Etá giusta per diventare padre

Gentili Dottori,
Sono un uomo di 35 anni, padre della prima figlia avuta a 29 anni e la seconda 32.

Il dubbio che mi assale, o forse il peggior rimorso é stato quello di averle "fatte" in etá troppo adulta.
Il mio desiderio era quello di essere un padre molto giovane e per motivi di studio, e successivamente di lavoro ho dovuto scendere a questo compromesso, che fatico ad accettare.
Mio padre mi ebbe ad oltre 40 anni.
Non so se questo fattore, possa aver influito su questa mia ambizione /ossessione.

Ringrazio coloro che vorranno rispondermi, anche se comprendo, possa essere un problema banale rispetto ad altre circostanze.

Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.8k 602
Gentile utente,

ci narra di avere un "dubbio, o forse il peggior rimorso":
di essere diventato padre in età troppo adulta, cioè a 29 e 32 anni.

Le rispondo prendendo in considerazione piani differenti.

- I più recenti dati ISTAT indicano che in Italia si diventa padri mediamente a 36 anni: Lei molto prima, a 29 e 32
- se Lei si fosse sentito di concepire prima avrebbe potuto farlo, dato che è assieme alla stessa donna da parecchi anni, probabilmente mancavano delle condizioni necessarie o opportune
- dal punto di vista psicologico, le fonti alle quali attingere sono la propria esperienza di figlio, ed inoltre la relazione con i propri genitori, che non ci dice andare male.

E dunque Lei ne esce bene, e non ci sarebbe ragione di pentimenti e rimorsi.

In sovrappiù, stando ai fatti, i Suoi figli ormai esistono e quel che è fatto è fatto; e dunque perchè tormentarsi? Da dove nasce tale inquietudine?

A questa ultima domanda che, clinicamente, mi torna inevitabile,
risponde una frase del Suo precedente consulto:
"Da circa dieci anni soffro disturbo ossessivo.
Le mie ossessioni hanno cambiato diverse volte il loro contenuto".

Probabilmente il quesito che Lei ci pone qui oggi afferisce a ciò. Il contenuto del DOC, dopo essere trasmigrato in varie zone differenti stando alle sue parole, ora si appunta sulla paternità.

E dunque Le chiediamo se la terapia farmacologica e la psicoterapia proseguono con continuità.


P.S.: Sull'essere padre le avrei consigliato questa News, ma chi soffre di DOC la legge per mettersi sotto esame: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3225-padri-la-legge-c-e-ma-non-basta.html .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/