Calo del desiderio sessuale in una relazione di due anni

Salve a tutti.
Sono una ragazza di 31 anni fidanzata da 2 anni con un ragazzo di 30.
Lui è una persona perbene e la nostra è una storia felice, andiamo d’accordo, ci divertiamo, il sesso è sempre andato bene, abbiamo sempre progettato futuro insieme.
Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo avuto difficoltà dal punto di vista sessuale perché lui mi cercava poco.
Siamo stati in freddo e questa cosa ci ha raffreddati sempre di più tanto che in un mese non c’è stato sesso.

Abbiamo deciso insieme di stare 1 settimana da soli per sbollire e quando ci siamo rivisti per parlare lui mi ha parlato di assenza di desiderio sessuale nei miei confronti che dura da circa 6 mesi.
Sono caduta dal pero.
In 6mesi non ho mai notato niente anche perché il sesso c’è sempre stato e la serenità di condividere cose, viaggi, giornate insieme anche.
Alle risposte dirette come: mi ami?
Ti piaccio?
Hai dubbi sul nostro rapporto?
La risposta è sempre che mi ama.
Davanti ho sicuramente una persona molto dedita al lavoro, fa 2 lavori ed è sempre molto stanco e la maggior parte delle volte è sempre sotto stress.
È anche una persona molto riflessiva, ha un approccio alla vita molto pesante diverso dal mio che sono più leggera.
Quando l’ho rivisto per parlare, è scoppiato a piangere, ha pianto per tutto il tempo e mi ha parlato, oltre alla mancanza del desiderio, anche di traumi (di cui io già ero a conoscenza) legati alla propria famiglia, alla famiglia di sole urla, alla vita, non gli piace la vita, mi parla di una infanzia in cui l’unica cosa che ricorda è se stesso a 5 anni che piangeva nel letto.
Mentre parlava con me piangeva solamente.
Mi dice che è arrivato il momento di iniziare un percorso con un professionista.
Gli ho teso la mano perché ho proposto di esserci anche se in disparte ma mi ha fatta fuori dicendo che deve guarire e che, avendo un modo pesante di vivere e con un cervello che sta sempre a farsi domande, ha paura di rovinare tutto ancora di più perché altrimenti non sa fare.
Si accollerà il rischio di stare da solo.
Io non sono medico e le diagnosi le lascio a voi ma può esserci un velo di depressione?
Addirittura dire a me la vita non piace, per me la vita è brutta, cerco di renderla solo bella e tu sei un modo tra questi.

Ha sicuramente dei traumi personali irrisolti ma può un momento down dovuto a qualunque cosa per stress lavorativo o altro in generale incidere così tanto sulla relazione?
Può un trauma personale irrisolto di questo tipo creare dei blocchi sessuali con il partner?
Lui non è mai stato fidanzato.
Ovviamente ho incassato e sono rimasta nel mio senza cercarlo ma ovviamente lo amo e non accetto questo epilogo, non mi do pace e non accetto perché, invece di prendere la mano che gli ho teso, mi ha fatta fuori dalla sua vita.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.6k 197
Gentile utente,
consideriamo le sue domande: "può esserci un velo di depressione?"; "Ha sicuramente dei traumi personali irrisolti ma può un momento down dovuto a qualunque cosa per stress lavorativo o altro in generale incidere così tanto sulla relazione?"; "Può un trauma personale irrisolto di questo tipo creare dei blocchi sessuali con il partner?".
Forse leggendole così di seguito noterà che non sono del tutto congruenti tra di loro, ma questo è giustificabile, visto il suo attuale momento di sofferenza e confusione.
Tuttavia altre frasi della sua lettera possono far pensare a frasi brusche pronunciate quando c'è stato tra voi quel silenzio sessuale (altrimenti perché la settimana di separazione per "sbollire"?), e ancor più ad una sua non comprensione della sofferenza del partner, passata e presente.
Badi bene: non sto accusando lei di essere stata cieca o insensibile. Ci sono situazioni in cui una persona che cela un'antica ferita non parla e addirittura nasconde le proprie lacerazioni interiori. Non a caso lui ha detto: "per me la vita è brutta, cerco di renderla solo bella e tu sei un modo tra questi".
La relazione d'amore, per queste persone, rappresenta l'oasi a cui abbeverarsi, e mentre vivono il momento idilliaco degli inizi fanno ogni sforzo per nascondere all'altro e a sé stessi il dolore sommerso.
Ma la metaforica oasi, essendo una realtà isolata in mezzo al deserto, non può colmare la loro sete. Al contrario dopo un oblio del dolore quasi narcotizzante il trauma rimosso si ripresenta ad inquinare tutto.
Il suo partner ha fatto bene a cercare aiuto specialistico e anche a lasciar andare lei. Il cambiamento che cerca non permette altro che una riflessione da singolo.
Comprendo perfettamente il dolore di lei che ci scrive, ma non deve sentirsi offesa e nemmeno impotente: se resterà disponibile ad eventuali sfoghi, se si mostrerà capace di non avanzare, in questa fase che può essere lunga, richieste e pretese, il vostro rapporto può tornare a nascere su basi migliori.
Le suggerirei di cercare a sua volta un supporto psicologico, per essere in grado di gestire al meglio questa difficile fase di transizione.
Auguri di cuore.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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