Mi sento sempre in ritardo e estraneo al mondo che mi circonda

Buonasera.
Sono un ragazzo di 27 anni che si trova in una condizione di delusione verso se stesso.
Ho una laurea triennale e una laurea magistrale con il massimo dei voti in Economia.
Ho iniziato a lavorare durante il mio percorso universitario in una piccola azienda sita nel mio paese.
All’inizio ero entusiasta.
Si trattava di uno stage con un semplice rimborso spese ma mi permetteva di apprendere ogni giorno nuove nozioni e farmi apprezzare per il mio impegno.
Dopo un anno, seguito problemi interni dell’azienda, ho trovato lavoro presso una realtà più grande.
Attualmente ho un contratto a tempo indeterminato e lavoro 9h al giorno.
Unico problema?
Da un anno che lavoro presso questa nuova realtà mi trovo a svolgere un lavoro che mi fa sentire inappagato.
Passo molto tempo ad osservare lo schermo del mio Pc senza fare nulla, non ho appreso nulla.
Anzi, mi sento in una posizione di stallo.
Giro sui social e vedo tutti i miei colleghi affermarsi nel proprio lavoro.
Io invece sono qui, fermo, senza crescere professionalmente e soprattutto ritenendomi incapace a poter trovare altro.
Invio mediamente dai 30/40 curriculum al giorno, senza ricevere risposte o semplicemente una chiamata per poi sparire nel vuoto più totale.
Tutta questa situazione mi sta creando una profonda delusione verso me stesso.
Ad oggi non so ancora cosa voglio fare nella mia vita.
So che non posso paragonarmi ad altri miei colleghi forti della loro esperienza.
Sto pensando che non fa per me il campo di studi scelto nel mio percorso universitario.
Naturalmente, tutto questo si sta riversando sulla mia vita privata.
Socialmente sono assente.
Nel tentativo di apprendere e mantenere la mia mente attiva studio per conto personale.
Cerco di preparare concorsi pubblici (Da dicembre ho iniziato, ne ho fatto uno per ora ma per 0, 15 non sono riuscito a rientrare fra gli idonei).
Cerco di studiare la lingua inglese privatamente dal momento che notavo delle carenze.
Nonostante provo ad impegnarmi, i risultati non arrivano.
Mi sento di fallire.
A breve avrò 28 anni, provo a mettermi in gioco in nuove realtà inviando candidature anche in posizioni di stage ma non ottengo nulla se non un semplice rifiuto o la classica domanda del motivo di inviare candidature in stage quando ho un contratto a tempo indeterminato.
Allo stesso tempo, ogni candidatura genera in me un’ansia dal momento che so di avere poche conoscenze per poter affrontare il colloquio.
Mi sento costantemente alla ricerca di qualcosa che non arriva mai, che mi alimenta ansia, paura e costante paragone con gli altri.
Non so davvero cosa mi sta succedendo, l’unica cosa che so è che ad oggi, ho passato 1 anni e mezzo in profondo stallo.
1 anno e mezzo a navigare su LinkedIn in cerca di quella candidatura che poteva svoltare la mia situazione.
Ma tutto ciò non è mai accaduto, anzi, anche leggere la semplice posizione aperta su LinkedIn mi genera frustrazioni.
Non so cosa mi sta succedendo ma mi sento di spegnermi lentamente.
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 655 14
Buongiorno,
in effetti sembra strano che la prima parte del suo percorso sia andata liscia e ora sembra stia lottando con i mulini a vento.
Intanto le chiederei se la sua attuale posizione lavorativa non la soddisfa perché non è in linea con i suoi studi. Diversamente, se ha provato a portare i suoi desideri di crescita all'interno dell'azienda.
Se pensa che "non fa per me il campo di studi scelto nel mio percorso universitario" perché è deluso dal suo posto di lavoro attuale, oppure perché ha capito che l'applicazione in ambito lavorativo dei suoi studi non le interessa; e, nel caso, potrebbe non essere il percorso di studi sbagliato, ma l'ambito di applicazione?

Ha pensato di farsi aiutare da un* consulente nell'orientamento professionale?

Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Buonasera dott.ssa,
Grazie per la risposta.
Penso che molta della frustrazione maturata è dovuta all’ambito d’applicazione. Il lavoro è in linea con il mio percorso universitario. Il problema maggiore è dovuto alla mole di ore spese senza far nulla. Nella pratica mi rendo conto che non conosco nulla. Mi trovo come un ragazzo che inizia per la prima volta a lavorare. Ho fatto presente svariate volte la situazione in azienda, ma ho ricevuto un semplice Hai tutta una vita per imparare a fare le cose . Intanto io, a 28 anni, mi trovo a non saper cosa fare della mia vita. Non riesco a comprendere su quale strada orientare la mia carriera. Ho paura che tutto questo tempo perso si riverserà sulla mia carriera professionale. Aggiungo un’altro piccolo particolare. Lo stipendio è basso e non mi permette di programmare il mio futuro. Allo stesso tempo, ho necessità di questi soldi. Ho provato ad affidarmi ad un consulente per l’orientamento ma non ho avuto risultati e anzi mi sembravo ancora più confuso. Saluti
Segnala un abuso allo Staff
Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 655 14
"Ho provato ad affidarmi ad un consulente per l’orientamento ma non ho avuto risultati e anzi mi sembravo ancora più confuso"
Mi vengono in mente 2 ipotesi.
1. Il consulente non ha saputo svolgere bene il suo compito. Può provare con un secondo percorso di consulenza, magari scegliendo con più attenzione a chi affidarsi.
2. La situazione ha a che fare con quel "mi sento estraneo al mondo che mi circonda". E' come se soffrisse di un "maladattamento", da inquadrare meglio attraverso un percorso di psicoterapia.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su disturbi d'ansia

Altri consulti in psicologia