Dinamiche tra mio marito e sua mamma
Buongiorno a tutti, scrivo per chiedere un consiglio riguardo al rapporto tra mio marito e sua mamma.
Non ci sono mai state grosse criticità nei miei confronti ma alcune cose che continuano da anni nello stesso modo mi lasciano perplessa.
Sua mamma ha 70 anni, è vedova e vive a circa 25 km da noi.
Quando abbiamo deciso di sposarci, la prima cosa che lei ha detto è stata: "Si, va bene, ma a patto che la residenza di lui deve restare con me in questa casa".
Io lì per lì ho accettato senza pormi domande.
Pochi mesi dopo sono andata dal commercialista per fare alcune pratiche e lui mi ha spiegato che le residenze separate dopo il matrimonio potevano essere un problema per il tributo sulla casa.
Infatti, io sono la sola proprietaria della casa dove viviamo perché la possedevo già.
A quel punto ho parlato a entrambi spiegando tutto e mia suocera ha risposto "per duecento euro di IMU, io sicuramente ad agosto non parlo con la commercialista, se è da pagare si pagherà".
Io ci sono rimasta veramente male (tra l'altro erano ben più di duecento euro) e alla fine fortunatamente è venuto fuori che non dovevamo pagarla in ogni caso.
La cosa si è quindi chiusa.
La residenza entra in gioco anche per il medico di base: lui ha lo stesso medico di sua mamma, a 25 km da noi.
È scomodo per i certificati medici e le visite quindi io gli ho proposto di cambiarlo visto che da noi ne abbiamo molti.
Quando ha scoperto che la cosa è legata alla residenza e non può quindi prenderlo nella nostra città senza prima cambiare quella, non se ne è fatto nulla.
Oltre a queste cose, ho recentemente scoperto che lei ha la firma sul conto di lui.
Perplessa, gli ho detto che secondo me sarebbe più opportuno che fossimo noi due ad avere una cosa simile o un conto cointestato... Lui si è alterato, mi ha detto che lui si fida di sua mamma e che non vede il problema.
Inoltre, la posta arriva da lei e lei spesso la apre; è sempre lei che ritira dal medico di base referti, analisi, diagnosi; se bisogna fare qualche visita specialistica è sempre lei ad accompagnarlo.
Mi sembra che loro due si comportino come se io non fossi una moglie: fino a quando si ride o si scherza va tutto bene ma su cose serie, burocratiche ragionano come se io non esistessi e fossero solo loro due.
Ogni volta che io provo a parlarne, lui si irrigidisce: diventa nervoso, non mi fa argomentare, appare stizzito e chiude l'argomento in fretta e furia dicendomi "sisi va bene farò come dici, adesso settimana prossima mi organizzo e cambio tutto" e poi ovviamente non si fa mai.
Secondo voi potrebbe esserci qualche risvolto psicologico dietro a queste scelte?
Oppure sono io che vedo la questione in modo sbagliato e conviene lasciar tutto così com'è?
Non ci sono mai state grosse criticità nei miei confronti ma alcune cose che continuano da anni nello stesso modo mi lasciano perplessa.
Sua mamma ha 70 anni, è vedova e vive a circa 25 km da noi.
Quando abbiamo deciso di sposarci, la prima cosa che lei ha detto è stata: "Si, va bene, ma a patto che la residenza di lui deve restare con me in questa casa".
Io lì per lì ho accettato senza pormi domande.
Pochi mesi dopo sono andata dal commercialista per fare alcune pratiche e lui mi ha spiegato che le residenze separate dopo il matrimonio potevano essere un problema per il tributo sulla casa.
Infatti, io sono la sola proprietaria della casa dove viviamo perché la possedevo già.
A quel punto ho parlato a entrambi spiegando tutto e mia suocera ha risposto "per duecento euro di IMU, io sicuramente ad agosto non parlo con la commercialista, se è da pagare si pagherà".
