Affrontare lutto del proprio animale domestico

Buongiorno a tutti carissimi dottori, mi rivolgo a voi perché ieri sera è venuto a mancare il mio gatto che era con me da 9 anni.
È stato portato via all'improvviso da una trombosi venosa e il giorno dopo l'episodio è morto.
Io ero fuori per l'università e mancavo a casa da circa due settimane, ho fatto in tempo a tornare che dopo qualche ora era morto.
Sono rimasta lì per tutto i tempo, mentre faceva i suoi ultimi respiri e si contorceva dal dolore fino a quando si è spento.
Stamattina con la mia famiglia siamo andati a seppellirlo ma io mi sento distrutta, non faccio altro che piangere, sono sotto shock perché è stata una cosa inaspettata e lui è sempre stato in ottima salute, non riesco a non piangere per più di 20 minuti e continuo ad immaginarmelo per tutta casa come faceva sempre.
So che molti penseranno che fosse solo un animale ma per me era come un fratello, un figlio, un componente a tutti gli effetti della mia famiglia e ora mi sembra di aver perso un pezzo di
anima e di non riprendermi mai più.
Mi manca tantissimo e non so davvero come farò senza di lui.
E nulla, volevo sfogarmi e chiedervi se è normale stare così male.
Grazie.
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.6k 196
Gentile utente,
non solo è "normale" (tanto più che il decesso è stato improvviso e doloroso), ma più volte abbiamo avuto occasione di dire, anche su queste pagine, che la perdita di un animale domestico può essere avvertita come più dolorosa della perdita di una persona.
Questo avviene per una serie di ragioni. Dirò qui le principali, ma le suggerisco di cercare le altre risposte che abbiamo dato a quesiti analoghi al suo.
Vorrei anche pregarla di non usare un account non suo; questo da cui ci scrive è forse quello di suo fratello, ed è prescritto dalle linee-guida di non rispondere. Farò un'eccezione, certa che lei vorrà regolarizzare l'account.
Gli animali domestici vengono percepiti sempre come bambini (lei dice infatti: "per me era come un fratello, un figlio, un componente a tutti gli effetti della mia famiglia"), perché sono piccoli di dimensioni; perché sono soggetti al nostro arbitrio e affidati alla nostra responsabilità; perché sembrano giovani e sani fino alla morte, com'è stato nel caso del suo gatto; ma soprattutto perché manifestano un umore perennemente affettuoso e sereno, anzi giocoso.
Sempre pronti a condividere coccole e tenerezze, sono incapaci per temperamento e per mancanza della grande prerogativa umana, il linguaggio, di manifestare malumore, cattiverie, biasimo.
Un animale domestico è l'esempio di come vorremmo che fossero tutti i rapporti umani: sempre affettuosi e fisicamente coinvolti, mai critici, mai malevoli, mai depressi o anche solo non disponibili, accompagnano la nostra vita in sordina ma come una certezza di affetto che sembra eterna.
Il suo dolore è determinato da una perdita vera, grande, tanto più che immagino lei sia giovane, quindi il suo gatto ha accompagnato gli anni della sua crescita; era abituata a vederlo per casa, sempre affettuoso e disponibile alle carezze.
Vedrà tuttavia che la sua inevitabile sofferenza si scioglierà con la stessa dolcezza con la quale lei ha vissuto la relazione col suo gatto; pur rimanendo il ricordo per sempre, questo ricordo non sarà amaro, ma tornerà nel tempo accompagnato dal sorriso.
Un abbraccio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa, grazie per la tempestiva risposta. Ci tengo a dirle che l'account qui presente è a tutti gli effetti mio, devo solo modificare i dati infatti provvederò. Ciò che lei dice è vero, l'ho sempre visto come un bambino più che come un animale e questo mi ha devastata. Io ho 23 anni adesso e lui è con me da quando ne avevo 14, si può dire che siamo cresciuti insieme, come fratello e sorella e proprio non riesco ad accettare questa cosa, o meglio, ho compreso e metabolizzato la cosa ma è come se una parte di me fosse morta con lui. Non faccio altro che pensare alle sue ultime ore di vita e alla sua sofferenza e questo pensiero si accompagna al pensiero ossessivo di saperlo lontano da me nella fredda terra (lo abbiamo seppellito in una campagna di nostra proprietà), mi rende triste e angosciata saperlo lì da solo e al contempo serena sapendo che lui amava la natura, ma purtroppo questi pensieri ossessivi non mi abbandonano. Ho un altro gatto con me, con noi da 8 anni e sono cresciuti anche loro assieme, tant'è che lui lo cerca per casa e anche questo mi devasta totalmente. Non riesco più a fare nulla da ieri, i miei genitori mi spronano ma io proprio mi isolo e non faccio altro che piangere, sia per la mancanza e sia per il dolore nel rivivere quei momenti nella mia mente. So che non sarà facile ma spero almeno di stare un po meglio e piangere leggermente di meno perché sto davvero male, ho smesso di mangiare e di vivere.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.6k 196
Gentile utente,
le rispondo a distanza di qualche giorno, quando avrà constatato da sola che il dolore si è addolcito e che ricordare i momenti belli vissuti con il suo gatto può aiutarla a dimenticare quelli drammatici che hanno preceduto la sua fine.
Fare molte carezze all'altro gatto può aiutare lei e anche lui.
Se il rapporto amoroso di cui ci ha scritto in precedenza continua, anche la sua ragazza può aiutarla, offrendole solidarietà e facendole superare l'impressione che il lutto per un animale non trovi nessuna comprensione.
Una delle cose che fanno male, infatti, è il pensare che le nostre sofferenze non siano comprese; ma spesso siamo noi stessi a non volerci aprire agli altri.
Ancora auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
Gentile dottoressa, ad oggi il dolore ancora mi accompagna e qualche pianto ancora c'è, nonostante la rassegnazione. So che le emozioni devono fare il loro corso quindi lascio fare nella speranza che troverò sollievo. Fortunatamente la mia ragazza è molto empatica e comprensiva con me avendo lei stessa un cane e con lei riesco a parlarne e dire ciò che sento. Nonostante ciò sento che dentro di me la ferita è ancora bella che aperta, ma credo che sia normale. Grazie per il suo tempo.
[#5]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.6k 196
Prego, gentile utente. Le sono affettuosamente vicina.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com