Attacchi di panico nei supermercati
Salve, scrivo perché da tempo rifletto su una mia condizione molto particolare che ho da un paio d’anni a questa parte.
Soffro di attacchi di panico in luoghi come i supermercati (sia grandi che piccoli) o i negozi di mobili (come l’IKEA).
I sintomi che si presentano sono fiato corto, sudorazione fredda, battiti accelerati, sensazione di svenire, nervosismo e comportamento scorbutico che si traduce in aggressività verbale nei confronti dei miei familiari.
La questione che mi spinge a chiedere un parere è il fatto che per mio carattere non soffro di ansia o di fobie nei confronti delle folle.
Sono un ragazzo estremamente socievole ed espansivo, che non ha paura di essere al centro dell’attenzione e che volentieri frequenta spazi affollati come il centro o le discoteche.
Pertanto non capisco come questo possa avvenire quando, conoscendo il mio carattere, sembra impossibile avvenire.
Se può aiutare non ho mai avuto episodi spiacevoli nei supermercati oppure durante la pandemia non ho frequentato i supermercati nel famoso periodo in cui le code e la permanenza potevano durare anche ore.
Vi ringrazio in anticipo per ogni risposta e mi rendo disponibile per qualsiasi domanda.
Soffro di attacchi di panico in luoghi come i supermercati (sia grandi che piccoli) o i negozi di mobili (come l’IKEA).
I sintomi che si presentano sono fiato corto, sudorazione fredda, battiti accelerati, sensazione di svenire, nervosismo e comportamento scorbutico che si traduce in aggressività verbale nei confronti dei miei familiari.
La questione che mi spinge a chiedere un parere è il fatto che per mio carattere non soffro di ansia o di fobie nei confronti delle folle.
Sono un ragazzo estremamente socievole ed espansivo, che non ha paura di essere al centro dell’attenzione e che volentieri frequenta spazi affollati come il centro o le discoteche.
Pertanto non capisco come questo possa avvenire quando, conoscendo il mio carattere, sembra impossibile avvenire.
Se può aiutare non ho mai avuto episodi spiacevoli nei supermercati oppure durante la pandemia non ho frequentato i supermercati nel famoso periodo in cui le code e la permanenza potevano durare anche ore.
Vi ringrazio in anticipo per ogni risposta e mi rendo disponibile per qualsiasi domanda.
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Salve a lei, nel suo racconto dice di non soffrire di attacchi di panico in luoghi tipo discoteca oppure in centro dove, presuppongo, lei scelga di andare perchè li trova piacevoli, divertenti, stimolanti.... pertanto le chiedo: quanto sceglie di andare nei supermercati e quanto deve subire la scelta? Immagino che non debba essere particolarmente piacevole per un ragazzo passare ore all'IKEA oppure a fare la spesa per una casa magari non sua.......
Non so , la invito a questa riflessione: quanto senso del dovere c'è e quanto è una scelta?
Attendo
Non so , la invito a questa riflessione: quanto senso del dovere c'è e quanto è una scelta?
Attendo
[#2]
Utente
Salve, grazie per la risposta.
Al supermercato vado solitamente con mia madre. Non mi è stato mai chiesto di andare a fare la spesa, perciò quando mi viene chiesto è più un subire. Sicuramente aiuta il fatto che essendo fuori sede da settembre non mi capita spesso di andare al supermercato in quanto ho la mensa. In questo momento per le vacanze sono tornato con la mia famiglia e ho notato che questi attacchi si stanno ripetendo. Non aiuta sicuramente quando esco con mia madre per un altro scopo e se ne esce con il classico passiamo un attimo dal supermercato, che prendo il pane (ovviamente la permanenza dura più del dovuto perché mia madre prende tanto altro). Ho infatti iniziato a rimanere in macchina ad aspettare mia madre con la scusa della sigaretta o della telefonata.
Mi faccia sapere se ho risposto alle sue domande.
Al supermercato vado solitamente con mia madre. Non mi è stato mai chiesto di andare a fare la spesa, perciò quando mi viene chiesto è più un subire. Sicuramente aiuta il fatto che essendo fuori sede da settembre non mi capita spesso di andare al supermercato in quanto ho la mensa. In questo momento per le vacanze sono tornato con la mia famiglia e ho notato che questi attacchi si stanno ripetendo. Non aiuta sicuramente quando esco con mia madre per un altro scopo e se ne esce con il classico passiamo un attimo dal supermercato, che prendo il pane (ovviamente la permanenza dura più del dovuto perché mia madre prende tanto altro). Ho infatti iniziato a rimanere in macchina ad aspettare mia madre con la scusa della sigaretta o della telefonata.
Mi faccia sapere se ho risposto alle sue domande.
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Si ha risposto alla mia domanda e quello che vorrei fare è attirare la sua attenzione sul "senso del dovere" che potrebbe essere un pò troppo performante rispetto al suo bisogno di libertà e libera scelta .
Glielo dico in altre parole, immaginando un dialogo fra le sue parti:
"Libertà": ma noooo adesso andiamo al supermercato e non se ne esce se non fra chissà quanto...ma basta..non mi va di perdere il mio tempo cosi....
"Senso del dovere": no dai dobbiamo andare che mia mnadre ha bisogno, un bravo figlio certe cose le fa ...e con piacere....
Conosco molto poco di lei ma parrebbe esserci un braccio di ferro fra i suoi bisogni e il suo senso del dovere che genera il dilagare dell'ansia.
Cominci a guardare le cose da questa prospettiva e mi dica se "sente" congruenza oppure emergono altre considerazioni. Auguri per la sua crescita!!
Glielo dico in altre parole, immaginando un dialogo fra le sue parti:
"Libertà": ma noooo adesso andiamo al supermercato e non se ne esce se non fra chissà quanto...ma basta..non mi va di perdere il mio tempo cosi....
"Senso del dovere": no dai dobbiamo andare che mia mnadre ha bisogno, un bravo figlio certe cose le fa ...e con piacere....
Conosco molto poco di lei ma parrebbe esserci un braccio di ferro fra i suoi bisogni e il suo senso del dovere che genera il dilagare dell'ansia.
Cominci a guardare le cose da questa prospettiva e mi dica se "sente" congruenza oppure emergono altre considerazioni. Auguri per la sua crescita!!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 125 visite dal 02/01/2025.
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