Io ci sono rimasta veramente male (tra l'altro erano ben più di duecento euro) e alla fine fortunatamente è venuto fuori che non dovevamo pagarla in ogni caso.
La cosa si è quindi chiusa.
La residenza entra in gioco anche per il medico di base: lui ha lo stesso medico di sua mamma, a 25 km da noi.
È scomodo per i certificati medici e le visite quindi io gli ho proposto di cambiarlo visto che da noi ne abbiamo molti.
Quando ha scoperto che la cosa è legata alla residenza e non può quindi prenderlo nella nostra città senza prima cambiare quella, non se ne è fatto nulla.
Oltre a queste cose, ho recentemente scoperto che lei ha la firma sul conto di lui.
Perplessa, gli ho detto che secondo me sarebbe più opportuno che fossimo noi due ad avere una cosa simile o un conto cointestato... Lui si è alterato, mi ha detto che lui si fida di sua mamma e che non vede il problema.
Inoltre, la posta arriva da lei e lei spesso la apre; è sempre lei che ritira dal medico di base referti, analisi, diagnosi; se bisogna fare qualche visita specialistica è sempre lei ad accompagnarlo.
Mi sembra che loro due si comportino come se io non fossi una moglie: fino a quando si ride o si scherza va tutto bene ma su cose serie, burocratiche ragionano come se io non esistessi e fossero solo loro due.
Ogni volta che io provo a parlarne, lui si irrigidisce: diventa nervoso, non mi fa argomentare, appare stizzito e chiude l'argomento in fretta e furia dicendomi "sisi va bene farò come dici, adesso settimana prossima mi organizzo e cambio tutto" e poi ovviamente non si fa mai.
Secondo voi potrebbe esserci qualche risvolto psicologico dietro a queste scelte?
Oppure sono io che vedo la questione in modo sbagliato e conviene lasciar tutto così com'è?
Gentile utente,
le risponderò con una domanda.
Se, come ipotizza, è lei a vedere tutto in un modo sbagliato e sul piano pratico conviene lasciare tutto così com'è, per quale ragione suo marito: "si è alterato"; "si irrigidisce: diventa nervoso, non mi fa argomentare, appare stizzito"; "chiude l'argomento in fretta e furia dicendomi "sisi va bene farò come dici, adesso settimana prossima mi organizzo e cambio tutto" e poi ovviamente non si fa mai"?
Questi comportamenti le sembrano tipici di chi sta facendo una scelta ragionata, opportuna, come l'acquisto di una certa automobile, etc.?
Sarebbe interessante sapere da quanto tempo lei conosce quest'uomo e la sua famiglia; quanti anni ha lui; quanti documenti di lui ha visto (certificato di nascita, etc.).
Restiamo in attesa.
le risponderò con una domanda.
Se, come ipotizza, è lei a vedere tutto in un modo sbagliato e sul piano pratico conviene lasciare tutto così com'è, per quale ragione suo marito: "si è alterato"; "si irrigidisce: diventa nervoso, non mi fa argomentare, appare stizzito"; "chiude l'argomento in fretta e furia dicendomi "sisi va bene farò come dici, adesso settimana prossima mi organizzo e cambio tutto" e poi ovviamente non si fa mai"?
Questi comportamenti le sembrano tipici di chi sta facendo una scelta ragionata, opportuna, come l'acquisto di una certa automobile, etc.?
Sarebbe interessante sapere da quanto tempo lei conosce quest'uomo e la sua famiglia; quanti anni ha lui; quanti documenti di lui ha visto (certificato di nascita, etc.).
Restiamo in attesa.
Prof.ssa Anna Potenza (RM)
Riceve in presenza e online.
Primo consulto gratuito, inviando documento d'identità fronte/retro a:
gairos1971@gmail.c

Utente
Buonasera e grazie per la risposta.
