Ricadere nella tossicodipendenza: perché non si sa individuare per certo il motivo alla radice?
Salve,
mi rivolgo a voi per un consiglio riguardo una situazione di tossicodipendenza da cocaina.
La situazione è la seguente: mio fratello, 22 anni, ha ammesso di aver fatto uso di cocaina per 2 anni, inizialmente in modo sporadico, poi persistente.
Da ottobre 2024, è uscito allo scoperto e ha intrapreso volontariamente un percorso di psicoterapia.
Il problema è che nonostante l’apparente volontà di voler farsi aiutare - apparente perché sembrava entusiasta delle sedute e affermava di essere completamente trasparente con lo specialista - il percorso è stato breve, in quanto ha deciso di interromperlo perché non serve più e me ne so uscire da solo (questa la sua risposta).
Dall'inizio del percorso aveva interrotto l'uso, ma ora, da una settimana circa, ha avuto una ricaduta reiterata già da giorni.
Ho notato però una differenza nella motivazione da lui apportata.
All’ennesima domanda qual è il malessere-motivo che ti ha spinto a riassumerla?
lui risponde con un non lo so, mh così, mentre quando fu scoperto, ammise che provava amarezza per non aver ancora capito cosa fare da grande e per la delusione di non aver raggiunto un obiettivo prefissato.
Ciò sembrava risolto, grazie alla psicoterapeuta, infatti, ha scelto una nuova facoltà che lo entusiasma maggiormente e crede di essere più focalizzato.
Aggiungo due particolari correlati (forse?) alla situazione.
1-È svogliato e incostante, non ha interessi specifici, non ha mai portato a termine nulla, gli piace sperimentare, si entusiasma per poco su un'attività, ma poi perde subito l'interesse per passarne ad un’altra...un circolo vizioso.
Tant'è vero che alla domanda ti è chiaro cosa vuoi fare da grande?
lui risponde non con un interesse specifico, ma con basta fare soldi.
2-Per l’appunto, lui ha una grande ossessione per i soldi: vuole averne tanti, il classico tipo da ne spendo più di quanti ne ho.
Sul sito ho letto commenti precedenti di psicoterapeuti sul come un rapporto distorto con i soldi possa essere o il rifugio da qualcosa o la sostituzione di un qualcosa che manca, insicurezze di fondo rimosse, progetti di vita, sensazione di non valere abbastanza, etc.
Questi aspetti non sono stati sollevati in psicoterapia dati i suoi racconti post-sedute.
Dunque, ho 3 domande:
1-È il caso di approfondirli?
2-L’ossessione per i soldi e l’acquisto di cocaina sono correlati?
Il non riuscire a tenersi i soldi e la necessità di spenderli tutti e subito anche acquistando quella robaccia è forse dettato dalla noia e senza un senso preciso, per il gusto di spendere, oppure, dev'esserci un motivo più profondo?
3-Il continuo ripetere lo so sbaglio, non lo farò più, perché voglio farmi aiutare ma, poi, a fatti non è vero, date le continue menzogne e la leggerezza può essere sintomo di un disturbo psicologico, causa di questo limbo continuo volontà-non volontà di uscirne una volta per tutte?
Grazie, spero possiate darmi un buon consiglio, non se ne può più...
Cordiali saluti.
mi rivolgo a voi per un consiglio riguardo una situazione di tossicodipendenza da cocaina.
La situazione è la seguente: mio fratello, 22 anni, ha ammesso di aver fatto uso di cocaina per 2 anni, inizialmente in modo sporadico, poi persistente.
Da ottobre 2024, è uscito allo scoperto e ha intrapreso volontariamente un percorso di psicoterapia.
Il problema è che nonostante l’apparente volontà di voler farsi aiutare - apparente perché sembrava entusiasta delle sedute e affermava di essere completamente trasparente con lo specialista - il percorso è stato breve, in quanto ha deciso di interromperlo perché non serve più e me ne so uscire da solo (questa la sua risposta).
Dall'inizio del percorso aveva interrotto l'uso, ma ora, da una settimana circa, ha avuto una ricaduta reiterata già da giorni.
Ho notato però una differenza nella motivazione da lui apportata.
All’ennesima domanda qual è il malessere-motivo che ti ha spinto a riassumerla?
lui risponde con un non lo so, mh così, mentre quando fu scoperto, ammise che provava amarezza per non aver ancora capito cosa fare da grande e per la delusione di non aver raggiunto un obiettivo prefissato.
Ciò sembrava risolto, grazie alla psicoterapeuta, infatti, ha scelto una nuova facoltà che lo entusiasma maggiormente e crede di essere più focalizzato.
Aggiungo due particolari correlati (forse?) alla situazione.
1-È svogliato e incostante, non ha interessi specifici, non ha mai portato a termine nulla, gli piace sperimentare, si entusiasma per poco su un'attività, ma poi perde subito l'interesse per passarne ad un’altra...un circolo vizioso.
Tant'è vero che alla domanda ti è chiaro cosa vuoi fare da grande?
lui risponde non con un interesse specifico, ma con basta fare soldi.
2-Per l’appunto, lui ha una grande ossessione per i soldi: vuole averne tanti, il classico tipo da ne spendo più di quanti ne ho.
Sul sito ho letto commenti precedenti di psicoterapeuti sul come un rapporto distorto con i soldi possa essere o il rifugio da qualcosa o la sostituzione di un qualcosa che manca, insicurezze di fondo rimosse, progetti di vita, sensazione di non valere abbastanza, etc.
Questi aspetti non sono stati sollevati in psicoterapia dati i suoi racconti post-sedute.
Dunque, ho 3 domande:
1-È il caso di approfondirli?
2-L’ossessione per i soldi e l’acquisto di cocaina sono correlati?
Il non riuscire a tenersi i soldi e la necessità di spenderli tutti e subito anche acquistando quella robaccia è forse dettato dalla noia e senza un senso preciso, per il gusto di spendere, oppure, dev'esserci un motivo più profondo?
3-Il continuo ripetere lo so sbaglio, non lo farò più, perché voglio farmi aiutare ma, poi, a fatti non è vero, date le continue menzogne e la leggerezza può essere sintomo di un disturbo psicologico, causa di questo limbo continuo volontà-non volontà di uscirne una volta per tutte?
Grazie, spero possiate darmi un buon consiglio, non se ne può più...
Cordiali saluti.
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Buonasera, le linee guida di questo sito indicano di non inserire richieste per terzi se non si è genitori o tutori del soggetto interessato.
Ad ogni buon fine lei potrebbe chiedere di persona un colloquio clinico con uno psicoterapeuta che, sulla base dei suoi resoconti può sia darle informazioni che avanzare fondate ipotesi in risposta alle sue domande.
Ad ogni buon fine lei potrebbe chiedere di persona un colloquio clinico con uno psicoterapeuta che, sulla base dei suoi resoconti può sia darle informazioni che avanzare fondate ipotesi in risposta alle sue domande.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 133 visite dal 25/01/2025.
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