Violenza domestica
Buona sera,
Da qualche anno subisco violenza domestica da uno dei miei figli di 22 anni...
Purtoppo provengo da un matrimonio durato dieci anni, dove vivevo lo stesso inferno...
Nel 2018 quello che è stato mio marito fino al 2009, è venuto a mancare...e da allora inizia il mio vero e proprio inferno.
Mio figlio ha vomitato addosso a me la sua rabbia per non aver vissuto abbastanza suo padre per il fatto che io sono andata via, lasciandolo...
Dopo 21 denunce e 9 condanne, con tanto di referti medici e 250 pagine di minacce telefoniche d foto delle lesioni.
Subisco cose assurde da digerire per una mamma...sputi, insulti, minacce di essere uccisa o bruciata viva, naso rotto tre anni fa ecc ecc...
Inizialmente cercavo di comprenderlo, offrendomi per un aiuto per entrambi in un percorso psicologico...ma lui ovviamente non ha voluto farlo, io lo feci...
Mi ha dato della tossica (cosa che già il giorno dopo ho dimostrato, umiliandomi, andando in ospedale a fare le varie analisi) visto il mio continuo lamentarmi di non arrivare a fine mese e richiesta di aiuto contribuirono a lui visto che lavora e prende uno stipendio maggiore a me (ad oggi, da qualche giorno ha dato le due dimissioni), (altra delusione)...
Non vivo più bene nelle mura di casa, mi vengono attacchi di ansia, apatia, trascuratezza nelle faccende domestiche (ad oggi sembra più un bungher)...la sua presenza mi porta malessere fisico e mentale...gli ho chiesto di andare via più volte, ma minaccia di cambiarmi la serratura e non farmi rientrare...
Temo la mia incolumità e quella degli altri due figli...che stanno avvertendo molto il colpo ma hanno paura di parlare...
Ho perso autostima e voglia di vivere...
Combatto ogni giorno con problemi di salute (ho la sclerosi multipla, d vari problemi)...sono in attesa di essere chiamata per fine marzo, con 3interventi programmati (vescica, per iperattività vescicale...stomaco, per una stenosi e schiena, per ipostemia) ma ho l’ansia al pensiero di stare a casa in questa pessima situazione, fisica, mentale e di degrado
Da qualche anno subisco violenza domestica da uno dei miei figli di 22 anni...
Purtoppo provengo da un matrimonio durato dieci anni, dove vivevo lo stesso inferno...
Nel 2018 quello che è stato mio marito fino al 2009, è venuto a mancare...e da allora inizia il mio vero e proprio inferno.
Mio figlio ha vomitato addosso a me la sua rabbia per non aver vissuto abbastanza suo padre per il fatto che io sono andata via, lasciandolo...
Dopo 21 denunce e 9 condanne, con tanto di referti medici e 250 pagine di minacce telefoniche d foto delle lesioni.
Subisco cose assurde da digerire per una mamma...sputi, insulti, minacce di essere uccisa o bruciata viva, naso rotto tre anni fa ecc ecc...
Inizialmente cercavo di comprenderlo, offrendomi per un aiuto per entrambi in un percorso psicologico...ma lui ovviamente non ha voluto farlo, io lo feci...
Mi ha dato della tossica (cosa che già il giorno dopo ho dimostrato, umiliandomi, andando in ospedale a fare le varie analisi) visto il mio continuo lamentarmi di non arrivare a fine mese e richiesta di aiuto contribuirono a lui visto che lavora e prende uno stipendio maggiore a me (ad oggi, da qualche giorno ha dato le due dimissioni), (altra delusione)...
Non vivo più bene nelle mura di casa, mi vengono attacchi di ansia, apatia, trascuratezza nelle faccende domestiche (ad oggi sembra più un bungher)...la sua presenza mi porta malessere fisico e mentale...gli ho chiesto di andare via più volte, ma minaccia di cambiarmi la serratura e non farmi rientrare...
Temo la mia incolumità e quella degli altri due figli...che stanno avvertendo molto il colpo ma hanno paura di parlare...
Ho perso autostima e voglia di vivere...
Combatto ogni giorno con problemi di salute (ho la sclerosi multipla, d vari problemi)...sono in attesa di essere chiamata per fine marzo, con 3interventi programmati (vescica, per iperattività vescicale...stomaco, per una stenosi e schiena, per ipostemia) ma ho l’ansia al pensiero di stare a casa in questa pessima situazione, fisica, mentale e di degrado
Gent.Le Sig.ra,
Comprendo pienamente la complessità della situazione.
Tuttavia ritengo necessario farla riflettere sul fatto che ha avuto necessità di attendere 21 denunce, 9 condanne e 250 pagine di minacce telefoniche e foto per lasciare suo marito.
Pertanto questo evidenzia una sua difficoltà ad uscire da dinamiche di violenza.
Quanto sopra non è assolutamente un giudizio bensì un’analisi della situazione.
Rispetto a suo figlio stanno in lei giocando le stesse dinamiche psicologiche avute con suo marito e probabilmente un senso di colpa materno molto forte per aver tolto il padre a suo figlio, ma e’ mio dovere ricordarle che da quanto scrive, il comportamento di quel padre era tossico .
Pertanto, nell’interesse suo e degli altri due figli, le propongo di valutare attentamente la possibilità di ricorrere alle autorità competenti sul suo territorio, senza farsi intrappolare dalla paura controproducente, con cui da quel che scrive, già’ convive ogni giorno.
In aggiunta puo’ chiamare l’ 1522 per l’assistenza gratuita per violenza e stalking.
È necessario contemporaneamente seguire un percorso di psicoterapia anche rivolgendosi alle strutture sanitarie pubbliche preposte.
Mi tenga aggiornata.
Un caro saluto,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Comprendo pienamente la complessità della situazione.
Tuttavia ritengo necessario farla riflettere sul fatto che ha avuto necessità di attendere 21 denunce, 9 condanne e 250 pagine di minacce telefoniche e foto per lasciare suo marito.
Pertanto questo evidenzia una sua difficoltà ad uscire da dinamiche di violenza.
Quanto sopra non è assolutamente un giudizio bensì un’analisi della situazione.
Rispetto a suo figlio stanno in lei giocando le stesse dinamiche psicologiche avute con suo marito e probabilmente un senso di colpa materno molto forte per aver tolto il padre a suo figlio, ma e’ mio dovere ricordarle che da quanto scrive, il comportamento di quel padre era tossico .
Pertanto, nell’interesse suo e degli altri due figli, le propongo di valutare attentamente la possibilità di ricorrere alle autorità competenti sul suo territorio, senza farsi intrappolare dalla paura controproducente, con cui da quel che scrive, già’ convive ogni giorno.
In aggiunta puo’ chiamare l’ 1522 per l’assistenza gratuita per violenza e stalking.
È necessario contemporaneamente seguire un percorso di psicoterapia anche rivolgendosi alle strutture sanitarie pubbliche preposte.
Mi tenga aggiornata.
Un caro saluto,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 309 visite dal 25/02/2025.
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