Frequentazione inconcludente
Salve, sono una mamma single di 35 anni e mi sto frequentando da poco più di un anno con un mio coetaneo; ci sentiamo quotidianamente e ci vediamo ogni 15 giorni circa (in base agli impegni di entrambi) passando del piacevole tempo insieme.
Abbiamo regolari rapporti sessuali ma la nostra frequentazione non ruota solo attorno al sesso: spesso ceniamo insieme, ci guardiamo un film, dormiamo insieme e rimaniamo insieme anche tutto il giorno successivo.
Abbiamo preteso entrambi l’esclusivitá nel rapporto e ad oggi nessuno dei due ha conosciuto le rispettive famiglie, anche se i nostri parenti sanno che ci stiamo frequentando.
Oggi gli ho chiesto se fosse d’accordo ad ufficializzare la nostra frequentazione ma si è innervosito perché dopo la batosta che ha preso con la ex (l’ha lasciato con una telefonata dopo 3 anni di relazione, lui ha scoperto successivamente che lei soffre di disturbo borderline) non vuole più impegnarsi con nessuna perché ha imparato a stare bene da solo; contemporaneamente al mattino mi aveva detto che con me sta bene, che sono l’unica ragazza che ha frequentato per così tanto tempo dopo che é stato lasciato e che da quando mi conosce la sua vita è migliorata perché è più spensierato.
Come mi devo comportare?
Può essere che abbia bisogno di ulteriore tempo per tornare ad aprirsi o è un caso perso?
Grazie mille!
Abbiamo regolari rapporti sessuali ma la nostra frequentazione non ruota solo attorno al sesso: spesso ceniamo insieme, ci guardiamo un film, dormiamo insieme e rimaniamo insieme anche tutto il giorno successivo.
Abbiamo preteso entrambi l’esclusivitá nel rapporto e ad oggi nessuno dei due ha conosciuto le rispettive famiglie, anche se i nostri parenti sanno che ci stiamo frequentando.
Oggi gli ho chiesto se fosse d’accordo ad ufficializzare la nostra frequentazione ma si è innervosito perché dopo la batosta che ha preso con la ex (l’ha lasciato con una telefonata dopo 3 anni di relazione, lui ha scoperto successivamente che lei soffre di disturbo borderline) non vuole più impegnarsi con nessuna perché ha imparato a stare bene da solo; contemporaneamente al mattino mi aveva detto che con me sta bene, che sono l’unica ragazza che ha frequentato per così tanto tempo dopo che é stato lasciato e che da quando mi conosce la sua vita è migliorata perché è più spensierato.
Come mi devo comportare?
Può essere che abbia bisogno di ulteriore tempo per tornare ad aprirsi o è un caso perso?
Grazie mille!
[#1]
Gentile utente,
moltissimi uomini vivono bene senza creare legami d'amore e soprattutto senza istituire relazioni stabili. Questo non solo oggi, ma anche nel passato. Non a caso in varie epoche, fin dalla Roma imperiale e più recentemente col fascismo, lo Stato ha cercato di convincere gli uomini a sposarsi imponendo loro la tassa sul celibato.
Oggi la maggiore estensione di questo fenomeno si può attribuire al prolungarsi dell'adolescenza; al fatto che il desiderio di paternità è diventato labile (non c'è più l'obbligo di lasciare il proprio patrimonio a un erede e nemmeno si vede nel figlio il sostegno per la vecchiaia); al fatto che donne graziose e amorevoli si trovano dappertutto, e al contrario che nel passato sono sessualmente disponibili; infine al fatto che da una relazione stabile derivano più obblighi, limitazioni, responsabilità e sofferenze che da una relazione senza impegno.
Oggi anche il desiderio di essere genitori non impone il matrimonio e la convivenza: lei stessa ne è un esempio.
L'uomo di cui scrive, dunque, giunto alla metà della vita si trova in una condizione che non lo spinge verso le mete di quando era un ragazzo: non pensa alla costruzione di un futuro professionale e familiare e non coltiva progetti di coppia. Probabilmente ha già un lavoro e una casa sua. L'unica sua relazione d'amore è stata dolorosa e forse davvero lui è ancora scottato. In ogni caso è chiaro che non sta cercando, adesso, di ripetere quell'esperienza.
Provi a vedere con gli occhi di lui la vostra relazione: incontra una donna che non ha la pressione dell'orologio biologico perché è già madre; che non gli chiede dichiarazioni d'amore e non ne fa a lui; che vuole vederlo a lunghi intervalli e non lo assilla nemmeno con richieste sessuali, perché se gli incontri sessuali avvengono ogni quindici giorni sono tutt'altro che "regolari": sarebbero carenti per due settantenni, come del resto sarebbero povere per una coppia vera anche le altre attività: "ceniamo insieme, ci guardiamo un film, dormiamo insieme e rimaniamo insieme anche tutto il giorno successivo".
