Problemi relazionali che si ripetono
Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni che ha avuto fino ad ora due relazioni.
La prima è terminata quando mi sono innamorata del ragazzo con il quale sto attualmente.
Ora, dopo solo un anno e mezzo, mi sembra di star avendo gli stessi sintomi della prima relazione, con una parziale perdita di interesse per il mio ragazzo e un nuovo interesse per i ragazzi in giro e ciò mi turba profondamente.
Premetto che soffro di vari problemi di ansia e depressione (diagnosticati) e che anni fa non pensavo neanche che avrei mai potuto avere un ragazzo.
Ho avuto uno sviluppo fisico molto tardo e per anni sono stata come trasparente nei confronti del genere maschile.
Il mio primo ragazzo era un amico di adolescenza che è sempre stato innamorato di me e lo è tutt'ora, cosa che mi turba.
Il secondo l'ho conosciuto mentre stavo con il primo, e anche se non era assolutamente il mio tipo fisicamente, mi sono innamorata in modo forte della sua personalità e poi di tutto.
C'erano alcune cose superficiali che mi turbavano ma ho sempre cercato di passarci sopra perché stavamo benissimo insieme.
Adesso viviamo anche insieme da 3 mesi (per comoditá e studio fino a Giugno) e i primi due mesi sono stati bellissimi ed ero molto felice.
Nell'ultimo mese sono entrata in crisi con me stessa per problemi riguardanti l'università, casa mia, e la depressione che sembrava migliorata ed ora invece soffro di insonnia e apatia, il che mi rende impossibile studiare in modo decente e perseguire il mio lavoro dei sogni, per il quale ho sempre studiato (anche con ottimi risultati) ma che richiede impegno fisico.
Tutto ciò per dire che insieme all'apatia è tornato un bisogno di piacere e di promiscuità che in realtà non ho mai sperimentato ma che sentivo anche nella mia crisi nella relazione precedente.
Di uscire, trovare qualcuno a cui piaccio e baciarlo e basta, senza problemi.
Non ho mai avuto un fase del genere in quanto da single sono subito passata ad una relazione di due anni e mezzo e poi a quella attuale.
Porto come esempio il fatto che negli ultimi giorni ho rivisto dei miei amici storici ai quali si era aggiunto un tizio che va contro tutti i miei principi ma che inspiegabilmente mi ha attratta fisicamente fin da subito.
Va detto che anche in precendenza avevo subito il fascino dello stesso tipo di ragazzo (ma era un amico storico anche lui) e con il quale è stata dura non iniziare una frequentazione in quanto mi attraeva molto fisicamente ed è stata dura eliminarlo dalla mia esistenza.
Adesso mi ritrovo in una situazione simile ma nella quale non rivedrò probabilmente mai il tizio.
Mi turba che nel mio cervello scatti questa necessità di piacere e darsi ad una certa promiscuità senza legami.
Come una adolescenza ritardata fortemente.
Non lo capisco e non so cosa fare perché vedo lo stesso pattern ripetersi e sono disgustata da me stessa, allo stesso tempo vorrei concedermi alle peggio fantasie anche con tizi con i quali so per certo che non vi potrebbe essere nulla di serio.
La prima è terminata quando mi sono innamorata del ragazzo con il quale sto attualmente.
Ora, dopo solo un anno e mezzo, mi sembra di star avendo gli stessi sintomi della prima relazione, con una parziale perdita di interesse per il mio ragazzo e un nuovo interesse per i ragazzi in giro e ciò mi turba profondamente.
Premetto che soffro di vari problemi di ansia e depressione (diagnosticati) e che anni fa non pensavo neanche che avrei mai potuto avere un ragazzo.
Ho avuto uno sviluppo fisico molto tardo e per anni sono stata come trasparente nei confronti del genere maschile.
Il mio primo ragazzo era un amico di adolescenza che è sempre stato innamorato di me e lo è tutt'ora, cosa che mi turba.
