Doc da relazione o disinnamoramento?
Buongiorno,
vi scrivo perché da qualche mese sto vivendo un periodo molto buio. Premetto che sono una ragazza con un vissuto di ansia, attacchi di panico e disturbi alimentari. Ho avuto tante mancanze nella mia vita, sono cresciuta molto in fretta e con il grande bisogno di amore. Ciò mi ha portato ad avere una bassa autostima e a legarmi, di conseguenza sempre e solo alle persone sbagliate. Dopo le continue delusioni avevo deciso che l’amore non facesse per me. In estate frequentavo un ragazzo, lui palesemente mi usava solo per i suoi scopi, invece io, seppur facendo finta mi andasse bene così, ne soffrivo e mi ero invaghita. C’era una forte chimica tra di noi, ma neanche mi conosceva davvero. Ad Agosto conosco un altro ragazzo, amico di mio fratello, con cui lego da subito. Stavamo tutti i giorni assieme, lui mi sentivo sicura e aveva il potere di farmi sentire come avevo sperato di sentirmi per tutta la mia vita, senza mai chiedermi nulla in cambio. Lui lavorava al Nord e quando è ripartito, dopo le ferie, abbiamo iniziato a sentirci tutti i giorni e a passare le giornate intere in videochiamata. Per lui non avevo la stessa chimica che sentivo nei confronti dell’altra persona, ma decisi di chiudere quella parentesi della mia vita e di concentrarmi su questa persona. Insomma ho pensato merito questo. Mi sono innamorata e di conseguenza è nata anche la chimica. Ad ottobre ho lasciato tutto per trasferirmi da lui. Sono qui da quasi 5 mesi, ma non ho ancora trovato lavoro. Questo mi porta a passare le giornate chiuse in casa, a non avere nessuno oltre lui. E soprattutto per me, che sono abituata a lavorare, è stata una grande botta. Ho iniziato ad avere pensieri strani e ho cercato di documentarmi perché non volevo rovinare tutto. E i miei pensieri portavano tutti al doc da relazione. Alterno periodi in cui mi fisso sulla sua ex, altri sui miei sentimenti ecc. Giorni in cui mi piace tantissimo, sono sicurissima di amarlo, a giorni in cui penso di essere cattiva e di prenderlo in giro, di non meritarlo. Analizzo tutto per capire se davvero mi piace, dall’aspetto fisico a tutto il resto. Un mesetto fa più o meno, ho parlato con lui di questa cosa e mi sono sentita subito meglio, lui mi ha capita e tutti i pensieri si sono zittiti.
Da una settimana circa, con l’aggravarsi degli attacchi di panico, anche questi pensieri sono peggiorati. Insomma, sono quasi sul punto di mollare tutto. Attualmente non ho le possibilità economiche di poter cominciare la terapia, tra l’altro ho anche paura di ricominciare per paura che la soluzione sia di doverli lasciare.
Quindi.. Tutti questi pensieri possono derivare dal periodo bruttissimo che sto passando o ho davvero sbagliato tutto? Vorrei solo riuscire ad amarlo serenamente. Lui è un animo puro e tra l’altro sta facendo tutto ciò che può per aiutarmi in questo mio periodo. So che l’amore può finire, ma è davvero quello che sta succedendo a me? Perché questo terrore di non amarlo e addirittura di non averlo mai fatto?
Vi ringrazio.