Nessun progetto, nessuna costruzione di vita comune, nessuna confidenza sul passato o sogno sul futuro, nessuna parola d'amore, ma nemmeno obblighi alla reciproca solidarietà in caso di disagi economici, malattie o altro.
Unico patto l'esclusiva sessuale, alla quale però, se fate sesso ogni quindici giorni, crederei molto poco.
Dove sta la molla che dovrebbe spingere quest'uomo ad uscire da questa condizione?
Lei parla di "tornare ad aprirsi": a cosa?
Nella precedente relazione c'era l'amore, e lo ha fatto soffrire; qui c'è una simpatia senza impegno, a quanto pare. Quale interesse avrebbe lui a complicarsi la vita?
Dei due, temo che il "caso perso" non sia lui, gentile utente, ma come spesso avviene è lei, parte femminile della coppia, che vorrebbe rendere stabile ciò che è nato effimero.
Spesso oggi le donne credono possibile questa metamorfosi, per quel fenomeno che in psicologia si chiama "proiezione": loro stesse lo desiderano, e pensano perciò che lo desiderino anche gli uomini a cui si accompagnano, cieche ad ogni segnale contrario, ad ogni esplicita dichiarazione. Eppure lui ha detto chiaramente "che non vuole più impegnarsi con nessuna perché ha imparato a stare bene da solo".
Riflettendo su questo, forse lei vorrà percorrere altre strade.
Auguri.
moltissimi uomini vivono bene senza creare legami d'amore e soprattutto senza istituire relazioni stabili. Questo non solo oggi, ma anche nel passato. Non a caso in varie epoche, fin dalla Roma imperiale e più recentemente col fascismo, lo Stato ha cercato di convincere gli uomini a sposarsi imponendo loro la tassa sul celibato.
Oggi la maggiore estensione di questo fenomeno si può attribuire al prolungarsi dell'adolescenza; al fatto che il desiderio di paternità è diventato labile (non c'è più l'obbligo di lasciare il proprio patrimonio a un erede e nemmeno si vede nel figlio il sostegno per la vecchiaia); al fatto che donne graziose e amorevoli si trovano dappertutto, e al contrario che nel passato sono sessualmente disponibili; infine al fatto che da una relazione stabile derivano più obblighi, limitazioni, responsabilità e sofferenze che da una relazione senza impegno.
Oggi anche il desiderio di essere genitori non impone il matrimonio e la convivenza: lei stessa ne è un esempio.
L'uomo di cui scrive, dunque, giunto alla metà della vita si trova in una condizione che non lo spinge verso le mete di quando era un ragazzo: non pensa alla costruzione di un futuro professionale e familiare e non coltiva progetti di coppia. Probabilmente ha già un lavoro e una casa sua. L'unica sua relazione d'amore è stata dolorosa e forse davvero lui è ancora scottato. In ogni caso è chiaro che non sta cercando, adesso, di ripetere quell'esperienza.
Provi a vedere con gli occhi di lui la vostra relazione: incontra una donna che non ha la pressione dell'orologio biologico perché è già madre; che non gli chiede dichiarazioni d'amore e non ne fa a lui; che vuole vederlo a lunghi intervalli e non lo assilla nemmeno con richieste sessuali, perché se gli incontri sessuali avvengono ogni quindici giorni sono tutt'altro che "regolari": sarebbero carenti per due settantenni, come del resto sarebbero povere per una coppia vera anche le altre attività: "ceniamo insieme, ci guardiamo un film, dormiamo insieme e rimaniamo insieme anche tutto il giorno successivo".
Nessun progetto, nessuna costruzione di vita comune, nessuna confidenza sul passato o sogno sul futuro, nessuna parola d'amore, ma nemmeno obblighi alla reciproca solidarietà in caso di disagi economici, malattie o altro.
Unico patto l'esclusiva sessuale, alla quale però, se fate sesso ogni quindici giorni, crederei molto poco.
Dove sta la molla che dovrebbe spingere quest'uomo ad uscire da questa condizione?
Lei parla di "tornare ad aprirsi": a cosa?
Nella precedente relazione c'era l'amore, e lo ha fatto soffrire; qui c'è una simpatia senza impegno, a quanto pare. Quale interesse avrebbe lui a complicarsi la vita?
Dei due, temo che il "caso perso" non sia lui, gentile utente, ma come spesso avviene è lei, parte femminile della coppia, che vorrebbe rendere stabile ciò che è nato effimero.
Spesso oggi le donne credono possibile questa metamorfosi, per quel fenomeno che in psicologia si chiama "proiezione": loro stesse lo desiderano, e pensano perciò che lo desiderino anche gli uomini a cui si accompagnano, cieche ad ogni segnale contrario, ad ogni esplicita dichiarazione. Eppure lui ha detto chiaramente "che non vuole più impegnarsi con nessuna perché ha imparato a stare bene da solo".
Riflettendo su questo, forse lei vorrà percorrere altre strade.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie mille Dr.ssa,
le sue parole mi hanno fatto ragionare su questioni a cui non avevo pensato in precedenza; mi sono illusa di essere per lui qualcosa in più rispetto le altre attribuendo alle sue parole un significato sbagliato.
