Rapporto bloccato,come affrontare la crisi

Mi chiamo M.
, 15 anni fa ho conosciuto una splendida persona, in un corso fuori regione per motivi di lavoro.
Da subito ho nutrito nei confronti di questa cara persona, una attrazione e in cuor mio e' esploso un mondo di energie, che ho voluto mettere in campo per entrambi da subito.
All'epoca io avevo 36 anni, lui 34 anni.
Durante il corso, comunicavamo con gli sguardi e sorrisi.
In aula corso il fato ha voluto che ci sedessimo vicino, non e' mancato lo scambio del numero di telefono.
Durante il pranzo di corso, e fine corso ho notato che era in compagnia di una donna, quale madre, che si era portato per compagnia.
Non nego che questo particolare mi ha colpito, e mi ha scatenato inconsapevolmente, dei pensieri che mi hanno fatto riflettere su quella che poteva essere la sua situazione personale e familiare.
Tornando a me e C.
, cominciamo a frequentarci da subito.
Io vivevo e vivo da sola gia' da molti anni.
Sono sempre stata aperta e pronta ad accoglierlo nel mio mondo.
I primi incontri nella sua citta', poi pian piano mi raggiungeva lui, avevamo modo di stare da soli nella mia citta' e casa.
Il rapporto e' stato bello dall'inizio, anche se il suo peso era quello di una situazione familiare poco piacevole, a cui ho cercato sempre di rassicurarlo.
Purtroppo usciva da una situazione di separazione dei genitori che ha preso male, con forti dinamiche di abbandono da parte del padre, ma anche una madre molto possessiva, molto dolce e morbosamente attaccata a questo figlio.
Nel tempo ho instaurato un bel rapporto con la madre, mi confidavo di alcune cose.
Ma parallelamente mi sono sempre sentita osservata e giudicata su come mi comportavo col figlio e su come mi muovevo.
Ho avuto la sensazione che non solo dovevo essere la compagna, ma continuare ad essere forse anche una seconda mamma.
Premetto che, quando andavo a pranzo dalla madre, o veniva lei da me, spesso interveniva lei nel rispondere al posto del figlio.
Simbiosi pura che nel tempo ho fatto notare, perchè cominciavo a non sentirmi piu' libera con lui neppure nei rapporti di coppia.
In merito spesso e negli ultimi anni, sentivo forte la presenza della madre mentre lo facevamo e non risciuvo ad essere me stessa.
Per un periodo abbiamo convissuto insieme, da qui e' emerso una crisi da parte mia, per motivi familairi miei, per la mia obesità e non mi sentivo piu' libera come lo ero prima con c.
Nello stesso tempo questo suo senso di abbandono, mi ha fatto anche capire che lui aveva un estremo bisogno di aiuto, che io non potevo piu' dare e che aggiungendosi alla lista delle problematiche, mi ha portato ad un blocco interiore.
Inoltre premetto che non sono riuscita ad avere figli, 2 aborti e 2 inseminazioni fallite.
La madre mi ha rimproverato anche questa mia incapacita', e che dovevo pensarci prima.
In me si è scatenato un ulteriore amore odio nei confronti della madre che l ho messa un po da parte, affrontando queste dinamiche con lui.
Ad oggi vivo di forti sensi di colpa per non averlo capito.
Lui pensa dipenda solo da me.
Cerco aiuto
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.5k 195
Gentile utente,
sembra di capire che il rapporto invischiato di quest'uomo con la propria madre si sia trasmesso anche a lei, sua partner.
Cito: "sentivo forte la presenza della madre mentre lo facevamo e non risciuvo ad essere me stessa"; "non sono riuscita ad avere figli, 2 aborti e 2 inseminazioni fallite. La madre mi ha rimproverato anche questa mia incapacita', e che dovevo pensarci prima".
Sembrano intrusioni al limite del morboso, ma come spesso accade, perché ci sia un aguzzino ci deve essere anche chi si assume il ruolo della vittima.
Cerco di capire la sua richiesta ricostruendo i fatti.
Fin dal vostro primo incontro, una quindicina d'anni fa, l'uomo che lei definisce "splendida persona" e "cara persona" frequentava un corso di formazione in compagnia della madre.
Lei tuttavia l'ha voluto come partner, e si è voluta coinvolgere nel rapporto con la madre: "ho instaurato un bel rapporto con la madre, mi confidavo di alcune cose. Ma parallelamente mi sono sempre sentita osservata e giudicata su come mi comportavo col figlio e su come mi muovevo".
Come mai non ha preso le opportune distanze? Ancora oggi, quando sembra che non viva più con lui, scrive: "In me si è scatenato un ulteriore amore odio nei confronti della madre che l ho messa un po da parte, affrontando queste dinamiche con lui".
Perché amore-odio? Perché non ha tenuto questa signora nel suo ruolo di "suocera" un po' invadente, con benevolo distacco?
Soprattutto, cosa intende con "affrontando queste dinamiche con lui", e con l'incomprensibile conclusione: "Ad oggi vivo di forti sensi di colpa per non averlo capito. Lui pensa dipenda solo da me".
Lei ha vissuto un rapporto triangolare con un uomo ampiamente adulto ma di fatto non libero, del quale afferma: "usciva da una situazione di separazione dei genitori che ha preso male, con forti dinamiche di abbandono da parte del padre"...
