Per sessuologi psicoterapeuti

Buonasera gentili dottori e dottoresse, io vi scrivo per chiedervi come si svolge una psicoterapia sulla modifica dell'eccitazione sessuale facendola basare su altro.
È un ambito non noto a tutti vedo purtroppo, quali sono questi modi per trattare il disturbo parafilico?
Io mi eccito in modo masochista ma credo che questa cosa sia dovuta a cose che ho vissuto e subito da piccolo e dal modo in cui sono stato educato.
Invece ho trovato un terapeuta che dice che non è così e che la responsabilità è mia.
Io mi sento invece involontario come se l'essere attirati fosse una conseguenza di un piegamento della mia volontà della mia essenza diciamo.
Cosa fareste paziente in visita, nel pratico, nel concreto, nello specifico, riguardo al problema?
È come chiedere ad uno chef gli ingredienti esatti del piatto che vuole servirmi.
Devo sapere, potrei essere allergico ecc.
Quindi la mia non è una domanda da approfittatore, nel senso che stando nella metafora, poi il piatto lo cucinate voi terapeuti o comunque noi insieme nelle psicoterapie.
Oppure uno sportivo che si rivolge ad un preparatore deve sapere quale è la proposta di allenamento, di azione del preparatore.
Ho consultato terapeuti, perlopiù psichiatri (devo dire la verità) ma ho trovato tanta confusione a riguardo e per questo dico che non è un ambito noto a tutti.
E poi chi sono le figure a cui rivolgersi?
Mi è stato detto di percorso cognitivo comportamentale o psicodinamico.
In cosa consiste quello psicodinamico?
Il problema è che questo disturbo mi ha creato anche dei danni fisici e quindi divento molto più preoccupato.
Certo che abbiate capito, confido in una vostra risposta che, apprezzo molto per il valore e per la vostra cortesia.
Grazie