Mi sento sola nella coppia

Buongiorno,
Sono sposata con mio marito da 5 anni ma stiamo insieme da 10.
Fino a 3 anni fa era tutto perfetto ma da quando è nato il nostro piccolo io ho riversato ttt l amore su nostro figlio e abbiamo iniziato a litigare per banalita con toni molto accesi, questa è diventata una routine quasi.
Ora nostro figlio ha 3 anni capisce e cerchiamo di evitiamo scenate brutte in sua presenza.
Premesso che tra di noi c è ancora chimica, il problema è che nn riusciamo a comunicare, lui o diventa aggressivo verbalmente o nn risponde proprio, io che cerco di manifestare tutta la mia solitudine e il fatto che nn mi sento capita e apprezzata da lui e che nn mi piacciono i toni che usa...lui mi fredda sempre con un " poi ne parliamo"...un poi che è mai...che mi porta a covare rancore e rabbia.
Gli ho chiesto di essere più affettuoso e gentile, di non pretendere cose da me ma chiedermele con gentilezza, di ascoltare le mie richieste (anche le più banali quotidiane tipo sistemare la casa etc).
Lui quando parlo pensa solo che lo sto criticando e nn ascolta veramente quello che dico.
Poi nn ha cura di me...quando dico mi fa male per es la testa...lui fa finta che nn ho detto nulla...ho banalmente ho avuto febbre alta sono andata al lavoro...e lui nemmeno mi chiede come sto...l importante è che nn interrompo la routine...quindi continuo a cucinare e prendermi cura del piccolo.
Gli ho chiesto se mi ama, mi ha detto si...ma secondo me non è amore vero, è un amore a convenienza, se si fa tutto come dice lui siamo felici e contenti, se si vuole cambiare litighiamo...e pur di far in modo che si faccia come dice lui tira fuori mille scuse.
La cosa che mi ferisce è l assenza di empatia e anche se piango davanti a lui non gli importa...non chiede mai scusa e non torna mai lui sempre io... perché io sono solare e mi piace stare con lui quando è sereno.
Io vorrei recuperare il rapporto, vorrei trovare la strada per comunicare meglio con lui, capire che pensa quando io gli paleso i miei pensieri e le mie esigenze, capire perché mi ha inserito tra le ultime persone tra le peggiori pur dicendo di provare ancora tanto amore per me.
Che amore è se mi sento sola e la notte si gira senza darmi la buonanotte, il giorno nn ki saluta e nn mi chiedo come sto.
Gli dico sempre che lui fa gli elenchi della spesa cioè elenca le cose da fare e nn mi chiede mai come sto.
Sono certa che nn gli interessi sapere come sto.
A volte spero che mi accada qualcosa per vedere gli frega qualcosa di me veramente
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.7k 599
Gentile utente,

Aprire la propria coppia ad un terzo, sia pure un figlio, è sempre difficile:
.si modificano le dinamiche tra il lui e la lei diventati ora genitori,
.si modificano i tempi a disposizione degli adulti,
.si modificano le relazioni con i parenti stretti, i nonni.
In una parola cambia quasi tutto, come troverà descritto qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-diventare-mamma-e-rimanere-amante.html

A fronte di tutto ciò mi ha colpito il fatto che, pur leggendo due volte il suo consulto, non ho trovato nulla che riguardasse quello che LEI fa per lui.
Intendo dire che lei si dichiara molto ferita per i comportamenti di Suo marito, che descrive ampiamente;
ma di sé e dei tentativi attivi che ha fatto per ricucire parla ben poco, se non per dire che "da quando è nato il nostro piccolo io ho riversato tutto l'amore su nostro figlio".
E dunque se suo marito stesse, anche lui, partecipando al nostro scambio qui, forse anche lui avrebbe di che lamentarsi di lei.

La coppia è un gioco a tennis,
è un danzare insieme.
Il gioco di coppia lo avete danneggiato insieme pestandovi pesantemente i piedi nel ballo: "..abbiamo iniziato a litigare per banalità con toni molto accesi, questa è diventata una routine quasi";
ed altrettanto ora dovete ripararlo insieme, il gioco; senza stare a pesare con il bilancini quel che fa/non fa l'altra persona della coppia.

tuttavia, giunti al punto che Lei descrive nel testo nel consulto, è probabile che sia necessario farvi aiutare. Ma in presenza, presso un* Psicolog* che sia psicoterapeuta e che goda della fiducia di entrambi voi, e specializzat* in terapia della famiglia e con esperienza.

