Ansia, panico
Buongiorno, sono una Ragazza di 33 anni.
La mia infanzia e stata un po' burrascosa ma anche serena.
I miei genitori alla mia età di 6 anni si sono separati, ho vissuto episodi di discussioni tra di loro.
Le situazioni mi hanno sicuramente turbata ma dall'altro canto avevo i miei nonni che abitando nella stessa casa al piano superiore mi tenevano sempre con loro, e così posso dire di essere cresciuta con i nonni e mio papà.
All'età di 16 anni ho avuto il mio primo attacco d'ansia/panico per poi ripetersi fino a una notte dove fu così forte da recarmi in p.s con mio padre.
A quel punto mi prescrissero lo Xanax, iniziai a prenderlo ma oltre a crearmi dipendenza mi buttò totalmente in depressione a soli 17 anni.
Prima dell'assunzione dello stesso uscivo con gli amici, per poi ritrovarmi allettata e vedere i miei kg scendere a vista d'occhio.
Con l'aiuto di famigliari e amici ogni tanto uscivo finché un giorno decisi di dire basta, iniziai pian piano a togliermi le gocce fino a escluderle del tutto.
(Premetto che ero seguita da diversi psicologi ma purtroppo non mi trovavo bene, così decisi di non frequentare più le sedute).
Finalmente ero riuscita a dominare io questi attacchi di panico e d'ansia e ripresi la mia adolescenza in mano, non mi fermava più nessuno.
Feci la patente e inizia a lavorare finche all'età di 29/30 anni tutto riapparve.
Se prima sentivo solo un bolo isterico in gola, sudorazione, palpitazioni, terrore, tremolii ecc da quel giorno ho iniziato a non riuscire più a deglutire.
Improvvisamente la bocca si secca, sento il bisogno di deglutire ma non riesco e rimango bloccata nella respirazione e deglutizione.
Questa cosa mi ha sempre terrorizzata in quanto mi capitava anche mentre guidavo d'improvviso.
Nella maggior parte delle volte mi accadeva come uscivo da casa (il mio luogo sicuro).
Ho passato anche un lungo periodo dove non riuscivo più a mangiare, ho fatto gli accertamenti del caso per escludere una disfagia ed è stata esclusa.
Non mi sono mai data per sconfitta e ho sempre cercato di ribellarmi a tutto questo uscendo.
Ma pare che questa volta non sia io a dominare la situazione, a causa di tutto questo ho anche perso il lavoro.
Ad oggi mi capita anche che quando esco di casa e solo sola (maggiormente sa solo mi succede) di sentirmi male.
Improvvisamente sento le gambe molli, energie a 0, una pressione (non dolore) alla testa... come se fosse una pentola a pressione e mi sento come se dovessi svenire, leggero offuscamento della vista, vertigini e disorientamento al tal punto che sbando... e il battito cardiaco decellera tantissimo con una pulsazione che appena si percepisce per poi dopo poco iniziare con tachicardia e cuore in gola.
Ho fatto anche un holter cardiaco 24 ore ma tutto e nella norma.
Attualmente non ho possibilità economiche da farmi seguire da uno specialista.
Questi sintomi mi spaventano ma nello stesso tempo notando che mi accadono quando esco li collego ad ansia e panico.
Spero in un vostro consiglio
La mia infanzia e stata un po' burrascosa ma anche serena.
I miei genitori alla mia età di 6 anni si sono separati, ho vissuto episodi di discussioni tra di loro.
Le situazioni mi hanno sicuramente turbata ma dall'altro canto avevo i miei nonni che abitando nella stessa casa al piano superiore mi tenevano sempre con loro, e così posso dire di essere cresciuta con i nonni e mio papà.
All'età di 16 anni ho avuto il mio primo attacco d'ansia/panico per poi ripetersi fino a una notte dove fu così forte da recarmi in p.s con mio padre.
A quel punto mi prescrissero lo Xanax, iniziai a prenderlo ma oltre a crearmi dipendenza mi buttò totalmente in depressione a soli 17 anni.
Prima dell'assunzione dello stesso uscivo con gli amici, per poi ritrovarmi allettata e vedere i miei kg scendere a vista d'occhio.
Con l'aiuto di famigliari e amici ogni tanto uscivo finché un giorno decisi di dire basta, iniziai pian piano a togliermi le gocce fino a escluderle del tutto.
(Premetto che ero seguita da diversi psicologi ma purtroppo non mi trovavo bene, così decisi di non frequentare più le sedute).
