Ansia e pornografia omosessuale: rapporto di coppia non produttivo

Salve a tutti, ho 33 anni e vorrei avere un consulto da uno spiecialista per quanto riguarda un problema che mi affligge: soffro d'ansia e il mio stato ansiogeno influisce sulla mia balbuzie (un problema che mi porto da anni).
Sto intraprendendo un percorso psicoterapico con uno psicoterapeuta bravissimo, ho una relazione insoddisfacente con il mio ragazzo da 8 anni ma non mi trovo più e vorrei lasciarlo per vari motivi: è poco coinvolto nella coppia, è avaro, non mi attrae più fisicamente e faccio controvoglia sesso con lui.
Tra l'altro i suoi genitori non accettano la sua omosessualità e questo mi crea ansia perché ho paura che questo problema possa inficiare sul nostro futuro e la nostra storia.
Da anni oramai faccio un abuso eccessivo di pornografia omosessuale e ultimamente è diventato incontrollabile questo bisogno compulsivo di guardare porno, trovo maggiore soddisfazione a guardare porno che non farlo con lui e questa cosa mi rattrista.
Volevo chiedervi perché guardo video porno gay mi vengono acufeni, tremori, tensione e ansia che va ad inficiare sulla balbuzie?
io e il mio ragazzo non abbiamo vita sociale ma a parte questo nemmeno una vita di coppia viviamo nell'anonimato, nell'oscurità e lui vive nel suo mondo.
Quando gli chiedo di andare al mare in estate fa storie e per colpa sua sto limitando la mia libertà di vivere, mi sento limitato su tutto.
Tra l'altro il mio psicologo mi ha detto che non sono completamente gay ma c'è una componente eterosessuale.
Come tutti d'altronde, ma non sono mai stato con una ragazza.
Tra l'altro ho attraversato un periodo in cui mi masturbavo ossessivamente sui porno etero e mi venivano i dubbi ossessivi sulla mia sessualità.
Non ho amici, vita sociale, un lavoro: mi sento solo e triste.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.7k 198
Gentile utente,
sarebbe facile dirle che deve mirare ad interrompere due cose: una lunga relazione che la rende infelice, e la masturbazione compulsiva.
Tuttavia lei scrive: "Sto intraprendendo un percorso psicoterapico con uno psicoterapeuta bravissimo".
Si affidi dunque al suo terapeuta, segua tutte le indicazioni che le darà e che andranno emergendo anche dentro di lei via via che la terapia va avanti, e non disperda quest'aurea occasione di guarigione con l'ansia di arrivare prima alla meta, o con la volontà di abbandonarsi all'inerzia delle vecchie, distruttive abitudini.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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