Consiglio
salve!
vi scrivo perchè ho bisogno di parlare con qualcuno "competente" della situazione che sto vivendo....Sono fidanzata da moltissimi anni con lo stesso ragazzo (27enne), non ho avuto altre storie importanti (anche perchè non ne ho avuto il tempo...dato che sono molto giovane)....lui è l'unico e il primo...e vorrei che fosse anche l'ultimo!!!Ci sto bene, nonostante le numerosissime volte che ci siamo lasciati e tutti i problemi affrontati (sarebbe troppo lungo spiegarveli e sicuramente noioso per voi leggerli).
Negli ultimi tempi, però, nuovi e più insidiosi dubbi lo ossessionano: cerco di riassumerli in due punti essenziali:
1) è convinto che con lui io non sono realmente felice ma non perchè sia io a fingere (anzi, conosce benissimo la mia sincerità di sentimenti) ma perchè, non avendo avuto altre storie, mi accontento di quello che ho pensando che sia il massimo...ed invece lui pensa che io possa meritare di meglio dato che ha un carattere difficile;
2) pensa che io possa essere l'unica donna che potrebbe stare al suo fianco per tutta la vita (e lui di esperienze ne ha avute diverse nei periodi che non stavamo insieme, e poi è sempe tornato da me!!)....altrimenti l'unica alternativa a me sarebbe stare da solo e non con un'altra ragazza!!!
Questi sono, in sintesi, i problemi che LO attanagliano!!!dal canto mio...li ho avuti e superati e gli ho spiegato che non sento affatto il bisogno di cercare altri ragazzi anzi, io vorrei passare tutta la mia vita con lui....ma a quanto pare non basta!!!
era un po' di tempo che non se ne parlava più ed io pensavo che li avesse superati ma...qualche giorno fa, mi ha detto che è confuso nei sentimenti, che è combattuto, si trova ad un bivio e non sa che fare: se stare con me o stare da solo! sente il bisogno di stare da solo per "capire meglio se stesso e quello che vuole dalla vita" ma non vuole perdermi e sa che se si prende un periodo di pausa abbastanza lungo non mi troverà al suo ritorno!
io non so che fare...ne abbiamo parlato cercando di eviscerare il problema ma forse non ne siamo capaci....come posso essergli d'aiuto?
io voglio stare con lui ma, dall'altra parte, non voglio stare sempre in sospeso...vorrei incominciare ad avere delle certezze...posso aspettare, ma quanto? il solo pensiero di non averlo accanto mi idstrugge (eppure dovrei essere abituata)!!!
cosa devo fare? consigliargli un consulto psicologico? chi lo può aiutare?
vi prego, brancolo nel buio forse peggio di lui; ho bisogno di uno spiraglio di luce...mi potete aiutare?
grazie per avermi ascoltata!
vi scrivo perchè ho bisogno di parlare con qualcuno "competente" della situazione che sto vivendo....Sono fidanzata da moltissimi anni con lo stesso ragazzo (27enne), non ho avuto altre storie importanti (anche perchè non ne ho avuto il tempo...dato che sono molto giovane)....lui è l'unico e il primo...e vorrei che fosse anche l'ultimo!!!Ci sto bene, nonostante le numerosissime volte che ci siamo lasciati e tutti i problemi affrontati (sarebbe troppo lungo spiegarveli e sicuramente noioso per voi leggerli).
Negli ultimi tempi, però, nuovi e più insidiosi dubbi lo ossessionano: cerco di riassumerli in due punti essenziali:
1) è convinto che con lui io non sono realmente felice ma non perchè sia io a fingere (anzi, conosce benissimo la mia sincerità di sentimenti) ma perchè, non avendo avuto altre storie, mi accontento di quello che ho pensando che sia il massimo...ed invece lui pensa che io possa meritare di meglio dato che ha un carattere difficile;
2) pensa che io possa essere l'unica donna che potrebbe stare al suo fianco per tutta la vita (e lui di esperienze ne ha avute diverse nei periodi che non stavamo insieme, e poi è sempe tornato da me!!)....altrimenti l'unica alternativa a me sarebbe stare da solo e non con un'altra ragazza!!!
Questi sono, in sintesi, i problemi che LO attanagliano!!!dal canto mio...li ho avuti e superati e gli ho spiegato che non sento affatto il bisogno di cercare altri ragazzi anzi, io vorrei passare tutta la mia vita con lui....ma a quanto pare non basta!!!
era un po' di tempo che non se ne parlava più ed io pensavo che li avesse superati ma...qualche giorno fa, mi ha detto che è confuso nei sentimenti, che è combattuto, si trova ad un bivio e non sa che fare: se stare con me o stare da solo! sente il bisogno di stare da solo per "capire meglio se stesso e quello che vuole dalla vita" ma non vuole perdermi e sa che se si prende un periodo di pausa abbastanza lungo non mi troverà al suo ritorno!
io non so che fare...ne abbiamo parlato cercando di eviscerare il problema ma forse non ne siamo capaci....come posso essergli d'aiuto?
io voglio stare con lui ma, dall'altra parte, non voglio stare sempre in sospeso...vorrei incominciare ad avere delle certezze...posso aspettare, ma quanto? il solo pensiero di non averlo accanto mi idstrugge (eppure dovrei essere abituata)!!!
cosa devo fare? consigliargli un consulto psicologico? chi lo può aiutare?
vi prego, brancolo nel buio forse peggio di lui; ho bisogno di uno spiraglio di luce...mi potete aiutare?
grazie per avermi ascoltata!