Il secondo l'ho conosciuto mentre stavo con il primo, e anche se non era assolutamente il mio tipo fisicamente, mi sono innamorata in modo forte della sua personalità e poi di tutto.
C'erano alcune cose superficiali che mi turbavano ma ho sempre cercato di passarci sopra perché stavamo benissimo insieme.
Adesso viviamo anche insieme da 3 mesi (per comoditá e studio fino a Giugno) e i primi due mesi sono stati bellissimi ed ero molto felice.
Nell'ultimo mese sono entrata in crisi con me stessa per problemi riguardanti l'università, casa mia, e la depressione che sembrava migliorata ed ora invece soffro di insonnia e apatia, il che mi rende impossibile studiare in modo decente e perseguire il mio lavoro dei sogni, per il quale ho sempre studiato (anche con ottimi risultati) ma che richiede impegno fisico.
Tutto ciò per dire che insieme all'apatia è tornato un bisogno di piacere e di promiscuità che in realtà non ho mai sperimentato ma che sentivo anche nella mia crisi nella relazione precedente.
Di uscire, trovare qualcuno a cui piaccio e baciarlo e basta, senza problemi.
Non ho mai avuto un fase del genere in quanto da single sono subito passata ad una relazione di due anni e mezzo e poi a quella attuale.
Porto come esempio il fatto che negli ultimi giorni ho rivisto dei miei amici storici ai quali si era aggiunto un tizio che va contro tutti i miei principi ma che inspiegabilmente mi ha attratta fisicamente fin da subito.
Va detto che anche in precendenza avevo subito il fascino dello stesso tipo di ragazzo (ma era un amico storico anche lui) e con il quale è stata dura non iniziare una frequentazione in quanto mi attraeva molto fisicamente ed è stata dura eliminarlo dalla mia esistenza.
Adesso mi ritrovo in una situazione simile ma nella quale non rivedrò probabilmente mai il tizio.
Mi turba che nel mio cervello scatti questa necessità di piacere e darsi ad una certa promiscuità senza legami.
Come una adolescenza ritardata fortemente.
Non lo capisco e non so cosa fare perché vedo lo stesso pattern ripetersi e sono disgustata da me stessa, allo stesso tempo vorrei concedermi alle peggio fantasie anche con tizi con i quali so per certo che non vi potrebbe essere nulla di serio.
[#1]
Smettiamo di cercare cibo quando siamo sazi. Però, per qualche ragione, alcuni continuano a cercare cibo anche quando ne hanno abbondantemente goduto. Non percepiscono il senso di sazietà, continuano a cercare una soddisfazione che sembra non arrivare mai.
Le relazioni umane sono nutritive come il cibo. Cerchiamo nel partner affetto, amore, condivisione, compagnia, piacere, sostegno. Tante cose che sembrano apparire ai nostri occhi ogni qualvolta una persona stuzzica i nostri sensi e si propone come partner ideale.
Molti anni fa Erich Fromm, un autore che considero intramontabile, spiegò bene la differenza tra amore e innamoramento. L'innamoramento stordisce, eccita, ubriaca i sensi, ma ha una durata breve. Subito dopo inizia la fatica dell'amore, ovvero la capacità di costruire una relazione appagante e gaudente basata sulla realtà e non sull'ideale che domina la fase di innamoramento.
L'innamoramento eccita, è bello ma è destinato a finire. L'amore, se si riesce a costruirlo ha speranza di durare.
Questa lunga premessa per suggerirle di prendere in considerazione quanto questo substrato depressivo, che ogni tanto affiora prepotente, possa in realtà inquinare quotidianamente il suo rapporto con il mondo, togliendole la possibilità di godere del quotidiano e spingendola a cercare sempre l'eccezionale.
Ogni eccezionale però diventerà quotidiano condannando chi fatica a godere della quotidianità di una relazione a una spirale eterna e senza fine.
