Come recuperare matrimonio in grave crisi

Salve, ho 33 anni.
Mi sono sposata 5 anni fa, quasi 10 anni insieme.
Lui presissimo all’inizio, io ci vado cauta ma alla fine mi innamoro perdutamente.
Seguono un paio d’anni splendidi: forte sintonia, mille progetti.
Lui si presenta come responsabile, attento, sincero.
Percepisco un lieve spegnimento a un certo punto, al 3 anno.
Mi chiedo se lui stia riconsiderando il rapporto.
Invece, a sorpresa, mi chiede di sposarlo.

7 mesi dopo il matrimonio però arriva il Covid.
Io ero una libera professionista solo in teoria, una di quelle finte partita IVA trattate da subordinati.
Avevo un lavoro di prestigio e ben pagato, anche se arrivo da una famiglia non benestante e ho dovuto fare tanta fatica per riuscire.
Era un lavoro però molto stressante: lavoravo sino a notte fonda e ho sviluppato un disturbo d’ansia, per quanto non grave (mai preso farmaci, risolto in qualche mese).
Sicuramente mio marito ha dovuto convivere con il fatto che il mio lavoro fosse permeante.
Lui, invece, era in una situazione precaria, pagato poco, lavorava da remoto, non vedeva nessuno.
Lui è intelligente (e sa di esserlo), ha frequentato eccellenti università private, arriva da una famiglia molto benestante e aveva grandi progetti.
Inizia a sentirsi un fallito, ne parliamo molto.
Io provvedo economicamente per entrambi, nel frattempo cerco di ricordargli quanto sia in gamba, gli suggerisco di fare sport e terapia.
Mi dice che sa di dovere fare terapia causa infiniti traumi, ma che ha paura di scoperchiare qualcosa di troppo grande.
Quali siano questi infiniti traumi, non è mai stato chiaro.
Il contesto familiare era sicuramente conflittuale, il padre è stato con lui anaffettivo ed egoico, e la madre ha sempre sofferto di depressione e forse di disturbo bipolare.

Inizia un drastico calo nei rapporti sessuali (disfunzione erettile).
Realizzo adesso che lui aveva un rapporto molto particolare col sesso: scientifico, molto controllato, mai una parola/suono.
La sensazione che avevo era che fosse una mia performance, lui provava piacere nel vedere me provar piacere, ma come fosse piacere riflesso e non autentico.

Decido di lasciare il lavoro e seguire mio marito all’estero.
Mi pago un master, trovo un nuovo lavoro con ritmi umani, pagata il doppio di mio marito.

Appena comincio il nuovo lavoro, precipita tutto.
Molto distaccato, 0 rapporti.
Inizio a diventare più insistente, cosa c’è che non va?
Lui continua a dirmi che mi ama tantissimo, che sono la cosa più importante della sua vita (fino agli ultimissimi giorni).
Ho scoperto poi che mi mentiva ripetutamente (es.
diceva che era con un gruppo d’amici ed era invece con una ragazza).
Lo convinco finalmente a iniziare terapia, ma 3 mesi dopo mi lascia, di botto.
Nessuna spiegazione, solo che non mi ama più.
Non vuole neanche provare a lavorarci insieme.
Se ne va di casa, sono passati 7 mesi.
Facciamo terapia di coppia ma per lasciarci bene, lui non vuole riprovarci.
Io vorrei capire cos’è successo e se c’è un modo per aiutarlo/ci
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.7k 599
Gentile utente,

"Io vorrei capire cos’è successo
e se c’è un modo per aiutarlo/ci".

Lei lo ha già aiutato incoraggiandolo ad iniziare la psicoterapia (la curante è psicoterapeuta iscritta all'Albo?).
"Cosa è successo?" Lei si chiede.
Cosa lui abbia trovato guardando dentro di sè, unicamente l'interessato e il/la terapeuta lo sanno.

Talvolta l'allontanamento è un evento passeggero,
ma dopo 7 mesi .. .

Visto che state facendo una "terapia di coppia ma per lasciarci bene",
del "lasciarvi bene" il capire cosa è successo ha una parte importante.
E dunque è autorizzata a chiederglielo in sede di seduta.

Percepisco il suo malessere, anche se coperto da una patina di lucidità.
E mi dispiace.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa. Sì, il suo terapeuta è uno psicologo regolarmente iscritto all’albo. Continuo irrazionalmente a pensare che a un certo punto si renda conto, perché per me risulta impossibile pensare che sia finita così. Mi dico che abbia qualche trauma di cui non mi ha mai parlato, che questo è auto sabotaggio. Ma come dice lei è passato tanto tempo, e io stessa non penso sarei in grado di passare sopra una cosa del genere. La mia difficoltà è gestire il trauma, laddove un giorno avevo davanti una vita ad invecchiare insieme e il giorno dopo mi ritrovo da sola, in una casa costosissima dove aveva insistito per trasferirsi 5 giorni prima e in una città straniera in cui non voglio stare. Ovviamente sto continuando il mio percorso di terapia individuale e consultando uno psichiatra.
Grazie ancora.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.7k 599
Gentile utente,

Capisco che quanto avvenuto obblighi a riprendere in mano la propria vita, le priorità, la tematica dell'abbandono e della solitudine.
E al contempo gli aspetti pratici premono, ed abbisognano di risposte concrete: che facciamo della casa? torno in Italia? ecc.
Il mix risulta assai complicato, soprattutto quando si hanno poche energie.

Si affidi con fiducia al suo curante Psy individuale; e, se il dolore è La incide quotidianamente con una punta intollerabile, lo psichiatra le proporrà un aiuto farmacologico.

Saluti cari!
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/