C'è qui un uso fuorviante di termini psicologici. Il suo partner, e non il padre, immagino, soffriva di sindrome abbandonica. Lo deduco dal fatto che poco oltre scrive: "questo suo senso di abbandono, mi ha fatto anche capire che lui aveva un estremo bisogno di aiuto, che io non potevo piu' dare".
Un uomo che a trentaquattro anni soffriva ancora per la separazione dei genitori forse non era un partner auspicabile, vista anche la presenza di una madre invischiante; meno che mai per una persona come lei che ci scrive, con problemi suoi da risolvere, al punto che appena iniziata la convivenza: "e' emerso una crisi da parte mia, per motivi familairi miei, per la mia obesità e non mi sentivo piu' libera come lo ero prima con c".
Anche la sua famiglia d'origine presenta caratteri invischianti? Questo potrebbe aver favorito la sua accettazione dell'invadenza della madre di lui. Quanto all'obesità, indice di malessere psichico e fisico, certamente i medici le hanno suggerito come uscirne, prima di tentare una gravidanza. Lei stessa a cosa attribuisce questa sua condizione?
Tornando al rapporto col partner, visto che la sua richiesta di aiuto sembra riferirsi a questo, mi sembra di capire che non siate più conviventi.
Chi ha deciso la separazione, e che tipo di relazione avete, al momento?
Come desidererebbe, lei, veder evolvere la situazione?
Restiamo in attesa di chiarimenti.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile dott.ssa innanzitutto grazie del suo intervento.
Cerco di risponderla in questa affermazione he ho fatto cercando di esprimere al meglio quello che voglio dire:
''Lei tuttavia l'ha voluto come partner, e si è voluta coinvolgere nel rapporto con la madre: "ho instaurato un bel rapporto con la madre, mi confidavo di alcune cose. Ma parallelamente mi sono sempre sentita osservata e giudicata su come mi comportavo col figlio e su come mi muovevo".
Come mai non ha preso le opportune distanze? Ancora oggi, quando sembra che non viva più con lui, scrive: "In me si è scatenato un ulteriore amore odio nei confronti della madre che l ho messa un po da parte, affrontando queste dinamiche con lui".
Perché amore-odio? Perché non ha tenuto questa signora nel suo ruolo di "suocera" un po' invadente, con benevolo distacco?''

Come ho cercato di spiegare, l'amore della vita spesso viene da solo o ce lo cerchiamo attraverso mezzi diversi.Volere come partner,come lei sostiene,sembre che sia stata io a cercarlo,ma non è cosi'.Se ha letto bene,ci siamo conosciuti ad un corso,è lecito capire se ci si vuole conoscere e frequentare.La presenza della madre per quanto era evidente e dimostrare le dinamiche che ho colto, non era al momente una cosa prioritaria. Dovrebbe sapere che certi tipi di rapporti si costruiscono nel tempo.Non mi sono voluta coinvolgere,ma ho dovuto cercare ed escogitare delle dinamiche per capire, avere delle conferme che nel tempo mi stanno dando ragione. Non sono poi cosi' imbecille a capire le persone,in questo caso la madre,da come rispondono o comportano. Se lei è stata attenta,ad un certo punto ho detto che spesso si sostituisce al figlio nel rispondere. Questo è un segno che nelle madri egoiste e prepotente, domina,anche se si affronta l'argomente con la diretta persona.Mi fermo qui perche dovrebbe anche sapere e capire che ho dovuto esporre la situazione nei minimi termini,visto che posso inserire fino a 3000 caratteri.La saluto
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.5k 195
Gentile utente,
ho cercato di interpretare questa sua risposta senza riuscirci, e temo che lei non abbia compreso la mia.
Lei concludeva la sua richiesta di aiuto con queste frasi (copio/incollo):
"In me si è scatenato un ulteriore amore odio nei confronti della madre che l ho messa un po da parte, affrontando queste dinamiche con lui. Ad oggi vivo di forti sensi di colpa per non averlo capito. Lui pensa dipenda solo da me. Cerco aiuto".
Poiché l'unica cosa chiara in questo scritto è la ricerca di aiuto, ho cercato di interpretare il resto ricostruendo i fatti narrati nella sua lettera e ho concluso con una serie di domande che di nuovo copio/incollo:
"Chi ha deciso la separazione, e che tipo di relazione avete, al momento?
Come desidererebbe, lei, veder evolvere la situazione?"
Con un certo stupore noto che lei non risponde alle domande, ma vuole invece spiegare a me cose alquanto sorprendenti, tipo: "l'amore della vita spesso viene da solo o ce lo cerchiamo attraverso mezzi diversi" (cosa vuol dire, e soprattutto che c'entra con la sua richiesta d'aiuto?); e poco oltre: "Volere come partner,come lei sostiene,sembre che sia stata io a cercarlo,ma non è cosi'".
Ma se lei non ha voluto quest'uomo, perché lo frequenta da quindici anni e perché avete convissuto? O nemmeno questi due dati sono veri?
Mi permetto di consigliarle, anche a vantaggio dei molti che ci leggono, di rileggere e correggere i suoi messaggi prima di inviarli, e di leggere con attenzione il responso degli specialisti.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com