibile.comincio a non concentrarmi più tanto bene in quello che faccio per pensare a questa cosa ed a cosa è più giusto fare.vorrei una vita d'affetto,di amore..in questo ambiente non è affatto facile trovare una persona seria o che ti piaccia,per questo sono disposto anche ad aspettarlo se può servire.ma è la cosa giusta vista la situazione?aiutatemi per favore.
[#3]
Gentile Utente,
credo che il problema, meglio delineato nel suo secondo post, sia legato a questa frase
"per fare questo passo voglio essere sicuro dei suoi sentimenti per me"
E siccome il ragazzo in questione si comporta in modo ambiguo, e quindi non le dà la sicurezza di cui Lei ha bisogno, le viene l'ansia.
L'ansia però ci fa perdere la lucidità necessaria per prendere decisioni importanti, come continuare o terminare una relazione.
Lei sa perfettamente che nel mondo omosessuale questo tipo di decisioni sono influenzate da moltissimi fattori, tra cui il fatto di dichiararsi o meno a genitori e amici.
Credo che il suo amico in questo momento sia molto confuso, appeso tra la voglia di starle vicino e la paura (comprensibile) di costruire una relazione.
Purtroppo in questi casi c'è poco da fare per convincere l'altro a prendere o meno una decisione.
Ma se tutto questo le provoca molta ansia (al punto da commettere azioni che potrebbero influire negativamente sulle scelte di questo ragazzo) le consiglio di richiedere una consulenza psicologica.
In alternativa deve aspettare
credo che il problema, meglio delineato nel suo secondo post, sia legato a questa frase
"per fare questo passo voglio essere sicuro dei suoi sentimenti per me"
E siccome il ragazzo in questione si comporta in modo ambiguo, e quindi non le dà la sicurezza di cui Lei ha bisogno, le viene l'ansia.
L'ansia però ci fa perdere la lucidità necessaria per prendere decisioni importanti, come continuare o terminare una relazione.
Lei sa perfettamente che nel mondo omosessuale questo tipo di decisioni sono influenzate da moltissimi fattori, tra cui il fatto di dichiararsi o meno a genitori e amici.
Credo che il suo amico in questo momento sia molto confuso, appeso tra la voglia di starle vicino e la paura (comprensibile) di costruire una relazione.
Purtroppo in questi casi c'è poco da fare per convincere l'altro a prendere o meno una decisione.
Ma se tutto questo le provoca molta ansia (al punto da commettere azioni che potrebbero influire negativamente sulle scelte di questo ragazzo) le consiglio di richiedere una consulenza psicologica.
In alternativa deve aspettare
[#4]
Condivido col collega.
I rapporti umani sono molto delicati, e un disequilibrio ci fa perdere la lucidità che ci lega ai nostri bisogni, cosicché ci decentriamo sull'altro: l'altro diventa il perno dei nostri pensieri, e dimentichiamo noi stessi. Questo è connesso a tanti fattori, spesso che riguardano la nostra struttura di personalità.
Il suo amico potrebbe essere anche sincero, nel suo tormento. Ma lei deve chiedersi che effetto questa persona abbia proprio su di lei, che cosa le risuona, che porte apre. L'altro ha chiavi di lettura di noi stessi che spesso noi non abbiamo.
Capisco i suoi sentimenti: quando ci innamoriamo non ossiamo sopportare l'idea di perdere la persona amata; essa sembra l'unico nostro interesse, insostituibile, introvabile.
Ma è proprio questa esclusività ad indebolirci.
Forse il colega ha ragione: qualche colloquio con l'esperto potrebbe chiarirle non solo le idee su questo ragazzo, ma anche farle capire quali meccanismi suoi personali sottendono alla sua inquietudine, affinché non si ripeta.
I rapporti umani sono molto delicati, e un disequilibrio ci fa perdere la lucidità che ci lega ai nostri bisogni, cosicché ci decentriamo sull'altro: l'altro diventa il perno dei nostri pensieri, e dimentichiamo noi stessi. Questo è connesso a tanti fattori, spesso che riguardano la nostra struttura di personalità.
Il suo amico potrebbe essere anche sincero, nel suo tormento. Ma lei deve chiedersi che effetto questa persona abbia proprio su di lei, che cosa le risuona, che porte apre. L'altro ha chiavi di lettura di noi stessi che spesso noi non abbiamo.
Capisco i suoi sentimenti: quando ci innamoriamo non ossiamo sopportare l'idea di perdere la persona amata; essa sembra l'unico nostro interesse, insostituibile, introvabile.
Ma è proprio questa esclusività ad indebolirci.
Forse il colega ha ragione: qualche colloquio con l'esperto potrebbe chiarirle non solo le idee su questo ragazzo, ma anche farle capire quali meccanismi suoi personali sottendono alla sua inquietudine, affinché non si ripeta.
[#5]
Ex utente
io sono consapevole che potrei fare un errore a proseguire,ma se fosse sbagliato anche non provarci?so da altre fonti (e lui non sa che io lo so) che ha smesso di cercare,se una cosa succede succede da sola dice,anche se a me non ha dato nessuna speranza di una possibile storia al momento,non vuole che io mi illuda e vuole stare solo (queste sono le sue parole dette a me).quindi ho pensato che forse dandogli un po di tempo le cose possono migliorare,senza stargli addosso,ma solo come amico.certo,il mio stato d'animo non è dei migliori per via di tutto ciò,ma se decido di lasciar perdere non starò meglio ugualmente,quindi se devo stare male vorrei almeno provare a comportarmi in maniera tale da avere la speranza di una possibilità futura..è sbagliato questo mio ragionamento?
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.3k visite dal 19/10/2009.
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