vi scrivo perché da qualche mese sto vivendo un periodo molto buio. Premetto che sono una ragazza con un vissuto di ansia, attacchi di panico e disturbi alimentari. Ho avuto tante mancanze nella mia vita, sono cresciuta molto in fretta e con il grande bisogno di amore. Ciò mi ha portato ad avere una bassa autostima e a legarmi, di conseguenza sempre e solo alle persone sbagliate. Dopo le continue delusioni avevo deciso che l’amore non facesse per me. In estate frequentavo un ragazzo, lui palesemente mi usava solo per i suoi scopi, invece io, seppur facendo finta mi andasse bene così, ne soffrivo e mi ero invaghita. C’era una forte chimica tra di noi, ma neanche mi conosceva davvero. Ad Agosto conosco un altro ragazzo, amico di mio fratello, con cui lego da subito. Stavamo tutti i giorni assieme, lui mi sentivo sicura e aveva il potere di farmi sentire come avevo sperato di sentirmi per tutta la mia vita, senza mai chiedermi nulla in cambio. Lui lavorava al Nord e quando è ripartito, dopo le ferie, abbiamo iniziato a sentirci tutti i giorni e a passare le giornate intere in videochiamata. Per lui non avevo la stessa chimica che sentivo nei confronti dell’altra persona, ma decisi di chiudere quella parentesi della mia vita e di concentrarmi su questa persona. Insomma ho pensato merito questo. Mi sono innamorata e di conseguenza è nata anche la chimica. Ad ottobre ho lasciato tutto per trasferirmi da lui. Sono qui da quasi 5 mesi, ma non ho ancora trovato lavoro. Questo mi porta a passare le giornate chiuse in casa, a non avere nessuno oltre lui. E soprattutto per me, che sono abituata a lavorare, è stata una grande botta. Ho iniziato ad avere pensieri strani e ho cercato di documentarmi perché non volevo rovinare tutto. E i miei pensieri portavano tutti al doc da relazione. Alterno periodi in cui mi fisso sulla sua ex, altri sui miei sentimenti ecc. Giorni in cui mi piace tantissimo, sono sicurissima di amarlo, a giorni in cui penso di essere cattiva e di prenderlo in giro, di non meritarlo. Analizzo tutto per capire se davvero mi piace, dall’aspetto fisico a tutto il resto. Un mesetto fa più o meno, ho parlato con lui di questa cosa e mi sono sentita subito meglio, lui mi ha capita e tutti i pensieri si sono zittiti.
Da una settimana circa, con l’aggravarsi degli attacchi di panico, anche questi pensieri sono peggiorati. Insomma, sono quasi sul punto di mollare tutto. Attualmente non ho le possibilità economiche di poter cominciare la terapia, tra l’altro ho anche paura di ricominciare per paura che la soluzione sia di doverli lasciare.
Quindi.. Tutti questi pensieri possono derivare dal periodo bruttissimo che sto passando o ho davvero sbagliato tutto? Vorrei solo riuscire ad amarlo serenamente. Lui è un animo puro e tra l’altro sta facendo tutto ciò che può per aiutarmi in questo mio periodo. So che l’amore può finire, ma è davvero quello che sta succedendo a me? Perché questo terrore di non amarlo e addirittura di non averlo mai fatto?
Vi ringrazio.
Gentile ragazza,
da quanto ci racconta sembrerebbe che tutti i suoi "dubbi" sulla relazione siano nati in un momento particolarmente delicato e difficile della sua vita, in cui ha lasciato tutto per poter seguire il suo ragazzo che lavora al nord. Questa situazione l'ha esposta alla perdita dei suoi riferimenti abituali e del suo lavoro (scrive di avere "solo lui", ora) e quindi molto probabilmente ha slatentizzato i tratti ansiosi di cui è già consapevole.
Riferisce anche la tendenza, a causa della sua storia di vita, a legarsi alle persone sbagliate, per cui è possibile non sia affatto abituata ad avere al suo fianco una persona che ha cura di lei, il che facilmente può esporla all'emergere di sensi di colpa ("giorni in cui penso di essere cattiva e di prenderlo in giro, di non meritarlo").
"Perché questo terrore di non amarlo e addirittura di non averlo mai fatto?"
Tenga conto che se è abituata a relazioni disfunzionali, in cui è lei a doversi "conquistare" o "meritare" le attenzioni, in certi momenti può avere difficoltà a riconoscere dentro di sé come amore quel tipo di sentimento che una persona più costruttiva, empatica e responsabile le fa vivere, e questo potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di confusione, per lei.
