Spossatezza
buongioro,io ho 19 anni.l'anno scorso a maggio ho perso mia mamma e da allora la mia vita è stata un disastro.avendola assistita giorno per giorno a casa e in ospedale so perfettamente cosa significa dver affrontare una malattia,le cure e tutto quanto.credo che sia per questo che io ora sono ipocondriaca a tal punto da non poter più fare una vita normale.sono una persona molto ansiosa in generale,ho anche sofferto di attachi di panico e insonnia pe rlungo tempo.adesso però il terrore della malattia mi imedisce quasi di uscire di casa.sono stata in cura da uno psicoterapeuta per circa un mese e mezzo ma senza successo.
ora è da circa 10 giorni che mi sento molto stanca,ho sempre sonno(pur dormando come minimo 8-9 ore per notte),devo fare delle analisi del sangue per accertamenti riguardo a questa spossatezza e sono letteralmente terrorizzata.
la mia richiesta è un consiglio,una rassicurazione perchè non o davvero più dove sbattere la testa.grazie attendo una vostra risposta
ora è da circa 10 giorni che mi sento molto stanca,ho sempre sonno(pur dormando come minimo 8-9 ore per notte),devo fare delle analisi del sangue per accertamenti riguardo a questa spossatezza e sono letteralmente terrorizzata.
la mia richiesta è un consiglio,una rassicurazione perchè non o davvero più dove sbattere la testa.grazie attendo una vostra risposta
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Gentile utente,
dal suo racconto possiamo ipotizzare la presenza di un lutto complicato, ossia di una situazione psicopatologica nella quale il processo di accettazione e storicizzazione dell'evento di perdita subisce una sorta di cristallizzazione, di blocco. In sostanza, si instaura un disturbo depressivo cronico, che può annoverare tra i suoi sintomi anche un continuo senso di astenia e di spossatezza.
In questi casi la psicoterapia (soprattutto quella cognitivo-comportamentale) può essere di grande aiuto, ma, poichè i tempi di risposta sono spesso lunghi, è utilissimo abbinare una terapia medica di tipo farmacologico. Non ne abbia timore, poichè questa cura, se gestita da uno specialista esperto, è scevra da rischi per la salute e da fenomeni di dipendenza.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
dal suo racconto possiamo ipotizzare la presenza di un lutto complicato, ossia di una situazione psicopatologica nella quale il processo di accettazione e storicizzazione dell'evento di perdita subisce una sorta di cristallizzazione, di blocco. In sostanza, si instaura un disturbo depressivo cronico, che può annoverare tra i suoi sintomi anche un continuo senso di astenia e di spossatezza.
In questi casi la psicoterapia (soprattutto quella cognitivo-comportamentale) può essere di grande aiuto, ma, poichè i tempi di risposta sono spesso lunghi, è utilissimo abbinare una terapia medica di tipo farmacologico. Non ne abbia timore, poichè questa cura, se gestita da uno specialista esperto, è scevra da rischi per la salute e da fenomeni di dipendenza.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#2]
Cara utente,
vada a fare gli esami del sangue con tranquillità: da quello che scrive è molto probabile che la sua stanchezza eccessiva sia legata al difficile e doloroso processo di lutto che lei sta affrontando... ma è sempre meglio escludere qualunque eventuale causalità fisiologica prima di rivolgersi a uno psicoterapeuta!
Quello che le consiglio, infatti, è di riprovare a recarsi da uno specialista: un mese e mezzo è un periodo molto breve per poter avvertire risultati rilevanti! Può anche essere che lei non abbia trovato la persona giusta con cui poter lavorare in sintonia, oppure che fosse trascorso troppo poco tempo dalla perdita di sua madre.
Si rivolga a un bravo psicoterapeuta, che eventualmente saprà anche indicarle un collega psichiatra, nel caso ci fosse necessità di assumere dei farmaci, almeno per farle superare questa fase acuta.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
vada a fare gli esami del sangue con tranquillità: da quello che scrive è molto probabile che la sua stanchezza eccessiva sia legata al difficile e doloroso processo di lutto che lei sta affrontando... ma è sempre meglio escludere qualunque eventuale causalità fisiologica prima di rivolgersi a uno psicoterapeuta!
Quello che le consiglio, infatti, è di riprovare a recarsi da uno specialista: un mese e mezzo è un periodo molto breve per poter avvertire risultati rilevanti! Può anche essere che lei non abbia trovato la persona giusta con cui poter lavorare in sintonia, oppure che fosse trascorso troppo poco tempo dalla perdita di sua madre.
Si rivolga a un bravo psicoterapeuta, che eventualmente saprà anche indicarle un collega psichiatra, nel caso ci fosse necessità di assumere dei farmaci, almeno per farle superare questa fase acuta.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
[#3]
Psichiatra
Gentile utente,
anche io mi associo alle valutazioni fatte dall'amico e collega Dr. Silvio Presta e dalla Dr.ssa Cacioppo.
Molti auguri
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
anche io mi associo alle valutazioni fatte dall'amico e collega Dr. Silvio Presta e dalla Dr.ssa Cacioppo.
Molti auguri
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
[#4]
Gentile Utente,
non ho molto da aggiungere a quanto espresso dai Colleghi, a volte infatti il rapporto terapeuta paziente non funziona, e ciò non dipende dalla preparazione del primo ma da fattori puramente umani
Io iniziere, per ora, con una visita psichiatrica per riportare l'umore a livelli accettabili (per riuscire ad esempio a non sentirsi sempre così abbattuta, dove fare le normali cose risulta sempre un'impresa)
Poi rivaluterei la psicoterapia, magari con una donna adesso (o viceversa se prima era uomo)
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
non ho molto da aggiungere a quanto espresso dai Colleghi, a volte infatti il rapporto terapeuta paziente non funziona, e ciò non dipende dalla preparazione del primo ma da fattori puramente umani
Io iniziere, per ora, con una visita psichiatrica per riportare l'umore a livelli accettabili (per riuscire ad esempio a non sentirsi sempre così abbattuta, dove fare le normali cose risulta sempre un'impresa)
Poi rivaluterei la psicoterapia, magari con una donna adesso (o viceversa se prima era uomo)
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#5]
Gentile utente,
il processo di rielaborazione di un lutto è cosa seria e difficile, e nella quale intervengono molte variabili.
Le segnalo il sito: www.emdr.it
per avere alcune informazioni specifiche a livello terapeutico.
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
il processo di rielaborazione di un lutto è cosa seria e difficile, e nella quale intervengono molte variabili.
Le segnalo il sito: www.emdr.it
per avere alcune informazioni specifiche a livello terapeutico.
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.2k visite dal 27/02/2007.
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