Allora, lui ha 41 anni quindi 10 più di me. Ci conosciamo da 8 anni di cui quasi 4 di matrimonio (quindi queste problematiche sono state esposte per la prima volta quattro anni fa, un mese prima delle nozze). I suoi genitori li ho conosciuti circa sei anni fa, frequentavo abbastanza la casa prima del matrimonio. (Ho subito notato che con sua mamma hanno un rapporto molto confidenziale, oserei dire che non hanno segreti tra loro e si raccontano tutto).
In effetti, è proprio la sua reazione così nervosa, così frettolosa di chiudere il discorso a disturbarmi più del fatto in sé. Parte già sulla difensiva appena apro bocca, come se non volesse nemmeno ascoltarmi, a volte sembra davvero insofferente. Tra l'altro, lui è una persona molto pacata, molto dolce, difficilmente alza i toni nelle discussioni quindi è proprio questo a turbarmi e a farmi domandare per quale motivo reagisca così...
Vi prego, datemi un consiglio, un'opinione... Non so più che pensare.
Saluti
Allora, lui ha 41 anni quindi 10 più di me. Ci conosciamo da 8 anni di cui quasi 4 di matrimonio (quindi queste problematiche sono state esposte per la prima volta quattro anni fa, un mese prima delle nozze). I suoi genitori li ho conosciuti circa sei anni fa, frequentavo abbastanza la casa prima del matrimonio. (Ho subito notato che con sua mamma hanno un rapporto molto confidenziale, oserei dire che non hanno segreti tra loro e si raccontano tutto).
In effetti, è proprio la sua reazione così nervosa, così frettolosa di chiudere il discorso a disturbarmi più del fatto in sé. Parte già sulla difensiva appena apro bocca, come se non volesse nemmeno ascoltarmi, a volte sembra davvero insofferente. Tra l'altro, lui è una persona molto pacata, molto dolce, difficilmente alza i toni nelle discussioni quindi è proprio questo a turbarmi e a farmi domandare per quale motivo reagisca così...
Vi prego, datemi un consiglio, un'opinione... Non so più che pensare.
Saluti
Gentile utente,
quello che si può dire a distanza è che la situazione appare fuori dalla norma.
I fatti di maggior rilievo sono il conto bancario in comune, le visite mediche alle quali suo marito va con la madre e non eventualmente con lei, la posta recapitata a casa della madre e da lei aperta, questa ostinazione della residenza in casa della madre: perché? Come spiegò sua suocera all'inizio questa richiesta? E come la spiega adesso?
Se lei che ci scrive risponde: "Adesso non oso più parlargliene", ecco, questa è un'altra cosa fuori dalla norma. In teoria stiamo parlando di un fatto burocratico, non di un dato sensibile come potrebbe essere una vecchia lite in famiglia, una malattia, un'appartenenza politica o religiosa di tipo settario, etc. Dunque perché scaldarsi tanto? Questi sono i segnali su cui occorre interrogarsi.
Mentre scrivo mi vengono dei sospetti sulla situazione medica e/o sulla situazione giudiziaria di suo marito. Qualche elemento tenuto segreto a lei in questo campo spiegherebbe la residenza a casa della madre, la posta recapitata lì e aperta da lei.
L'atteggiamento di suo suocero verso questo atteggiamento collusivo di sua moglie e suo figlio qual era? Ci sono altri fratelli?
Lei sa qualcosa del passato di suo marito, per esempio viveva ancora coi genitori quando si è sposato? Prima aveva avuto altre relazioni?
Non ci ha detto nulla dei documenti come il certificato di nascita di suo marito, eppure deve averli avuti almeno in visione al momento del matrimonio, e dovrebbero essere a casa vostra: o conserva sua suocera anche queste cose? E il casellario giudiziario?
Sapendo troppo poco di lei, per esempio cosa l'ha spinta a scegliere suo marito e a sposarlo, forse senza una preventiva convivenza, non possiamo dire altro. Non sappiamo nemmeno quanto suo marito le sia vicino dal lato sessuale e soprattutto sentimental-emotivo; quale sia il grado della vostra confidenza; se stiate facendo insieme dei progetti, anche di eventuali figli.