Devo capire se voglio una relazione con lui, per la persona che é, o se voglio una relazione in generale: un paio di anni fa, dopo 12 anni insieme, ho divorziato con il padre di mio figlio e temo quindi che il mio voler qualcosa di serio sia la conseguenza dell’essermi ritrovata da sola dopo tanti anni in coppia.
le sue parole mi hanno fatto ragionare su questioni a cui non avevo pensato in precedenza; mi sono illusa di essere per lui qualcosa in più rispetto le altre attribuendo alle sue parole un significato sbagliato.
Devo capire se voglio una relazione con lui, per la persona che é, o se voglio una relazione in generale: un paio di anni fa, dopo 12 anni insieme, ho divorziato con il padre di mio figlio e temo quindi che il mio voler qualcosa di serio sia la conseguenza dell’essermi ritrovata da sola dopo tanti anni in coppia.
[#3]
Gentile utente,
sono contenta di averle suggerito un altro punto di vista sulla realtà che sta vivendo. Certamente non è facile ritrovarsi sola dopo dodici anni di matrimonio, e per molte persone, donne in particolare, non lo è mai, indipendentemente dalle esperienze precedenti.
Lei appare capace di riflettere in maniera approfondita, infatti si propone di capire: "se voglio una relazione con lui, per la persona che é, o se voglio una relazione in generale".
A questi interrogativi, indispensabili per sapere se e come proseguire questa frequentazione, ne aggiungo un altro: lei aveva condotto le prime fasi della conoscenza affermando con chiarezza che il suo obiettivo di vita è una relazione stabile?
Glielo chiedo perché molte donne danno volutamente un'impressione di fatuità, indipendenza e leggerezza, motivando questo comportamento con la considerazione di non potersi impegnare senza avere approfondito la conoscenza, o peggio con la paura che altrimenti lui scapperà subito.
In realtà, una volta che si conoscano bene i propri bisogni e desideri, è sempre meglio esternarli. Questo per una serie di ragioni:
- per non perdere tempo con chi non intende impegnarsi e scegliere tra quelli che vogliono farlo;
- per non dare l'impressione di essere persone false che hanno delle mire sotterranee;
- per non ingannare l'altro, se è persuaso che può essere eterno un rapporto distaccato e senza impegno, come quello che sta vivendo lei;
- per farsi conoscere nella propria natura ed essere scelte o rifiutate per quella, non su una serie di equivoci;
- per permettere a sé e all'altro di innamorarsi, nell'idea che il partner, una volta che ci si è scelti, desideri e possa offrire un legame non effimero.
Ciò naturalmente non esclude affatto la cautela nelle prime fasi della conoscenza, e nemmeno esclude la possibilità di vivere delle avventure senza domani. Anche quest'ultima eventualità va però accompagnata dall'onesta dichiarazione: "Stiamo insieme, ma per poco tempo, perché il mio obiettivo è un altro".
Buone cose.
sono contenta di averle suggerito un altro punto di vista sulla realtà che sta vivendo. Certamente non è facile ritrovarsi sola dopo dodici anni di matrimonio, e per molte persone, donne in particolare, non lo è mai, indipendentemente dalle esperienze precedenti.
Lei appare capace di riflettere in maniera approfondita, infatti si propone di capire: "se voglio una relazione con lui, per la persona che é, o se voglio una relazione in generale".
A questi interrogativi, indispensabili per sapere se e come proseguire questa frequentazione, ne aggiungo un altro: lei aveva condotto le prime fasi della conoscenza affermando con chiarezza che il suo obiettivo di vita è una relazione stabile?
Glielo chiedo perché molte donne danno volutamente un'impressione di fatuità, indipendenza e leggerezza, motivando questo comportamento con la considerazione di non potersi impegnare senza avere approfondito la conoscenza, o peggio con la paura che altrimenti lui scapperà subito.
In realtà, una volta che si conoscano bene i propri bisogni e desideri, è sempre meglio esternarli. Questo per una serie di ragioni:
- per non perdere tempo con chi non intende impegnarsi e scegliere tra quelli che vogliono farlo;
- per non dare l'impressione di essere persone false che hanno delle mire sotterranee;
- per non ingannare l'altro, se è persuaso che può essere eterno un rapporto distaccato e senza impegno, come quello che sta vivendo lei;
- per farsi conoscere nella propria natura ed essere scelte o rifiutate per quella, non su una serie di equivoci;
- per permettere a sé e all'altro di innamorarsi, nell'idea che il partner, una volta che ci si è scelti, desideri e possa offrire un legame non effimero.
Ciò naturalmente non esclude affatto la cautela nelle prime fasi della conoscenza, e nemmeno esclude la possibilità di vivere delle avventure senza domani. Anche quest'ultima eventualità va però accompagnata dall'onesta dichiarazione: "Stiamo insieme, ma per poco tempo, perché il mio obiettivo è un altro".
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 155 visite dal 04/01/2025.
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