,a cui sono seguiti un periodo di depressione,di autolesionismo,attacchi di panico e infine di

Gentili dottori,
vorrei sottoporvi la mia situazione,dato che sono arrivata ad un punto in cui vivere normalmente mi sembra impossibile.
Sono una ragazza di 18 anni. I miei problemi sono cominciati a 15 anni,dopo due gravi lutti in famiglia (entrambi i miei zii paterni),a cui sono seguiti un periodo di depressione,di autolesionismo,attacchi di panico e infine di ipocondria. Ho avuto il cancro quasi ovunque,infarti,ictus,appendiciti e ho fatto visita per lo più al medico di base,se si eccettua una visita cardiologica da uno specialista. per il primo terribile mese ho fatto ricorso al Valium,la sera.
I miei genitori hanno sempre cercato di aiutarmi,ma ovviamente il fatto che non mi credessero mi esasperava moltissimo. Ho iniziato ad andare da uno psicologo e ci sono rimasta per circa un anno.
Nei due anni seguenti le mie crisi si sono rarefatte: ogni tanto,una sospetta appendicite per via del mio colon irritabile e tanta,tanta ansia.
Quest'estate,a giugno,ho avuto un episodio di vomito e diarrea e da lì sono cominciati i miei problemi. Non stavo più bene,ho consultato diversi medici,mi sono fatta le diagnosi più disparate,ho fatto esami del sangue fino alla gastroscopia. Ho cambiato 4 cure fino a giungere ora ad una diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo. Questo unito al bruciore e al fastidio continuo mi han gettata nel panico. Sono giorni che non dormo,mangio poco,piango tutto il giorno,faccio fatica a studiare e a distrarmi,praticamente non penso ad altro. E' un incubo che diventa realtà: le complicanze mi stanno sempre davanti agli occhi,sono arrivata perfino a sognarmele! Penso spesso che forse il medico si è sbagliato,forse guarirò,ma non credo più a nessuno,neanche a me stessa.
La mia vita sta diventando un inferno. Mi sento tagliata fuori da tutti gli altri giovani della mia età,che non dovranno predere pasticche per lo stomaco per tutto il resto della loro vita. Li invidio,penso spesso che una vita così non la voglio vivere a lungo.
Il mio psicologo al momento è malato,quindi non posso ricominciare le sedute. Non voglio prendere nulla senza consiglio,ma non so più che fare.
Grazie in anticipo a tutti coloro che vorranno aiutarmi.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2019
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente, capisco la sua storia. Da parte mia Lei ha la massima comprensione per ciò che Le è successo. Purtroppo il superamento del lutto (in questo caso due lutti ravvicinati di due cari zii) richiede del tempo e delle fasi che bisogna attraversare e superare.Per questo, appena Le sarà possibile, non perda il contatto con il Suo psicologo che può accompagnarLa in questo percorso.Per quanto riguarda il discorso "ipocondria" mi spiega meglio la situazione?non capisco se Lei ha avuto realmente delle patologie (Ho avuto il cancro quasi ovunque,infarti,ictus,appendiciti e ho fatto visita per lo più al medico di base,se si eccettua una visita cardiologica da uno specialista...) o se ha solamente paura che le vengano?

Saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile ragazza,
mi sembra di capire che gli ultimi anni sono stati davvero tanto difficili, vero?

La tua ansia (ipocondria) ti ha portato ad immaginare di avere patologie ovunque, tumori, cardiopatie, ma mi sembra di capire che fortunatamente si è trattato di sola ansia.

Ma questa ansia ti ha portato a delle conseguenze mediche (vedi gastroenterologo) che alimentano le tue paure.

Prova a leggere questo articolo sulla paura delle malattie e vedi se ti ritrovi

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html

L'ipocondria è un disturbo d'ansia, e come tale risponde molto bene al trattamento combinato farmacoterapia + psicoterapia cognitivo-comportamentale.

Se senti il bisogno di avere un supporto ma il tuo psicologo è impossibilitato a dartelo io ti consiglio di cercarti un altro professionista, possibilmente esperto nel trattamento dell'ansia.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, in questi casi lo psicologo è il solo professionista, insieme allo psichiatra, capace di non sottovalutare i sintomi portati dal paziente, e che riesce a non prenderlo per "pazzo". È anche l'unico che ha i mezzi per far qualcosa per lui, perché come hai già visto nessuna analisi sarà mai sufficiente a tranquillizarti.

Quindi, se il tuo terapeuta al momento è impossibilitato a seguirti, dovresti trovarne un altro, perché questa è la maniera più sicura e veloce per uscire dal tuo problema.

Le terapie brevi e focalizzate, come ad esempio la cognitivo-comportamentale, sono quelle che hanno più probabilità di riuscita.

