Mio marito vuole trasferirsi in un'altra città, ma io non voglio

Buongiorno,
sono una ragazza di trent'anni, mentre mio marito ne ha 33.
Da prima del Covid lui ha trovato lavoro in un'azienda di Roma e io mi sono trasferita, per circa 9 mesi con lui.
Con l'arrivo della pandemia siamo riusciti a tornare alla nostra città di origine dove viviamo ormai da 5 anni.
Lui continua a lavorare per la stessa azienda, dovendo andare in presenza 3 volte alla settimana a Roma, mentre io lavoro in una scuola in cui mi trovo molto bene.

Nell'ultimo periodo lui lamenta insofferenza per questa condizione e mi ha chiesto di tornare a vivere a Roma con lui.

L'anno vissuto lì è stato per me molto stressante e faticoso in quanto la città è molto grande, gli spostamenti difficili e soprattutto non abbiamo amici né parenti.
Nella città in cui viviamo ora anche io ho un lavoro stabile, dei colleghi con cui mi trovo davvero bene, così come gli alunni.
La prospettiva sarebbe poi quella di fare dei figli, quindi avere l'aiuto dei nostri genitori sarebbe importante, soprattutto quando siamo entrambi occupati con il lavoro.

Non riusciamo davvero a trovare un compromesso tra la sua voglia di tornare nella grande città e la mia di rimanere qui.
Purtroppo le prospettive che ha lui di lavorare sono principalmente su Roma.
Ci sarebbe una sede abbastanza vicina a dove viviamo, ma lui non la sta prendendo in considerazione perché attualmente la sua azienda non consente troppi spostamenti e lì, a detta sua, non c'è un'area che lo interesserebbe molto.

Francamente nella città in cui siamo io ho trovato un equilibrio in quanto ho un lavoro che mi piace, degli amici e le nostre famiglie.

Mi fa paura l'idea di trasferirmi perché comunque nella scuola in cui sono ho più di un ruolo e poi l'anno prossimo potrei prendere una prima in cui un bambino (sono insegnante di sostegno) si è iscritto perché ci sono io.

Non riusciamo a trovare un compromesso tra le nostre esigenze, ma vedo che lui è molto stanco.
Mi ha proposto di andare un anno a Roma per valutare la situazione ed eventualmente tornare sui nostri passi qualora non ci piaccia vivere lì.
Altra proposta è quella di continuare a vivere io qui e lui a Roma, tornando quando è in smart working.
Entrambe le soluzioni non mi convincono fino in fondo, soprattutto la prima perché mi chiedo se mai avremo la possibilità di tornare nella nostra città natale, poiché lui dovrebbe tornare a fare il pendolare.

Non so proprio come risolvere la situazione e cosa fare.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.7k 197
Gentile utente,
la Bibbia a proposito del matrimonio recitava: "Lasceranno il padre e la madre", e la cosa è andata avanti per millenni, sia quando ci si sposava "per sistemarsi" sia quando migliori condizioni del lavoro femminile hanno permesso di sposarsi "per amore".
In generale era la moglie a spostarsi per seguire il marito, più raramente avveniva il contrario, ma solo perché in genere è il lavoro del marito a rappresentare l'introito maggiore della famiglia.
Oggi sempre più spesso si sentono donne che non vogliono spostarsi nemmeno di pochi chilometri dalla loro casa; abbiamo sentito donne per cui era motivo di pianto e crisi di panico andare a vivere a pochi metri dai genitori, sullo stesso pianerottolo ma in un'altra casa, dove non avevano più il ruolo di figlie.
Ci chiediamo, anche coi colleghi psicologi, cosa sia cambiato in una trentina d'anni. Ci viene detto, come fa anche lei, che in caso di figli è bene avere i genitori vicini. Ma questi genitori non hanno un lavoro, nient'altro li interessa se non l'allevare i nipoti? E in passato, fino a pochi anni fa, come si faceva? Sono stati aboliti gli asili nido e le baby sitter?
L'altro motivo invocato di impossibilità di spostarsi sono le relazioni con gli amici, e questo è sorprendente da parte di persone giovani all'inizio della carriera, che dovrebbero cercare mondi nuovi di lavoro e di vita come una linfa vitale e sembrano invece voler frequentare incessantemente gli ex compagni del liceo, se non delle elementari.
Nel suo caso le si propone una città bellissima a meno di trecento chilometri dalla sua residenza, dal bel clima, piena di risorse di ogni genere. Lei stessa ha un lavoro il cui vantaggio principale consiste nella possibilità di trasferirsi su tutto il territorio nazionale.
Suo marito si dimostra quanto mai accomodante e le propone molte soluzioni; forse troppe. Forse perché lui a lei ci tiene.
E lei, può dire altrettanto?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Covid-19

Il Covid-19 è la malattia infettiva respiratoria che deriva dal SARS-CoV-2, un nuovo coronavirus scoperto nel 2019: sintomi, cura, prevenzione e complicanze.

Leggi tutto

Consulti simili su covid-19

Consulti su problemi relazionali

Altri consulti in psicologia