Provi a parlare di ciò che le appare anomalo con un sacerdote se è religiosa, con un legale che conosca bene il Diritto matrimoniale.
Avrà notato che non parlo di un* psicolog*, perché in questo caso dovrebbe essere disposta a mettere allo scoperto anche sé stessa e il motivo delle sue scelte.
Se crede, ci tenga al corrente.
quello che si può dire a distanza è che la situazione appare fuori dalla norma.
I fatti di maggior rilievo sono il conto bancario in comune, le visite mediche alle quali suo marito va con la madre e non eventualmente con lei, la posta recapitata a casa della madre e da lei aperta, questa ostinazione della residenza in casa della madre: perché? Come spiegò sua suocera all'inizio questa richiesta? E come la spiega adesso?
Se lei che ci scrive risponde: "Adesso non oso più parlargliene", ecco, questa è un'altra cosa fuori dalla norma. In teoria stiamo parlando di un fatto burocratico, non di un dato sensibile come potrebbe essere una vecchia lite in famiglia, una malattia, un'appartenenza politica o religiosa di tipo settario, etc. Dunque perché scaldarsi tanto? Questi sono i segnali su cui occorre interrogarsi.
Mentre scrivo mi vengono dei sospetti sulla situazione medica e/o sulla situazione giudiziaria di suo marito. Qualche elemento tenuto segreto a lei in questo campo spiegherebbe la residenza a casa della madre, la posta recapitata lì e aperta da lei.
L'atteggiamento di suo suocero verso questo atteggiamento collusivo di sua moglie e suo figlio qual era? Ci sono altri fratelli?
Lei sa qualcosa del passato di suo marito, per esempio viveva ancora coi genitori quando si è sposato? Prima aveva avuto altre relazioni?
Non ci ha detto nulla dei documenti come il certificato di nascita di suo marito, eppure deve averli avuti almeno in visione al momento del matrimonio, e dovrebbero essere a casa vostra: o conserva sua suocera anche queste cose? E il casellario giudiziario?
Sapendo troppo poco di lei, per esempio cosa l'ha spinta a scegliere suo marito e a sposarlo, forse senza una preventiva convivenza, non possiamo dire altro. Non sappiamo nemmeno quanto suo marito le sia vicino dal lato sessuale e soprattutto sentimental-emotivo; quale sia il grado della vostra confidenza; se stiate facendo insieme dei progetti, anche di eventuali figli.
Provi a parlare di ciò che le appare anomalo con un sacerdote se è religiosa, con un legale che conosca bene il Diritto matrimoniale.
Avrà notato che non parlo di un* psicolog*, perché in questo caso dovrebbe essere disposta a mettere allo scoperto anche sé stessa e il motivo delle sue scelte.
Se crede, ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM)
Riceve in presenza e online.
Primo consulto gratuito, inviando documento d'identità fronte/retro a:
gairos1971@gmail.c

Utente
Gentilissima, la ringrazio per gli spunti di riflessione. Rispondo alle sue domande che possono aggiungere dettagli utili: lui è figlio unico (io ho un fratellastro invece). Quando era ancora vivo mio suocero, persona molto solare e allegra, queste dinamiche erano meno evidenti. Prima di sposarci abbiamo convissuto, e prima ancora lui viveva con i suoi. Per quanto riguarda i documenti (atto di nascita ma anche casellario) li ho già visti in più occasioni ed è tutto a posto. Come motivazioni al mancato cambio di residenza loro parlano di cose reali ma risolvibili, quello che manca è la volontà di risolvere, secondo me...
Per fare un esempio, l'assicurazione salute che lei ha stipulato nel quale lui sarà incluso finché farà parte dello stesso nucleo familiare. Lo capisco,ma è risolvibile: potremmo stipularne una noi come coppia, visto che viviamo nella stessa casa... Quando l'ho detto lui mi ha dato ragione ma ovviamente non ha mai fatto nulla in tal senso ("Eh sì appena ho un attimo lo devo proprio fare...").