Finalmente ero riuscita a dominare io questi attacchi di panico e d'ansia e ripresi la mia adolescenza in mano, non mi fermava più nessuno.
Feci la patente e inizia a lavorare finche all'età di 29/30 anni tutto riapparve.
Se prima sentivo solo un bolo isterico in gola, sudorazione, palpitazioni, terrore, tremolii ecc da quel giorno ho iniziato a non riuscire più a deglutire.
Improvvisamente la bocca si secca, sento il bisogno di deglutire ma non riesco e rimango bloccata nella respirazione e deglutizione.
Questa cosa mi ha sempre terrorizzata in quanto mi capitava anche mentre guidavo d'improvviso.
Nella maggior parte delle volte mi accadeva come uscivo da casa (il mio luogo sicuro).
Ho passato anche un lungo periodo dove non riuscivo più a mangiare, ho fatto gli accertamenti del caso per escludere una disfagia ed è stata esclusa.
Non mi sono mai data per sconfitta e ho sempre cercato di ribellarmi a tutto questo uscendo.
Ma pare che questa volta non sia io a dominare la situazione, a causa di tutto questo ho anche perso il lavoro.
Ad oggi mi capita anche che quando esco di casa e solo sola (maggiormente sa solo mi succede) di sentirmi male.
Improvvisamente sento le gambe molli, energie a 0, una pressione (non dolore) alla testa... come se fosse una pentola a pressione e mi sento come se dovessi svenire, leggero offuscamento della vista, vertigini e disorientamento al tal punto che sbando... e il battito cardiaco decellera tantissimo con una pulsazione che appena si percepisce per poi dopo poco iniziare con tachicardia e cuore in gola.
Ho fatto anche un holter cardiaco 24 ore ma tutto e nella norma.
Attualmente non ho possibilità economiche da farmi seguire da uno specialista.
Questi sintomi mi spaventano ma nello stesso tempo notando che mi accadono quando esco li collego ad ansia e panico.
Spero in un vostro consiglio
Cara Ragazza,
Non so se e’ consapevole di essere arrivata al capolinea.
Le dico non so perché da quanto racconta più volte ha provato a dare una spiegazione alla sua ansia, panico, con visite mediche.
Indubbiamente quando si presentano sintomi aspecifici e’ bene escludere il dato fisiologico ma lei ha provato, non consapevolmente?, a negare quello psicologico benché utilizzi, propriamente al suo stato, i termini di ansia e panico.
La sua storia familiare e’ stata articolata, burrascosa, dolorosa e pertanto anche la sua vita psichica dall’infanzia ad oggi.
L’ansia, il panico, non vanno dominati bensì capiti; cosa la nostra psiche ci sta dicendo?
Il capolinea e’ accettare che è auspicabile a questo punto un lavoro su se stessa in psicoterapia che le consenta di elaborare il suo passato e presente per poter meglio proseguire nel futuro.
Per quanto riguarda la difficoltà a pagare
uno specialista, può rivolgersi alle strutture pubbliche del suo territorio e/o vedere se può accedere al bonus psicologo.
Non occorrono tanti psicologi per seguirla, basta quello con cui riesce ad instaurare una relazione ed alleanza terapeutica, presupposto necessario ad un percorso di consapevolezza e cura.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Non so se e’ consapevole di essere arrivata al capolinea.
Le dico non so perché da quanto racconta più volte ha provato a dare una spiegazione alla sua ansia, panico, con visite mediche.
Indubbiamente quando si presentano sintomi aspecifici e’ bene escludere il dato fisiologico ma lei ha provato, non consapevolmente?, a negare quello psicologico benché utilizzi, propriamente al suo stato, i termini di ansia e panico.
La sua storia familiare e’ stata articolata, burrascosa, dolorosa e pertanto anche la sua vita psichica dall’infanzia ad oggi.
L’ansia, il panico, non vanno dominati bensì capiti; cosa la nostra psiche ci sta dicendo?
Il capolinea e’ accettare che è auspicabile a questo punto un lavoro su se stessa in psicoterapia che le consenta di elaborare il suo passato e presente per poter meglio proseguire nel futuro.
Per quanto riguarda la difficoltà a pagare
uno specialista, può rivolgersi alle strutture pubbliche del suo territorio e/o vedere se può accedere al bonus psicologo.
Non occorrono tanti psicologi per seguirla, basta quello con cui riesce ad instaurare una relazione ed alleanza terapeutica, presupposto necessario ad un percorso di consapevolezza e cura.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Angela Montuori
Psicologa/Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 131 visite dal 13/02/2025.
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