forte ansia per tutto
Salve, sono una ragazza di 18 anni con sindrome ansiosa depressiva da 6 anni ormai.
Dopo aver avuto per la prima volta un attacco di panico 3 mesi fa non mi sono mai ripresa del tutto.
Ho sempre paura di andare a dormire (perché ho avuto questo attacco di panico mentre provavo a dormire e sono corsa al pronto soccorso credendo fosse qualcosa di fisico)
Ho sempre ansia di stare da sola e di non riuscire a respirare regolarmente.
Ho paura ad uscire da sola o prendere i mezzi e di sentirmi male come quella volta.
C'è stata una settimana di vacanze nel mio paese natale che ho trascorso benissimo senza troppi problemi ma una volta ritornata a casa sono ritornate le ansie e le paure...
Tra non molto dovrei trasferirmi nel mio paese natale da sola e ho paura che le cose possano peggiorare o il fatto di abitare da sola mi renda ancora più impaurita o problematica su questo punto di vista ansioso.
Non so cosa fare perchè solo ultimamente sta accadendo questo declino emotivo e ansioso che mi sta facendo diventare "pazza" e mi preoccupa.
Dopo aver avuto per la prima volta un attacco di panico 3 mesi fa non mi sono mai ripresa del tutto.
Ho sempre paura di andare a dormire (perché ho avuto questo attacco di panico mentre provavo a dormire e sono corsa al pronto soccorso credendo fosse qualcosa di fisico)
Ho sempre ansia di stare da sola e di non riuscire a respirare regolarmente.
Ho paura ad uscire da sola o prendere i mezzi e di sentirmi male come quella volta.
C'è stata una settimana di vacanze nel mio paese natale che ho trascorso benissimo senza troppi problemi ma una volta ritornata a casa sono ritornate le ansie e le paure...
Tra non molto dovrei trasferirmi nel mio paese natale da sola e ho paura che le cose possano peggiorare o il fatto di abitare da sola mi renda ancora più impaurita o problematica su questo punto di vista ansioso.
Non so cosa fare perchè solo ultimamente sta accadendo questo declino emotivo e ansioso che mi sta facendo diventare "pazza" e mi preoccupa.
Gentile utente,
la situazione che ci descrive è molto più comune di quanto si possa pensare, non si senta sola in questo. Innanzitutto mi auguro che la diagnosi che lei ci anticipa le sia stata fatta da uno specialista della salute mentale, anche in considerazione della sua giovane età e che sia seguita tuttora, in quanto ogni disturbo ha una sua naturale evoluzione e vi sono momenti o fasi della vita in cui i sintomi possono essere più o meno presenti, per l'appunto anche nel passaggio dalla prima adolescenza alla giovinezza.
Ansia e depressione interferiscono in maniera significativa nella vita quotidiana ed è importante, in questo, che tu impari ad ascoltarti e a tenere un diario dove annotare le tue emozioni e, giorno per giorno, come ti senti. Se impari a riconoscerle, il passo successivo sarà accettarle, senza giudicarle. Paura e ansia vengono a noi per dirci qualcosa, e non sono solo dei nemici da combattere. Sperimentare queste emozioni in un momento di cambiamento è normale.
Parlando degli attacchi di panico, soprattutto la prima esperienza con esso è di forte impatto e ciò che sperimenta successivamente prende il nome di ansia anticipatoria, ovvero la paura che l'attacco si ripresenti; il primo meccanismo di difesa è pertanto l'evitamento, in particolare delle situazioni che evocano gli attacchi avuti, così come tutte quelle situazioni che in qualche modo ci "costringono", come i mezzi pubblici, dove non c'è via di fuga. So che è complicato, ma fuggire e non esporsi a questi stimoli al momento può essere di sollievo ma alla lunga inficiano significativamente nella qualità della vita perchè, un poco a poco, ne erodono la libertà e favore del ritiro sociale, della stasi in una zona di confort.
Ci sono delle strategie che si possono adottare per affrontare l'ansia, e molte di queste si basano proprio su una corretta respirazione e consapevolezza: le cito la mindfulness, lo yoga, il training autogeno.
La paura di uscire da sola fa parte di un quadro ansioso ed è una forma di c.d. agorafobia, come dicevo prima, la condotta di evitamento peggiora solo la situazione pertanto le posso suggerire di pianificare una strategia a piccoli passi, iniziando con brevi uscite vicino casa, o qualche attività con una persona fidata, per poi aumentare gradualmente.