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
Gentili dottori,
vi ringrazio molto per le immediate risposte che mi avete fornito. Proprio stamattina ho richiamato la segretaria per fissare comunque un appuntamento,ma mi ha detto che dovrò aspettare per sentire cosa ne pensa lui.
Ora,per rispondere alla domanda del Dr. Giannini,io non ho mai avuto niente di tutto ciò,ma ho accusato i sintomi a rotazione per circa un mese ciascuno. La paura del cancro è la più ricorrente (mia zia è morta di cancro ai polmoni) e il terrore di non riuscire a fare una vita normale mi perseguita. Guardando la pagina sull'Ipocondria,mi sono riconosciuta: i tic maniacali di auto-controllo,il tenersi costantemente occupata per non pensare a ciò che si può avere... Sono anni che mi sono abituata a questo 'ritmo ansioso',ma ora è giunta questa vera malattia che mi ha scombussolato tutto,un'altra volta. C'è poi un altro punto che mi rispecchia molto: ''Sapete che i vostri parenti e amici sono esasperati, non ce la fanno più, e per questo vi sentite in colpa: siete come sospesi tra la paura incontrollabile di poter avere una malattia e gli sforzi per non pesare con le vostre “paranoie” sugli altri, e questo vi rende ancor più depressi.'' Spesso per questo motivo preferisco non uscire e rimanere in casa...
Vorrei chiederle,Dr. Giannini,lei dove esercita? Poichè io abito nella sua stessa città,potrei richiederle un consulto se il mio psicologo non riesce a vedermi in tempo reale?
Grazie
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2019
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, Lei può naturalmente contattare me e qualsiasi altro collega ritenga possa esserLe di aiuto.
Da parte sua il professionista valuterà ciò che è meglio per le Sue necessità.

Tengo a precisare però che lo scopo primario di questo sito internet non è certo quello di "pescare" possibili pazienti in rete ma di offrire un servizio di orientamento e di consulenza.

Lei valuti le Sue necessità calcolando anche il fatto che io non esercito esattamente a Roma ma in zona Castelli Romani.

Per tornare al consulto on-line mi trova d'accordo con i colleghi che Le hanno illustrato ampiamente la situazione dal punto di vista clinico. Le ricordo infine che la momentanea assenza del Suo psicologo, persona con cui mi sembra Lei abbia instaurato un buon rapporto di fiducia, La sta mettendo in qualche modo alla prova perchè La costringe ad uno sforzo in termini di autonomia nelle decisioni e nella gestione delle Sue emozioni.Cerchi di affrontare questo momento sapendo che si tratta di una situazione transitoria.Qualora non ce la facesse si rivolga ad un professionista di Sua fiducia.


Cordialmente.Ci tenga informati!
Saluti.
[#6]
Utente
Utente
Gentile dottore,purtroppo questa situazione mi logora così profondamente che non riesco a gestire alcunchè... La mia paura mi inibisce completamente e mi ossessiona,e i miei sforzi per controllarmi non durano che pochi minuti.
Oggi,quando mi sono rivolta per l'ennesima volta al medico di base, questi mi ha espresso la sua perplessità sul fatto che una cura così ''pesante'' non mi aiuti dopo 5 giorni da che l'ho cominciata. Ovviamente io mi sono spaventata moltissimo. Così,mi ha prescritto 10 gocce di Valium prima di andare a dormire,in modo da calmarmi e quindi produrre meno acido gastrico. Purtroppo io pavento anche l'idea di ricominciare una cura di ansiolitici. E' mai possibile una situazione del genere a 18 anni? Il terrore di avere una malattia resistente ai farmaci si sta consolidando sempre di più.
Grazie dell'auito.
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2019
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Utente, scusi se Le rispondo solo ora. Capisco il suo stato di agitazione, che purtroppo non fa che alimentare ancor di più tutto questo circolo di sintomi e ansia..che, come giustamente dice il Suo medico, Le fa produrre più acido gastrico. Lei deve capire di avere non solo le capacità per produrre questa situazione (si ricordi che i suoi sintomi sono in gran parte creati dallo stato di agitazione), ma anche per risolverla. E' come se si dovesse in un certo senso invertire questo processo.MI spiego? Non esiti quindi a cercare aiuto.Non ci pensi su troppo.Cerchi uno psicologo.La cura di ansiolitici inoltre non può essere pensata come un iniziativa personale..ma sulla base di una consulenza dello psichiatra.
A presto.
Saluti.
[#8]
Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile utente,
nel frattempo Le può essere utile leggere questo articolo, per iniziare a capire come il "peso" delle emozioni può arrivare a condizionare il benessere individuale e le capacità di relazione:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/

Le auguro di riprendere un percorso verso la soluzione dei Suoi problemi.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo

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