C'è quindi una situazione di sofferenza, che nella sua mente tende a ruotare attorno a ciò che in questo momento sente come più prezioso, ovvero il rapporto col suo ragazzo, ma questa iperfocalizzazione rischia di farle sottovalutare il peso di altri problemi, relativi ai suoi desideri, a ciò che forse ha bisogno di costruire nella sua vita per stare meglio con se stessa. Ad esempio, avere nuovamente un lavoro, magari una rete sociale, delle passioni cui dedicarsi oltre al suo fidanzato, che non rendono meno importante il valore della relazione sentimentale, ma nutrono la sua crescita, il suo senso di sicurezza e di affermazione. Magari troppo spesso in passato si è "accontentata" o è stata costretta a farlo, e questo non la rende facilmente sicura delle sue scelte.
A proposito degli attacchi di panico, non so se nel suo precedente percorso psicologico abbiate potuto cogliere il senso di questo sintomo, ma in ogni caso consideri che il senso di serenità personale dipende anche dal poter percepire che la nostra vita non è appesa a un unico filo, quello, appunto, della relazione. Provi a concentrare i suoi pensieri e le sue energie in ciò che le manca, e non appena riprende a lavorare cerchi di riprendere anche la terapia che aveva iniziato. Stia tranquilla, nessuno può indurla a fare ciò che non desidera, ovvero lasciare questo ragazzo.
Un caro saluto, e un grande augurio di serenità.
da quanto ci racconta sembrerebbe che tutti i suoi "dubbi" sulla relazione siano nati in un momento particolarmente delicato e difficile della sua vita, in cui ha lasciato tutto per poter seguire il suo ragazzo che lavora al nord. Questa situazione l'ha esposta alla perdita dei suoi riferimenti abituali e del suo lavoro (scrive di avere "solo lui", ora) e quindi molto probabilmente ha slatentizzato i tratti ansiosi di cui è già consapevole.
Riferisce anche la tendenza, a causa della sua storia di vita, a legarsi alle persone sbagliate, per cui è possibile non sia affatto abituata ad avere al suo fianco una persona che ha cura di lei, il che facilmente può esporla all'emergere di sensi di colpa ("giorni in cui penso di essere cattiva e di prenderlo in giro, di non meritarlo").
"Perché questo terrore di non amarlo e addirittura di non averlo mai fatto?"
Tenga conto che se è abituata a relazioni disfunzionali, in cui è lei a doversi "conquistare" o "meritare" le attenzioni, in certi momenti può avere difficoltà a riconoscere dentro di sé come amore quel tipo di sentimento che una persona più costruttiva, empatica e responsabile le fa vivere, e questo potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di confusione, per lei.
C'è quindi una situazione di sofferenza, che nella sua mente tende a ruotare attorno a ciò che in questo momento sente come più prezioso, ovvero il rapporto col suo ragazzo, ma questa iperfocalizzazione rischia di farle sottovalutare il peso di altri problemi, relativi ai suoi desideri, a ciò che forse ha bisogno di costruire nella sua vita per stare meglio con se stessa. Ad esempio, avere nuovamente un lavoro, magari una rete sociale, delle passioni cui dedicarsi oltre al suo fidanzato, che non rendono meno importante il valore della relazione sentimentale, ma nutrono la sua crescita, il suo senso di sicurezza e di affermazione. Magari troppo spesso in passato si è "accontentata" o è stata costretta a farlo, e questo non la rende facilmente sicura delle sue scelte.
A proposito degli attacchi di panico, non so se nel suo precedente percorso psicologico abbiate potuto cogliere il senso di questo sintomo, ma in ogni caso consideri che il senso di serenità personale dipende anche dal poter percepire che la nostra vita non è appesa a un unico filo, quello, appunto, della relazione. Provi a concentrare i suoi pensieri e le sue energie in ciò che le manca, e non appena riprende a lavorare cerchi di riprendere anche la terapia che aveva iniziato. Stia tranquilla, nessuno può indurla a fare ciò che non desidera, ovvero lasciare questo ragazzo.
Un caro saluto, e un grande augurio di serenità.
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 137 visite dal 28/02/2025.
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