Fondamentale è anche una rete supportiva di relazioni: ne parli con amici e famigliari, aprirsi in contesti non giudicanti può in parte alleviare il peso emotivo.
Le consiglio ancora di tenere un diario e stabilire delle routine quotidiane: sveglia, pasti, attività fisica per tenere un buon tono dell'umore, studio o altre attività che rientrino nella sua quotidianità ma anche momenti di relax, degli spazi per lei, per fare qualcosa che le piace e la rilassa.
A quanto sopra, al fine di recuperare un livello soddisfacente di vita qualitativa, aggiungerei di considerare una terapia professionale, in particolare l'approccio cognitivo-comportamentale è utile per affrontare ansia e panico identificando e modificando i pensieri disfunzionali; in secondo luogo può accompagnarla nella c.d. terapia dell'esposizione, dove gradualmente può affrontare le situazioni temute in un ambiente controllato. Vedrà che le risposte ansiose si ridurranno nel tempo.
Sia grata di ogni piccolo passo che compirà e tenga conto che avere alti e bassi è normale nel percorso di recupero. Sia paziente e gentile con se stessa.
la situazione che ci descrive è molto più comune di quanto si possa pensare, non si senta sola in questo. Innanzitutto mi auguro che la diagnosi che lei ci anticipa le sia stata fatta da uno specialista della salute mentale, anche in considerazione della sua giovane età e che sia seguita tuttora, in quanto ogni disturbo ha una sua naturale evoluzione e vi sono momenti o fasi della vita in cui i sintomi possono essere più o meno presenti, per l'appunto anche nel passaggio dalla prima adolescenza alla giovinezza.
Ansia e depressione interferiscono in maniera significativa nella vita quotidiana ed è importante, in questo, che tu impari ad ascoltarti e a tenere un diario dove annotare le tue emozioni e, giorno per giorno, come ti senti. Se impari a riconoscerle, il passo successivo sarà accettarle, senza giudicarle. Paura e ansia vengono a noi per dirci qualcosa, e non sono solo dei nemici da combattere. Sperimentare queste emozioni in un momento di cambiamento è normale.
Parlando degli attacchi di panico, soprattutto la prima esperienza con esso è di forte impatto e ciò che sperimenta successivamente prende il nome di ansia anticipatoria, ovvero la paura che l'attacco si ripresenti; il primo meccanismo di difesa è pertanto l'evitamento, in particolare delle situazioni che evocano gli attacchi avuti, così come tutte quelle situazioni che in qualche modo ci "costringono", come i mezzi pubblici, dove non c'è via di fuga. So che è complicato, ma fuggire e non esporsi a questi stimoli al momento può essere di sollievo ma alla lunga inficiano significativamente nella qualità della vita perchè, un poco a poco, ne erodono la libertà e favore del ritiro sociale, della stasi in una zona di confort.
Ci sono delle strategie che si possono adottare per affrontare l'ansia, e molte di queste si basano proprio su una corretta respirazione e consapevolezza: le cito la mindfulness, lo yoga, il training autogeno.
La paura di uscire da sola fa parte di un quadro ansioso ed è una forma di c.d. agorafobia, come dicevo prima, la condotta di evitamento peggiora solo la situazione pertanto le posso suggerire di pianificare una strategia a piccoli passi, iniziando con brevi uscite vicino casa, o qualche attività con una persona fidata, per poi aumentare gradualmente.
Fondamentale è anche una rete supportiva di relazioni: ne parli con amici e famigliari, aprirsi in contesti non giudicanti può in parte alleviare il peso emotivo.
Le consiglio ancora di tenere un diario e stabilire delle routine quotidiane: sveglia, pasti, attività fisica per tenere un buon tono dell'umore, studio o altre attività che rientrino nella sua quotidianità ma anche momenti di relax, degli spazi per lei, per fare qualcosa che le piace e la rilassa.
A quanto sopra, al fine di recuperare un livello soddisfacente di vita qualitativa, aggiungerei di considerare una terapia professionale, in particolare l'approccio cognitivo-comportamentale è utile per affrontare ansia e panico identificando e modificando i pensieri disfunzionali; in secondo luogo può accompagnarla nella c.d. terapia dell'esposizione, dove gradualmente può affrontare le situazioni temute in un ambiente controllato. Vedrà che le risposte ansiose si ridurranno nel tempo.
Sia grata di ogni piccolo passo che compirà e tenga conto che avere alti e bassi è normale nel percorso di recupero. Sia paziente e gentile con se stessa.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 399 visite dal 14/01/2025.
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