Mi fa schifo la vita sessuale altrui

Buonasera, sono una ragazza di 23 anni.
Attualmente felicemente fidanzata con lo stesso ragazzo da un po.
Non nascondo che, anni prima di questa relazione, ho avuto molti partner solo sessuali (senza relazione sentimentale) perché credo io sia stata più piccola e incosciente.


Il punto però è un altro.


Il mio fidanzato (24 anni) ha un fratello (20 anni) e anche lui è fidanzato.
Il fratello e la fidanzata fanno sesso ovunque (troviamo sempre resti o di preservativi o reggiseni lasciati lì come due animali senza dignità) in casa loro (casa del mio fidanzato e del fratello)...e questa cosa mi provoca una strana e brutta sensazione...soprattutto di tanto schifo e ribrezzo.
Sia pensare che facciano sesso in generale e sia che sul divano dove mi siedo/sdraio loro abbiamo potuto fare sesso (e soprattutto rilasciare il loro liquidi...vomito solo al pensiero).
Come se non bastasse, in camera loro ci sono dei letti sui cui mi sono fermata spesso anche io a dormire la sera e pensare che lo facciano (e lo so che lo fanno perché il fratello spesso e volentieri lascia il preservativo usato a terra in corrispondenza del letto usato quel giorno...che poi il mio fidanzato deve ovviamente levare lui, se no, non verrebbe mai tolto da terra) anche sui letti in cui dormo mi fa fortemente schifo.
Mi fa schifo anche se vengono cambiate le lenzuola.


Ci ho riflettuto molto prima di porre questo quesito perché, parlando con il mio ragazzo, lui mi ha detto che non lo tocca minimamente...invece a me tantissimo...credo non sia normale anche perché non vorrei provare ste emozioni e vivere più serenamente quando sono a casa sua.


Inoltre ho riflettuto anche sulla mia sessualità...e non mi sono sorte criticità.
Sono molto soddisfatta, lo facciano regolarmente e non ci sono particolari problemi.
L'unica cosa che ci tengo tanto è che entrambi ci laviamo le mani prima di iniziare nell'atto per un fattore di igiene e non abbiamo problemi nel rispettare questa cosa (Non so se possa centrare).


Mi incuriosisce capire cosa mi scatta in testa e se possa essere legato ad un disturbo perché su internet ho letto del Disturbo da Avversione Sessuale ma da ciò che ho capito riguarda avversione contro la propria sessualità o comunque del sesso in generale...per me non è cosi; fare sesso con il mio ragazzo non mi fa brutti effetti e pensare al sesso in sé comunque mi eccita...il problema è proprio il pensiero di loro due (fratello e fidanzata) e il pensiero di loro in ambienti che frequento.


Grazie per l'attenzione e attendo una cortese risposta.
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.9k 605
Gentile utente,

Noi non conosciamo Lei che ci scrive, e dunque ci basiamo sulle poche parole di un consulto e su qualche ipotesi che la nostra pratica clinica in sessuologia ci suggerisce.

Forse quello che le "fa schifo" è la mancanza di riservatezza riguardante la vita sessuale dei due.

La riservatezza della vita sessuale è una caratteristica sociale della nostra società occidentale.
Essa è un diritto tutelato dalla legge, ma anche un dovere nei confronti della sensibilità altrui.
Riservatezza è ben diversa dall'imbarazzo, dalla vergogna, dal segreto, dal tabù. E' proteggere dallo sguardo altrui una sfera strettamente personale.
Talvolta si può percepire come persone "volgarI" e "sporche" coloro che non sono riservati/e sulla propria sessualità, ed es. emettendo suoni udibili anche nelle altre stanze.

Negli ultimi anni la legge ha dovuto ripetutamente intervenire proprio sulla tematica della riservatezza sessuale (v. revenge porn, diffusione non consensuale di contenuti sessuali). E questo è il segnale che il confine personale riguardante la riservatezza sessuale si è allentato.

Abbiamo provato a fare una ipotesi; Le ha suscitato qualcosa?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Buongiorno Dottoressa, la ringrazio davvero di cuore per la sua analisi e risposta e per il tempo che mi ha dedicato.
Ho riflettuto sulla "mancanza di riservatezza" e condivido ciò che dice...effettivamente è vero che comunque mi farebbe piacere non sapere/vedere/trovare cose riguardanti la sessualità altrui. D'altrocanto però penso che non sapere sarebbe stato peggio perché mi sarei comunque accomodata su divano/letti "usati" e questo pensiero di non saperlo mi fa ancora più ribrezzo.

