Per ora è impossibile un intervento di uno specialista

Buongiorno,
ho da poco scoperto che mia madre è inequivocabilmente alcolizzata. da tempo dubitato..ma appena confermato.
Ho bisogno che qualcuno mi dica come posso intervenire. Per ora è impossibile un intervento di uno specialista.
Sono obbligata ad intervenire da sola. E' una personalità molto forte. Ho bisogno che mi diate (se possibile) una sorta di 10 regole fondamentali da seguire per iniziare a parlare con un alcolista...una sorta di canovaccio da seguire per non fare errori ed aiutarla.
Non mi interessa come sto io in proposito..sto male ma ci sarà tempo per me no?? Ora devo intervenire ma vorrei riuscire ad essere all'altezza. Mi potete aiutare??
So che è importante farle accettare che ha un problema, ma come farle accettare di farsi ricoverare??? Non so nemmeno come funziona un ricovero, a chi rivolgersi...quanto tempo dovrebbe restare, quanto costa...non sono preparata a niente, ma il tempo è finito...è precipitato tutto cosi infretta..
come faccio a parlare di qualcosa che non conosco....dove mi posso documentare? Sono all'estero...e mi sembra che sia ancora più difficile.
Grazie in anticipo per l'aiuto
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazza, lei pone delle condizioni impossibili quando afferma (..)Per ora è impossibile un intervento di uno specialista.(..)

poichè, per aiutare sua madre, l'intervento medico è il primo passo da fare. Cos'altro potrebbe fare da sola se non quella di stare a lei vicino, se le sarà possibile, e dirigerla verso le cure adeguate.
Cominci con il suo medico per delle prime indicazioni e poi con il servizio pubblico.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
intanto bisognerebbe capire se la mamma risiede in Italia oppure all'estero.

In generale, le posso consigliare questo: per far capire ad un alcolista che ha un problema è necessario che il familiare cambi radicalmente atteggiamento, sia rispetto all'alcool che rispetto all'alcolista stess.

Per questo le consiglio di rivolgersi agli Alcolisti Anonimi: all'interno vi sono infatti gruppi riservati ai familiari, e di solito è appunto il familiare che fa il primo passo.

Tantissimi coniugi o figli, come Lei, si sono rivolti in prima persona a questi gruppi, all'interno dei quali vengono insegnate quelle "regole" di cui Lei ha bisogno, su come affrontare l'alcolista e come modificare i propri atteggiamenti. Nella maggiorparte dei casi quando il familiare entra in questa logica automaticamente lo fa anche l'alcolista.

Alcolisti Anonimi si trova anche all'estero. Provi a contattalri e vada a fare un giro in questi gruppi: vedrà che le chiariranno molte cose.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Sul piano medico innanzitutto va posta la diagnosi, perché l'abuso di alcol non equivale ad una diagnosi ad alcolismo, anche se è vero l'inverso.

La diagnosi si fa con una visita/colloquio fondamentalmente. In un caso su tre mediamente ci sono disturbi psichici indipendenti, che possono o meno essere collegati all'abuso alcolico.

La consapevolezza di malattia è tipicamente parziale, e la collaborazione attiva problematica. La persona tipicamente accetta aiuti ma non cure. Le terapie per l'alcolismo hanno un funzionamento accertato ma dopo un primo periodo in cui si verificano ricadute. La prosecuzione della terapia per un tempo sufficiente è uno dei fattori principali e dei limiti principali se non si riesce a ottenere.

Iniziare con il classico schema disintossicazione-mantenimento astinenza è la prassi in molte situazioni, anche per consentire una interazione con il medico in condizioni di sobrietà, tuttavia non è strettamente necessario. Inoltre, questo punto di partenza in genere è percepito come un primo risultato, mentre nel caso la diagnosi sia di alcolismo non lo è, poiché l'unico risultato è il recupero e il mantenimento del controllo, parziale o totale, ma stabile, e la riabilitazione nel tempo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Forse non sono stata molto chiara.
Vive in un paesino nel sud america da due anni, io sono con lei da due mesi; non ci sono psicologi, centri o aiuti di alcun tipo. Dovrei riuscire a portarla in Italia con me a fine Novembre...nel frattempo? Devo intervenire
e di nuovo:
Come?
I tempi di ricovero?
I costi di un ricovero?
Ho bisogno che qualcuno seriamente mi aiuti...non mi servono commenti...mi servono aiuti.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non credo che possa fare niente di sostanziale in attesa. I costi di un ricovero se non ha assistenza sanitaria italiana presumo che siano a carico suo.
Se non le servono commenti ma aiuti si rivolga però direttamente alle Strutture per chieder informazioni. Senza conoscere il caso non avrebbe senso indirizzarla a niente di specifico.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, lei è stata chiarissima, ma pur comprendendo la sua preoccupazione per sua madre, devo dirle che la richiesta si basa su un equivoco di fondo: che sia possibile trattare online casi come questi. Ovviamente non è possibile, la nostra funzione è solo di orientamento generale, l'aiuto concreto deve trovare il modo di ottenerlo di persona.

Fornire un decalogo come quello che vorrebbe significherebbe renderle un cattivo servizio, perché senza avere di fronte l'interessata sarebbero solo consigli poco attendibili, e non realmente calzanti alla situazione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com