La soluzione che le auguro è di risolvere questo turbamento profondo che crea una frattura con il mondo reale e quotidiano e la spinge verso la ricerca dell'eccezionale. cE' una cosa possibile lavorando su sè stessi e se si giunge a un esito positivo scoprirà quanta eccezionalità e quanto godimento possa esserci nella semplicità di uno scambio, di uno sguardo, di un invito a cena e di una semplice chiacchierata. Se non riesce da sola si fidi della guida di un buon terapeuta, che saprà guidarla verso una serenità che fatica a costruire e che certamente merita.
Le relazioni umane sono nutritive come il cibo. Cerchiamo nel partner affetto, amore, condivisione, compagnia, piacere, sostegno. Tante cose che sembrano apparire ai nostri occhi ogni qualvolta una persona stuzzica i nostri sensi e si propone come partner ideale.
Molti anni fa Erich Fromm, un autore che considero intramontabile, spiegò bene la differenza tra amore e innamoramento. L'innamoramento stordisce, eccita, ubriaca i sensi, ma ha una durata breve. Subito dopo inizia la fatica dell'amore, ovvero la capacità di costruire una relazione appagante e gaudente basata sulla realtà e non sull'ideale che domina la fase di innamoramento.
L'innamoramento eccita, è bello ma è destinato a finire. L'amore, se si riesce a costruirlo ha speranza di durare.
Questa lunga premessa per suggerirle di prendere in considerazione quanto questo substrato depressivo, che ogni tanto affiora prepotente, possa in realtà inquinare quotidianamente il suo rapporto con il mondo, togliendole la possibilità di godere del quotidiano e spingendola a cercare sempre l'eccezionale.
Ogni eccezionale però diventerà quotidiano condannando chi fatica a godere della quotidianità di una relazione a una spirale eterna e senza fine.
La soluzione che le auguro è di risolvere questo turbamento profondo che crea una frattura con il mondo reale e quotidiano e la spinge verso la ricerca dell'eccezionale. cE' una cosa possibile lavorando su sè stessi e se si giunge a un esito positivo scoprirà quanta eccezionalità e quanto godimento possa esserci nella semplicità di uno scambio, di uno sguardo, di un invito a cena e di una semplice chiacchierata. Se non riesce da sola si fidi della guida di un buon terapeuta, che saprà guidarla verso una serenità che fatica a costruire e che certamente merita.
Dr. gino aldi
[#2]
Utente
Buongiorno. La ringrazio molto per la sua risposta e per l'impegno messo in essa. Quello che lei dice è di sicuro corretto, e mi ha fatto impressione come la sua analisi sia pregnante. Ho una ricerca continua di cose nuove e adrenaliniche che mi facciano sentire viva. Prima facevo atletica a livello agonistico ed era come se prendessi la mia dose di droga da lì (endorfine etc). Ora con questa depressione non riesco e la mia stabilità è decisamente peggiorata. Io sto provando a seguire un terapeuta ma, vivendo da fuori sede e con una madre single non giovane, faccio spesso su e giù e perdo equilibri e possibilità di organizzare.
Fra l'altro aggiungo che ho sofferto anche di bulimia, probabilmente per lo stesso principio enunciato da lei per cui si cerca di riempire un vuoto e trovare una sazietà che non arriva mai. La ringrazio anche per la citazione di Erich Fromm, credo che leggerò qualche suo scritto. Grazie ancora, se lei fosse un terapeuta nella mia zona le chiederei certamente se ci fosse posto. Purtroppo abito al nord e non mi è possibile.
Fra l'altro aggiungo che ho sofferto anche di bulimia, probabilmente per lo stesso principio enunciato da lei per cui si cerca di riempire un vuoto e trovare una sazietà che non arriva mai. La ringrazio anche per la citazione di Erich Fromm, credo che leggerò qualche suo scritto. Grazie ancora, se lei fosse un terapeuta nella mia zona le chiederei certamente se ci fosse posto. Purtroppo abito al nord e non mi è possibile.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 146 visite dal 28/12/2024.
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