Zio acquisito
Buona sera.
Sono una studentessa di 19 anni.
L'ultima sorella di mia madre vive a 60 km da casa mia dove io frequento l università.
Sono al primo anno.
Lei e sposata con un libero professionista senza figli e mi ospitano per seguire lezioni etc dal lunedì al venerdì.
In questo modo non ho spese per l alloggio.
Il problema e sorto qualche mese fa allorquando rimanendo da sola con mio zio acquisito lui mi ha come ipnotizzato e ho ceduto.
Io frequento.
un ragazzo ma mio zio ha saputo farmi godere in un modo mai vissuto.
Sara l'esperienza ma realmente non ho capito nulla.
E stato dolce delicato ma anche uomo selvaggio.
Mi ha scombussolato.
Il rapporto con il mio ragazzo e mutato infatti lui non mi soddisfa come mio zio acquisito.
Il mio ragazzo e stato il primo con il quale ho fatto l amore ma nonostante ciò sento più mio zio che lui molto precoce nel rapporto e stento a godere.
Mentre con mio zio godo a ripetizione.
Ora mio zio vorrebbe avermi anche dietro.
Io sto pensando di lasciare il ragazzo non mi va di stare con 2 piedi in una scarpa.
Vorrei parlarci ma non farlo soffrire.
Secondo voi dirgli la verità o dire che non provo più nulla per lui! ?
Grazie
Sono una studentessa di 19 anni.
L'ultima sorella di mia madre vive a 60 km da casa mia dove io frequento l università.
Sono al primo anno.
Lei e sposata con un libero professionista senza figli e mi ospitano per seguire lezioni etc dal lunedì al venerdì.
In questo modo non ho spese per l alloggio.
Il problema e sorto qualche mese fa allorquando rimanendo da sola con mio zio acquisito lui mi ha come ipnotizzato e ho ceduto.
Io frequento.
un ragazzo ma mio zio ha saputo farmi godere in un modo mai vissuto.
Sara l'esperienza ma realmente non ho capito nulla.
E stato dolce delicato ma anche uomo selvaggio.
Mi ha scombussolato.
Il rapporto con il mio ragazzo e mutato infatti lui non mi soddisfa come mio zio acquisito.
Il mio ragazzo e stato il primo con il quale ho fatto l amore ma nonostante ciò sento più mio zio che lui molto precoce nel rapporto e stento a godere.
Mentre con mio zio godo a ripetizione.
Ora mio zio vorrebbe avermi anche dietro.
Io sto pensando di lasciare il ragazzo non mi va di stare con 2 piedi in una scarpa.
Vorrei parlarci ma non farlo soffrire.
Secondo voi dirgli la verità o dire che non provo più nulla per lui! ?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
"Secondo voi dirgli [al ragazzo] la verità o dire che non provo più nulla per lui!?", ci chiede.
Gli/le Psy non si sostituiscono alle scelte personali. E dunque tocca a Lei decidere.
Spiace per Sua zia;
talvolta facendo un favore se ne riceve in cambio un tradimento doppio:
- dalla nipote,
- dal marito.
Forse la zia neppure lo immagina.
Da oggi le zie che ci leggono staranno certamente più accorte,
qualsiasi sia l'intenzione di questo consulto.
Le ragazze "disinvolte" avranno meno opportunità di essere ospitate gratis e di andare a letto con lo zio (sia pure acquisito).
Saluti.
dott. Brunialti
"Secondo voi dirgli [al ragazzo] la verità o dire che non provo più nulla per lui!?", ci chiede.
Gli/le Psy non si sostituiscono alle scelte personali. E dunque tocca a Lei decidere.
Spiace per Sua zia;
talvolta facendo un favore se ne riceve in cambio un tradimento doppio:
- dalla nipote,
- dal marito.
Forse la zia neppure lo immagina.
Da oggi le zie che ci leggono staranno certamente più accorte,
qualsiasi sia l'intenzione di questo consulto.
Le ragazze "disinvolte" avranno meno opportunità di essere ospitate gratis e di andare a letto con lo zio (sia pure acquisito).
Saluti.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Alla utente 19enne.
Sicuramente la "pietà" c'è in noi Psicolog* psicoterapeut*, anche se definita con termini psicologici.
MA che significa il termine "pietà" da Lei introdotto?