Oltre alle faccende burocratiche, loro si dicono tutto: se lui ha problemi al lavoro, lei è informata nei dettagli; se qualcosa si rompe in casa, lei è informata; se ci sono problemi (con la macchina, in casa ..) lei deve conoscerli e possibilmente anche risolverli al posto nostro. Per me è inconcepibile ragionare cosi. Ma io sono cresciuta in una famiglia dove tutti siamo portati a risolvere i nostri problemi in autonomia: per cui mi chiedo se queste cose siano giuste... sembrano strane a me perché vengo da contesti diversi?
Purtroppo non sono molto religiosa e non saprei davvero con chi sfogarmi. Ho escluso a priori le amiche perché in passato mi hanno dato consigli molto banali e sono influenzate dalle loro storie personali...
Vorrei arrivare a un punto in questa situazione. Dovrei premere per arrivare ad una soluzione, anche a costo di litigare?
Per fare un esempio, l'assicurazione salute che lei ha stipulato nel quale lui sarà incluso finché farà parte dello stesso nucleo familiare. Lo capisco,ma è risolvibile: potremmo stipularne una noi come coppia, visto che viviamo nella stessa casa... Quando l'ho detto lui mi ha dato ragione ma ovviamente non ha mai fatto nulla in tal senso ("Eh sì appena ho un attimo lo devo proprio fare...").
Oltre alle faccende burocratiche, loro si dicono tutto: se lui ha problemi al lavoro, lei è informata nei dettagli; se qualcosa si rompe in casa, lei è informata; se ci sono problemi (con la macchina, in casa ..) lei deve conoscerli e possibilmente anche risolverli al posto nostro. Per me è inconcepibile ragionare cosi. Ma io sono cresciuta in una famiglia dove tutti siamo portati a risolvere i nostri problemi in autonomia: per cui mi chiedo se queste cose siano giuste... sembrano strane a me perché vengo da contesti diversi?
Purtroppo non sono molto religiosa e non saprei davvero con chi sfogarmi. Ho escluso a priori le amiche perché in passato mi hanno dato consigli molto banali e sono influenzate dalle loro storie personali...
Vorrei arrivare a un punto in questa situazione. Dovrei premere per arrivare ad una soluzione, anche a costo di litigare?
Gentile utente,
se per avere delle semplici informazioni dovute al suo ruolo di moglie lei teme di essere costretta a litigare, direi che la mediazione di un consulente diventa indispensabile.
Poiché però le resistenze di suo marito potrebbero coprire una sottomissione malata, una dipendenza affettiva, la consulenza di coppia potrebbe essere disturbante e dolorosa.
Provi a recarsi lei stessa da un consulente per farsi istradare e guidare.
Buone cose.
se per avere delle semplici informazioni dovute al suo ruolo di moglie lei teme di essere costretta a litigare, direi che la mediazione di un consulente diventa indispensabile.
Poiché però le resistenze di suo marito potrebbero coprire una sottomissione malata, una dipendenza affettiva, la consulenza di coppia potrebbe essere disturbante e dolorosa.
Provi a recarsi lei stessa da un consulente per farsi istradare e guidare.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM)
Riceve in presenza e online.
Primo consulto gratuito, inviando documento d'identità fronte/retro a:
gairos1971@gmail.c
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.2k visite dal 26/02/2025.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Consulti su problemi relazionali
- Gravidanza inaspettata in una relazione extraconiugale
- All'improvviso mi ha detto che l'amore non si è sviluppato
- Avere un ruolo importante al lavoro può essere sintomo di mancanze generate dalla famiglia?
- Frustrazione dopo una dichiarazione
- Sono diventato meno intelligente ?
- Doc da relazione o disinnamoramento?