Pensadonci su, credo che, il loro comportamento così "libero" sia una mancanza di rispetto anche per i loro familiari che vivono quotidianamente in casa e si trovamo spesso e volentieri intimo, preservativi usati, ecc lasciati in giro... ma comunque questi sono fatti loro su come gestiscono i propri rapporti familiari.
Il problema per me sorge quando questa mancanza di rispetto interessa soprattutto persone esterne alla casa(tipo me) che entrano e si trovano scene non gradite davanti agli occhi quasi ogni volta.

In tutto ciò, vorrei che almeno usassero un solo letto (magari solo quello dove lui dorme che è direttamente il suo)per fare le loro cose così da stare tranquilla e che, quando mi poggio nell'altro letto della camerata, non provo ogni volta senso di ribrezzo...vorrei che venissero un po incontro anche alla mia sensibilità. Il mio ragazzo gli ha parlato più volte di questo e gli ha fatto presente di buttare fazzoletti, preservativi usati,ecc ma non è cambiato nulla.
Vorrei parlarne io ma mi vergogno perché il problema è il mio che non accetto determinate loro abitudini e in piu non vorrei dover "dettare legge" in casa loro. Credo che dovrebbe essere piu il mio fidanzato ad imporsi su questa cosa ma non lo fa.

Inoltre capita spesso che, anche quando sono nel letto del mio ragazzo con il mio ragazzo io mi blocco al pensiero che loro siano potuti stare in quel letto e ciò ci porta spesso e volentieri ad avere rapporti solo a casa mia. Con questo non mi sento più libera.

Una soluzione che ho pensato sarebbe quella di non frequentare piu la loro casa ma diventerebbe brutto per il mio ragazzo e so che non aiuterebbe la coppia. Poi penso, perché dovrei io rinunciare a frequentare la loro casa?

Non so che compromesso adottare sinceramente.
So che può sembrare un problema sciocco ma io ci sto stando male per tutta questa situazione.

Le chiedo gentilmente un consiglio su come potrei affrontare la cosa, cosa pensare e su cosa riflettere per potermene fregare e vivere più serenamente quando sono lì. Oppure un semplice parere riguardante questa situazione.

La ringrazio infinitamente per l'attenzione. Cordiali saluti.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.9k 605
Gentile Utente,

I comportamenti che lei ci descrive avvengono in casa altrui e dunque lei non ha titolo per esprimere i suoi pareri e preferenze; se non qui, per un confronto.

Ha titolo, però, per decidere che comportamenti assumere o non assumere.

Posso con certezza fornirle un'indicazione operativa:
eviti la decisione "di non frequentare piu la loro casa". Non tanto per il suo ragazzo, quanto per se stessa. Quando una cosa ci dà fastidio, se cominciamo ad evitare i luoghi e le occasioni in cui tale cosa avviene,
> se mettiamo cioè in atto manovre di *evitamento*,
quella cosa comincerà ad avere sempre più potere su di noi.
Ad esempio, potrebbe cominciare a dover evitare i letti degli alberghi, perché 'lì' altri hanno certamente avuto rapporti sessuali.

"Come fare?"
Non La conosco di persona, e dunque non so quali siano le Sue risorse mentali per far fronte allo "schifo". Prenda atto però che Lei:
- non ci può fare niente perchè non ha voce in capitolo
- non deve evitare la situazione.

Occorre che trovi dentro di sè una frase, un ragionamento, che La aiuti a "passar sopra".
Ci pensi, ci provi.
Noi siamo qui.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Buongiorno dottoressa,
La ringrazio nuovamente per la sua risposta.

Assolutamente d'accordo sul non poter "dettare legge" in casa loro appunto perché è casa loro.

Per quanto riguarda i consigli che mi ha dato, non sono completamente d'accordo sul dovere per forza frequentare un ambiente che mi provoca sofferenza e ansia però non voglio scoraggiarmi e vorrei comunque provare ad affrontare questa cosa cercando, come ha detto Lei, qualche frase da ripetermi per superare questa cosa.

La ringrazio nuovamente per l'attenzione, per la disponibilità e per il tempo che mi ha dedicato.
Le auguro buona giornata e cordiali saluti.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.9k 605
Gentile utente,

capisco che fuggire dalle situazioni che provocano dolore o disagio possa sembrare un meccanismo "naturale".
Accade anche nel mondo animale: se l'avvicinarsi al cibo viene accompagnato da una scossa elettrica, molti animali rifuggiranno dal cibo morendo di fame. Qualcuno, invece, pur di mangiare si abituerà alla scossa e vivrà; con una capacità di tolleranza in più.

Noi Psy conosciamo bene gli esiti drammatici dei meccanismi di evitamento.
Ma conosciamo anche le potenzialità della mente umana.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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