Rossori improvvisi e incontrollabili
buongiorno, sono una ragazza di 29 anni, da qualche anno soffro di rossori improvvisi al volto e al collo che prima si limitavano alle situazioni di forte stress emotivo(esami) ora si presentano anche in situazioni quotidiane appena mi sento chiamata in causa anche per le cose più banali. Tutto ciò mi provoca una sempre maggiore voglia di isolamento per non dovermi confrontare con gli altri che percepisco come critici giudici e che quindi anche nelle situazioni più semplici mi provocano disagio. La consapevolezza poi di diventare una maschera rossa che nulla nasconde mi blocca ancora di più! Come posso reagira a questa situazione?
[#1]
Gentile ragazza,
il suo disturbo può essere una delle manifestazioni di un disturbo della regolazione neurovegetativa che insorge inizialmente in risposta ad un qualsiasi stress esterno, ma che in seguito si 'sgancia' dall'innesco iniziale e può verificarsi anche in assenza del suddetto stimolo. In questi casi è opportuno intraprendere una terapia specifica che abbia la funzione di desensibilizzare il sistema, ricomponendo di conseguenza le complicazioni in termini di qualità della vita e di stile comportamentale. Lo psichiatra è lo specialista di riferimento. Può essere utile, a scopo di completamento diagnostico, effettuare il controllo della funzionalità tiroidea per escludere un eventuale fattore 'organico'.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
il suo disturbo può essere una delle manifestazioni di un disturbo della regolazione neurovegetativa che insorge inizialmente in risposta ad un qualsiasi stress esterno, ma che in seguito si 'sgancia' dall'innesco iniziale e può verificarsi anche in assenza del suddetto stimolo. In questi casi è opportuno intraprendere una terapia specifica che abbia la funzione di desensibilizzare il sistema, ricomponendo di conseguenza le complicazioni in termini di qualità della vita e di stile comportamentale. Lo psichiatra è lo specialista di riferimento. Può essere utile, a scopo di completamento diagnostico, effettuare il controllo della funzionalità tiroidea per escludere un eventuale fattore 'organico'.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#2]
Psichiatra
Gentile utente,
concordo con le considerazioni fatte dall'amico Dr. Presta.
Un cordiale saluto
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
concordo con le considerazioni fatte dall'amico Dr. Presta.
Un cordiale saluto
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
[#3]
Gentile Utente,
una volta stabilito con certezza di che natura è il rossore, credo sia necessaria comunque una consulenza psicologica: appare evidente il disagio sociale a cui questa sintomatologia la espone quotidianamente, per cui, prima che la sua qualità di vita peggiori sarebbe proprio il caso di contattare una psicologa/o
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
una volta stabilito con certezza di che natura è il rossore, credo sia necessaria comunque una consulenza psicologica: appare evidente il disagio sociale a cui questa sintomatologia la espone quotidianamente, per cui, prima che la sua qualità di vita peggiori sarebbe proprio il caso di contattare una psicologa/o
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#4]
Gentile utente,
sottolineo ancora che la diagnosi deve sempre essere posta 'in primis' dal medico (in questo caso lo specialista in psichiatria); solo in seguito, e solo se egli lo riterrà utile, potrà essere considerato un eventuale supporto psicoterapico.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
sottolineo ancora che la diagnosi deve sempre essere posta 'in primis' dal medico (in questo caso lo specialista in psichiatria); solo in seguito, e solo se egli lo riterrà utile, potrà essere considerato un eventuale supporto psicoterapico.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
[#6]
Gentile utente,
il quadro da lei descritto, talvolta, rientra nei tratti di una fobia sociale, dove l'imbarazzo nel stabilire relazioni interpersonali si manifesta anche attraverso molteplici attivazioni psicofisiologiche (tra queste il rossore).
In accordo con il Dr. Bulla, non le escluderei un colloquio di psicoterapia (avendo escluso primarie cause organiche).
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
il quadro da lei descritto, talvolta, rientra nei tratti di una fobia sociale, dove l'imbarazzo nel stabilire relazioni interpersonali si manifesta anche attraverso molteplici attivazioni psicofisiologiche (tra queste il rossore).
In accordo con il Dr. Bulla, non le escluderei un colloquio di psicoterapia (avendo escluso primarie cause organiche).
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
[#7]
Gentile utente,
concordo pienamente con i colleghi Presta e Ruffolo anche per quanto riguarda la priorità di consulto: è senza dubbio quella psichiatrica in quanto lo psichiatra essendo un medico ha facoltà e preparazione adeguata per porre una corretta diagnosi differenziale con condizioni cliniche che nulla hanno a che vedere con il Sistema Nervoso. Lo psicologo non ha queste prerogative. Esorto quindi gli psicologi (con in quali peraltro personalmente intrattengo ottimi rapporti di collaborazione nelle aree in cui lavoro) ad evitare consigli che possono generare una confusione di ruoli nei pazienti e possibili ritardi in diagnosi extrapsichiatriche o di comorbidità con altre condizioni. Ciò non significa che non sia utile uno psicologo in situazioni come quelle descritte dall'utente,anzi, semplicemente il primo intervento deve essere di altro tipo, cioè medico.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
www.claudiolorenzetti.tk
concordo pienamente con i colleghi Presta e Ruffolo anche per quanto riguarda la priorità di consulto: è senza dubbio quella psichiatrica in quanto lo psichiatra essendo un medico ha facoltà e preparazione adeguata per porre una corretta diagnosi differenziale con condizioni cliniche che nulla hanno a che vedere con il Sistema Nervoso. Lo psicologo non ha queste prerogative. Esorto quindi gli psicologi (con in quali peraltro personalmente intrattengo ottimi rapporti di collaborazione nelle aree in cui lavoro) ad evitare consigli che possono generare una confusione di ruoli nei pazienti e possibili ritardi in diagnosi extrapsichiatriche o di comorbidità con altre condizioni. Ciò non significa che non sia utile uno psicologo in situazioni come quelle descritte dall'utente,anzi, semplicemente il primo intervento deve essere di altro tipo, cioè medico.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
www.claudiolorenzetti.tk
Dr. Claudio Lorenzetti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.8k visite dal 02/03/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.