Secondo il Dizionario della lingua italiana Zingarelli, "pietà" è:
"il sentimento di compassione e commossa commiserazione che si prova verso le sofferenze altrui" (Zingarelli).
E in Wikipedia "pietà" è:
"un sentimento che induce amore, compassione e rispetto per gli altri esseri viventi."
Ebbene sì, in questo consulto tali definizioni si applicano più facilmente alla zia, che a chi ne tradisce la fiducia sotto il suo stesso tetto accordato con ingenua generosità.
"..Ma lei e una psicologa o un giudice?" osserva Lei stizzita.
Forse Lei ha un'idea approssimativa della professione di Psicolog*.
Eccola, dal Codice Deontologico Psicologi (art.3):
"In ogni ambito professionale [l* Psy] opera per
1- migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri
2- di comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace."
Comprendere e comportarsi, come attraverso le risposte qui.
Per esercitare la propria professione lo/a Psy NON "giudica", cioè non condanna e non assolve.
Bensì certamente "valuta":
"lo psicologo valuta attentamente, anche in relazione al contesto, il grado di validità e di attendibilità di informazioni, dati e fonti su cui basa le conclusioni raggiunte." (art.7)
Valuta, pur mentre rispetta il diritto all'autodeterminazione della persona: è la persona stessa che deve decidere sui propri comportamenti.
Ed infatti, proprio in nome della Sua autodeterminazione, NON Le è stato fornito il consiglio da Lei richiesto, se dire o non dire al Suo (ex?) ragazzo.
In applicazione del nostro codice Deontologico (art. 3), concludendo il consulto Le auguriamo di:
1- migliorare la Sua capacità di comprendere se stessa, ma anche le altre persone,
2- comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace;
3- e, non ultimo, di modificare l'idea che ha sulla nostra professione:
l* Psicolog* NON è un* buonista che dà incondizionatamente ragione a chi si trova davanti o a chi scrive:
valuta attentamente ogni situazione in base a competenze e strumenti specialistici, e risponde qui online in scienza e coscienza professionali come fosse in presenza.
Dott. Brunialti
Sicuramente la "pietà" c'è in noi Psicolog* psicoterapeut*, anche se definita con termini psicologici.
MA che significa il termine "pietà" da Lei introdotto?
Secondo il Dizionario della lingua italiana Zingarelli, "pietà" è:
"il sentimento di compassione e commossa commiserazione che si prova verso le sofferenze altrui" (Zingarelli).
E in Wikipedia "pietà" è:
"un sentimento che induce amore, compassione e rispetto per gli altri esseri viventi."
Ebbene sì, in questo consulto tali definizioni si applicano più facilmente alla zia, che a chi ne tradisce la fiducia sotto il suo stesso tetto accordato con ingenua generosità.
"..Ma lei e una psicologa o un giudice?" osserva Lei stizzita.
Forse Lei ha un'idea approssimativa della professione di Psicolog*.
Eccola, dal Codice Deontologico Psicologi (art.3):
"In ogni ambito professionale [l* Psy] opera per
1- migliorare la capacità delle persone di comprendere se stessi e gli altri
2- di comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace."
Comprendere e comportarsi, come attraverso le risposte qui.
Per esercitare la propria professione lo/a Psy NON "giudica", cioè non condanna e non assolve.
Bensì certamente "valuta":
"lo psicologo valuta attentamente, anche in relazione al contesto, il grado di validità e di attendibilità di informazioni, dati e fonti su cui basa le conclusioni raggiunte." (art.7)
Valuta, pur mentre rispetta il diritto all'autodeterminazione della persona: è la persona stessa che deve decidere sui propri comportamenti.
Ed infatti, proprio in nome della Sua autodeterminazione, NON Le è stato fornito il consiglio da Lei richiesto, se dire o non dire al Suo (ex?) ragazzo.
In applicazione del nostro codice Deontologico (art. 3), concludendo il consulto Le auguriamo di:
1- migliorare la Sua capacità di comprendere se stessa, ma anche le altre persone,
2- comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace;
3- e, non ultimo, di modificare l'idea che ha sulla nostra professione:
l* Psicolog* NON è un* buonista che dà incondizionatamente ragione a chi si trova davanti o a chi scrive:
valuta attentamente ogni situazione in base a competenze e strumenti specialistici, e risponde qui online in scienza e coscienza professionali come fosse in presenza.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 301 visite dal 22/01/2025.
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