Ritenete di poterlo fare?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

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Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Buongiorno Dott.,
Le sue parole mi hanno fatto riflettere, soprattutto la sua domanda su cosa faccio io per mio marito ... Forse poco, rispondo spesso stizzita, do per scontato che lui nn mi capisca, mi soffermo su ogni suo errore glielo puntualizzo e sottolineo, spiego e faccio esempi...so che è sbagliato sembro una maestrina ma è più forte di me...so che rispetto a prima nn mi accontento più e nn mi faccio andare bene più nulla...se vedo che è nervoso adotto tre atteggiamenti prima cerco di calmarlo minimizzando, poi non risponde e lo provoco fino al limite poi alla fine torno e voglio fare pace... Il problema sono anche io lo so...anche se quello che nn mi scende è il fatto che lui sia spesso di cattivo umore, nn necessariamente arrabbiamo a volte anche semplicemente triste,stanco... Io sono sicura di nn avergli perdonato alcune cose successe il giorni del parto ( causa covid ho partorita sola ed ho rischiato la vita) mi sono sentita sola ed abbandonata e lui al rientro nn mi ha capita ma ha minimizzato...da allora credo sia rotto tutto... gliene ho parlato più volte ma nn riesco a superarlo...lo vedo sempre come quello che nel momento del bisogno nn ci sarebbe...anche se razionalmente so che nn sarà così...come devo fare?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.7k 599
Gentile utente,

L'approfondimento che ci ha offerto permette di comprendere molte cose.

".. Io sono sicura di non avergli perdonato alcune cose successe il giorni del parto..", ci dice.
Può essere.
Il risentimento per avvenimenti non dipanati tra Voi porta tuttora tutto il proprio micidiale carico all'interno della vostra relazione, appesantendola e intristendola.

A suo tempo lui non ha compreso fino in fondo la Sua ferita; Lei forse lo ha (in)volontariamente incolpato portandolo ad alzare muri e ad essere "triste e stanco".
Lei gliela sta facendo involontariamente pagare, nel tempo;
ma la sta pagando Lei stessa attraverso una vita di solitudine, da "maestrina puntualizzatrice". In una parola, una vita non appagante, e da ben 4 anni ormai.

"Come devo fare?"
Occorre tornare dove la ferita si è prodotta e, aiutati da un* psicoterapeuta di coppia, fare in modo che essa venga disinfettata, lenita, curata. fino alla cicatrizzazione.

L'alternativa è proseguire quella vita che Lei ci ha efficacemente e tristemente descritto.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Utente
Utente
Buonasera, mi sono rivolta tempo fa ad uno psicologo, mi sono sfogata e ho scritto tutto e l ho fatto leggere a lui...abbiamo deciso di fare pace e siamo andati avanti...ma ogni volta che si presenta l occasione si riaccende tutto...io credo di nn essere capace di superarla... è stata una esperienza traumatica la più brutta e anche la più bella (per il lieto fine) della mia vita.... Sono passato 4 anni e ci penso ancora almeno una volta al giorno...poi le mie considerazioni sensazioni sono molto legate al momento...a volte presa dalla tristezza vorrei se ne andasse...ma in fondo so che mi basterebbe un gesto involontario di gentilezza e attenzione e mi passerebbe tutto....capitano anche questi gesti ma li sento come se arrivassero su richiesta senza spontaneità.. perché sono sicura anche siano dovute al fatto che in quel momento lui è tranquillo ma alla prima occasione/errore anche il più banale è lì a giudicarmi e puntare il dito e lì mi scateno...anche la più banale tipo oggi c era una carta a terra subito a dire perché nn l hai raccolta tu perché nn l ho raccolta io...due bambini....cmq sto supplicando mio marito per la terapista di coppia ma nn riesco a convincerlo..
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Utente
Utente
leggendo le sue risposte comincio a sentirmi sbagliata io...so che ho la mia colpa...ma nn è facile essere la moglie perfetta sempre felice e sorridente..solo così andrebbe sempre tutto bene secondo me con mio marito..e nn nego che io molti gg sono così anche grazie al mio bambino...ma lui va in ansia per ogni cosa e di conseguenza è di cattivo umore...io penso di aggiungere il carico in risposta al suo atteggiamento..Ogni gg nn vedo l ora che arrivi da lavoro lo accolgo poi vedo il suo atteggiamento se è tranquillo ok se è ansioso mi innervosisco...e da lì elenchi e recriminazioni
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.7k 599
"..leggendo le sue risposte comincio a sentirmi sbagliata io.."

Quando si crea un circolo vizioso non si riesce a capire come esso si alimenti e soprattutto in quale punto inserirsi per interromperlo.
Entrambe le persone lo alimentano giorno per giorno, come Lei ha lucidamente descritto.

Entrambe le persone potrebbero spezzarlo, se si accordano; ma in questa situazione .. quadriennale .. è difficile riuscirci da soli.

E se lui non vuole la terapia di coppia?

Talvolta è sufficiente che solo uno/a dei due *cambi gioco*, per abbattere un castello che in fondo è di carte.
Ed è questo il motivo per il quale consigliamo di iniziare da una psicoterapia individuale in quei casi in cui l'altro* è recalcitrante.

Chi dovrebbe iniziare con una psicoterapia individuale, in questi casi?
.Chi soffre di più,
.chi ha più speranza,
.chi si sente più forte,
.chi si sente più debole..
In una parola, chi decide di farlo. Nel momento in cui interiormente dice a se stess*: "Così non è bello andare avanti, non è vita questa; e la vita non è possibile riavvolgerla".

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/