[#1]
Carissima,
mi permetto di rilevare quanto espresso in e-mail: -..., non voglio stare sempre in sospeso... posso aspettare , ma quanto?... dovrei essere abituata...-.
Vorresti essere per caso abituata???
Immaginiamo un inizio di relazione insieme di convivenza: quanto vorresti l'abitudine alla abitudine a stare tra coloro che sono in sospeso?
Cosa vuoi lo puoi sapere soltanto TU: non averLo più accanto TI distrugge... ed anche averLo accanto, tanto che te ne tormenti. Grande conflitto tra ciò che pensi di dovere fare e ciò che vuoi per TE.
E come fare a conoscere, sentire, vivere, cosa, come, dove, e quanto è BENE PER TE???
Al termine della TUA chiedi "ascolto": chiedi aiuto per TE, e fai emergere TE... . Consiglierei un setting Terapeutico per scoprire magari un giorno che la PRIMA PERSONA DA AMARE SEI TU PER TE STESSA.
Non ci sono ricette pronte per il quesito che poni: tutto e niente potrebbe essere BUONO PER TE DELLE IPOTESI CHE PRESENTI. Per questo un aiuto, e magari non solo qualcuno che TI legge su un sito, potrebbe essere una "strada" valida da percorrere.
A disposizione
In Fede
Alessandro Roscetti
mi permetto di rilevare quanto espresso in e-mail: -..., non voglio stare sempre in sospeso... posso aspettare , ma quanto?... dovrei essere abituata...-.
Vorresti essere per caso abituata???
Immaginiamo un inizio di relazione insieme di convivenza: quanto vorresti l'abitudine alla abitudine a stare tra coloro che sono in sospeso?
Cosa vuoi lo puoi sapere soltanto TU: non averLo più accanto TI distrugge... ed anche averLo accanto, tanto che te ne tormenti. Grande conflitto tra ciò che pensi di dovere fare e ciò che vuoi per TE.
E come fare a conoscere, sentire, vivere, cosa, come, dove, e quanto è BENE PER TE???
Al termine della TUA chiedi "ascolto": chiedi aiuto per TE, e fai emergere TE... . Consiglierei un setting Terapeutico per scoprire magari un giorno che la PRIMA PERSONA DA AMARE SEI TU PER TE STESSA.
Non ci sono ricette pronte per il quesito che poni: tutto e niente potrebbe essere BUONO PER TE DELLE IPOTESI CHE PRESENTI. Per questo un aiuto, e magari non solo qualcuno che TI legge su un sito, potrebbe essere una "strada" valida da percorrere.
A disposizione
In Fede
Alessandro Roscetti
[#2]
Utente
la ringrazio per la risposta!
quindi capisco che il problema da risolvere non è quello del mio ragazzo ma sono io ad averne uno! dovrei essere io allora a fare una terapia psicologica?
volevo comunque precisare che "l'abitudine" si riferisce allo stare da sola, dato che mi sono trovata molte volte in questa situazione e quindi dovrei essere abituata ad affrontarla...invece ogni volta provo sempre le stesse sensazioni!
grazie ancora
quindi capisco che il problema da risolvere non è quello del mio ragazzo ma sono io ad averne uno! dovrei essere io allora a fare una terapia psicologica?
volevo comunque precisare che "l'abitudine" si riferisce allo stare da sola, dato che mi sono trovata molte volte in questa situazione e quindi dovrei essere abituata ad affrontarla...invece ogni volta provo sempre le stesse sensazioni!
grazie ancora
[#3]
Gentile Utente,
concordo con il dr. Roscetti circa l'ipotesi di considerare uno spazio terapeutico per se stessa. Questo non significa che il suo ragazzo non abbia un "problema da risolvere" ma che il disagio qui espresso è il suo ed è importante che questo possa essere accolto e "pensato" non soltanto come riflesso o conseguenza di quanto provato dal partner.
Certamente nella situazione descritta vi è un'importante dimensione relazionale e trattandosi di una relazione che dura da "moltissimi anni" e nella quale sembra esservi una progettualità futura potreste anche considerare la possibilità di una consulenza di coppia (nonostante la vostra giovane età).
Un saluto.
Daniele Bonanno
concordo con il dr. Roscetti circa l'ipotesi di considerare uno spazio terapeutico per se stessa. Questo non significa che il suo ragazzo non abbia un "problema da risolvere" ma che il disagio qui espresso è il suo ed è importante che questo possa essere accolto e "pensato" non soltanto come riflesso o conseguenza di quanto provato dal partner.
Certamente nella situazione descritta vi è un'importante dimensione relazionale e trattandosi di una relazione che dura da "moltissimi anni" e nella quale sembra esservi una progettualità futura potreste anche considerare la possibilità di una consulenza di coppia (nonostante la vostra giovane età).
Un saluto.
Daniele Bonanno
Dott. Daniele Bonanno
Psicologo perfezionato in Sessuologia Clinica
bonanno@aisps.net - http://www.aisps.net
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